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Autore: Tury    03/02/2011    2 recensioni
Un fischio, il silenzio e dopo l’esplosione. Se dovessi dare un suono alla mia vita, darei quello prodotto da una bomba. Da quel che ricordo la guerra è sempre stata la mia realtà. Correre, nascondersi, uccidere. Uccidere, uccidere, uccidere. Perché questa è la politica che vige sul campo di battaglia, perché è sempre il più forte a sopravvivere, perché…
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aria fredda della notte scompiglia i miei capelli. Quella domanda non fa che torturarmi la mente. Perché, dannazione! Tu lo sapevi! Sapevi cosa sarebbe successo! Perché mi hai chiesto di incontrarla, perché mi hai chiesto di cercarla. Perché mi hai chiesto di ferirla... sapevi che ero morta! Lo sapevi da prima di me, sapevi che cosa sarebbe successo. Ci saremmo volute, da subito. E ognuna avrebbe affidato la propria vita nelle mani dell’altra. Perché il tempo a mia disposizione era poco e doveva accadere tutto in fretta… dovevamo affezionarci per poterci ferire. O meglio per poterla ferire. Urlo in questa notte senza stelle e senza luna. L’oscurità è calata su di me, proprio come quel giorno. Sto morendo, morendo dentro. E tutto per colpa tua. Non so chi tu sia ma ti prometto che non lascerò che tu la ferisca ancora. Vuoi la mia vita? Preditela! Ma non ferirla, non ancora! Porta troppe cicatrici addosso. È successo tutto in un giorno, troppo breve il tempo, troppo surreale. Eppure i sentimenti che ci uniscono sono veri. Maledetto destino! Perché, perché, perché! Lacrime salate cadono dai miei occhi. E lei? Quante lacrime verserà lei per me? Falle dimenticare chi sono, ti prego… non ferirla ancora, non lo merita. Perché dannazione, perché! Ho ucciso tante persone durante questa mia breve vita, non voglio uccidere anche lei… ti prego, chiunque tu sia, ti prego non ferirla. Ma quanto può essere bastardo questo destino. Sophie…ti prego perdonami per il male che ti farò. Perdonami per il male che la mia esistenza ha comportato. Avrei dovuto seguire il tuo consiglio, sarei dovuta scappare via da te. Ora siamo in trappola, ci hanno incastrate Sophie e io non so come proteggerti. Ci hanno legate con una catena invisibile agli occhi umani, ma noi quella catena la vediamo, unisce i nostri cuori. E adesso Sophie? Che sarà di noi, che sarà di te? Cado in ginocchio e afferro la mia testa tra le mani. Sembra scoppiare. Urlo ancora e ancora e ancora. Inveisco contro questo cielo che ci sovrasta e che è il tetto della nostra casa, del nostro dolore. Lo sento Sophie, noi ci conoscevamo già, in un’altra vita forse, in una vita più felice di questa. Ecco perché è stato tutto così veloce, così naturale tra noi. E lo sento il dolore del nostro distacco, quando fummo costrette a separarci. E ora che ci siamo ritrovate, ecco di nuovo la morte, giudice villano della nostra esistenza. Eccola di nuovo a separarci. Mi vuole come sua amante. Ma io non cederò Sophie, e seppur morta, te lo prometto Sophie, ti proteggerò contro la morte stessa e ogni dolore. Veglierò il tuo sonno e custodirò ogni tuo sorriso. Proprio come in un giorno le nostre esistenze furono distrutte, così in un giorno ci siamo ritrovate. Un giorno di luna piena. Lì, nel cielo, ricordi Sophie? Fummo divise da un’eclissi e quando ci siamo ritrovate nel cielo splendeva il sole e la luna lo ammirava. Eccoci di nuovo insieme Sophie. Perdonami ma dovrò custodire questo segreto da sola, perché non potrei vivere sapendomi causa del tuo dolore. Sophie, insegnami a vivere, proprio come è già successo.
Una luce bianca mi avvolge, quella stessa luce. Dopo di essa il buio.
  
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