Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Iva27    10/02/2011    2 recensioni
SOSPESA
Può durare un amore tra un mostro e una strega?
Lily riuscirà a stare insieme al suo unico amore Stone, anche se lui è.. così sbagliato?
finita la "guerra" riusciranno a vivere felici nonostante tutto? oppure i genitori e la vita stessa li divideranno per sempre?
una storia dedicata alla coppia creata in Destini 2 e 3! e che ora vorrei trattare in questa piccola(almeno penso) storia!!!
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Destini'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quinto capitolo: sogni di vita...


Lily


Il cuore mi batteva forte.

Presi le chiavi con trepidazione. Stone, accanto a me, mi sorrise incoraggiante.

Allora mi decisi e aprì la porta della nostra futura casa.

Entrammo nell'ampio corridoi che dava su una scala a chiocciola molto grande che portava ai piani di sopra e a tre porte. Erano tre stanze ampie a spaziose ma senza arredamenti. Dovevamo ammobiliarla noi!

-qui ci sarà la cucina!- dissi entusiasta immaginando già nella seconda stanza una cucina a isola in mezzo alla stanza, con scaffali colorati tra le pareti.

Si, sarebbe diventata una cucina bellissima.

Anzi, una casa bellissima.

-è grande- disse Stone dopo aver finito di guardarla.

-la riempiremo- gli dissi sorridendo.

Lui si accigliò.

-di mobili?!- disse in un tono strano.

Io mi accigliai.

-anche. Stone c'è qualche problema?- domandai.

-no. Solo.. niente Lily. Allora, dove dobbiamo comprare tutto quello che ci serve?- domandò.

Incrociai le braccia. No, non mi avrebbe di certo distratto così.

-solo cosa? Che stavi dicendo?- chiesi.

Forse lesse nel mio sguardo che non avrei lasciato perdere facilmente quindi sbuffò e si voltò verso una delle ampie finestre. Aveva la vista sul giardino di dietro dove già avevo pensato di mettere un gazebo, un'altalena e se solo fosse stato possibile una piscina.

-e che.. non hai l'impressione di sognare un po' troppo?- mi chiese esitante. Lo guardai incerta quando continuò a parlare.

-vedi sei tutta contenta. Per questa casa, per la nostra relazione, sembri convinta che ora non ci aspetta altro che sposarci e magari avere tanti piccoli bambini- disse tutto d'un fiato.

-anche se fosse cosa c'è di male? Non mi sembra ci sia niente di brutto nel pensare queste cose. E comunque è una cosa ridicola. Perché mi dici queste cose Stone? Non vuoi venire a vivere con me?- chiesi dura.

Si, perché era questo il problema. Lo capì anche dalla sua faccia.

-non è questo... l'idea di stare insieme è magnifica.

Ma non so se andrà tutto bene. Non so fare quasi niente, non riuscirei ad aiutarti e litigheremo... e poi non sono un vero uomo. Non potrei darti figli... e se potessi non oso pensare cosa verrebbe fuori..- era disperato.

Mi sentì male per lui mentre lo vedevo nel panico più totale.

-non ne avevamo già parlato? Non sappiamo come andrà e le cose sono difficili anche quando tutto è normale. Dobbiamo provare e avere pazienza. Inoltre non penso avremo problemi. Sono una persona che smania per la pulizia, è vero, ma in genere me ne occupo sempre io da principio. Inoltre imparerai tutto quello che serve. E io non sarei preoccupata neanche per i figli. Primo: non è il momento. Sarà una cosa che ci preoccuperà forse tra diversi anni, di sicuro non ora.

Secondo: come giustamente hai detto non sappiamo se sia possibile o no. Quindi è inutile preoccuparcene!- finì con un gran sorriso che fece rilassare un po' il viso di Stone.

Gli presi entrambe le mani e lo guardai accigliata.

-ora smettila di farti venire le paranoie. Sei peggio di una donna in cinta! Piuttosto dimmi, ci sono altri problemi con il fatto di andare a vivere insieme? Non ti piace la casa? Oppure non pensi di potermi sopportare 24 ore su 24?- chiesi un po' preoccupata anche io.

Lui mi strinse a se abbandonando definitivamente ogni preoccupazione.

-non potrei immaginare persona migliore con cui passare tutta la vita!- e mi spiazzò con un bacio bellissimo.


*****


Stone


-tu me la pagherai. Appena esco da qui ti uccido. E uccido anche voi. Uccido tutti!!!- stava gridando l'uomo che avevo appena trovato e che i miei compagni Auror stavano trascinando in prigione.

Pensai a come era diventata strana la mia vita.

In un certo senso ero tornato a essere un cacciatore di anime. Ma le consegnavo non all'oblio eterno ma a gli Auror.

Inoltre ora vivevo con Lily da ormai due mesi.

Gli era bastato poco per arredare la casa, con l'aiuto anche dei suoi genitori e zii.

Tutti erano accorsi con mille cose utili e tanti consigli.

Ed ora la casa era piena di roba di cui almeno metà non capivo come funzionava.

Sfogliai il fascicolo del prossimo uomo che dovevamo cercare.

Era un mago arrestato per droga e stupro di minorenni.

Guardai la foto incerto. C'era qualcosa che mi suonava familiare... però mi sfuggiva cosa...


****


Lily


-hai avuto un'idea geniale Lily. Ogni volta non ci vediamo mai!- disse Amber entusiasta.

Stamattina avevo preso penna e foglio e avevo chiesto a lei e a Rose di uscire insieme. Un pomeriggio tra donne!

Con gelati, chiacchiere e shopping.

-confermo. Ci vuole decisamente un pomeriggio tranquillo tra di noi!- disse Rose.

-lo so ragazze, sono un genio! Cosa mi raccontate comunque?- domandai interessata. Era da davvero troppo tempo che non parlavamo tra noi.

-beh, io tutto bene. Hope cresce sempre più. E a preso a parlare sempre. Non la smette più- raccontò Rose sorridente.

-deve essere meraviglioso vederla crescere. Non vedo l'ora di avere un figlio anch'io!- disse Amber con un bellissimo sorriso.

-tu e mio fratello ci avete pensato quindi?- la stuzzicai io.

Lei arrossì.

-in realtà è da un po' che ci penso, sì. Anche se con il mio lavoro forse era meglio aspettare. Ma muoio dalla voglia di fare la madre!- confessò lei.

-è normale! Ma ti assicuro che è meglio aspettare.

Inizierai con non dormire la notte, non avere momenti liberi e neanche nessuno di riposo. Non sono un tipo che si lamenta, ma non prendere così alla leggera avere un bambino.

Ci sono molte cose meravigliose. Ma ci sono anche molti sacrifici da fare- disse Rose.

-non dirle così, altrimenti non mi farà diventare presto zia!- la rimproverai.

E poi qualcosa mi fece fermare.

Fu una sensazione strana. Stavamo passando proprio in quel momento davanti a una piccola trasversa buia. Quando vidi un mano uscire e prendere Amber per un braccio e trascinarla dentro. Senza pensarci presi la bacchetta e la puntai nel vicolo gridando il suo nome.

Amber era trattenuta da un uomo terribile, occhi rossi, barba e capelli incolti, aveva la pelle sporca e uno sguardo terribile. E un coltellaccio puntato sul collo di Amber.

-aiuto- gridò lei. Tentò di divincolarsi ma riuscì solo a ferirsi col coltello. Vidi il sangue rosso gocciolare dal taglio che si era procurata. L'uomo rise.

-cosa c'è piccola, non riconosci tuo papà?- domandò lui con voce cavernosa.

Spalancammo tutti gli occhi per la sorpresa e Amber per il terrore.

Conoscevamo tutti la storia di Amber ma dopo tutti questi anni me ne ero quasi dimenticata. Amber era entrata a far parte della nostra famiglia da quando quell'uomo era stato sbattuto in prigione e per me era ormai una sorella.

Era strano ripensare che in realtà a generarla era stato proprio quell'uomo, la stessa persona che ora ci guardava con sguardo folle pronto a ucciderla tagliandogli la gola.

Lanciai uno sguardo a Rose che me ne lanciò uno deciso e rassicurante.

-butta la bacchetta bellezza, altrimenti gliela taglio subito la gola- mi ordinò lui. Io la gettai a terra annuendo.

E nel frattempo Rose fece un gesto deciso con la mano.

Il coltello si tramutò in un fiore.

Il tempo di guardare stupito il fiore io corsi da loro. Amber riuscì a liberarsi e io tirai all'uomo un calcio di pancia.

Lui, piegato in due, tentò di prendermi ma gli sferrai un potente calcio in faccia mandandolo a sbattere contro il muro dell'edificio accanto. Mi voltai e vidi Amber piangere a dirotto tra le braccia di Rose. Si era iniziata a radunare un po' di gente che ci guardava incerta e io ripresi la mia bacchetta e terra, mettendola subito in tasca. E poi sentì una mano sulla spalla. Mi voltai pronta ad attaccare e mi ritrovai davanti invece Stone.

-vedo che l'hai già sistemato tu- mi disse con uno sguardo accigliato.

Io gli sorrisi.

-sei lento mio caro. Dovevi arrivare molto prima se volevi battermi sul tempo- scherzai io.

Gli Auror intanto si occuparono di prendere l'uomo privo di senso e allontanare i curiosi.

-la portiamo al San Mungo?- chiesi a Rose. Lei stava annuendo ma Rose scosse il capo. Si tentò di asciugare gli occhi.

-no, sto bene. È solo un taglietto- disse cercando di rassicurarci. Rose gli mise la mano al collo e chiuse gli occhi. Poco dopo il taglio scomparve, totalmente guarito.

-con Rose qui non abbiamo più nessun problema, vero? Non ti fare troppa pubblicità cugina altrimenti mamma perderà tutti i suoi pazienti- scherzai per allentare la tensione.

Riuscì a far sorridere Amber che però sembrava parecchio sconvolta.

Dovevo trovare Albus.

Con lei sarebbe stata meglio.


*****


Stone


Torno col pigiama e l'aria un po' rassicurata nella stanza mentre io leggevo l'ultimo fascicolo di fogli che Harry mi aveva mandato. Si sedette accanto a me nel letto e guardò il soffitto.

-allora, come sta Amber?- chiesi.

-meglio. Ho parlato con Al e mi ha detto che si è appena addormentata. Era sconvolta. Pensava di non dover temere più quell'uomo per ancora tanto tempo- la vidi rabbrividire e non seppi cosa fare. Come potevo farla sentire meglio?

Poggiai i fogli ma rimasi fermo indeciso.

E fu lei a fare la prima mossa. Mi si avvicinò e mi si accoccolò sul petto, stringendomi le braccia intorno alla vita.

-sai, sono stata davvero felice quando ti ho visto- mi confidò.

Gli accarezzai i capelli e mi ritrovai a sorridere senza una ragione precisa.

-io in realtà mi sono spaventato. Avevo paura che vi avesse fatto del male. E invece me lo sono ritrovato già steso da te. Quando hai imparato a difenderti così bene scusa?- domandai incuriosito.

-ho fatto un anno di addestramento per Auror, non ricordi? In più mi allenavo spesso anche con James e Albus nella lotta corpo a corpo. Loro probabilmente lo facevano pensando che così mi sarei potuta difendere anche quando non c'erano loro dietro a spaventare tutti i ragazzi che seguivano- raccontò sorridente per il ricordo.

-bene. Devo dire che non mi dispiace affatto l'idea che tu ti sappia proteggere da anche da sola! Anche se resto sempre in pensiero quando non sei con me- ammisi.

Lei si strinse di più a me.

-e io che dovrei dire scusa? Tu te ne vai in giro, segui e catturi le persone considerate più pericolose del nostro mondo e pensi che sono tranquilla e felice a casa senza neanche un pensiero per te? Ogni volta che ti rivedo intero ricomincio a respirare normalmente- e mi guardò negli occhi.

-è la stessa cosa. Anzi, tu sei decisamente più in pericolo di me. Quindi dovrei essere io molto più preoccupata per te. Quindi tu rilassati. Fai preoccupare solo me, va bene?- propose mentre di sistemava in un maniera più comoda sotto le lenzuola ma sempre abbracciata a me, e chiudeva gli occhi.

-ok, se proprio ci tieni. Domani mattina hai la partita, giusto?- domandai.

-Sì. E sono decisamente stanca al solo pensiero di una lunga ed estenuante partita. Ma è il mio lavoro, giusto?- e sbadigliò.

-allora dormi Lily. Così domani sarei nel pieno delle tue forze- dissi sistemandogli bene la coperta intorno e accarezzandogli i capelli.

Lei sorrise e si strinse di più a me e poco dopo si addormentò. Rimasi molto tempo a guardarla senza riuscire a trovare neanche un po' di stanchezza.

Non avrei mai smesso di guardare la cosa più bella che la vita mi avesse mai dato.


*****


Lily


La partita era appena finita quando fui investita come al solito dalla miriade i giornalisti.

Dovevo pensare di trovarmi delle guardie del corpo che mi tenessero tutti lontani, forse sarebbe stato meglio, mi ritrovai a pensare mentre vedevo accorrere anche molte fan con fogli e penne.

-Lily sei bravissima. Sei la mia eroina!- gridarono alcune ragazze e mi fecero arrossire. Era una cosa impensabile che io potessi essere un'eroina per qualcuno. Ero solo una giocatrice, fine della storia.

Mi sorprese vedere un ragazzo saltare più in alto di tutti gridando il mio nome. Essendo una squadra completamente femminile la maggior parte dei tifosi erano donne.

Era il primo uomo che mi chiedeva un autografo.

Dopo aver risposto alle domande di circostanza arrivai finalmente negli spogliatoi dove anche le mie compagne si rilassavano scappate dagli assalitori.

-odio i giornalisti- disse il capitano, entrando poco dopo di me.

-già- annuimmo noi.

-ragazze ci vediamo stasera per mangiarci una bella pizza insieme. Offro io!- disse l'allenatrice entrando tutta entusiasta.

-certo!!!- approvammo in coro.

-posso portare il mio ragazzo, vero?- chiese Sarah la battitrice.

-certo. Però la sua pizza se la paga lui. Io la offro solo alle mie bellissime giocatrici!- rispose lei.

-ehi, questo non vale però- scherzò Sarah fingendosi imbronciata.

Ridendo finì di vestirmi e uscì veloce.

Oggi era stata una partita particolare essendosi svolta di mercoledì mattina e non c'era nessuno dei miei ad attendermi. In teoria sarei tornata a casa smaterializzandomi però la bella giornata mi fece desistere all'idea.

Sì, volevo camminare un po'. Non mi avrebbe fatto decisamente male. Mentre camminavo tranquilla guardando il cielo felice mi raggiunse l'uomo che avevo visto prima chiedermi l'autografo.

Era alto e molto muscoloso, aveva capelli castani e occhi chiari. Probabilmente era uno di quei ragazzi che attirava tutti gli sguardi su di se per il suo aspetto.

-posso avere un autografo dalla migliori cercatrice del mondo?- chiese adulante.

Io gli sorrisi fermandomi.

-non lo so. Dovresti chiedere a lei. Ma non la conosco- dissi.

Lui rise.

-sei anche spiritosa. Possibile che nessuno ti abbia mai chiesto in moglie fino ad ora?- ridemmo entrambi.

-ok, ora basta. Sei fin troppo gentile. Guardi che mi fai montare la testa! Ti chiami?- domandai prendendo il blocchetto che mi offriva e la penna.

-a Jerry, il tuo più fedele ammiratore!- disse.

Mi accorsi che purtroppo anche molti altre fan ci stavano raggiungendo per l'autografo e mio malgrado firmai i loro fogli tutti con un sorriso. Poi mi dileguai più in fretta possibile, prima che arrivassero anche i giornalisti.


****


Ecco il capitolo!!!

Scusatemi se non è un granchè...

sono un po' giù a dire il vero... uno degli esami per cui mi ero preparata tanto è andato male.. devo ritentarlo il 24 e la mia autostima in questo momento è molto bassa...

ho fatto del mio meglio ma probabilmente non essendo abbastanza triste il capitolo non è venuto bene...

però visto che devo assolutamente studiare molto di più voglio postare ora questo capitolo!!!

Ora parliamo del capitolo...

Stone e Lily sono andati a vivere insieme.

Amber è stata attaccata dal padre, a chi non è chiara la storia consiglio di leggere la mia long fic destini.

In realtà non sapevo proprio se inserirla questa scena. Insomma, avevo pensato di farlo accadere da tanto tempo. E ora mi è uscito fuori così. Ma essendo una storia incentrata su Lily e Stone non sapevo se inserirla..

che ne pensate? Voi vorreste vedere anche cosa succede agli altri da più vicino? Fatemi sapere!!!

E per l'ultimo pezzo con Jerry... avrà più senso dopo, vedrete!!!

Un grande grazie a chi ha letto questa storia e a chi leggera quest'altro capitolo.

E un grazie immenso a 78kira!!!!

ti ringrazierò personalmente per messaggio sul sito ma lo voglio fare anche qua per far sapere a tutti che sei una persona meravigliosa!!!!!!!!!!!

Alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!!!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Iva27