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Autore: sara71    04/02/2011    3 recensioni
Chi erano veramente Jane ed Alec prima di diventare l'asso nella manica di Aro e compagni? Un viaggio nella loro vita dove un bel giorno in maniera del tutto inaspettata qualcuno comincerà a seguirli da vicino.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Volturi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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Capitolo 13

Capitolo 13

Epilogo


Gli tesi la mano e lui la prese dolcemente.

Mi resi conto che tutte le urgenze erano sparite, non avevo più bisogno di alcuna spiegazione, né sentivo più alcuna necessità di raccontare ciò che era successo in precedenza; se mai mi fosse venuto in mente avrei chiesto e dato spiegazioni a chi di dovere e a tempo debito.

Ora avevo una sola priorità: compiacere il mio maestro.

Ci dirigemmo verso la sala dove ci eravamo incontrati la prima volta....

Entrammo e notai le tre sedie, in verità sembravano tre piccoli troni, poste sopra un piccolo piano rialzato, raggiungibile dopo aver salito alcuni gradini.

La sedia centrale era vuota e di conseguenza non poteva essere che di Aro.

Alla sinistra una creatura dall'aria estremamente triste, vestita completamente di nero e il che faceva risaltare ancora di più il suo viso pallido.

A destra, invece, incontrai lo sguardo di un vampiro fiero e per come mi sembrava, estremamente viscido e subdolo. Il suo mezzo sorriso mi diede a intendere che lo dovevo temere e subito decisi che era meglio, molto meglio per me, tenerlo a debita distanza.

alla tua sinistra, cara, Marcus. Alla tua destre, Caius.”, disse Aro.

Sono onorata di incontrarvi.”, dissi.

E così lei sarebbe la tua nuova pupilla, Aro?”, chiese Caius.

Le sue parole non mi indispettirono tanto quanto il tono che usò per pronunciarle e spinta da qualcosa di più forte della mia volontà di tacere dissi:

Mi chiamo Jean, da ora Jane Da umana, come da vampira, sono la sorella di Alec. Eleazar ci ha condotti al cospetto di Aro e vostro, perché potessimo essere d'aiuto a far sì che le regole di questo mondo vengano rispettate....”, mi interruppe.

Senti, senti...mademoiselle è arrogante! Stai attenta mia cara, non mettere la lingua nei nostri affari....come sei arrivata, potresti anche andartene.”.

Sbuffai impunemente ascoltando le sue parole: ero furiosa, i miei occhi dentro i suoi occhi e lui continuava a inveire contro di me e contro Aro.

...suo fratello è molto più mansueto di lei. Lei porterà solo scompiglio Aro!”, concluse.

Le mie orecchie non potevano ascoltare oltre, un ringhio incontrollato si fece strada nella mia gola, con la coda dell'occhio vidi un lieve sorriso segnare il volto del mio nuovo maestro.

Il mio sguardo furioso si posò nuovamente su Caius ed in quel momento l'unico pensiero che avevo in testa era: “Taci impudente. Se fossi in grado di farlo ti infliggerei un dolore così....”, stavo per completare quel mio discorso muto, quando un urlo straziante uscì dalla sua bocca.

Continuavo a guardarlo sbalordita, mentre dopo essersi accasciato a terra, continuava a contorcersi urlante, come se cento e più spade lo avessero trafitto tutte nel medesimo istante.

Non sapevo cosa fosse successo, ma mi scoprii a sorridere capricciosamente di quel dolore e un ricordo umano tornò prepotentemente ad inondarmi la mente, più che mai nitido: mia madre che piangeva dopo che avevo rovinato un intero mazzo di rose, regalo di mio padre.... Un brivido mi percorse.

Jane!”, la mia attenzione fu attirata dalla sua voce.

Sì maestro?”, risposi e distolsi lo sguardo da Caius.

Ed egli tornò a respirare normalmente e si ricompose guardandomi di traverso, ma con mio profondo disappunto, anche con un'aria di velata soddisfazione.

Che cosa stava succedendo?

Mentre mi voltavo verso Aro vidi entrare nella grande sala dei troni prima mio fratello, poi Eleazar e Felix.

Sul volto di tutti una strana soddisfazione e poi fu Aro a parlare:

Vuoi darmi la tua mano, mia cara?”, chiese.

Allungai la mano deponendola tra le sue ed in quel momento sentii una strana sensazione: era come se Aro stesse insinuando i suoi tentacoli in me per cercare di carpire chissà quale segreto e dopo qualche istante la sua risata cristallina invase nuovamente il salone.

Caro, carissimo Eleazar. Ancora una volta il tuo intuito non ha fallito.”, disse.

Ma io continuavo a non capire ed Aro che lo aveva compreso mi guardò e mi disse:

Fai a me ciò che hai fatto a Caius. Colpiscimi, voglio sapere ciò che si prova.”

Maestro, ma io....”.

Pensai per un attimo alle parole mute che avevo rivolte a Caius e allora compresi, ma non colpii Aro, mi voltai verso coloro che stavano alle mie spalle, ma ne guardai negli occhi uno solo.

Guardandolo desiderai di fargli provare solo un immenso dolore e all'istante lo vidi cadere a tessa, ai miei piedi...

Distolsi immediatamente lo sguardo ed egli si rialzò come se nulla fosse accaduto....

Dunque, quello era il mio dono, la mia dote particolare: avevo il potere di infliggere la peggior specie di dolore. Potevo far stramazzare a terra chiunque con una semplice parola.

Ecco dunque ciò che egli mi aveva tenuto nascosto...perché ero certa che sapeva. Lui sapeva di che cosa sarei stata capace e io lo avevo punito senza pietà, perché gli avevo chiesto sincerità, ma egli non me l'aveva concessa.

Uscii dal salone senza guardare nessuno e senza proferire parola, mi ritirai avvilita nei miei alloggi; volevo restare sola, avevo bisogno di riflettere su ciò che avevo scoperto.

Avrei voluto distruggere ogni cosa, urlare e portare uno scompiglio tale che Aro si fosse visto costretto ad infliggermi la morte, ma non lo feci.

Mi ritrovai invece, a riflettere sulle parole che Eleazar mi aveva detto un giorno, non ricordavo quale, in uno di quei meravigliosi giardini nei quali ci eravamo rifugiati durante la nostra fuga da Parigi.

In quell'istante le compresi appieno.

L'influenza negativa di cui egli parlava era quella del mio nuovo maestro: Eleazar mi aveva offerto una via di fuga, ma io avevo scelto diversamente e lui - ancora una volta - mi aveva messa in guardia con le sue parole e io non lo avevo ascoltato.

Era troppo tardi ora, per tornare indietro: Aro avrebbe avuto la mia devozione e la mia totale obbedienza, ma non gli avrei concesso null'altro che quello.

Angolo dell'autrice.

Eccoci arrivati alla fine. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito, che abbiano o meno commentato.

Grazie in particolare a aniasolary e ayumi che non hanno mai smesso di sostenermi. Grazie anche a Fila che da poco mi ha lasciato

bellissimi messaggi. Sto lavorando ad una nuova ff, perciò non vi lascerò per molto. Il titolo provvisorio è "Finalmente liberi".

In attesa di rileggerci, con affetto. S.

  
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