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Autore: Julietts    08/02/2011    1 recensioni
Brandy ama il colore viola. E' il suo colore preferito. Da sempre. Sempre? Sempre. Brandy conosce il suo passato. O pensa di conoscerlo. Ma quando anche la sua più intima certezza viene spazzata via, capisce che la sua vita ha in serbo altro per lei. Che è ora di guardare al passato, per comprendere il futuro, per non ricadere negli stessi errori.
Per non dimenticare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I fiocchi di neve cadevano fitti.
Bianchi e puri come sempre.
Brandy era immersa nella sua camomilla calda. Per un attimo, si lasciò cullare dal dolce profumo della bevanda, dal suo calore, dal suo sapore delicato, dal suo colore invitante.
Sentì piano piano distendersi tutti i muscoli, uno per uno. Quelli delle braccia, delle gambe, dei piedi. Una sensazione di tranquillità la invadeva. Completamente. Sentiva ovattati tutti i rumori esterni. La sua mente si rilassava.
Quella era una sua grande capacità. Sapeva estraniarsi completamente, sapeva lasciarsi avvolgere da qualunque cosa. E sapeva sentirsi bene con poco, anche solo con una camomilla normalissima.
Comunque, una nota di fastidio era rimasta nel suo animo. Quel Brad aveva un carattere che lei non sopportava. Forse per la sua impertinenza. Forse per la testardaggine. Forse per la sfrontatezza.
“Effettivamente” pensò Brandy “per tutte le sfaccettature del suo carattere che sono uguali alle mie.”
Scacciò dalla sua mente questo pensiero. Non aveva voglia di comprenderlo, di capirlo un po’ di più. Sarebbe stato come ammettere che non era così orribile come pensava lei. “Mi piace pensare che sia orribile” si disse stupita. Poi sorseggiò nuovamente la camomilla, finché non si rese conto che era finita. Si alzò e portò il bicchiere davanti alla signora Whise, alla cassa. Lì, seduti sul bancone, c’erano Brad e il suo amico…come si chiamava? Ah, sì, Lauren.
-Grazie per la camomilla, signora- disse con la voce più gentile che aveva.
-Di niente, cara. Mi hai già anche pagato. Vuoi qualcos altro?-
-No, no, grazie. Sto tornando a casa.-
-Ma sei impazzita?-schizzò Brad, saltando giù dal tavolo.-Con questa neve!-
-Non ti ho chiesto il tuo parere-sibilò la ragazza.
-Ma ha ragione, cara… fa molto freddo, la visibilità è completamente azzerata dalla neve, le strade sono ghiacciate…il vento soffia fortissimo…è troppo pericoloso. Perché non rimani finchè la tempesta non sarà finita?-
- Non vorrei disturbare. E poi, si dice che terminerà solo a notte inoltrata.-
-Davvero?- spalancò gli occhi Lauren.
-Davvero?-urlò Brad.
-Davvero?-impallidì la signora Whise.
-Davvero!!!-si spazientì Brandy –non ascoltate mai i notiziari, voi?-
-Questa non l’avevo sentita….-si giustificò Lauren.
-A maggior ragione, dunque, tu…- e la signora indicò la ragazza –e anche voi due…- e puntò l’indice verso i due ragazzi –dovreste rimanere qui anche stanotte. Vi terrò tre camere.-
-Grazie- dissero subito insieme i due giovani.
La ragazza per un attimo ci riflettè su, poi si decise e accettò.
Le stanze della locanda erano molto grandi e spaziose, ben arieggiate e riscaldate. Le pareti erano di un giallo caldo, simile all’ocra, e i pavimenti in parquet. C’era una grossa finestra per stanza, con delle pesanti tende blu che nascondevano completamente la visuale sul mondo esterno. Il letto era a baldacchino (come tutti i letti delle locande per bene) e le lenzuola profumavano di pulito.
C’era una piccola stufetta, vicino alla porta,e lì accanto un bagno minuscolo. Non c’erano tavoli, né sedie, solo un piccolo comodino ai piedi del letto.
“Per una notte può andar bene” si accontentò Brandy, quando la signora Whise chiuse la porta lasciandola sola.
Rimase un attimo a osservare la stanza, poi si tolse le scarpe e si sdraiò sul letto, fissando il soffitto giallo come le pareti.
In quel momento pensò alla sua famiglia, a sua madre, a suo padre, e istintivamente alla madre di Brad. E quindi, inesorabilmente, anche a lui.
“Il ragazzo più fastidioso del mondo” pensò.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?-
-Sono Brad-
“Parli del diavolo e spuntano le corna” sorrise lei.
-Se sei venuto per qualche ragione seria, entra. Se no, vattene pure.-
-Ho voglia di parlare con te, come motivo va bene?-
-Per oggi passi, dai-
La ragazza si tirò su, e si sedette a gambe incrociate sul letto, proprio nello stesso momento in cui la porta si apriva ed entrava Brad.
I loro occhi per un istante si incontrarono, e Brandy notò con piacere che il giovane non era nervoso.
-Non mi sembri in collera per la nevicata- gli disse appena chiuse la porta.
-Neanche tu- gli rispose con un sorriso un po’ sghembo.
-Sto urlando dentro- scherzò la ragazza.
Brad la raggiunse e si sedette anche lui sul letto.
-Allora… quale nobile ragione ti porta da me?- chiese lei ironica.
-Bah… non riuscivo a dormire e avevo voglia di parlare con qualcuno, ma Lauren è già da un pezzo nel mondo dei sogni…-
-Ah…quindi io sono la seconda scelta?- disse offesa la ragazza
-No. Ma visto che di solito mi mandi a quel paese, quando ti saluto…-
Risero insieme.
-Beh, di che cosa vuoi chiacchierare?-
-Non so Brandy… a proposito, mi chiedevo da un po’ di tempo…è il tuo vero nome Brandy?-
-No-
-E qual è allora?-
-Non te lo dico-
-Perché?-
-Mi prendi in giro-
-No-
-Sì-
-Giuro-
-Non mi fido-
-Non rido-
-Se senti qual è il mio vero nome, ridi eccome-
-No-
-Sì-
-No-
-Sì-
-Perché vuoi sempre dannatamente avere ragione tu?-
-Perché ho sempre dannatamente ragione io-
-Perché sei così intrattabile?-
-Non si colpisce l’orgoglio femminile, o si resta feriti, capito carino?-
-Oh… ferito? Io? Seh…….-
-Stai attento, se no fra un po’ ti ferisco sul serio. E prometto che ti faccio male.-
Risero ancora.
-Ok, dai, ho capito, cambiamo argomento. Lo sai che dicono che questa nevicata non è  opera della natura?- disse dopo un po’ Brad.
-No, non ho sentito queste voci. E poi non credo a queste cose.-
-Lo immaginavo. Però quello che mi hanno raccontato è davvero interessante. Io ci sono rimasto.-
Brandy sbuffò.
- È così facile impressionarti?-
-No. Se  vuoi, ti racconto la storia.-
-Spara- acconsentì la ragazza. Si mise comoda, spostò il cuscino dalla schiena e se lo mise sotto alla testa. Brad invece incrociò le gambe e curvò la schiena. Poi assunse un modo di fare misterioso e disse:
-Ok. Allora, intanto, ci dobbiamo spostare di qualche secolo. Questa storia risale al tempo in cui era re Frederick II, discendente della stirpe dei Vaslins, lo sai, no? L’attuale famiglia reale, quella che regna tutt’oggi sui popoli del regno. Dunque, lui era un amante della magia, o quella che comunemente viene definita così. Aveva maestri che gli insegnavano a usarla, a capirla, eccetera eccetera.-
-Io non credo nella magia- intervenne Brandy.
-Io non alla magia propriamente detta. Condivido la Tesi di Filone. Magia è l’energia che muove il mondo, non la vedi, però c’è. E non la tocchi, o meglio puoi. Quando riesci a essere così vicino alla natura, al mondo, alle cose che riesci a vederla, a toccarla, beh, allora sai usare la magia.-
-Che belle parole. Filone era uno che ci sapeva fare.-
-Già. Comunque, dicevamo….Frederick era molto affascinato dalle arti magiche. Sul letto di morte, il suo ultimo desiderio fu quello di essere immortale e di diventare un mago. Ma prima che questo desiderio si potesse esaudire… la storia la sai, no? Quella secondo cui, ogni re ha un ultimo desiderio prima di morire e  quello si esaudirà, secondo la benedizione che dura da secoli, no?
Beh, prima che si avverasse, Frederick morì, e quindi il desiderio venne esaudito sulla sua anima, che è ancora qui, in questo mondo, e scatena tempeste, bufere e terremoti per sfogare la sua ira. Non è riuscito a vivere a lungo nel corpo, vivrà a lungo nell’anima. Ma non si è mai pienamente felici. Non si va paradiso, lo si vede soltanto, così dicono.-
-Wow, ho capito. Che roba!-
-Già, lo so.-
I due ragazzi si guardarono un po’, poi entrambi abbassarono lo sguardo. Quando finalmente Brandy si decise a rialzarlo, guardò fuori dalla finestra ed esclamò:
-Ehi, ha smesso di nevicare!!!!! Io me ne torno a casa mia!-
Anche Brad parve essersi svegliato, e disse scioccato:
-Ma è praticamente notte!!!-
-E allora?-
-Ma sei una ragazza!!!-
-E allora?- ripeté offesa – non sono mica scema. Ho diciotto anni, e sono adulta e vaccinata.-
-Bah…. Vaccinata non lo so…. Adulta così e così…..-
-Senti, smettila. Ciao ciao. Non vado a svegliare la signora Whise, domani diglielo tu che me ne sono andata. Saluti!!!!!-
-Ehi, aspetta!!!-
-E che cosa? Me la caverò.-
E con questo Brandy sparì sbattendo dietro di sé la porta e nella stanza scese un silenzio innaturale molto pesante. Il silenzio di chi è rimasto solo. Il silenzio a cui Brad era abituato fin da piccolo.
Il suo silenzio.
 
  
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