Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: SLAPPYplatypus    08/02/2011    2 recensioni
Missing Moments della FF "that's me, that's my life", alcuni capitoli visti da Billie Joe. tanto per chiarire alcune cose; la FF era scritta dal punto di vista di Gloria, quindi... questo è quello di Billie Joe.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'that's me. that's my life.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Billie Joe.






Scostasti la testa dai capelli di Adrienne, leggermente e guardasti l'orologio, afferrando il telefono, che squillava da almeno dieci minuti; eravate fermi così; abbracciati sull'uscio di casa da più di due ore, e ancora non ne avevi abbastanza del suo profumo.
«Pronto
» sbottasti al cellulare.
«Billie.» Mike, ovviamente.
«Mike. Come va?» rispondesti sovrappensiero, quasi dimenticandoti la ragione per la quale eri certo che avesse chiamato.
«Non molto bene. Ci vorrà tempo, lo sai, vero?» sospirò il bassista. Certo, che lo sapevi. Avevi visto quella stessa scena ripetersi infinite volte, nella tua testa e non.
«Sì. Sì, lo so.» rispondesti, stringendo leggermente la presa sul telefono.
«Dammi ancora qualche giorno.» potevi sentire un debole, rassicurante sorriso sorgere sulle labbra dell'amico anche attraverso la cornetta.
«Grazie mille, Mike.» parlasti sinceramente, con il cuore in mano solo per un paio di parole, prima di attaccare senza aspettare una risposta.

«Gloria si sveglierà tra poco.» sussurrò Adie, dando voce ai tuoi pensieri e trascinandoti indietro, in uno sbiadito dejà-vu dei primi mesi di vita di Joey. Quella frase era diventata una routine, a quei tempi; vivevate la vostra vita in pilota automatico. «Le preparo la colazione,» proseguì lei; «poverina. Mi dispiace così tanto per lei.» sussurrò piano.
«Lascia,» la bloccasti accarezzandole il braccio. «Faccio io. Anche Billie Joe Armstrong sa fare un caffé e cucinare un paio di pancakes.» ridacchiasti piano.

Non ci volle molto per preparare tutto; e la maggior parte del tempo fu necessaria solo per cercare di avvitare quella maledetta caffettiera, maledicendo Mike per avertela mai regalata. Salisti piano le scale, con il vassoio in bilico sulle mani e la chitarra a tracolla; la appoggiasti delicatamente contro lo stipite della porta, ed entrasti senza bussare.
Trascorsi qualche minuto in piedi al lato del letto, seguendo con lo sguardo le onde levigate di quei capelli scarlatti, prima che Gloria si svegliasse. Era bello guardarla dormire. Non russava, non sbavava, non tirava su con il naso o altre cose schifose; era... immobile. Respirava appena. Dava un senso di... tranquillità, come se ci fosse tutto il tempo del mondo per fare qualcunque cosa.
«Buongiorno, ragazzina.» scandisti, quando iniziò a aprire gli occhi «Colazione?» chiedesti, porgendole il vassoio.
«Hey Armstrong» sorrise lei, «Davvero?» le si illuminarono gli occhi, quando pronunciò quella parola, come se nessuno le avesse mai preparato una colazione prima di quel momento. Era così... non la sapevi nemmeno definire. Era come una sorella minore, qualcosa di diverso da una figlia, sicuramente. Era come... una persona da trattare con delicatezza, ma sulla quale sapevi di poter contare. Una sorellina. Scossi freneticamente la testa, quando realizzasti che tu ci eri stato a letto, con quella sorellina.
«Se ti dicessi chi mi ha insegnato a prepararlo, non ci crederesti mai.» sghignazzasti, sedendoti accanto a lei.
«Uhrm, chi ti ha insegnato a preparare il caffé, Billie Joe Armstrong?» chiese sospettosa, alzando leggermente il sopracciglio sinistro.
«Nessuno!» urlasti forse un po' troppo forte. «Ho imparato da tutto da solo! Con una stupida Sfornacaffé che Mike mi ha portato dall'Italia. Regalo scadente, se consideri che c'ero anche io, quando l'ha comprata. Ma comunque. Quando ti ci abitui, è buono» commentai, ridacchiando, mentre Gloria sorrideva e abbassava lo sguardo.
«Oh. Lo assaggerò per te, allora.» sussurrava, come se le avesti appena chiesto di assaggiare del vomito.
«Gloria.» bisbigliasti al massimo della serietà. «Tutto okay, vero? Voglio dire, per Ryan e tutto. Stai bene?»
«... ... Preferirei parlare di altro, è un problema?» bisbigliò, la voce quasi rotta.
«Solo una cosa. Ho chiamato Mike, prima. Ha detto che... va un po' meglio. Sarebbe meglio aspettare ancora qualche giorno, ma almeno oggi ha smesso di ridere.» aggiungevi alla velocità della luce, mettendole un braccio dietro la spalla «... E l'ho detto a Adie.» sospirasti contro i suoi capelli rossissimi.
La ragazzina alzò velocemente la testa, uno sguardo buffo dipinto sul viso.
«Beh, so che non è il momento migliore. Ma... ieri ho dovuto dirglielo. E' tanto preoccupata, per te e per Ryan. E... la pensa come me. La scelta deve essere tua, non mia e non di Adrienne. Sei tu che devi portarla avanti, alla fine.» sorridesti debolmente, teso e implorando ogni dio esistente perchè lei non vedesse la tremenda bugia che si nascondeva dietro i tuoi occhi.
«G-grazie.» rispose. «Grazie davvero. A te e a Adrienne, per non esservi arrabbiati e per continuare ad aiutarmi.»

«Hey, posso farti sentire una cosa?» chiedesti dopo qualche minuto passato con lo sguardo perso nel vuoto, preso da nuovo entusiasmo.
«Certo. Non chiederlo nemmeno» rispose naturale, alzando leggermente le spalle.
Sorridevi leggermente, alzandoti dal letto e raggiungendo la chitarra in punta di piedi, afferrandola delicatamente.
Ti appoggiasti leggermente sull'orlo del letto morbido, schiarendoti la voce e posizionando i polpastrelli sulle corde; pronto a suonare.



Do you know what's worth fighting for?
When it's not worth dying for?
Does it take your breath away, and you feel yourself suffocating?



Ti concentravi sempre di più su ogni singola nota, estraniandoti completamente dal loro contesto, dal loro significato complessivo: saresti sicuramente scoppiato, a urlare, o a piangere non era importante, ma volevi finire ciò che avevi iniziato.


Does the pain weight out the pride?
And you look for a place to hide?
Did someone break your heart inside?
You're in ruins.



Eri talmente... trasportato dalla musica, che le braccia di Gloria che ti stringevano improvvisamente ti fecero sobbalzare
«Grazie», sussurrava la ragazza «Grazie mille, Billie Joe». Sorridesti, lasciando la presa sulla chitarra e facendola scivolare sulla moquette bianco sporco.
Sì, lei era proprio la tua sorellina.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: SLAPPYplatypus