Potter
stava camminando con aria assente per i corridoi. Era da quasi due
mesi che la sua relazione con Malfoy continuava, si incontravano di
nascosto cercando di non dare nell'occhio. Sapeva benissimo che si
stava comportando come se si fosse macchiato di un grave peccato e
adesso stava facendo di tutto per non farsi scoprire. Si sentiva
anche un bugiardo a non dire nulla ai suoi amici ma proprio
non ce la faceva.
Con passo strascicato si diresse
nell'aula di pozioni dove Draco lo stava aspettando. Non aveva avuto
il coraggio di riaprire la stanza delle necessità quindi
aveva
chiesto al professore Lumacorno se poteva usare la sua aula per
esercitarsi. Il professore era stato ben lieto di poter soddisfare
una richiesta di Harry Potter.
"La puntualità non è proprio
il tuo forte Harry"
"Sono in ritardo solo di qualche
minuto"
"Il mio tempo è prezioso" strascicò
altezzoso le parole Draco.
"Il tuo tempo è anche il
mio"
"Nh, vogliamo iniziare?" chiese Malfoy
scivolando giù dalla cattedra sulla quale era seduto.
"Certo"
Tirarono fuori le bacchette disponendosi uno
di fronte all'altro.
Era stato Malfoy a chiedere ad un esterrefatto Harry di insegnargli l'Incanto patrono.
Il
grifondoro ricordava perfettamente lo sguardo orgoglioso quando il
biondo gli aveva fatto la richiesta, o meglio, gli aveva ordinato di
aiutarlo. Infondo un Malfoy rimaneva pur sempre un Malfoy e non sia
mai che debba avere bisogno dell'aiuto di Harry Potter. Poco
importava se stavano assieme ,sarebbe stato lo stesso imbarazzante.
"Devi pensare a qualcosa di felice, Draco, altrimenti non ce
la farai" Harry agitò la bacchetta.
"Exepcto
patronum”
Un filo argentato si andò ad aggrovigliare in mezzo
alla stanza, formando un cervo con enormi corna. Il patrono
galoppò
intorno ai due ragazzi e poi si dissolse.
Lo sguardo
di Draco si adombrò. Qualcosa di felice. Non era facile per
lui.
Però...ora le giornate erano più
leggere.
Forse...
Chiuse gli occhi cercando di riportare alla mente il suo
pensiero più felice.
"Furetto"
mormorò Harry.
"Expecto
patronus" dalla bacchetta di Draco fuoriuscì un filamento
argenteo.
Un piccolo furetto argento iniziò a correre per l'aula
per poi dissolversi.
Harry scoppiò a ridere forte.
"Non –
è – divertente" sibilò il biondo a
denti stretti.
"Oh
si che lo è!"
Malfoy si maledì per aver pensato proprio a
quel ricordo. Ma per lui, quel momento , dove si era sentito per la
prima volta un tutt'uno con Harry, era stato veramente il
più felice
della sua vita.
Alzò gli occhi grigi su Harry. Da quando era
entrato nella sua vita le sue giornate era diventate più
leggere.
"Ce l'hai fatta Draco" disse Harry.
"Harry.
Io ...io non voglio chiederti tardivamente scusa. Voglio solo dirti
che mi dispiace"
Non sapeva perché gli erano uscite quelle
parole ma aveva sentito il bisogno di fargli sapere che gli
dispiaceva per tutto quello che aveva fatto. Non era riuscito a
chiedergli mai veramente scusa, il suo ancora sconfinato orgoglio,
glielo impediva. Ma ad Harry sembrò bastare.
Si avvicinò al
biondo.
"Anch'io ho delle cose da farmi perdonare"
Nemmeno
le sue erano vere scuse.
Ma Harry e Draco non erano persone
comuni. Avevano un loro modo di amare e un loro modo per chiedersi
scusa. L'importante era che loro riuscivano a capirsi. Forse proprio
per quello , dopo tanti anni, si erano avvicinati. Forse solo Harry
Potter poteva capire veramente Draco Malfoy e Draco Malfoy
comprendere totalmente Harry Potter.
* * *
"Questa
è una tragedia! Non ci posso credere!"Hermione sembrava
sull'orlo di una crisi di nervi.
"Cos'è successo?"
chiese Harry entrando in sala comune.
Ron alzò le spalle.
"Oh
Harry....quella...quella megera... mi ha dato una 'a' solo
perché
secondo lei io non ci credo." la voce della ragazza era stridula
e furente.
"Ma chi?" sussurrò divertito e allo stesso
tempo preoccupato a Ron.
"La professoressa Sinistra"
Aurora
Sinistra era la loro insegnante di astronomia ed Hermione aveva avuto
sempre una certa diffidenza per stelle, predizioni e affini.
"Herm,
non è la fine del mondo."
"Non è la fine del mondo,
Harry? Lo sai che quest'anno abbiamo i M.A.G.O. Vero?"
Il
moro annuì.
"Ecco! Mi rovinerà la media"
Harry si
sedette sulla poltrona rosso-oro esasperato. C'era già Draco
che
faceva scenate per trasfigurazione, non aveva la forza di sentire
anche quelle di Hermione.
"Ti darò una mano io. Vedrai che
prenderai la tua solita 'e'"
Gli occhi della riccia si
illuminarono.
"Dici davvero?"
Al segno d'assenso di
Harry l'umore della Grifondoro migliorerò visibilmente.
"Ti
ringrazio, sembrava un ungaro spinato" gli soffiò
all'orecchio
Ron, scatenando una risata nel moro.
* * *
La
primavera iniziava a farsi sentire. Il platano picchiatore aveva
ricominciato a fiorire e il lago nero aveva un aspetto meno tetro.
Anche la temperatura si era alzata, permettendo agli studenti di
uscire nel parco senza prendersi un raffreddore.
Munito di scopa e
del boccino che gli era stato dato da Madama Bumb, Harry si diresse
al campo di Quidditch. Non si fidava ad usare il boccino che gli
aveva dato Silente, era un regalo troppo prezioso per rischiare di
perderlo.
Sul campo e sugli spalti, vista l'ora, non c'era
nessuno.
Si sedette sugli spalti aspettando l'arrivo di Malfoy.
Il
Serpeverde non si fece attendere, dopo pochi minuti entrò
nell'arena.
Harry lo raggiunse.
"Pronto?"
"Lo
sono sempre"
"Ti ricordi ancora come si sale su una
scopa, Malfoy?" lo beffeggiò alzando con
superiorità il
sopracciglio.
"Io , invece, spero che tu ti ricorda ancora
com'era vincere visto che oggi ti umilierò"
Non c'era
cattiveria nella voce di Draco, solo un giocoso sarcasmo.
Harry
montò sulla scopa, seguito a ruota dal biondo.
"Chi prende
per primo il boccino vince" disse solamente prima di aprire la
mano e lasciare che la piccola sfera d'oro volasse libera.
Malfoy
si diede una spinta e la scopa iniziò a volare veloce.
I due
ragazzi volarono vicini per alcuni metri, poi il cercatore di
Grifondoro virò a destra. Malfoy gli tagliò la
strada con
un'impennata.
Harry scese di quota, volando tra gli spalti.
Individuò il bagliore luminoso del boccino e si
buttò
all'inseguimento. Notando la manovra del moro Draco fece un giro su
se stesso e volando al contrario cercò di raggiungere il
boccino.
Harry rimase sorpreso dalla manovra del biondo. Rimase a
guardarlo. Sembrava che non avesse mai smesso di giocare a Quidditch.
Aveva un modo elegante di volare e il viso concentrato.
Malfoy,
dal canto suo, non aveva percepito lo sguardo smeraldino su
di
sé, troppo concentrato. Sentiva una piacevole sensazione di
libertà.
Era bello giocare in quel modo con Harry. Si stava divertendo e lo
doveva a Potter.
Continuò a volare , gli occhi incollati al
boccino. Con la cosa dell'occhio vide che Harry stava per
raggiungerlo. Un'idea gli balenò in testa.
Con attenzione si issò
in piedi sulla scopa,
cercando di mantenersi in
equilibrio con le braccia.
Quando pensò di aver raggiunto una
stabilità allungò il braccio verso la sfera
d'oro. Con un piccolo
salto si sbilanciò verso il vuoto.
"Draco!"
Le mani
si strinsero attorno al boccino. Serrò immediatamente le
gambe
sull'asta della scopa.
Si ritrovò a cavalcioni a testa in giù.
Si riassestò e girò giusta la scopa.
La partita era
finita.
Harry volò verso di lui.
"Cosa ti è saltato in
mente?!" urlò preoccupato.
"Ho fatto quello che hai
fatto tu alla prima partita , eroe. Ho vinto io" sorrise
mostrando il boccino.
Il moro trattenne il respiro. Draco, con le
guance imporporate dalla fatica, gli occhi brillanti e i capelli
scombinati dal quel volo pazzo era bellissimo.
"Sei uno
stupido" riuscì solamente a dire.
"Non meno ti te.
Inoltre non sono caduto dalla scopa e non l'ho neppure ingoiato"
fece con arroganza buttandosi indietro le ciocche di capelli bionde
che gli ricadevano disordinate sugli occhi.
"Fortuna Malfoy,
fortuna"
"Come no, sfregiato"
Harry avvicinò
ancora di più la scopa al compagno.
Malfoy liberò il
boccino.
"Ma cosa?"
"Mi era di impedimento"
rispose semplicemente Draco prima di sporgersi a baciare Harry.
Troppo presi da loro, avvolti in quel rassicurante abbraccio di braccia e labbra, non fecero caso all'ombra che si intravedeva dietro la finestra della torre dei Griffondoro alla quale, incautamente, si erano fatti troppo vicini.
"Hermione!
Vieni"
"Perché?"
"Muoviti!" urlò
Ron.
La ragazza si avvicinò alla grande finestra ovale della
torre di grifondoro.
Fece vagare lo sguardo sul cielo terso fino
ad arrivare a posarlo sul campo di Quidditch, poco distante dalla
loro torre.
Vide due ragazzi sulla scopa baciarsi.
"E
allora?" chiese infastidita per il comportamento del suo
ragazzo.
"Guarda chi sono!"
La riccia si concentrò
sulle due figure.
"Non è possibile..." bisbigliò
portandosi entrambe le mani alla bocca.
Ron diede un calcio al
muro e si precipitò fuori dal dormitorio.
Hermione rimase a
guardare per qualche istante ancora Harry e Malfoy, poi decise che
era meglio seguire il rosso.
Ron stava quasi
correndo per i corridoi della scuola.
"Aspetta Ron!" gli
urlò dietro la Grifndoro.
"Non c'è nulla da aspettare.
Spaccherò la faccia a quel mangiamorte" sputò
fuori
Harry
e Draco scesero a terra.
"La prossima volta vincerò io
furetto"
"Non ci contare"
"HARRY!
Allontanati da lui"
Il moro si girò di scatto alla voce
furiosa del suo migliore amico.
Aggrottò la fronte .
"Cosa
sta succedend-"
Come una furia Ron si gettò su Malfoy
tirandogli un pugno in viso.
"RON!" Hermione era corsa a
trattenere il ragazzo.
"Cosa cazzo stai facendo?!"
urlò Harry inginocchiandosi
accanto a Draco , che
perdeva sangue dal naso.
"Sei impazzito?" chiese
nuovamente.
"E' lui quello che è impazzito. Ti ha baciato
Harry! Vi ho visti! Come fai a stare qui a chiacchierare con quel
fottuto mangiamorte!"
Il viso di Ron era paonazzo dalla
rabbia.
"L'ho baciato anche io, Ron" disse Harry tenendo
gli occhi bassi
"Cosa?!"
Le urla del rosso Grifondoro
aveva attirato l'attenzione di alcuni studenti.
"Stiamo
assieme. Io volevo dirvelo , mi dispiac-"
"Tu stai con
questo? Con chi ha ucciso Fred?! Ho sorpassato sul fatto che avessi
deciso di aiutare un mangiamorte ma questo---"
"Ron ,
per favore" singhiozzò Hermione.
"Ron ascolta"
Harry fece un passo verso l'amico.
"Non toccarmi! Stammi
lontano"
Con un ultima occhiata ferita si girò e rientrò
nel castello.
"Harry..." Hermione gli si avvicinò.
"Mi
dispiace Harry" aveva le lacrime agli occhi.
"E' colpa
mia Herm"
Harry non riusciva a guardarla in faccia. Se
avesse visto le sue lacrime non sarebbe riuscito a trattenere le
sue.
"Gli passerà" mormorò la ragazza avvolgendolo in
un abbraccio.
Malfoy osservava la scena in silenzio. Si sentiva in
colpa. Irrazionalmente sentiva che era colpa sua, lui non era
destinato ad essere felice. Quella era stata solo una piccola
parentesi. Non doveva permettere che le cose prendessero quella
piega. E adesso era Harry a pagare per i suoi errori.
Gli studenti
guardavano stupiti la scena. Chi mormorava , chi rideva e chi
rimaneva in assoluto silenzio. I più astiosi lanciavano
insulti a
mezza voce a Malfoy.
* * *
La
camera del Serpeverde era calda ed accogliente come al solito ma vi
si poteva scorgere un atmosfera tesa.
"Grazie per farmi
rimanere"
Malfoy annuì.
Harry si sdraiò sul letto in
posizione fetale .
"Mi dispiace Harry"
"Non è
colpa tua"
Draco si avvicinò al moro accarezzandogli piano i
capelli.
Non aveva mai consolato nessuno, non sapeva cosa
fare.
Abbracciò il Grifone.
Harry si strinse a lui. Sapeva che
prima o poi i suoi amici l'avrebbero scoperto, ma non voleva che
succedesse in quel modo.
"Ho già
litigato con Ron molte volte. Ma questa volta è diverso"
"Gli
passerà. Lenticchia ti vuole bene. Penso"
Harry rise per poi
scuotere la testa e stringersi maggiormente al biondo.
"Se
Ron l'ha presa così figuriamoci i tuoi amici"
mormorò.
"Loro
lo sanno già."
Il moro alzò di scattò la testa andando a
cozzare contro il naso di Draco.
"Come sempre ti differenzi
per la tua eleganza nei movimenti"
"Scusa" disse
con un mezzo sorriso.
"Ho scritto a Blaise quella notte"
Ad
Harry non servirono chiarimenti, aveva capito perfettamente di quale
notte Draco stava parlando.
" E cos'ha detto?"
"Che
finalmente la mia ossessione per te aveva portato a qualcosa"
"Eri
ossessionato da me?"
"Taci Potter"
Il moro
rise.
"Grazie" disse quando l'eccesso di risa
terminò.
Grazie per averlo fatto ridire. Grazie
per essere qui.
Ma questo, Harry, lo tenne per sé.
E così siamo arrivati anche la fine dell'ottavo capitolo! Sabato pubblicherò al fine poiché penso di unire il capitolo nove con l'epilogo (essendo di due paginette^^).
Come al solito non mi resta che sperare che vi piaccia e di non aver deluso nessuno!
Graziegraziegrazie a chi ha recinsito e anche a chi ha solo letto e gradito!
Un ultima cosa...ricordate! Potere alle Drarry *^*!!