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Autore: Taila    07/02/2011    0 recensioni
Una raccolta di istantanee, frammenti dei momenti che più mi hanno colpito mentre leggevo le "Metamorfosi" di Ovidio.
II. "Insieme fino alla morte": Mentre il mondo scivola via dai tuoi sensi e si oscura, sorridi grato agli dei di averti concesso la consolazione di morire insieme a lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Insieme anche nella morte
Autore: Taila
Serie: Libri – Classici latini e greci
Genere: Romantico, drammatico
Tipo: One – shot, slash, azione, death – fic, pw di Licabante
Pairing: Licabante x Ati
Ambientazione: libro V, 47 - 73
Note: Licabante e Ati fanno parte del gruppo guidato da Fineo che attacca Perseo, durante le nozze con Andromaca. Sono due personaggi minori, che quasi scompaiono nel mucchio dei guerrieri, eppure mi ha incantato l’amore che lega Licabante ad Ati, quel suo disperato voler restare insieme anche nella morte. Ovidio in poche righe riesce a dipingere davvero un amore assoluto. Per questo ho deciso di inserire questa coppia nella mia raccolta. Le parole con cui Licabante minaccia Perseo sono quelle originali del testo di Ovidio ^^
Ringraziamenti: Ringrazio MarchesaVanzetta: Ti ringrazio davvero, il mio ego sta saltellando felice. L'Asino d'Oro è il prossimo libro che leggerò dopo le Metamorfosi di Ovidio ^^ E ti ringrazio di aver inserito questa raccolta tra le seguite (inchino!)Ringrazio tutti coloro che hanno anche solo letto e tutti coloro che leggeranno e commenteranno questa shot ^O^
Adesso vi lascio alla lettura, alla prossima istantanea gente \^O^/



Insieme anche nella morte



Vedi Ati, bellissimo e fiero, sollevare l’arco davanti al viso con gesto sicuro, pronto a scagliare la freccia che avrebbe privato della vita lo straniero. La corda vibra sinistra mentre le dita eleganti la tirano indietro, fino a quando le penne sull’estremità della freccia non sfiorano le labbra del ragazzo. Ma prima ancora che Ati riesca a scagliare lo strale, Perseo scatta in avanti, privo di ogni arma e si slancia verso l’altare al centro della stanza. Senza capire lo osservi mentre prende in mano un tizzone ardente dal braciere, incurante del dolore che sta mordendo la sua pelle bruciata, e lo scaglia contro Ati colpendolo in pieno viso.
Solo alla fine, quando il tuo amato giace ormai in una pozza del suo stesso sangue, comprendi cosa è accaduto. Più veloce che puoi corri da lui e ti inginocchi al suo fianco, una fitta ti trapassa dolorosamente il petto vedendo lo stato in cui è stato ridotto. Il colpo di Perseo era così forte da avergli rotto il naso e buona parte delle ossa del viso, deformandolo e cancellando in un attimo la straordinaria bellezza che ti ha fatto innamorare.
Sollevi la mano tremante e con la punta delle dita segui i tratti del suo volto ancora imberbe. La pelle che prima era liscia e ambrata, ora è bruciata e lucida, tinta sgradevolmente di nero e di rosso. Della linea dritta del naso e degli zigomi eleganti è rimasto solo un vuoto nauseante. Solo le labbra piene e dal taglio sensuale, hanno mantenuto l’antica beltà.
Stingi forte i denti, come per resistere a quell’ondata di dolore che pare voglia sommergerti. Ati trema ed emette un verso di dolore. Un moto di sorpresa ti investe: da quando lo hai incontrato la prima volta, mai lo hai sentito lamentarsi. Pur essendo solo un ragazzo è sempre riuscito a sopportare il dolore meglio di tanti altri adulti. Ha sempre cercato di mostrarsi forte, deciso e intoccabile da qualsiasi tipo di emozione, l’unica cosa che sembrava interessargli era mostrare il suo valore in battaglia, affinare la sua già notevole bravura e precisione nel lancio del giavellotto e nel tiro con l’arco. Nient’altro che questo.
Eppure tu sai che Ati non è solo questo. Hai visto non i tuoi stessi occhi quell’insospettabile dolcezza che cercava in ogni modo di nascondere, come se ne provasse vergogna, per non essere considerato debole. L’hai provata sulla tua stessa pelle quando hai fatto l’amore con lui la prima volta. Era dolce l’abbandono con cui ti ha accolto tra le sue braccia, come impossibilmente dolci erano i suoi baci. Ti ha fatto innamorare in un modo che nemmeno credevi possibile, non per uno come te, indurito come sei dalla vita e dalle battaglie. Ati è riuscito a diventare la cosa più importante per te, senza la quale non riusciresti nemmeno a immaginarla, una vita.
Le sue ciglia fremono appena, un gesto così tipicamente suo, che tante volte hai visto la mattina quando, steso al suo fianco, aspettavi impaziente che si risvegliasse. E come allora le sue palpebre si sollevano piano, svelando quelle sue iridi che paiono d’oro. Ma questa volta nessun sorriso ti accoglie, nessun brivido d’eccitazione ti serpeggia sotto la pelle, tutto ciò che ti resta è il dolore che come un serpente si è arrotolato attorno alla tua anima e la morde impietoso, spandendo ovunque il suo veleno. L’oro dei suoi occhi è liquido e opaco, puoi quasi vedere la vita abbandonarlo goccia dopo goccia. Vedi le sue labbra piena tendersi a fatica in una smorfia che vorrebbe essere un sorriso, quando ti riconosce e nota che sei al suo fianco.
- Licabante!- sospira sulle labbra insanguinate, un sussurro così basso che a fatica riesce a raggiungere le tue orecchie.
Con un gesto lento e pesante, che rivela tutta la fatica che fa nel compierlo, Ati solleva il braccio e porta la mano al tuo volto, le punte delle sue dita fanno appena in tempo a sfiorare la tua guancia, che il ragazzo emette un respiro troppo profondo. Con orrore vedi i sue occhi rivoltarsi all’indietro come la testa e la sua mano cade inerte sul pavimento accanto alla tua gamba.
Un velo nero cala sui tuoi occhi mentre realizzi che Ati, il tuo amante, è morto. Il clangore della battaglia che infuria attorno a te sfuma fino a spegnersi e tu non percepisci più nulla, oltre al corpo senza vita steso davanti a te. Ti senti svuotato e non hai nemmeno più la forza di piangere. Ma è un attimo di smarrimento, il tuo spirito guerriero ha la meglio sull’uomo innamorato. Come la marea che si ritira, quel senso di annichilimento si allontana all'improvviso, torni ad avvertire tutto quello che ti circonda, la cacofonia dello scontro ti riempie le orecchie e l’odore del sangue le narici, rinvigorendoti.
Ti risollevi in piedi e cerchi con lo sguardo Perseo. Non ti importa nulla di Fineo né del suo onore infangato. Tutto quello che brami è affondare la tua freccia nelle carni dello straniero e bagnarti nel suo sangue ancora caldo. Troppo è quello che ti ha strappato e nemmeno la sua morte basterà a risarcirti, ma il sollievo di sapere che un simile individuo non calpesti più la terra ti sembra un giusto premio di consolazione.
Quando lo vedi pochi passi a da te tendi l’arco, sentendo i muscoli gonfiarsi e contrarsi per la tensione.
- Con me dovrai misurarti, e non ti rallegrerai a lungo di aver ucciso un ragazzo con più odiosità che non gloria.- gli urli contro con voce stentorea.
Appena finito di parlare scagli la freccia, ma nella foga della vendetta sbagli a calcolare la mira e il dardo sfiora solo il fianco dello straniero, piantandosi nelle pieghe della veste. Perseo solleva lo sguardo su di te e ti rivolge un sorriso ferino e vittorioso, come quello di una fiera che ha appena catturato la sua preda. Estrae la spada dal fodero e si slancia contro di te a velocità sovrumana: hai dimenticato che si dice che quel giovane uomo ha ucciso Medusa e che, sotto i tuoi stessi occhi, ha sconfitto il mostro che avrebbe dovuto divorare Andromaca.
Ma ora è troppo tardi per tornare indietro e pentirsi di aver seguito Fineo contro un simile guerriero. Perseo gira su se stesso e ti pianta la lama affilata tra le costole. Sputi un po’ di sangue e senti le gambe tremare sotto i morsi del dolore.
Stai per morire anche tu, lo comprendi eppure non hai paura. Rivolgi lo sguardo ad Ati, la cui ombra sta già aspettando sulla scura riva dello Stige di essere traghettata nel Regno di Ade. Fai fatica a respirare, ma lo stesso, barcollando, ti avvicini a lui. Vorresti stenderti al suo fianco e morire guardando il suo volto, per non permettere alla tua ombra di dimenticarlo. Ma all’ultimo passo le forse ti vengono meno, le ginocchia cedono sotto il tuo peso e tu crolli sul corpo inanimato di Ati.
In un ultimo sprazzo di lucidità ti rendi conto che è la stessa posizione in cui vi siete addormentati molte notti, dopo aver sfinito il corpo e appagato lo spirito e ti sembra terribilmente giusto andartene così. Con le ultime forse porti la tua mano su quella di Ati e intrecci le vostre dita.
Mentre il mondo scivola via dai tuoi sensi e si oscura, sorridi grato agli dei di averti concesso la consolazione di morire insieme a lui.

  
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