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Autore: funkia    06/02/2011    16 recensioni
Non mi sentivo più una bambina. Mi sentivo una donna in tutto e per tutto, con i problemi che hanno gli adulti, con l’esperienza necessaria per poter dire di aver lasciato l’adolescenza a tutti gli effetti. Avevo studiato e adesso avevo un lavoro da adulta, con tutte le responsabilità che l’essere adulto comporta. Ero più posata, più ragionevole. Avevo imparato a plasmarmi a seconda delle situazioni. Non era rimasto niente della vecchia Rose. Pensavo di averla lasciata per sempre, pensavo di essere cambiata. Ma soprattutto, pensavo di non amarlo più.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“Ci siamo davvero

DON’T TELL DAD

 

13. Dilemma

 

No matter what I do
All I think about is you
Even when I’m with my Boo
Boy, you know I’m crazy over you


No matter what I do
All I think about is you
Even when I’m with my Boo
You know I’m crazy over you                   (Nelly feat Kelly Rowland)

 

 

 

“Ci siamo davvero...”

 

Sussurrai guardandomi allo specchio. Il vestito bianco che avevo addosso sembrava risplendere di luce propria, mi sentivo una specie di fata. Non avevo neanche avuto il tempo di rendermi conto come fossi finita dentro a quel magnifico abito, mi ero svegliata quella mattina e tutti sembravano letteralmente impazziti e in un batter d’occhio mi ero ritrovata bella e acconciata.

 

Ed era andato tutto secondo i piani. Avevo il mio bel vestito addosso, i capelli sistemati, le scarpe col tacco, il bouquet tra le mani che altri non era che l’orgoglio di Lily.

 

Ero già in chiesa, rinchiusa in una piccola stanza aspettando di fare l’entrata trionfale. Ero sicura che Jack fosse già pronto sull’altare, in attesa, con la sua solita aria nervosa che aveva sempre prima delle partite.

 

Vanessa mi sistemò il velo. Aveva una faccia da funerale. “Già, ci siamo.”

 

Sospirai e lanciai un’occhiata fugace a Lily ed Al, che erano impegnati a chiacchierare in un angolo. “Lo so che sei totalmente contraria a quello che sto per fare.” Dissi in un sussurro. “Ma potresti almeno fingere?”

 

Vanessa abbozzò un sorriso poco convinto. “Non è che non voglio che ti sposi con Jack… sono stata io a dirti di fare finta di niente.” Disse. “Solo che mi sento così in colpa. Avresti fatto meglio a tenerti tutto per te.”

 

“Non è successo niente!” Feci io decisa, cercando di convincere più me stessa che Vanessa. “Io non ho idea di cosa tu stia parlando.”

 

“Rose…”

 

“Non ho idea di cosa tu stia parlando.” Ribattei con forza, tra i denti.

 

Lei sospirò e non aggiunse altro. Lily si voltò verso di me, raggiante. Aveva un bel vestito rosso sangue e le labbra piene di sorrisi. Si portò una mano al petto commossa.

 

“Rose, sei magnifica!” disse quasi con le lacrime agli occhi. “Jack sarà così fiero.”

 

Al roteò gli occhi al suo fianco e tirò su col naso. “L’hai già detto, Lily. Otto volte.” Mi sorrise scrollando le spalle. “Pensi di essere pronta?”

 

Sospirai pesantemente ma un po’ con difficoltà, dato il corpetto stretto attorno al mio corpo. Annuii. “Sì, penso di sì. Ma anche con questo bel vestito mi sento sempre la solita goffa Rose. Spero solo di non cadere lungo il corridoio, morirei dalla vergogna.”

 

“Mi assicurerò che non accada.”

 

Mi voltai con un sorriso, papà faceva capolino dalla porta. Lo guardai senza muovere un muscolo, avevo paura di distruggere tutto quel lavoro perfetto.

 

“Papà.” Dissi. “Giura di non mollarmi!”

 

Papà rise genuinamente ed annuì. “Tesoro, se fosse per me non ti mollerei neanche all’altare. Ma temo di lasciarti andare o tua madre non me la perdonerà mai.” Disse scrollando le spalle. “Quando te la senti, Rose, dovremmo andare.”

 

“Oh!” Mandai uno sguardo verso l’orologio appeso alla parete. Era già ora? “Va bene, solo qualche altro minuto.”

 

Papà annuì. “Quando vuoi, Rose. Ti aspetto qua fuori.”

 

Non appena papà chiuse la porta io mi ritrovai a rilasciare un lungo sospiro. Ero davvero agitata, più di quanto immaginassi. Morivo dalla paura di rovinare tutto.

 

Al cercò di trattenere una risatina, dovevo sembrare davvero stupida. “Lo sai, Rose, puoi anche respirare. Non penso che un po’ d’aria manderà in rovina il tuo vestito. Sembra che ti abbiano ingessato.”

 

Io lo guardai male. “Beh, non sono abituata a mettere questo tipo di vestiti.”

 

Al ridacchiò tra sé e guardo l’ora al polso. “Credo di dover andare a prendere il mio posto.” disse. “Ci vediamo all’altare, Rose, va bene?”

 

Io cercai di sorridere, ma ne uscì solo una smorfia nervosa. “Arrivo in un minuto.”

 

Feci un altro sospiro mentre Al lasciava la stanza. Mi voltai verso Vanessa. “Potresti…”

 

Vanessa mi capì al volo e con l’aiuto di Lily afferrò il fondo del mio vestito e mi aiutò ad uscire dalla stanza. Era praticamente impossibile camminare con quella bomboniera addosso. Papà era appena fuori dalla porta e mi sorrise incoraggiante non appena mi vide arrivare. Mi offrì il braccio ed io lo strinsi forte.

 

“Mamma e Hugo sono già seduti in prima fila.” Disse. “Ma ti mandano un bacio.”

 

Io annuii distrattamente cercando di respirare normalmente. “C’è tanta gente?”

 

Papà fece del suo meglio per non ridere. “Quelli che avete invitato, suppongo.”

 

“Giusto.” Dissi. “Papà non mi mollare.”

 

Mi strinse forte il braccio ed incrociò le dita della mia mano con la sua. Ci scambiammo un sorriso d’intesa prima che la grande porta si aprisse davanti a noi. Jack era in piedi all’altare rigido come una statua. Io mi sentivo praticamente pietrificata e ringraziai mentalmente papà quando mi diede una spinta per cominciare a camminare.

 

Cominciai a percorrere il corridoio lentamente, tutti si voltarono verso di me al sincrono. Non ricordavo neanche di aver invitato tanta gente. Tutti sorridevano, sentii alcuni commentare il mio vestito, i parenti più stretti cercavano di trattenere le lacrime. Hugo era praticamente l’unico che più che trattenere le lacrime cercava di trattenere le risate.

 

Alzai lo sguardo, dritto davanti a me Jack mi aspettava con il suo solito sorriso nervoso. Quando infine lo raggiunsi, papà mi lasciò andare. Gli feci un gran sorriso, di quelli che di solito serbavo solo per lui, cercando anche di calmarmi e di tranquillizzarlo.

 

“Mi fa piacere vederti qui.” Dissi sottovoce scherzando.

 

Jack cercò di camuffare una risata e annuì. “A chi lo dici.”

 

Il pastore si schiarì la gola ed in chiesa ci fu improvvisamente il silenzio. Io presi le mani di Jack e le strinsi forte nelle mie. “Siamo qui riuniti oggi per unire questa coppia nel sacro vincolo del matrimonio.” Fece una piccola pausa. “Il matrimonio non è solo una cerimonia, è un’unione sacra che lega due persone spiritualmente…”

 

Io smisi di ascoltare quello che il pastore diceva e mi concentrai completamente su Jack, che continuava a sorridermi. Era sempre bello e perfetto, che non sembrava essere vero. Mi piegai verso di lui.

 

“Sei nervoso?” Sussurrai.

 

Jack fece cenno di sì con la testa. “Neanche all’ultima di campionato ero così nervoso.”

 

Io sorrisi e cercai di ricordare quanto fosse stato teso all’ultima di campionato. Ma poi ricordai tristemente che io quel giorno non ero andata allo stadio perché ero stata troppo impegnata a risolvere il caso di Jeremiah Kein. Mi sentii così in colpa.

 

Mi voltai verso Al, che sorrise incoraggiante, e mi chiesi se per caso non avesse ragione. Stavo facendo la cosa giusta?

 

“… perciò se qualcuno conosce qualche ragione per cui non dovrei unire questa coppia nel sacro vincolo del matrimonio lo dica ora o taccia per sempre.”

 

Cominciavo a pensare di avere un bel po’ di ragioni ma sarebbe stato un po’ strano se proprio io mi fossi azzardata a dire qualcosa. Ci pensai ancora un po’ su e quando stavo per aprire bocca, qualcuno si schiarì la gola al centro della chiesa. Io e Jack ci voltammo sorpresi.

 

Mi mancò letteralmente il respiro quando vidi la mano alzata di Scoprius Malfoy, che sedeva sull’estremità della panca in mezzo a tutti gli altri invitati.

 

Mi voltai velocemente cercando Vanessa con lo sguardo, seduta sulla prima panca davanti all’altare. Si passò una mano sulla faccia. Entrambe sapevamo cosa sarebbe venuto subito dopo.

 

Il pastore lo guardò un po’ interdetto. “Oh… oh beh… c’è qualcosa… c’è qualcosa che vuole dire?”

 

Malfoy si alzò in piedi, lentamente, e si spostò al centro del corridoio in modo che tutti potessero vederlo. “Io ho una ragione per cui lei non dovrebbe sposare questa coppia.”

 

Tutti lo guardarono in attesa. Il pastore si guardò attorno. “E quale… quale sarebbe?”

 

“Rose è venuta a letto con me la settimana scorsa.”

 

Ci fu un improvviso silenzio. Io mi sentii gelare, sapevo che sarebbe successo, ma non pensavo che sarebbe stato così diretto. Jack si voltò lentamente verso di me, la bocca semiaperta dallo stupore.

 

“Rose…” fu tutto quello che riuscì a sussurrare.

 

Tutti aspettavano una mia reazione ma io ero talmente gelata che non osavo neanche respirare. Solo dopo diversi minuti riuscii a voltarmi verso Jack che mi fissava ancora con stupore, in attesa che dicessi qualcosa.

 

Io scossi la testa. “Mi dispiace, Jack.”

 

Scesi di corsa dall’altare, sentivo già le lacrime pungermi gli occhi. Non sapevo se ero più triste o arrabbiata, e probabilmente se si potesse realmente morire di vergogna mi sarei accasciata al suolo. La mia più grande paura si era realizzata, avevo rovinato tutto. Avevo rovinato tutto ed era tutta colpa mia. Mia e di Malfoy.

 

Mi fermai di botto, ero arrivata quasi in fondo al corridoio. Mi voltai indietro e vidi Malfoy ancora al centro del corridoio. Tornai sui miei passi e mi fermai davanti a lui, tutti trattennero il fiato.

 

Senza dire niente gli scaraventai addosso il bouquet colpendolo con rabbia e forza fino a quando i fiori non si sfaldarono del tutto.

 

Lo lasciai lì in mezzo ricoperto di petali e scappai via, a rinchiudermi nella prima stanza che avrei trovato.

 

 

**

 

 

“Si può?”

 

Mi voltai verso la porta, Al faceva capolino con un timido sorriso. Mi ero andata a rifugiare nella stanza accanto alla chiesa, dove avevo passato gli ultimi minuti prima del matrimonio. Era almeno una mezz’ora che continuavo a sentire del chiacchiericcio davanti alla mia porta e davvero mi chiedevo quanti invitati ci fossero.

 

“Vanessa mi ha raccontato tutto quello che è successo la settimana scorsa.”  Disse chiudendosi la porta alle spalle.

 

Io sospirai guardando fuori dalla finestra. Non avevo voglia di parlare, avevo solo voglia di piangere e di disperarmi. Non potevo fare a meno di chiedermi quando e come avevo deciso di buttare tutto all’aria quando potevo essere felicemente sposata con Jack Russell.

 

Al sembrò capirmi e non disse nient’altro. Rimase in silenzio a farmi compagnia, perché sapeva bene che al momento era l’unica cosa di cui avevo bisogno. Gli mandai un’occhiata veloce.

 

“Grazie.” Mormorai prima di voltarmi di nuovo.

 

Bussarono alla porta ed io chiusi gli occhi sospirando pesantemente. Al andò ad aprire. Sentii dei passi ma nessuno disse nulla, non so se avessero più paura che potessi scoppiare in lacrime o sfogare in una crisi isterica dando completamente di matto. Qualcuno mi raggiunse, sentii una presenza alla mie spalle prima che una mano mi accarezzasse i capelli. Era l’odore di papà.

 

Mi voltai appena, Vanessa era seduta accanto ad Al nel mezzo nella stanza. Hugo e la mamma stavano in piedi vicino alla porta e Lily vicino a loro con la schiena appoggiata al muro.

 

“Sarebbe stato cento volte meglio inciampare nel mezzo del corridoio.” Cercai inutilmente di scherzare, ma l’amaro in bocca era troppo forte.

 

Papà sospirò ed annuì. “Per quello almeno avrei potuto fare qualcosa.”

 

Chiusi di nuovo gli occhi cercando di cancellare quegli ultimi momenti dalla mia testa. Guardai fuori dalla finestra, all’orizzonte. “C’era la stampa, non è vero?”

 

Sentii il silenzio perforarmi le orecchie e senza volerlo mi avevano già dato la risposta che cercavo.

 

La voce della mamma mi riscosse. “Rose, dovresti andare a casa, cambiarti e fare una doccia. Se vuoi mangiare qualcosa posso…”

 

“Grazie.” Dissi debolmente voltandomi verso di lei. “Ma penso che per ora…”

 

Mi bloccai all’istante, qualcuno era appena apparso sulla soglia della porta. Tutti gli altri si voltarono a guardare. Scorpius Malfoy teneva ancora la maniglia con a seguito il suo fidato Dylan Zabini. Tutta la debolezza e la spossatezza che sentivo svanì in un istante. Sentii il sangue ribollire improvvisamente nelle vene e gli puntai un dito contro camminando furiosa verso di lui.

 

“Tu! Tu che diavolo ci fai ancora qui?” Urlai. “Non ti è bastato mandare all’aria il mio matrimonio? Non ti è bastato rovinare tutto quanto? Sei ancora qui?”

 

Malfoy non si scompose neanche un po’. Dio se lo odiavo. Fece un passo dentro la stanza senza guardarsi troppo intorno nonostante tutti lo stessero fissando in attesa di una reazione.

 

“Non ho rovinato il tuo matrimonio.” Disse senza troppo pathos. “Ti ho salvata, Weasley.”

 

Io feci un passo indietro corrucciando la fronte. “Di cosa diavolo… di cosa diavolo stai parlando?”

 

“Di tutto quanto questo. Jack non è il tuo uomo, questa non è la tua chiesa e quello decisamente non è il tuo vestito. Questa…” Disse indicandomi da capo a piedi. “… non è Rose Weasley.”

 

Io deglutii a fatica, nessuno osò interrompere quella spiacevole conversazione. Potei immaginare le loro facce ma non mi voltai neanche mezzo secondo, tenni lo sguardo dritto negli occhi di Malfoy. “Io amo Jack. Questo vestito è di sua madre e…”

 

“Già, di sua madre.” Interruppe con un risolino amaro. “E chi ha scelto la chiesa? Non tu immagino.”

 

Spostai lo sguardo, a disagio. Era vero, non avevo scelto neanche la chiesa ma quello… “… non significa niente!”

 

Malfoy mi fissò esterrefatto. “Non significa niente? C’è una sola cosa che tu abbia scelto per il tuo matrimonio?”

 

“Sposo a parte.” Fece Zabini ancora sulla soglia della porta. Si guardò intorno puntando poi gli occhi su Lily che stava proprio al suo fianco. “Bel vestito, Potter.”

 

Lily lo fulminò con lo sguardo incrociando le braccia al petto. “Non ci starai provando, spero.”

 

Zabini le rivolse un sorriso. “Non lo so, funziona?”

 

Lily fece una faccia disgustata. “Sparisci…”

 

Malfoy sospirò esasperato “Dylan!” Tornò a guardarmi serio. “Guarda in faccia alla realtà, Weasley, tu non sei mai stata innamorata di Jack. Tu eri innamorata dell’idea di essere innamorata di Jack Russell. Tanto da dimenticare tutto il resto e non opporti a niente. La Rose Weasley che conosco io non avrebbe mai messo uno stupido vestito gonfio di tulle per celebrare il suo matrimonio in una chiesa!”

 

“Adesso basta!” Urlai al limite, cercando come potevo di trattenere le lacrime. “Vattene immediatamente da qui! Non voglio vederti mai più!”

 

Malfoy non disse niente, mi fissò quiete qualche secondo ancora prima di voltarsi e fare un gesto a Zabini, lasciando definitivamente la stanza.

 

Non appena fui sicuro che fosse abbastanza lontano mi accasciai in terra e cominciai a piangere, papà e mamma corsero subito al mio fianco. Sentii la mano forte di papà accarezzarmi i capelli, cercando di calmarmi.

 

“Tesoro, non c’è bisogno di piangere. Non devi dar retta a Malfoy.”

 

“Ma ha ragione!” Urlai io tra le lacrime. “Io lo odio questo vestito!”

 

Mamma e papà mi fissarono allucinati. Mamma parlò sottovoce, quasi avesse paura di disturbare la mia ira. “Credevo… siamo stati mesi a preparare tutto e credevo… Rose se non ti piaceva potevi semplicemente dirlo.”

 

Io scossi la testa tra me, sentivo le lacrime scendermi copiose sulle guance. Mi sentivo stanca, spossata, avrei solo voluto stendermi in un letto e dormire per giorni. “Ha ragione su tutto.” Dissi infine con fatica. “Questa…” Mi indicai. “Questa non è Rose Weasley.”

 

“Non essere troppo dura con te stessa, Rose.” Fece papà continuando ad accarezzarmi. “Vedrai che sistemerà tutto e…”

 

Alzai una mano per fermarlo. “Voglio solo andare a casa.”

 

 

**

 

 

I’m sooooooooo sorry!!!

Lo so che vi ho abbandonati per mesi e mesi e nessuno aveva mie notizie e mi avete dato per dispersa… e ora sto facendo la melodrammatica! XD

Ad ogni modo mi dispiace, ma in questo periodo ho veramente pensato a tutto meno che a scrivere, dato che la mia vita è andata un po’ come quella di Rose… in pezzi!

Spero comunque che anche se in ritardo clamoroso vi sia piaciuto questo capitolo, capitolo saliente tra l’altro, e sono sicura che molti di voi ringrazieranno che Jack se ne sia finalmente uscito di scena XD poor Jack!

 

Vi lascio con i miei ossequi e spero di tornare presto con il nuovo capitolo “Damaged

Vi amo!

Zia funkia!

 

   
 
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