Two For Tragedy
A Ely, per il CrossFangirling.
#01
- Anima |
#02
- Seconda volta |
#03
- Uomo |
#04
- Denaro |
#05
- Preghiera |
#06
- Padrone |
#07
- Attesa |
#08
- Miglior amico |
#09
- Notte |
#10
- Pazzia |
#11
- Fidanzamento |
#12
- Vita |
#13
- Noia |
#14
- Indifferenza |
#15
- Letto |
#16
- Stelle |
#17
- Minuto |
#18
- Limite |
#19
- Cuore |
#20
- Fede |
#21
- Estate |
#22
- Pioggia |
#23
- Cielo |
#24
- Nero |
#25
- Medico |
#26
- Parole |
#27
- Uccidere |
#28
- Posto |
#29
- Credere |
#30
- Lontano |
#31
- Barca |
#32
- Ricordi |
#33
- Morte |
#34
- Peggio |
#35
- Braccia |
#36
- Elettricità |
#37
- Cellule |
#38
- Promessa |
#39
- Speranza |
#40
- Buco |
#41
- Rivelazione |
#42
- Volontà |
#43
- Facile |
#44
- Terrore |
#45
- Fuoco |
#46
- Risposta |
#47
- Chiaro |
#48
- Insieme |
#49
- Mente |
#50
- Strada |
#05 – Preghiera
Nel sudicio buio delle sbarre ghiacciate, tra frammenti
d’illusioni cadute, le speranze
di Fay volarono via con ali di farfalla – come uscissero da
un Vaso di Pandora,
lasciandolo lì, tra i peccati
dell’umanità - e con loro cadde la sua infanzia,
congelata in una stretta di mano di tanto, tanto tempo fa; ed infine,
non gli
rimase che pregare: “Fa’ uscire Yuui”.
#48 – Insieme
Ogni anno, a Natale, il Regno di Valeria svaniva; per lunghi istanti,
la Neve,
candida, onnipresente regina di quella fiaba incantata, pareva esitare troppo a lungo, volteggiando nel cielo,
in un valzer invisibile, quasi timorosa di sfiorare il terreno
– e con lei ogni
abitante del Regno, in bilico nel nulla, privo di quella bianca
innocenza che
era ormai quotidianità, tratteneva il fiato, e quasi pareva
morto; eppure, ai
Gemelli del Malaugurio, della neve eterna poco importava: nel cuore dei
bambini, compagni di giochi infantili, la vita è vita finché si è
insieme.
#27 – Uccidere
Una
sera, dopo che Ashura gli ebbe insegnato che cosa volesse dire leggere, Yuui prese un libro alto e
grosso da uno scaffale, si sedette e cominciò, con fatica, a
decifrare le
parole, fino a quando riuscì a comprendere
un’intera frase e poi due, tre:
tuttavia, dopo settimane di lettura, d’un tratto chiuse il
romanzo, piangendo
in silenzio; sono passati secoli da quel momento, eppure il libro
è ancora
intatto, tra le macerie di Celes, ed ancora se ne intravede il titolo
– “Caino ed
Abele”, così si chiama, e con
le sue parole uccise il cuore d’un bambino.
#23 – Cielo
Quella sera, a Yama, combatterono; quella
sera, a Yama, le
persone morirono; quella sera, a Yama, cadde sangue dal cielo
– e Yuui non poté
fare a meno di pensare al sangue dei cadaveri del pozzo, riflesso negli
occhi
di suo fratello, mentre cadeva, privo di vita, da un cielo che era
uguale in
ogni dimensione: scuro e plumbeo, come il rimorso.
#40
- Buco
Avevano visitato molti mondi, avevano udito molte leggende; gli avevano
raccontato di bambini rapiti da principesse oscure, di
divinità divise, di
spiriti, di mostri, persino di una punizione divina oltre la morte: la
chiamavano Inferno e dicevano che avesse la forma d’un
immenso, invalicabile
baratro - una fossa per i peccatori; e, per qualche motivo, Yuui ci
aveva
creduto.
#30
– Lontano
Fu in un giorno di primavera, tanti, tantissimi anni dopo la fine del
loro
viaggio; li vide correre di sfuggita, tra i ciliegi di Nihon: due
bambini,
gemelli, biondi, si rincorrevano ridendo, e gli parve, per un istante,
di
vedere le loro mani sfiorarsi - ma credette fino alla fine che si
trattasse
solo un’illusione: in fondo erano così
lontani…
#16 – Stelle
Un
istante prima che Celes cadesse al suolo, ne era
sicuro, aveva visto una stella piangere lacrime d’argento
– ma furono perle di
gioia, diamanti cristallini che sigillarono la tomba di suo fratello,
in
un’eterna pace.
#15 – Letto
Gli capitava, a volte, di svegliarsi urlando; e, nel sentire
l’eco immensa
della propria voce, si raggomitolava su se stesso, cercando il lembo
della sua
coperta, e si tappava le orecchie per non sentire, e gli occhi per non
vedere,
e quando istintivamente afferrava una mano, sperando sempre che fosse
la sua, si rendeva conto, tremando,
di
giacere su un letto di cadaveri.
#12 – Vita
L’ultima cosa che vide sfiorare le sue palpebre –
ormai appesantite dagli anni
-, quando disse addio ad una lunga, lunga vita, fu l’immagine
di due sorrisi
innocenti in una notte di mezza estate di tanto tempo prima.
#34 – Peggio
Quando incrociò lo sguardo senza vita di Fay, credette che
nulla potesse essere
peggio di quel vuoto soffocante che gli incatenava il cuore; eppure, in
quel
momento – “Tu mi hai
ucciso” –
dovette ricredersi.
#26 – Parole
La prima parola di Yuui fu un suono indefinito, una sorta di fischio
strozzato
e ridicolo misto a una gorgogliante risata; Fay, invece, non
parlò per anni,
tanto che qualcuno credette che fosse muto – e poi, un
giorno, sorrise e aprì
la bocca: “Yuuuuui!”.
#28 – Posto
Rise amaramente al pensiero che, in un’era troppo felice per
non risultare
antica e distorta, gli aveva promesso che, se nelle Grandi Battaglie
del
Palazzo Innevato, fosse accaduto qualcosa al Prode Principe Fay del
Regno di
Valeria, lui avrebbe preso il suo posto – e per qualche
motivo s’era ritrovato
a farlo davvero, ma non vi furono vendette né eroiche gesta;
solo il ricordo.
#32 – Ricordi
E nella notte stellata di Infinity, lanciando uno sguardo al sorriso
infranto
della principessa, si chiese se non fosse meglio perdere le proprie
memorie che
recuperarle – in fondo, scappare da qualcosa che non ti
appartiene più è più
difficile.
#13 – Noia
Il Regno di Valeria era teatro di disgrazie – eppure, per
qualche motivo, tra
risate e schiamazzi, epiche battaglie fra la neve ed esplorazioni tra
le selve
inabitate dei parchi pubblici del Paese, i Gemelli del Malaugurio si
ritrovarono, quasi paradossalmente, ad essere ringraziati da ognuno; in
fondo,
con loro, la noia non esisteva.
#35 – Braccia
Quando vide il suo braccio volare via – e rimanere indietro,
sepolto tra le
macerie di Celes – provò, per un istante, assoluta
pace, nel pensare che, in un
certo senso, la persona che l’aveva riportato alla vita
avrebbe vegliato per
sempre sulla persona a cui lui aveva rubato la vita; e, finalmente,
Yuui si
sentì a casa.
#09 – Notte
Non fu il buio – né il sangue, o gli occhi vitrei,
o gli arti scomposti della
gente, nè il silenzio; fu solo quando vide Fay cadere
– e cadde oltre il pozzo,
e cadde oltre i morti, e cadde oltre il suo cuore, sfondandolo
– che si rese
conto che la notte era finita e quello non era un sogno.
(Suddenly I know I’m not sleeping
– Hello,
I’m still here, all that’s left of yesterday [*])
#25 – Medico
A volte capitava che qualche bambino più grande,
giù al paese, li picchiasse,
per invidia o per dimostrare la propria superiorità; in quei
casi era Yuui ad
attaccare, utilizzando con orgoglio gli incantesimi imparati con tanta
difficoltà – ma finiva quasi sempre per cadere sui
cumuli di neve con qualche
ferita al braccio, o alla gamba, e allora era Fay a guarirlo; e sempre
più
spesso pensava che, se suo fratello non fosse divenuto Imperatore, con
i poteri
che si ritrovava sarebbe stato il miglior medico del Regno.
#10 – Pazzia
Nelle peggiori ore di tagliente solitudine, si chiese spesso se fossero
stati
loro ad aver provocato la pazzia dell’Imperatore, e
ridondanti paure finirono
per straziarlo; eppure, nonostante questo, se gli fosse stata offerta
una vita
da figlio unico – e una madre e un padre e delle serate in
famiglia e
ninnananne e picnic e storie di fronte al caminetto acceso -,
l’avrebbe
rifiutata.
#46 – Risposta
“E’ primavera, è primavera! Yuui, domani
andiamo a guardare le farfalle?” gli
chiese, un istante prima che l’Imperatore li convocasse; ma a
Yuui non fu mai
concesso di rispondere – e per mesi una farfalla solitaria
volò oltre le sbarre
della torre; ma non fu lo stesso.
#03 – Uomo
Poteva sfuggire ai pensieri, durante il giorno – era
semplice, bastava un
sorriso controllato, moderatamente gioioso, smisuratamente falso, e
tutto
andava bene; ma imparò presto che non poteva strangolare a
lungo il suo cuore –
e, sempre più spesso, nelle più oscure ore della
notte, solo con l’ombra di se
stesso, finiva per chiederselo: che uomo sarebbe diventato, suo
fratello, se
solo non l’avesse ucciso?
#01 – Anima
Quando uscì dal pozzo, tenendo per mano il suo salvatore, Re
Ashura, e
stringendo con forza il corpo inerme del fratello, non poté
rendersi conto che,
nello stesso istante in cui entrambi risalirono la fossa, le loro
anime,
dolcemente, scivolarono sul mucchio di cadaveri e giacquero
lì, insieme, in
eterno.
#50 – Strada
Fu a Yama, sotto un cielo striato di sangue, davanti a della nebbia che
pareva
voler nascondere le atrocità della guerra che stavano
combattendo – camminò a
lungo nel nulla, cercando con lo sguardo il castello di Re Yasha; ma
solo
quando si trovò di fronte, avvolti nella foschia, due
bambini – i loro sguardi
vacui e privi di vita, i loro corpi straziati – si convinse,
con un brivido, di
aver sbagliato strada.
#22 – Pioggia
C’è chi aspetta la
pioggia per non
piangere da solo [*], gli dissero una volta; e, per un
istante, pensò che
forse, nella pioggia, vi era il dolore di chi non
c’è più – e, allora, forse,
avrebbe trattenuto le lacrime ancora per un po’ –
avrebbe atteso, per poter
piangere insieme a lui.
#38 – Promessa
“Pensi che lo farà davvero?
Magari…”; una speranza ancora in bilico, tremante,
come in procinto di cadere anch’essa dentro una fossa troppo
profonda, un
attimo dopo divenne illusione e, infine, utopia –
“Lo farà – ma ti prometto che
usciremo entrambi da quel posto”.
#24 – Nero
Quei soprannomi, così assurdamente divertenti, arrivarono
d’un tratto, e fu
alienante - forse perché quel prefisso che dava origine a
tanta falsa
spensieratezza, quel kuro-qualcosa
che tanto mandava su tutte le furie il ninja, altro non richiamava che
il nero
– nero opprimente delle pareti del pozzo, nero marcio dei
corpi in
putrefazione, nero vacuo nelle orbite
spente di suo fratello; e,
in
quei casi, sorridere gli appariva straordinariamente facile –
ma allora perché,
perché tacere i singhiozzi di un bambino dentro il proprio
cuore (e non sapeva
dire se si trattasse di lui o
dell’eco di se stesso) era così difficile?
#20 – Fede
Insegnarono loro ad avere fede; dissero loro di credere nella famiglia
– e
smisero di farlo quando la loro famiglia scomparve in un lago di sangue
–,
dissero loro di credere nella pietà – e smisero di
farlo quando videro un lampo
negli occhi dell’Imperatore -, dissero loro di credere nella
speranza – e
smisero di farlo quando la valle li accolse – e dissero loro
di credere nella
vita – e sebbene Yuui non avesse mai smesso di farlo,
sentì l’ultimo pezzo del
puzzle cadere dal proprio cuore quando capì di avere ucciso
suo fratello.
#31 – Barca
Morire fu come oscillare sull’orlo di una cascata con una
fragile barca di
legno – ma, per Fay, morire sapendo di aver salvato suo
fratello – “Fa’
uscire Yuui” – fu come atterrare
docilmente su quegli scogli, a bordo di una barca ancora
miracolosamente
intatta, e non sentire dolore.
#02 – Seconda volta
Tornare a Celes e rivedere il suo passato – riviverlo di
nuovo, per un’altra
maledetta volta - gli diede l’impressione di cadere
nuovamente dentro quel
pozzo – o forse era solo una sorta di macabro Paese delle
Meraviglie e lui
stava seguendo il Bianconiglio, sperando con tutto se stesso che lo
portasse da
suo fratello.
#33 – Morte
Fu un istante, ma fu uno strazio – e percepì la
tortura – e non recepì neppure
fino in fondo il senso della parola vampiro
- e credette di aver
visto la
morte con quell’unico occhio; eppure, in un istante di
lucidità, si rese conto
amaramente che no, non poteva
essere la
morte, quella – in fondo, se fosse stata Lei,
l’avrebbe riconosciuta: ne
sentiva il sussurro ogni notte – “Uno
solo di voi due può uscire”.
#04 – Denaro
Vide un uomo uccidere per denaro – e gli dissero che non era
l’unico: guerra fratricida,
la chiamavano – e non capì come potessero
pretendere, quegli uomini, di vendere
il proprio cuore a banconote di carta.
#11 – Fidanzamento
L’infanzia a Celes, prima di quel giorno, fu solo un sogno,
ma credevano che
sarebbe durato per sempre; e un giorno Fay gli disse che avrebbero
regnato su
lande sconfinate, e si sarebbero fidanzati con splendide principesse
– ma la
prima volta che ricevette un anello nuziale, fu la Morte a donarglielo.
#18 – Limite
Tracciò un confine ai bordi
dell’infinito
[*], e lo tracciò col cuore – ma solo
troppo tardi si rese conto che il
ricordo, il dolore ed il rimorso, scivolando quieti,
l’avevano oltrepassato da
tanto, tanto tempo.
#45 – Fuoco
Le fiamme che gli lambivano il cuore erano fredde – gelide
com’era ormai quella
mano stretta troppi anni prima – eppure, talvolta, partiva
qualche scintilla,
che gli faceva pensare che sì, Fay sarebbe tornato in vita,
e- ma no, non fu
così, e le fiamme divennero cenere e dalla cenere rinacque
il fuoco
nell’istante in cui disse addio a suo fratello –
“Perdonami, Fay”
– e lo lasciò riposare in pace per
l’eternità.
#07 – Attesa
Quel giorno Yuui era andato a caccia, con lo zio: era il primo dei
compiti che
avrebbero dovuto apprendere in quanto principi; e per tutto il
pomeriggio Fay non
fece che girare inquieto per le sale del castello, e l’attesa
sembrò quasi
durare anni, dilatata dall’inconscio terrore che gli fosse
accaduto qualcosa.
#47 – Chiaro
Quando nacquero, non scoppiarono a piangere – sorrisero alla
folla e al palazzo
imperiale, e quel sorriso si riflesse tra le stelle, incastonato da
qualche
parte nell’universo; e fu chiaro persino agli astri che non
era destinato a
durare.
#08 – Miglior Amico
Avevano un codice segreto, quei due, e lei, un’umile serva al
Palazzo
Imperiale, non avrebbe mai compreso quel linguaggio fatto di smorfie e
gesti
con le dita e linguacce, eppure ne rimaneva ogni volta affascinata
– poi, poche
ore prima della reclusione che avrebbe cambiato la vita dei gemelli,
Fay venne
da lei e le disse che, se mai avessero fatto uscire Yuui da
lì, avrebbe dovuto
comunicargli una cosa da parte sua; la ragazza guardò il
bambino incrociare le
dita con attenzione e gli rispose che sì,
gliel’avrebbe riferito – ma non ebbe
mai l’occasione di farlo e concluse la sua vita prima di
scoprire le parole
criptate e nascoste dietro a quel gesto – “Ti
voglio bene, amico mio”.
#49 – Mente
Gli capitava, a volte, di sognarlo – sognare
un’infanzia diversa e un mondo
diverso e forse anche solo un po’ di felicità,
dispersa tra loro due come
polvere di stelle – e, ogni volta, si svegliava con un
sospiro, rendendosi
conto che era tutto soltanto nella sua mente.
#06 – Padrone
Una volta divenuti loro i Re, i nuovi padroni del Regno, si dicevano
con una
speranza innocente, avrebbero cancellato tutti quegli sguardi
terrorizzati e
pregni di odio che rivolgevano loro – e avrebbero provato a
insegnare a quegli
adulti che si affidavano tanto quella
strana parola – superstizione
– che
cosa significasse sorridere, essere felici – essere uniti.
#29 – Credere
L’Imperatrice aveva detto loro che il destino delle persone
era scritto nelle
stelle – ma da quelle sbarre e da quel pozzo riuscirono solo
a intravedere la
fioca luce di un unico astro, e cominciarono a credere che il loro
futuro fosse
flebile come quel bagliore – incerto, e governato dalla
solitudine.
#44 – Terrore
Quando seppe per la prima volta che Ashura viveva in un castello, ne fu
terrorizzato; solo dopo che il re gli assicurò che avrebbe
coperto il pozzo
sottostante al castello con un’illusione – delle
scale sarebbero state
l’ideale; era un incantesimo semplice, dopotutto –
e, soprattutto, che avrebbe
fatto lo stesso con ogni torre il bambino smise di tremare.
#41 – Rivelazione
Quando gli venne rivelato che non fu lui la causa della morte di Fay,
s’aspettò
di sentire sollievo, pace, felicità persino – ma
poi si rese conto che il
rimorso era uguale; e solo quando lo vide scomparire davanti ai suoi
occhi
realizzò cosa la sua esistenza gli avesse lasciato: ricordi, tanti, e, finalmente, nemmeno
un rimpianto. [*]
#17 – Minuto
Fu il minuto più lungo della sua vita; uno, due, tre
secondi- e davanti a loro
un’ombra parlava con occhi di fuoco; dieci, venti, trenta- e
la vita li sfiorò
con l’orlo del suo kimono e voltò loro le spalle;
cinquantotto, cinquantanove,
sessanta- due mani, infine, si separarono; per sempre.
#43 – Facile
Quasi si stupì di quanto fosse facile fingere di essere
qualcun altro, vivere
in un ricordo – forse fu solo colpa del Tempo che
ricominciava a scorrere - ma
la sua anima era rimasta indietro, troppo indietro per stare al passo
con esso;
e allora quella poteva essere la soluzione migliore; in fondo, si sa,
nei
ricordi il Tempo non esiste.
#14
– Indifferenza
La vide per la prima volta sul viso dell’Imperatore
– l’Indifferenza; e la
detestò, con quella potente, incompresa rabbia che
possiedono i bambini; ma non
servì a nulla, e, con una glaciale espressione sul volto,
l’Imperatore pose la
parola fine alla loro felicità.
#21 – Estate
Era estate quando venne gettato nel pozzo; e vide la sagoma dei ciliegi
in
fiore stagliata in cielo per anni, secoli,
un’eternità – e fu estate anche
quando Fay cadde dalla torre – o forse dal cielo, o da quei
rami dipinti sulle
stelle - fin dentro alle profondità infernali di quella
fossa; e, da quel
momento in poi, l’estate gli parve immensamente gelida.
#39 – Speranza
Si tenne stretta la speranza di poter permettere che lui ritornasse; le
impedì
di volare via, accarezzando le sue ali variopinte con le dita
– ma non si rese
conto di averla soffocata nell’istante stesso in cui le aveva
donato la vita.
#19 – Cuore
Nel vedere quegli occhi privi di vita, gli parve di udire distintamente
il
battito affrettato del suo cuore fermarsi di colpo, respirare un
istante –
incerto – e poi attendere, con dolcezza, con battiti lenti,
di poter affiancare
Fay, nella vita o nella morte.
#42 – Volontà
A volte sognavano di attraversare l’Oceano con una zattera di
ghiaccio – di
poterci arrivare, alle sponde d’un nuovo mondo, semplicemente
volendolo; ma
quando Yuui viaggiò davvero oltre la propria dimensione, non
vi furono oceani
incantati né tempeste, naufragi, o zattere ghiacciate; ci fu
solo la stessa,
immutata, forza di volontà – doveva riportarlo in
vita.
#37 – Cellule
Una volta avevano spiegato loro che esistevano, al mondo, due tipologie
di
gemelli, gli eterozigoti, nati da due cellule differenti, e gli
omozigoti,
provenienti da un’unica cellula; “Insomma, voi due
marmocchi siete identici, e
all’Imperatore questa cosa non va mica bene, e se quella
cellulina lì non si
fosse separata e voi foste una persona sola, staremmo meglio tutti
quanti”
borbottò, una volta, la loro nutrice; loro non dissero
nulla, ma sorrisero,
felici in cuor loro di aver scoperto ch’erano una cosa sola
– in quel momento,
e per sempre.
#36 – Elettricità
Folgoravano il cielo, illuminando per un istante le fredde mura della
torre, le
dure pareti del pozzo – avevano spiegato loro che si chiamava
elettricità,
quella forza che non riuscivano a comprendere; nonostante
ciò, finsero di
dimenticare ogni parola e sperarono per tutto il tempo che quei fulmini
fossero
stelle cadenti e che potessero esaudire il loro desiderio –
tornare insieme.
Fine.
Credits Vari ~
1) La tabella con i prompt appartiene alla community 1frase,
alla cui
iniziativa questa fanfiction originariamente doveva partecipare;
tuttavia, dal
momento che diverse delle mie frasi non rispettano il regolamento
imposto dalla
community, ho optato (poiché che secondo la community stessa
è possibile farlo)
per il semplice utilizzo della tabella al fine di creare una storia da
poter
postare altrove – per l’appunto qui su EFP.
Raccomando a tutti di passare dalla community, poiché offre degli
ottimi prompt
e cimentarsi in quest’impresa si è rivelato uno
splendido esercizio!
2) Le frasi in corsivo, contrassegnate dal simbolo [*], sono citazioni
di
diverse canzoni:
-Suddenly I know I’m not sleeping
–
Hello, I’m still here, all that’s left of yesterday
appartiene a Hello
degli Evanescence.
-C’è chi aspetta la
pioggia per non
piangere da solo proviene da Il
Bombarolo di Fabrizio De
Andrè.
-Confine […] ai bordi
dell’infinito è
tratto da Il
Cantico Dei
Drogati di Fabrizio De Andrè.
-Ricordi, tanti, e nemmeno un rimpianto
è un verso di Il
Suonatore
Jones di Fabrizio De Andrè.
Insomma, non si è capito che amo De Andrè. XD
Infine, il titolo, Two For Tragedy,
proviene dall’omonima
canzone dei Nightwish, colonna sonora dell’intera
fanfiction; ascoltatela!
<3
3) Non scrivo a scopo di lucro, Fay e Yuui (e anche le comparse
– Ashura e
Kurogane) non mi appartengono (ma non mi dispiacerebbe
adottarli…), è tutto di
proprietà di Crudelia De Mon e le sue tre compari
delle Clamp.
Note dell’Autrice:
Che altro dire? Ho amato la Saga di Celes con tutta me stessa e ho
adorato
immensamente la straziante storia di Fay e Yuui. Dedicare loro un
tributo degno
di questo nome era d’obbligo, e sono soddisfatta del
risultato – tant’è che
credo che tornerò presto sui lidi Clampici, con un altro set
e altri
personaggi, ma sappiate che tornerò. <3
Oh, mando un saluto a Wren e Shu, autrici che, in questo fandom, hanno
partecipato alla challenge indetta da 1frase, rispettivamente con i
pairing
Kurogane/Fay e Clow/Yuuko (ottimi gusti, ragazze, veramente ottimi.
U_U).
Non ho ancora scritto un commento né all’una
né all’altra, ma presto
provvederò.
All Hail Twins Of Misfortune!
Ringraziamenti:
Ringrazio ancora una volta Ely,
che quest’oggi
pubblica una splendida storia che ho avuto l’onore di leggere
in anteprima;
passateci, non ve ne pentirete!
Ringrazio tutti coloro che hanno sopportato i miei deliri Clampiani, Sara
su tutti.
E infine ringrazio tantissimo l’Ohkawa, perché
è una stronza malefica ma io la…
~
Fede.