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Autore: Zafry    04/02/2011    4 recensioni
Un secondo rapido illuminato sfrecciò nel senso opposto.
"Ritornano già?" domandò il piccolo principe.
"Non sono gli stessi", disse il controllore. "E' uno scambio".
"Non erano contenti là dove stavano?"
"Non si è mai contenti dove si sta", disse il controllore.
E gli rombò il tuono di un terzo rapido illuminato.
"Inseguono i primi viaggiatori?" domandò il piccolo principe.
"Non inseguono nulla", disse il controllore.
"Dormono là dentro, o sbadigliano tutt'al più. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri.", disse il controllore.
“Solo i bambini sanno quello che cercano”, asserì il piccolo principe.
E io purtroppo non ero più bambina da troppo tempo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
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PREMESSA: quello che succederà in questo cap è da considerarsi posteriore al precedente di circa 9 mesi!

 

 

 

No grazie, ho smesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POV BELLA

 

 

 

 

 

Un oggetto non bene definito mi colpì sulla nuca e quasi contemporaneamente venni atterrata da una montagna su quattro zampe.

-Tea, lascia subito Bella!-

La voce di Karen mi arrivò filtrata dai peli della terranova che mi stava facendo le feste. Sopra di me, ovviamente.

L’oggetto indefinito si rivelò essere una comune pallina da tennis, che aveva avuto la malaugurata idea di incrociare la sua traiettoria con quella della mia testa. Dopo che la donna l’ebbe lanciata da parte, mi guadagnai una leccata da Tea prima che tornasse all’attacco o inseguimento o qualsiasi cosa credesse di star facendo.

-Bella, tesoro! Come è andata a scuola oggi?- mi domandò Karen mentre mi toglieva lo zaino dalle spalle e mi accompagnava in cucina dove ci attendevano due tazze di the caldo.

-Tutto bene. È stato molto triste dover salutare tutti, mi hanno fatto commuovere quando ho trovato la festa a sorpresa in aula di musica.- E con un sorriso iniziai a raccontarle dettagliatamente tutto ciò che era successo in quella pazzesca giornata.

Nonostante l’afa di giugno, il tè caldo con Karen rimaneva un piacevole rito che la mia mamma adottiva e io ripetevamo giornalmente. Al mio ritorno a casa, ogni giorno alle cinque, trovavo lei che mi attendeva con le nostre due tazze fumanti e dopo averle raccontato com’era andata la giornata lei usciva a prendere le tre piccole pesti: i due gemelli Riley e Max e la loro sorellina Charlie. In contemporanea a loro di solito tornava anche Mick, il papà.

Salii su per le scale e entrai nella mia camera buttandomi a peso morto sul letto. Avevo bisogno di pensare. Era la vigilia del ritorno, ormai mancavano pochi giorni. Dovevo salutare questa vita americana che mi ero costruita ed abbandonarla e mi dispiaceva un mondo.

Gli Smith erano una famiglia magnifica che abitava in California a San Clemente, la mia famiglia da quando ero scappata dall’altra.

Mi vergognavo ancora come una ladra per la mia uscita di scena poco…

Educata?

Ma quale educazione potevo mostrare nei confronti di sconosciuti che mi stavano mentendo e di cui non conoscevo le intenzioni??

Ponderata?

Avevo atteso poco prima di darmela a gambe, molto poco, ma era stato più che sufficiente.

Normale?

Ma che normalità c’era in una famiglia di… vampiri?!?!?

Mi faceva ancora strano pensarlo, all’inizio temevo di essere impazzita. L’unica cosa che confermò  quella verità strana fu il tono della voce di Carlisle.

Incredibile. Ecco, proprio la parola adatta. In-credibile.

Vuol dire che non si può credere, o che non lo si vuole fare.

Così come io non volevo credere di aver vissuto con dei vampiri per più di una settimana, per quanto fossero strani, dato che io ero rimasta a paletti, croci, acqua santa e bare con interni in seta rossa, non a Volturi (che poi, che diavolo erano… cose? persone? animali? piante? soprammobili? scorie radioattive??) e robe strane. Non volevo credere di averci mangiato e dormito sotto lo stesso tetto, aver riso e pianto con loro, di averli trovati così veri

Dopo essermi innamorata…

No, non mi ero innamorata, non ci si innamora in una settimana!

Allora perché lo penso ancora?

Sto solo ricordando, passerà.

Passerà, passerà. Qui a passare sono solo le lacrime e i mesi, e sono già nove!

Le  lacrime che ogni sera versavo senza capire perché pensando a Edward. Perché mi dovevo dannare per un ragazzo conosciuto in così poco tempo??

Due settimane erano sufficienti per innamorarsi? Nove mesi troppo pochi per dimenticare?

A mio avviso ero stata male più che a sufficienza per il tradimento di tutti loro, oltre al suo, però qualcosa nel mio cervello non voleva comprenderlo, così quando mi stavo per addormentare mi tornava in mente lui, con il suo sorriso stupido mentre litigavamo come due bambini, mentre giocavamo, mentre stavamo insieme, sorridenti. Buffo, no? Per molti il sonno è la brutta copia della morte e proprio lì, nel sonno, lo ritrovavo. Perché lui era morto, no? Insomma, se era un vampiro almeno morto lo doveva essere!

A volte pensavo che sarei voluta rimanere solo per far cessare tutte quelle lacrime, e lì mi veniva in mente un pensiero che da cosciente non avrei mai fatto.

Tornare indietro.

Per cosa? Un bel bicchierozzo di sangue invecchiato cent’anni?

No grazie, ho smesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bon jour gente!

Sono a letto da una settimana bloccata con l’influenza, non so se qualcuna di voi c’è passata, ma quest’anno è terrificante. Sono svenuta due volte >.<

Lascio che siate voi a commentare il capitolo, quindi mi limito a ringraziare TUTTI per TUTTO, dalle seguite ai preferiti, dalle storie da ricordare a chi commenta, grazie di cuore!!!

Ah, e chiedo perdono per l’uso massiccio di punti esclamativi e interrogativi che presenta questo capitolo ma la Be(t)a non è disponibile quindi vi tocca sorbirvi tutti i miei strafalcioni >.<

Solo una cosa devo dirvi: io non so come sono le famiglie americane. Non credo bevano il the alle cinque, questo è un po’ troppo inglese lo ammetto, ma non volevo rifilarvi uno degli stereotipi di cui sono piene le tv, volevo qualcosa di vero e sentito, quindi l’ho inventato ù.ù

Il prossimo sarà il penultimo!!

Silvia

 

 

 

PS: postato il capitolo betato :D

 

 

 

 

   
 
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