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Autore: CHOU    09/02/2011    7 recensioni
La seconda guerra magica si è finalmente conclusa. Harry, Ron ed Hermione ritornano ad Hogwarts per finire gli studi. Anche Draco Malfoy si trova a scuola ma la sua posizione non è più la stessa. Il giovane serpeverde viene preso di mira con scherzi e piccole vendette. Riuscirà qualcuno ad aiutarlo a uscire dal baratro nel quale è caduto? Malfoy riuscirà a mettere da parte l'orgoglio e accettare la mano che gli verrà tesa?
9/9 + epilogo
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Potter stava camminando con aria assente per i corridoi. Era da quasi due mesi che la sua relazione con Malfoy continuava, si incontravano di nascosto cercando di non dare nell'occhio. Sapeva benissimo che si stava comportando come se si fosse macchiato di un grave peccato e adesso stava facendo di tutto per non farsi scoprire. Si sentiva anche un bugiardo a non dire nulla ai suoi amici ma proprio non ce la faceva.
Con passo strascicato si diresse nell'aula di pozioni dove Draco lo stava aspettando. Non aveva avuto il coraggio di riaprire la stanza delle necessità quindi aveva chiesto al professore Lumacorno se poteva usare la sua aula per esercitarsi. Il professore era stato ben lieto di poter soddisfare una richiesta di Harry Potter.
"La puntualità non è proprio il tuo forte Harry"
"Sono in ritardo solo di qualche minuto"
"Il mio tempo è prezioso" strascicò altezzoso le parole Draco.
"Il tuo tempo è anche il mio"
"Nh, vogliamo iniziare?" chiese Malfoy scivolando giù dalla cattedra sulla quale era seduto.
"Certo"
Tirarono fuori le bacchette disponendosi uno di fronte all'altro.

Era stato Malfoy a chiedere ad un esterrefatto Harry di insegnargli l'Incanto patrono.

Il grifondoro ricordava perfettamente lo sguardo orgoglioso quando il biondo gli aveva fatto la richiesta, o meglio, gli aveva ordinato di aiutarlo. Infondo un Malfoy rimaneva pur sempre un Malfoy e non sia mai che debba avere bisogno dell'aiuto di Harry Potter. Poco importava se stavano assieme ,sarebbe stato lo stesso imbarazzante.
"Devi pensare a qualcosa di felice, Draco, altrimenti non ce la farai" Harry agitò la bacchetta.
"Exepcto patronum”
Un filo argentato si andò ad aggrovigliare in mezzo alla stanza, formando un cervo con enormi corna. Il patrono galoppò
intorno ai due ragazzi e poi si dissolse.
Lo sguardo di Draco si adombrò. Qualcosa di felice. Non era facile per lui. Però...ora le giornate erano
più leggere. Forse...
Chiuse gli occhi cercando di riportare alla mente il suo pensiero più felice.

"Furetto" mormorò Harry.

"Expecto patronus" dalla bacchetta di Draco fuoriuscì un filamento argenteo.
Un piccolo furetto argento iniziò a correre per l'aula per poi dissolversi.
Harry scoppiò a ridere forte.
"Non – è – divertente" sibilò il biondo a denti stretti.
"Oh si che lo è!"
Malfoy si maledì per aver pensato proprio a quel ricordo. Ma per lui, quel momento , dove si era sentito per la prima volta un tutt'uno con Harry, era stato veramente il più felice della sua vita.
Alzò gli occhi grigi su Harry. Da quando era entrato nella sua vita le sue giornate era diventate più leggere.
"Ce l'hai fatta Draco" disse Harry.
"Harry. Io ...io non voglio chiederti tardivamente scusa. Voglio solo dirti che mi dispiace"
Non sapeva perché gli erano uscite quelle parole ma aveva sentito il bisogno di fargli sapere che gli dispiaceva per tutto quello che aveva fatto. Non era riuscito a chiedergli mai veramente scusa, il suo ancora sconfinato orgoglio, glielo impediva. Ma ad Harry sembrò bastare.
Si avvicinò al biondo.
"Anch'io ho delle cose da farmi perdonare"
Nemmeno le sue erano vere scuse.
Ma Harry e Draco non erano persone comuni. Avevano un loro modo di amare e un loro modo per chiedersi scusa. L'importante era che loro riuscivano a capirsi. Forse proprio per quello , dopo tanti anni, si erano avvicinati. Forse solo Harry Potter poteva capire veramente Draco Malfoy e Draco Malfoy comprendere totalmente Harry Potter.

* * *


"Questa è una tragedia! Non ci posso credere!"Hermione sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.
"Cos'è successo?" chiese Harry entrando in sala comune.
Ron alzò le spalle.
"Oh Harry....quella...quella megera... mi ha dato una 'a' solo perché secondo lei io non ci credo." la voce della ragazza era stridula e furente.
"Ma chi?" sussurrò divertito e allo stesso tempo preoccupato a Ron.
"La professoressa Sinistra"
Aurora Sinistra era la loro insegnante di astronomia ed Hermione aveva avuto sempre una certa diffidenza per stelle, predizioni e affini.
"Herm, non è la fine del mondo."
"Non è la fine del mondo, Harry? Lo sai che quest'anno abbiamo i M.A.G.O. Vero?"
Il moro annuì.
"Ecco! Mi rovinerà la media"
Harry si sedette sulla poltrona rosso-oro esasperato. C'era già Draco che faceva scenate per trasfigurazione, non aveva la forza di sentire anche quelle di Hermione.
"Ti darò una mano io. Vedrai che prenderai la tua solita 'e'"
Gli occhi della riccia si illuminarono.
"Dici davvero?"
Al segno d'assenso di Harry l'umore della Grifondoro migliorerò visibilmente.
"Ti ringrazio, sembrava un ungaro spinato" gli soffiò all'orecchio Ron, scatenando una risata nel moro.

* * *


La primavera iniziava a farsi sentire. Il platano picchiatore aveva ricominciato a fiorire e il lago nero aveva un aspetto meno tetro. Anche la temperatura si era alzata, permettendo agli studenti di uscire nel parco senza prendersi un raffreddore.
Munito di scopa e del boccino che gli era stato dato da Madama Bumb, Harry si diresse al campo di Quidditch. Non si fidava ad usare il boccino che gli aveva dato Silente, era un regalo troppo prezioso per rischiare di perderlo.
Sul campo e sugli spalti, vista l'ora, non c'era nessuno.
Si sedette sugli spalti aspettando l'arrivo di Malfoy.
Il Serpeverde non si fece attendere, dopo pochi minuti entrò nell'arena.
Harry lo raggiunse.
"Pronto?"
"Lo sono sempre"
"Ti ricordi ancora come si sale su una scopa, Malfoy?" lo beffeggiò alzando con superiorità il sopracciglio.
"Io , invece, spero che tu ti ricorda ancora com'era vincere visto che oggi ti umilierò"
Non c'era cattiveria nella voce di Draco, solo un giocoso sarcasmo.
Harry montò sulla scopa, seguito a ruota dal biondo.
"Chi prende per primo il boccino vince" disse solamente prima di aprire la mano e lasciare che la piccola sfera d'oro volasse libera.
Malfoy si diede una spinta e la scopa iniziò a volare veloce.
I due ragazzi volarono vicini per alcuni metri, poi il cercatore di Grifondoro virò a destra. Malfoy gli tagliò la strada con un'impennata.
Harry scese di quota, volando tra gli spalti. Individuò il bagliore luminoso del boccino e si buttò all'inseguimento. Notando la manovra del moro Draco fece un giro su se stesso e volando al contrario cercò di raggiungere il boccino.
Harry rimase sorpreso dalla manovra del biondo. Rimase a guardarlo. Sembrava che non avesse mai smesso di giocare a Quidditch. Aveva un modo elegante di volare e il viso concentrato.
Malfoy, dal canto suo, non aveva percepito lo sguardo smeraldino su
di sé, troppo concentrato. Sentiva una piacevole sensazione di libertà. Era bello giocare in quel modo con Harry. Si stava divertendo e lo doveva a Potter.
Continuò a volare , gli occhi incollati al boccino. Con la cosa dell'occhio vide che Harry stava per raggiungerlo. Un'idea gli balenò in testa.
Con attenzione si issò in piedi sulla
scopa, cercando di mantenersi in equilibrio con le braccia.
Quando pensò di aver raggiunto una stabilità allungò il braccio verso la sfera d'oro. Con un piccolo salto si sbilanciò verso il vuoto.
"Draco!"
Le mani si strinsero attorno al boccino. Serrò immediatamente le gambe sull'asta della scopa.
Si ritrovò a cavalcioni a testa in giù. Si riassestò e girò giusta la scopa.
La partita era finita.
Harry volò verso di lui.
"Cosa ti è saltato in mente?!" urlò preoccupato.
"Ho fatto quello che hai fatto tu alla prima partita , eroe. Ho vinto io" sorrise mostrando il boccino.
Il moro trattenne il respiro. Draco, con le guance imporporate dalla fatica, gli occhi brillanti e i capelli scombinati dal quel volo pazzo era bellissimo.
"Sei uno stupido" riuscì solamente a dire.
"Non meno ti te. Inoltre non sono caduto dalla scopa e non l'ho neppure ingoiato" fece con arroganza buttandosi indietro le ciocche di capelli bionde che gli ricadevano disordinate sugli occhi.
"Fortuna Malfoy, fortuna"
"Come no, sfregiato"
Harry avvicinò ancora di più la scopa al compagno.
Malfoy liberò il boccino.
"Ma cosa?"
"Mi era di impedimento" rispose semplicemente Draco prima di sporgersi a baciare Harry.

Troppo presi da loro, avvolti in quel rassicurante abbraccio di braccia e labbra, non fecero caso all'ombra che si intravedeva dietro la finestra della torre dei Griffondoro alla quale, incautamente, si erano fatti troppo vicini.


"Hermione! Vieni"
"Perché?"
"Muoviti!" urlò Ron.
La ragazza si avvicinò alla grande finestra ovale della torre di grifondoro.
Fece vagare lo sguardo sul cielo terso fino ad arrivare a posarlo sul campo di Quidditch, poco distante dalla loro torre.
Vide due ragazzi sulla scopa baciarsi.
"E allora?" chiese infastidita per il comportamento del suo ragazzo.
"Guarda chi sono!"
La riccia si concentrò sulle due figure.
"Non è possibile..." bisbigliò portandosi entrambe le mani alla bocca.
Ron diede un calcio al muro e si precipitò fuori dal dormitorio.
Hermione rimase a guardare per qualche istante ancora Harry e Malfoy, poi decise che era meglio
seguire il rosso.
Ron stava quasi correndo per i corridoi della scuola.
"Aspetta Ron!" gli urlò dietro la Grifndoro.
"Non c'è nulla da aspettare. Spaccherò la faccia a quel mangiamorte" sputò fuori
Harry e Draco scesero a terra.
"La prossima volta vincerò io furetto"
"Non ci contare"
"HARRY! Allontanati da lui"
Il moro si girò di scatto alla voce furiosa del suo migliore amico.
Aggrottò la fronte .
"Cosa sta succedend-"
Come una furia Ron si gettò su Malfoy tirandogli un pugno in viso.
"RON!" Hermione era corsa a trattenere il ragazzo.
"Cosa cazzo stai facendo?!"
urlò Harry inginocchiandosi accanto a Draco , che perdeva sangue dal naso.
"Sei impazzito?" chiese nuovamente.
"E' lui quello che è impazzito. Ti ha baciato Harry! Vi ho visti! Come fai a stare qui a chiacchierare con quel fottuto mangiamorte!"
Il viso di Ron era paonazzo dalla rabbia.
"L'ho baciato anche io, Ron" disse Harry tenendo gli occhi bassi
"Cosa?!"
Le urla del rosso Grifondoro aveva attirato l'attenzione di alcuni studenti.
"Stiamo assieme. Io volevo dirvelo , mi dispiac-"
"Tu stai con questo? Con chi ha ucciso Fred?! Ho sorpassato sul fatto che avessi deciso di aiutare un mangiamorte ma questo---"
"Ron , per favore" singhiozzò Hermione.
"Ron ascolta" Harry fece un passo verso l'amico.
"Non toccarmi! Stammi lontano"
Con un ultima occhiata ferita si girò e rientrò nel castello.
"Harry..." Hermione gli si avvicinò.
"Mi dispiace Harry" aveva le lacrime agli occhi.
"E' colpa mia Herm"
Harry non riusciva a guardarla in faccia. Se avesse visto le sue lacrime non sarebbe riuscito a trattenere le sue.
"Gli passerà" mormorò la ragazza avvolgendolo in un abbraccio.
Malfoy osservava la scena in silenzio. Si sentiva in colpa. Irrazionalmente sentiva che era colpa sua, lui non era destinato ad essere felice. Quella era stata solo una piccola parentesi. Non doveva permettere che le cose prendessero quella piega. E adesso era Harry a pagare per i suoi errori.
Gli studenti guardavano stupiti la scena. Chi mormorava , chi rideva e chi rimaneva in assoluto silenzio. I più astiosi lanciavano insulti a mezza voce a Malfoy.

* * *

La camera del Serpeverde era calda ed accogliente come al solito ma vi si poteva scorgere un atmosfera tesa.
"Grazie per farmi rimanere"
Malfoy annuì.
Harry si sdraiò sul letto in posizione fetale .
"Mi dispiace Harry"
"Non è colpa tua"
Draco si avvicinò al moro accarezzandogli piano i capelli.
Non aveva mai consolato nessuno, non sapeva cosa fare.
Abbracciò il Grifone.
Harry si strinse a lui. Sapeva che prima o poi i suoi amici l'avrebbero scoperto, ma non voleva che succedesse
in quel modo.
"Ho già litigato con Ron molte volte. Ma questa volta è diverso"
"Gli passerà. Lenticchia ti vuole bene. Penso"
Harry rise per poi scuotere la testa e stringersi maggiormente al biondo.
"Se Ron l'ha presa così figuriamoci i tuoi amici" mormorò.
"Loro lo sanno già."
Il moro alzò di scattò la testa andando a cozzare contro il naso di Draco.
"Come sempre ti differenzi per la tua eleganza nei movimenti"
"Scusa" disse con un mezzo sorriso.
"Ho scritto a Blaise quella notte"
Ad Harry non servirono chiarimenti, aveva capito perfettamente di quale notte Draco stava parlando.
" E cos'ha detto?"
"Che finalmente la mia ossessione per te aveva portato a qualcosa"
"Eri ossessionato da me?"
"Taci Potter"
Il moro rise.
"Grazie" disse quando l'eccesso di risa terminò.
Grazie per averlo fatto ridire.
Grazie per essere qui.

Ma questo, Harry, lo tenne per sé.







E così siamo arrivati anche la fine dell'ottavo capitolo! Sabato pubblicherò al fine poiché penso di unire il capitolo nove con l'epilogo (essendo di due paginette^^).

Come al solito non mi resta che sperare che vi piaccia e di non aver deluso nessuno!

Graziegraziegrazie a chi ha recinsito e anche a chi ha solo letto e gradito!

Un ultima cosa...ricordate! Potere alle Drarry *^*!!

  
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