Bene, la raccolta è finita. Abbiamo visto l'orrore di questa guerra, ma forse non tutto...
7. La Follia dei
Vincitori e il Sangue degli Innocenti
Pazza...
Puttana... Pazza...
Synni, senti
queste voci? Eppure non sono reali. O forse sì? Forse sono
la tua maledizione.
Bastarda...
Sangue sporco... Maiale. Bastarda.
Bastarda!
Bastarda. Lo
sei? Forse. Sangue sporco? Non lo sai.
Synni hai
passato tutta la tua vita in quel manicomio. Ma urlavi che non eri
pazza. E nessuno
ti sentiva.
Figlia
dei crucchi... cattivo sangue... pazza...
bastarda!
Dov’è tua
madre? Tuo padre?
Chi ti ha
fatto questo, Synni? Quei buchi nelle braccia?
Curare la tua
pazzia? Ma non sei pazza, no?
Sei solo nata
sbagliata. Eppure, prima eri giusta. Eri perfetta, pura, ariana. Lo
dice il tuo
certificato di nascita, con la svastica e l’aquila.
Perchè ora sei sbagliata?
Puttana...
tua madre era una puttana... la cagna
dei crucchi...
Perchè sei
ariana. Perchè hai i capelli biondi e gli occhi azzurri.
Perchè tuo padre è
tedesco.
Perchè sei
nata per amore.
Puttana...
sbagliata... pazza... PAZZA!
Synni, sei
pazza? No, no lo sei. E allora perchè sei in un manicomio?
Perchè sei
sbagliata. Che significa? Che non sei norvegese. Tua madre è
immorale. Perchè?
Amava un tedesco, cosa c’è di immorale
nell’amore?
Non lo sai.
Non è logico.
Pazza...
sbagliata... puttana...
Fatelo
smettere! Smettetela! Non sono pazza!
Sangue...
sangue sporco... sangue versato...
sangue...
Sangue. Sangue
che macchia le lenzuola candide, la lametta, le dita. Una scritta di
sangue.
Non
sono sbagliata.
Alla fine
della Seconda guerra mondiale, tutti gli archivi sul continente del
progetto
Lebensborn vennero distrutti, rendendo quasi impossibile rintracciare i
partecipanti
e i genitori dei bimbi, ma, nei paesi scandinavi, per via del poco
tempo a
disposizione per la fuga, questi non vennero fatti sparire. Nel 45 le
donne che
diedero alla luce bambini con padre tedesco subirono gravissime
ripercussioni.
Iscritte in liste pubbliche come traditrici della Patria, vennero
linciate,
arrestate e traslate in campi di concentramento, nella sola Oslo, a
fine
maggio, si contarono mille arresti e fu emanata una legge retroattiva
secondo
cui “nei cinque anni precedenti con un nemico tedesco,
perderà immediatamente
la cittadinanza".
I bambini,
vittime di una mentalità tanto perversa come quella che
aveva portato alla loro
nascita, sono additati come i bastardi dei tedeschi, incapaci di
integrarsi
nella società norvegese per via del loro sangue, portatori
di tare genetiche
per via dei geni tedeschi e
dell’”immoralità” delle madri
(che, in gran parte
dei casi, si unirono ai tedeschi per amore) sono rinchiusi in
orfanotrofi e
manicomi, usati come cavie per gli esperimenti con l’LSD, maltrattati, discriminati.
Alcune madri
riuscirono a fuggire, ma le altre furono condannate ad una vita ai
margini
della società coi figli.
Nel marzo
2007, 154 norvegesi,4 svedesi ed un tedesco, tutti Lebensborn Kinder,
fecero
ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo, accusando
il governo
norvegese di aver messo in atto nei loro confronti un grave atto di
discriminazione. Al governo norvegese che, in passato, come ammissione
silenziosa della sua politica discriminatoria, senza però
mai averla dichiarata
apertamente, aveva offerto parziali indennizzi (per torture,
maltrattamenti,
ricoveri coatti di bambini di un età compresa tra i pochi
mesi e i sei anni),
le vittime silenti del Lebensborn chiedevano risarcimenti fino a 250
mila euro
come prezzo della loro infanzia rubata. La Corte si espresse a favore
della
Norvegia, mettendo per sempre la parola fine a questa triste storia,
destinata
ad essere dimenticata. Si stima che i tassi di suicidi tra gli ex-war
children
siano altissimi e che gran parte di loro, in Norvegia, sia analfabeta o
non
abbia ricevuto un’istruzione adeguata, costringendoli,
quindi, ad impieghi
precari e mal pagati.
Per odio.
*Il
nome Synni
è il nome della madre di Anni-Frid Synni Lyndstad, meglio
nota come Frida, la
“rossa” degli ABBA, figlia di Synni Lyndstad,
norvegese di 19 anni, e Alfred
Haase, ufficiale tedesco, che scappò in Svezia con la figlia e
la madre.