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Autore: Kaimy_11    04/02/2011    2 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Neville Paciock trovò la stanza delle necessità

26. Esercito ed Inquisizione.

 

 

 

 

 

 

Neville Paciock trovò la stanza delle necessità. Nessuno sembrava mai averne sentito parlare ma, a quanto pareva, il quinto piano di Hogwarts ospitava una stanza vai e vieni, che appariva solo quando uno studente ne aveva veramente bisogno. Al suo interno c’era tutto ciò che serviva, e la stanza prendeva sempre la forma più appropriata.

Le lezioni con Harry iniziarono subito, bastò solo informare tutti quelli dell’esercito di Silente della stanza delle necessità ed organizzarsi in modo tale che tutti quanti potessero raggiungerla senza essere scoperti. Vennero organizzati dei gruppi che dovevano salire al quinto piano in momenti diversi e, quando la lezione finiva, si usciva alla svelta sparpagliandosi il prima possibile. Tutte queste precauzioni erano state prese dopo l’ultimo divieto dell’Umbridge, che disapprovava ogni tipo di associazione tra studenti.

Harry Potter insegnò loro incantesimi di disarmo, che Areal conosceva già, ma anche gli Schiantesi, che la Corvonero fu felice di apprendere. Imparava quasi subito, tutti si aiutavano a vicenda ed Harry era veramente eccezionale. Impararono molti incantesimi utili come Reducto, Levicorpus e altri ancora.

Un giorno però, quando quasi tutti erano usciti, Harry, che era affiancato da Hermione, chiamò in disparte Canni ed Areal. Hermione era imbarazzata, ma Harry sembrava più deciso.

-Areal, la tua amicizia con Draco Malfoy ci preoccupa- Disse Harry, tutto d’un fiato.

Canni sembrò preoccupata.

Areal alzò il mento e sospirò. –Draco Malfoy rimane fuori da questa cosa. L’esercito di Silente è un mio segreto-.

Harry fece un cenno. –Non credo che Draco approverebbe la nostra idea, piuttosto correrebbe dall’Umbridge-

-Lo penso anch’io, purtroppo, per questo non parlerò mai a Draco di ciò che facciamo qui-

Hermione sorrise vedendo la tranquillità con cui Areal affrontava l’argomento.

Potevano fidarsi di lei, ne era certa.

 

-No, è assurdo, non può esistere certa gente!- Alle parole di Pancy, tutti già ridevano da tempo.

-E non hai raccontato cosa ha iniziato a fare dopo essersi rialzato- Disse Erick, smettendo finalmente di ridere.

-Oh sì, è corso via terrorizzato, cadendo per la seconda volta sulle scale e poi non faceva che urlare!- continuò Pancy.

-Come ho fatto a perdermi una scena del genere?- si lamentava Blaise Zabini, un Serpeverde molto amico di Draco.

-Me lo chiedo anch’io!- Disse Canni.

-E pensare che è successo nella zona che dovevamo controllare noi…-Disse Pancy a Draco, con un sorrisino saputello.

-Ma io ed Areal perlustravamo il terzo piano, coprendo la zona che avrebbero dovuto fare lei ed Erick- specificò Draco, mentre Pancy continuava a guardarlo con lo stesso sorrisino.

-La verità è che non vogliono ammettere di essersi persi la scena, perché avevano altro da fare…- Continuò Erick in appoggio di Pancy.

-Non è vero!- disse Draco, ridendo.

Areal spalancò la bocca fingendosi indignata. –Cosa vorreste insinuare?-

Pency ed Erick scoppiarono a ridere, ma anche Blaise e Canni. 

Per quanto assurdo potesse essere, quell’insolito gruppo si era formato per caso quella mattina assolata, abbattendo tutti i muri che potevano esserci fra quelle persone così diverse. Areal era felice, e Draco non smetteva di sorridere e di essere il Draco Malfoy che lei preferiva, ovvero il ragazzo educato e divertente. Quando era a suo aggio Draco non aveva bisogno di nascondersi dietro dispetti e cattiverie, ed Areal desiderava che fosse sempre così.

Senza il muro di ghiaccio ad avvolgerlo come uno scudo protettivo.

-Rospo in arrivo!- Fece Erick, spalancando gli occhi come se avesse visto un’oscenità.

Erano sotto i portici del cortile, Draco e Areal seduti sul muretto, Blaise dietro Draco dalla parte interna, mentre Erick, Canni e Pancy di fronte a loro sull’erba.

-Andiamo a lezione, prima che ci porti tutti nel suo ufficio- Disse Canni.

Frettolosamente si salutarono e mentre i tre Serpeverde andavano a lezione di Pozioni, i tre Corvonero raggiungevano l’aula di Trasfigurazioni.

Con l’Umbridge nelle vicinanze c’era sempre da preoccuparsi. Poteva spedirli nel suo ufficio per sospetta associazione studentesca, o punirli perché erano in sei! Giusto per capriccio! O perché sprecavano il loro tempo ad oziare. Areal sapeva che Draco e i suoi amici volevano sempre fare bella figura davanti a lei, era una persona molto importante. Lavorava al Ministero come il signor Malfoy, ed il minimo che Draco potesse fare era rispettarla.  

 

L’aria era fresca quel tardo pomeriggio, e l’erba si muoveva a causa del vento. In cielo non c’era una nuvola. Nira, la civetta di Areal, era appollaiata sul ramo di un albero lì vicino, mentre la sua padrona e Draco sedevano su di una coperta adagiata sull’erba.

-Credo di non aver alcun problema per superare gli esami- Esclamò Draco, mangiando un chicco d’uva.

-Sono solo preoccupata in pozioni…- Confidò Areal.

Draco le rivolse un ghigno divertito –Non hai ancora imparato quella materia?-

-Non vedo l’ora di arrivare al sesto anno, dove Pozioni non sarà più una materia obbligatoria e potrò abbandonarla-

Draco fece quel suo sorriso beffardo, poi alzò gli occhi al cielo. –Sai già cosa farai dopo la scuola?-

La ragazza fece spallucce. –Avevo una mezza idea… ma niente di decisivo. E tu?-

-Non lo so-

Draco guardò il cielo senza nuvole e sembrò che l’intensità del suo sguardo potesse attraversare quella distesa azzurra. Non sapeva cosa avrebbe fatto da adulto e, soprattutto, non sapeva cosa un Malfoy dovesse fare per guadagnarsi il rispetto degli altri. Suo padre lavorava al ministero, prevedere se avrebbe approvato o meno qualche altro tipo di lavoro per il figlio era un mistero.

Nel frattempo Areal stava sminuzzando un pezzo di pane e, quando la sua civetta scese dal ramo per posarsi sull’erba accanto a lei, la ragazza gli pose alcune briciole direttamente dalla sua mano, che la civette fu felice di beccare.

-Tu non hai un gufo, Draco?- chiese lei.

Draco sembrò rabbuiarsi, come se fosse arrabbiato. –No-

-Come mai?- Areal lo guardò negli occhi, mentre Nira finiva le altre briciole.

-A cinque anni mio padre me ne regalò uno, per il mio compleanno. Mi occupavo di lui ogni giorno, ma dopo due anni si ammalò. Hanno dovuto abbatterlo-

Areal abbassò gli occhi.

-Hai saputo che Potter ed alcuni suoi amici si vedono di nascosto?- chiese Draco.

-E cosa fanno?- Areal avvertì un tuffo al cuore.

-L’Umbridge è praticamente certa che stiano tramando qualcosa. Forse si allenano con la bacchetta, pare che Potter li stia addestrando-

-E l’Umbridge ha delle prove?-

-Ancora no, ma quella donna è furba, e ha orecchie da tutte le parti. Il signor Gazza ha notato movimenti sospetti al quinto piano, e non è il solo! Non vedo l’ora di cogliere Potter con le mani nel sacco!-

Areal cercò di non far trapelare nessuna delle sue emozioni. Improvvisamente, venne colta da uno scintillio sul petto di Draco. Si alzò e, aggirando la tovaglia su cui erano seduti, andò ad inginocchiarsi proprio accanto al ragazzo.

-Cos’è questo?-

Chiese, sporgendosi su di lui e prendendo fra le mani la spilla appesa al suo mantello.

Per un primo momento il ragazzo non disse nulla, fece solo un sorrisino costatando la loro vicinanza.

 -Fai parte della squadra d’inquisizione?- Chiese Areal, scioccata e visibilmente offesa.

 Draco sbuffò.

 -Ma è una donna spregevole! Vuoi vedere tutta Hogwarts sotto sopra?-

 -In parte sì.- Draco la guardò negli occhi. –Posso togliere punti ai Prefetti e Perfino ai Caposcuola-

Areal inarcò un sopracciglio –ti diverte così tanto fare il bullo?-

Draco la guardò intensamente, abbassò il viso avvicinandolo pericolosamente al suo e, con maliziosa arroganza, le sussurrò ad un palmo dalle labbra.

-

-Te la prenderai anche con me?-

Chiese la ragazza, ricambiando lo sguardo argentato senza indietreggiare.

-Mai!- 

Draco si fece stranamente serio, tornò al suo posto e, senza alcuna ragione, si rabbuiò.

–Areal?-

-Dimmi-

Il ragazzo allungò una mano verso di lei, togliendole lentamente una foglia intrappolata fra i suoi capelli.

–Tu non sai un’amica di Potter, vero?-

La ragazza ebbe quasi l’impressione che una sua risposta affermativa avrebbe potuto scatenato le ire di Draco, e non solo. Quella mano pallida e fredda che le sfiorava i capelli, avrebbe potuto serrarsi a pugno e ferirla, tanto i suoi occhi fremevano di rabbia, una rabbia che chiedeva solo di non essere accentuata.

Draco sospettava che facesse parte di quel gruppo di studenti che insieme ad Harry si riunivano di nascosto. Non sapeva dell’esercito di Silente, ma aveva praticamente capito già tutto.

Come faceva Areal a mentire a quegli occhi color ghiaccio che la guardavano leggendole l’anima, chiedendole solo un po’ di sincerità? La ragazza sapeva che Draco non avrebbe affatto apprezzato la verità, ci sarebbe rimasto male sapendo che anche lei stimava Harry Potter, ma sapeva con altrettanta certezza che non avrebbe mai fatto nulla per ostacolarla. Non avrebbe neppure detto all’Umbridge che sapeva la verità, pur di proteggere Areal.

O, quando meno, era ciò che sperava.

Poteva essere il loro segreto. Aveva promesso ad Harry e a Hermione di non dirgli nulla, ma lei si fidava di Draco, e non voleva mentire proprio a lui…

Quando il ragazzo assottiglio lo sguardo, in attesa di una risposa, Areal parlò:

-Ma no Draco, non dire sciocchezze!-

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Come al solito grazie a chi legge e soprattutto alle mie care recensitrici BumBj & Nocticula_Nott.

 

Scusate il disturbo ma, se qualche lettore volesse trovare il tempo per un piccolo commento, mi farebbe molto felice, giusto per farmi sapere cosa ne pensa.

Please!!!  XD

 

A presto.

   
 
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