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Autore: Lugxi    07/02/2011    3 recensioni
Non tolleravo l'idea che Harry finisse, così ho deciso di provare a raccontare cosa poteva essere accaduto dopo la morte di Voldemort, di come sarebbe stato il mondo magico dopo la guerra, ma soprattutto come sarebbe continuata la vita di Harry e dei suoi amici. Spero che vi piaccia
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry fece i pochi passi che lo separavano dal quartier generale. Da quando la McGranitt gli aveva detto che avrebbe potuto completare gli studi se avesse superato l’esame, aveva concretamente pensato agli Auror. Si immaginava a combattere accanto ai migliori maghi degli ultimi tempi, come Malocchio o come Tonks. Il quartier generale doveva essere un luogo in cui si studiavano piani d’attacco, si disegnavano mappe e ci si allenava in combattimento.

Era sempre più emozionato.

Aprì la porta, il cuore gli batteva a mille…

Si guardò intorno, poi tornò indietro di qualche passo per controllare nuovamente la targhetta sulla porta… non c’erano dubbi: “Quartier Generale Auror”.

La stanza era piuttosto ampia, sei scrivanie, tre per parte, erano addossate al muro, una strega circondata da pile e pile di pratiche scriveva freneticamente su una pergamena, davanti a lei un uomo sulla quarantina sbatteva la testa contro il muro mentre un altro mago fissava intensamente una cartina della Gran Bretagna. Nessuno notò il suo arrivo fino a quando da una porta alla sua destra sbucò un uomo, alto poco più di Harry con l’aria decisamente trasandata.

-                       Oh, Harry Potter, ti aspettavamo alle sette e mezza, come mai in anticipo?-    

Hermione e Ron erano partiti alle sette in punto e Harry si era smaterializzato col signor Weasley dieci minuti più tardi, aveva aspettato fuori dalla cabina e aveva perso del tempo con la signora Pikerwett. Era certo di non essere in anticipo. Guardò l’orologio d’oro che i signori Weasley gli avevano regalato per il suo diciassettesimo compleanno: erano le sette e ventinove. Harry fece in tempo a vedere la lancetta dei secondi finire il giro e il piccolo scatto che segnò le sette e mezza.

-Oh, Harry Potter, che piacere! Ti aspettavamo proprio ora!-

Harry era perplesso. Pensò che tutto fosse uno scherzo. Quelli erano veramente gli Auror? Guardò nuovamente l’uomo che sbatteva la testa al muro e un moto di depressione lo invase. Li aveva idealizzati talmente tanto che ora guardando la manciata di maghi che aveva davanti era impossibile non restare delusi. Pensava a Malocchio e a Tonks, dov’erano finite le persone come loro? Forse anche loro erano stati sostituiti da impiegati di altri uffici…

Harry strinse la mano dell’uomo.

-Io sono Bondimus Agent, anche se puoi chiamarmi Bondy. Sono a capo di questo ufficio-

-Kingsley mi ha messo a conoscenza del fatto che tre mangiamorte sono riusciti a fuggire dopo la battaglia. Volevo rendermi utile-

-Certo!- Harry era al settimo cielo, non vedeva l’ora di andare a combattere, voleva che Tiger,  Avery e Selwyn venissero catturati il prima possibile. Bondy lo accompagnò alla scrivania accanto alla ragazza che scriveva in maniera febbrile sbrigando delle pratiche. –Lei è Galatea, potresti aiutarla a finire di compilare i rapporti del 2 Maggio- La strega gli sorrise debolmente capendo che non era esattamente ciò a cui Harry aspirava e decisamente neanche ciò a cui aspirava lei.

-Veramente signore vorrei andare con gli Auror a catturare i mangiamorte-

Bondy lo guardò con sguardo vacuo, come se non capisse le parole di Harry 

-Mi spiace ragazzo ma credo sia impossibile-

Harry sgranò gli occhi, Bondy non capiva, nessuno poteva capire. Lui doveva finire il lavoro che aveva iniziato, non avrebbe permesso a quegli assassini di passarla liscia e non sarebbe rimasto con le mani in mano lasciandogli una via di fuga.
-Cosa intende? C'è qualcuno che lavora al caso no?-
-Certo- L'Auror annui.
-Voglio combattere al loro fianco!-
-Si allora avevo capito bene e ripeto che questo non è possibile.-

-Ma signore, sono certo di essere all'altezza...- a Harry sembrava tutto assurdo, non potevano impedirglielo, era stato lui a sconfiggere Voldemort, aveva combattuto molte volte; l'unica spiegazione che riusciva a darsi era che fosse un cavillo burocratico. -Se il problema è che non ho ancora superato i MAGO credo che solo per questa volta si possa fare un'eccezione, posso parlare col Ministro, la prego, per me è molto importante!-

L'Auror lo ascoltava pazientemente e per un momento sembrò un po' infastidito dalle affermazioni di Harry, ma poi il suo volto tornò sereno.

-Capisco quanto sia importante per te, ma nonostante ciò che hai affrontato e nonostante tu abbia sconfitto Voldemort, cosa di cui peraltro ti siamo tutti riconoscenti, ritengo che tu non sia pronto.-

A Harry crollò il mondo addosso. Come era possibile? Si che era pronto, lo era da quando aveva scoperto quale sarebbe stato il suo destino.

-Mi dia una possibilità, le prometto che non la deluderò!- Bondy ci pensò su per qualche istante, roteò gli occhi più volte e Harry fu sempre più convinto che fosse uno svitato.

-Va bene…- l’Auror estrasse la bacchetta e Harry fece altrettanto, se fosse stato sfidato a duello non si sarebbe fatto trovare impreparato, ma Bondy puntò la bacchetta verso il suo braccio e con un veloce movimento si procurò un profondo taglio che iniziò a sanguinare copiosamente. –Bene Harry, hai un minuto prima che io svenga… curami!-

Harry sgranò gli occhi, non poteva crederci… era finito nel regno dei pazzi. Sul pavimento comparve in breve tempo una grossa pozza di sangue. Non era mai stato bravo in quel tipo di incantesimi e ora era in preda al panico. Cosa c’entrava tutto ciò con i duelli! Gli rimanevano ancora quarantacinque secondi. Provò con qualche incantesimo che aveva visto eseguire a Hermione o a Madama Chips ma nessuno sembrava funzionare. Cinque secondi…

-Epismendo!- provò con l’ultimo disperato tentativo, il sangue smise di fuoriuscire dalla ferita per qualche istante ma poi ricominciò.

-Tempo scaduto! Ora Harry se non ti dispiace, devo svenire!- e stramazzò a suolo.

Galatea si alzò velocemente dalla sedia e si avvicinò a Bondy.

-Desanguine fundo!- La ferita smise di sanguinare –Cicatrizeo!- uno strato di pelle rosata ricoprì il profondo taglio. –Devo fare una pozione, ha perso molto sangue. Ti andrebbe di aiutarmi?- La ragazza scavalcò il corpo incosciente dell’Auror e si diresse verso un armadio che si trovava dall’altra parte della stanza. –Ti vedo perplesso, credo non ti immaginassi così il quartier generale- Iniziò ad afferrare alcune boccette che posò su un tavolo poi prese una ciotola e mischiò erbe e fluidi dai colori vivaci.

-Sinceramente… no. Là fuori ci sono tre assassini a piede libero e qui- si guardò intorno e abbassò le spalle sconsolato –si compilano scartoffie-

Galatea diede fuoco alla pozione, si alzò una grande fiamma che si consumò pochi minuti dopo, al suo posto rimasero alcune gocce di un fluido di un intenso colore blu.

-                     Non è come credi. Non pensare che sia così semplice. Come credi di riuscire a rintracciare i tre mangiamorte? Non possiamo uscire da qua e sperare di incontrarli per strada. Potrebbero essere ovunque. Stiamo indagando, alcune squadre stanno pedinando i familiari o gli amici di Tiger,  Avery e Selwyn che non sono stati arrestati, io sto cercando di ricostruire, tramite i rapporti di tutti gli Auror, i fatti della battaglia; quel mago laggiù studia i movimenti dei probabili mangiamorte. Abbiamo usato lo stesso stratagemma dei ghermidori: Signore Oscuro è la parola tabù, solo loro lo chiamavano in quel modo. Per il momento è stata pronunciata due volte, ma non siamo arrivati abbastanza velocemente. Sono più furbi di quanto pensassimo.- 

-E quel mago?- Harry indicò l’uomo che sbatteva la testa contro il muro, Galateo lo osservò qualche istante e poi continuò a lavorare sulla pozione che ora era di un celestino pallido.

-Lui… diciamo che sta cercando l’ispirazione- sorrise e tornò vicino a Bondy.-

So che pensi che sia uno svitato- gli fece bere il liquido quasi trasparente –In realtà un po’ lo è… ma è anche un genio, è un mago dalle abilità strabilianti e ha ragione a dire che non sei pronto.- Bondy strizzo leggermente gli occhi.

–Berenice?-

-No Bondy sono Galatea! Come stai?- La ragazza gli resse la testa per qualche istante poi l’Auror spalancò gli occhi e balzò in piedi.

-Una meraviglia! Grazie Tea. Visto che sei stata così gentile ho un compito per te… dovrai addestrare Harry, a partire da, beh da ora! Bye Bye- detto ciò si girò ed uscì dall’ufficio. Harry non sapeva come reagire, pensava che sarebbe stato tutto molto semplice e che gli avrebbero permesso di andare a combattere subito,ma effettivamente era stato uno sciocco. Galatea aveva ragione, i mangia morte non sarebbero stati così stupidi da farsi catturare facilmente e si rendeva conto che l’anno che aveva saltato aveva pesato fortemente sulle sue conoscenze.

La ragazza lo guidò nei sotterranei. Quel posto non gli era mai piaciuto e sentì un brivido gelato percorrergli la schiena quando passarono davanti all’ufficio misteri.

-Siamo quasi arrivati. Ho bisogno di sapere alcune cose per capire da dove devo iniziare. Come te la cavi con gli incantesimi non verbali?-

Harry deglutì, doveva ammettere di non essere molto ferrato in materia, Galatea capì e proseguì con le domande. Gli chiese di pozioni, incantesimi e fatture che Harry non aveva neanche mai sentito nominare.

- La formazione di un Auror non si basa solo su un buon attacco- la ragazza si fermò davanti ad una porta molto alta, Harry non vide nessuna maniglia –Si deve essere preparati su tutto, perché non si sa mai in che situazioni ci si può trovare. Bisogna essere sempre pronti ma soprattutto i tuoi compagni devono sapere di poter contare su di te in qualsiasi circostanza. Per questo motivo oltre a difesa contro le arti oscure bisogna avere un buon livello come guaritori, pozionisti o in materia di magisprudenza, trasfigurazione...- Pronunciò alcune parole che Harry non riuscì ad afferrare e attraverso la porta chiusa. Il ragazzo la seguì. Si ritrovarono in un ampia stanza di pietra con volte a crocera. In un lato della stanza c’era un calderone e accanto un tavolo pieno di erbe e boccette dai vari colori. –Tutto quello che hai studiato ad Hogwarts è solo l’ABC della magia. L’addestramento per Auror dura anni… sono certa che tu sia abbastanza motivato da far accorciare i tempi!- strizzò l’occhio in direzione di Harry che però non si sentì per nulla rassicurato. Ora gli sembrava più che logico, ma era stato molto ingenuo nel pensare che finita la scuola non ci fosse altro da imparare.

Passarono le quattro ore seguenti a “duellare”, in realtà Harry fu disarmato, pietrificato, schiantato e affatturato talmente tante volte che aveva dolori ovunque, riuscì ad attaccare solo due volte con incantesimi non verbali, ma ormai era allo stremo delle forze.

-Non credo… di riuscire… a continuare- Harry cercò di rialzarsi dopo essere stato schiantato per l’ennesima volta in meno di trenta secondi.

-Va bene, credo che per oggi sia abbastanza- Galatea si avvicinò al ragazzo aiutandolo ad alzarsi. –Però devo dire che hai fatto dei grandi progressi!-

-Mi prendi in giro?- Harry si asciugò la fronte con il dorso della mano.

-No, ora ti sembra di non aver appreso nulla, ma vedrai che appena ti sarai riposato riuscirai a usare con molta meno fatica gli incantesimi non verbali. Devi promettermi che ora non userai che quelli, anche per le piccoli incantesimi!-

-Promesso…-

Quella sera studiarono pozioni e Harry tornò alla Tana che era ormai buio.

I giorni successivi furono massacranti ma ben presto le cose iniziarono a migliorare, seppur molto lentamente.

Una settimana dopo Harry stava facendo colazione quando un grosso uccello dai colori vivaci entrò dalla finestra portando con se una pergamena. Ginny si avvicinò immediatamente.

-Deve essere una lettera di Ron ed Hermione!-

Harry prese la pergamena e accarezzò la testa di quella meravigliosa creatura che emise un suono bellissimo prima di volare via.

Harry riconobbe subito la scrittura ordinata di Hermione.

 

Ciao Harry e Ginny!

Siamo arrivati in Australia tre giorni fa e sono successe già tantissime di cose. Purtroppo non abbiamo ancora trovato i miei, però abbiamo una pista. Ma è meglio che racconti dal principio.

Siamo arrivati alle cinque in punto e come ci aveva preannunciato Kingsley abbiamo trovato il signor John Koalbears ad aspettarci.

È un uomo simpatico, vive con la sua famiglia in una casa appena fuori Sidney. Devo ammettere di non conoscere affatto le leggi magiche australiane e se non ci fosse stato il signor Koalbears credo che ora non avremmo più le nostre bacchette, infatti pochi minuti dopo il nostro arrivo si sono materializzati due funzionari del Ministero della Magia che ci accusavano di aver infranto la legge. Potete ben capire il nostro spavento, non capivamo assolutamente quale legge avessimo potuto infrangere visto che eravamo arrivati da non più di cinque minuti. Fortunatamente Kingsley ci ha consigliato proprio una buona guida perché ha capito subito a cosa si riferissero. Dovete sapere che in Australia si diventa maggiorenni a vent’anni quindi è bastato un semplice incantesimo di appello per svelare la nostra traccia all’ufficio per l’uso improprio delle arti magiche. Dopo aver spiegato la situazione il signor Koalbears, non solo è riuscito a far decadere l’accusa ma è riuscito anche a farci avere dei permessi speciali per poter usare la magia (qua sono molto severi nel rispetto delle leggi e si finisce a Numandir, la prigione australiana, molto facilmente).

Comunque, superato lo spavento e riempito lo stomaco (per la gioia di Ron), siamo riusciti ad avere accesso ad una rete internet e dopo vari tentativi falliti sono riuscita a trovare gli indirizzi di 3 dentisti che corrispondono al cognome Wilkins e altri 4 di cui però ignoro il lavoro. Purtroppo non sono riuscita a fare di meglio ma almeno abbiamo qualcosa in mano.

Siamo partiti la mattina all’alba verso Warwick, nel sud-est. Purtroppo non conoscendo il territorio siamo costretti a spostarci con mezzi babbani. Quando siamo arrivati era ormai buio, così stanchi e infreddoliti ci siamo chiusi in una taverna. Ron ha fatto un sacco di domande, è stato davvero grande. Purtroppo però le notizie che ha avuto non sono state per nulla incoraggianti, infatti a quanto pare il dentista della zona aveva più di sessantenni e alla taverna c’era anche il figlio, Martin Wilkins jr. Primo buco nell’acqua. Ma non ci arrendiamo. Ora ci troviamo su un treno che ci porterà a Emerald. Vi devo salutare, sta arrivando il carrello del pranzo e Ron non sta fermo. Spero che a voi stia andando tutto bene, Harry voglio avere assolutamente un racconto dettagliato degli Auror, che emozione!

A presto!

P.s. Ciao ragazzi sono Ron… Harry, tratta bene mia sorella!!!

Un salutoooo!!

                                                                               Ron & Hermione

 

 

 -Ah! Che sfacciato!- Ginny si alzò dalla sedia e andò a prendere la padella dove sfrigolava della  pancetta fumante che versò nei due piatti. Harry sorrise e piegò accuratamente la lettera.

-Spero che trovino presto i signori Granger, l’Australia è enorme e senza mezzi magici potrebbero metterci mesi interi prima di recuperare le loro tracce.-

-Già, se solo riuscissero a procurarsi delle scope sarebbe tutto più semplice. Se ti va Harry possiamo rispondere insieme questa sera dopo che sarai rientrato dal Ministero.- Addentò un pezzo di toast dorato.

- Ho una bella sorpresa, Galatea ha un impegno oggi quindi la giornata è tutta per noi!- Harry sorrise alla ragazza e si avvicinò per darle un bacio ma Percy entrò in cucina, stretto nella sua vestaglia a quadri e si sedette tra i due ragazzi.

-Buongiorno, come va l’addestramento Harry?-

-Hem, bene, grazie. Stavo giusto dicendo a Ginny che ho la giornata libera, magari le va di darmi una mano per esercitarmi un po’ in giardino.- Fece un cenno con la testa alla ragazza indicando la porta.

-Certo, mi farebbe molto piacere aiutarti-

Si alzarono e scapparono alla svelta fuori lasciando Percy da solo.

 

 

Scusate se avete dovuto attendere tanto ma purtroppo sono impegnatissima in questo periodo.

So che questo capitolo non è particolarmente avvincente ma state tranquilli, l’estate sarà piena di avvenimenti. ^.^

Ditemi tutto quello che vi passa per la testa, soprattutto vorrei sapere se trovate i capitoli troppo lunghi. Un bacio

  
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