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Autore: Something Rotten    10/02/2011    2 recensioni
Serie di One shot su San Valentino,ai limiti del Fluff.
1)Frank x Gerard (And I, and I need your soul because your always soulful]
2)Ian Watkins\Brandon Boyd (love hurts)
"Si, ma cazzo, almeno lasciami parlare, no?" aveva chiesto furente.
"Brandon, per favore, calmati, potresti avere un infarto."
"Io lo so, cavolo, lo so che quel coso è meglio di me, più giovane, più carino e meno strano... però un po di correttezza nei miei confronti... poteva lasciarmi prima di portarlo a letto."
Mike aveva sbuffato, portando l'amico a bere una sana birra, così fredda da calmare i suoi "bollenti spiriti."
"Sai che non basta, vero?" aveva chiesto Brandon, sbattendo la bottiglia contro quella dell'amico.
"Lo so, ma prima di un concerto non puoi ubriacarti come una zucchina."
Genere: Erotico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Avenged Sevenfold, Bullet for My Valentine, My Chemical Romance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Hurts

La vita è infame, una puttana si potrebbe dire.
O almeno era quello che si ripeteva quel ragazzo, poggiato com'era sull'amplificatore nel mezzo di un palco deserto.
Costretto a fare un concerto, a km di distanza dalla persona che amava, cose normali se decidi di fare il cantante o il bassista o il chitarrista ecc.ecc.
Ma se è il giorno di San Valentino e per giunta, come se non fosse abbastanza, anche il giorno che hai conosciuto l'altro, beh potresti avercela a morte con tutti.
E sicuramente lui non avrebbe fatto altro durante tutto il concerto, oltre che nell'after Party che quel coglione di Ben aveva organizzato.
"Boyd, trova pace." aveva esclamato Mike, tirandosi indietro i ricci ribelli che gli ricadevano sulla fronte.
"Non ci riesco, ok? Non ci riesco."
"Perché non ci riesci?"
"Perché cazzo, io sono qui a suonare su questa merda di palco, mentre quello lì..."
"Ian?" aveva chiesto Mike
"Si, si quello lì, se ne sta su un altro palco chissà dove con quel biondino del cazzo."
"Sean?"
"Si, ma cazzo, almeno lasciami parlare, no?" aveva chiesto furente.
"Brandon, per favore, calmati, potresti avere un infarto."
"Io lo so, cavolo, lo so che quel coso è meglio di me, più giovane, più carino e meno strano... però un po di correttezza nei miei confronti... poteva lasciarmi prima di portarlo a letto."
Mike aveva sbuffato, portando l'amico a bere una sana birra, così fredda da calmare i suoi "bollenti spiriti."
"Sai che non basta, vero?" aveva chiesto Brandon, sbattendo la bottiglia contro quella dell'amico.
"Lo so, ma prima di un concerto non puoi ubriacarti come una zucchina."
"Anche tu hai ragione, dopo?"
"Puoi fare cià che vuoi."
Brandon si era parzialmente calmato, intrattenendo una piacevole conversazione con l'altro sui posti che gli sarebbe tanto piaciuto visitare nel loro tour.
C'era voluto molto tempo, prima di ottenere un sorriso dal cantante, ma Mike sapeva sempre come e cosa fare.

Il concerto era iniziato alle nove e mezza, con la sua buon'ora di ritardo.
Il pubblico era stato meraviglioso, lui un pò meno, muovendosi poco e sorridendo anche di meno, giusto verso la fine del concerto si era lasciato andare, saltellando per il palco come un invasato.
"A volte ritornano." aveva commentato Mike a microfono aperto, facendo ridere la maggior parte del pubblico, abbastanza vicino da poterlo sentire.
Dopo aver ringraziato il pubblico si era rintanato nel suo camerino, accendendo il telefono e sperando di trovare una qualche chiamata.
"Vaffanculo!" aveva urlato, tirandolo su un divanetto poco lontano da lui.
Nessun messaggio, nessuna chiamata, neanche un fottuto e misero squillo!
Aveva deciso di mettersi in tiro, quella sera, lasciando libero, almeno per una sera, il suo istinto da "predatore".
Si era preparato in un'ora, nei minimi dettagli, cercando qualcosa che mettesse in risalto il tatuaggio che aveva sulla schiena, quello che riteneva essere il più fortunato oltre che un' ottima arma da rimorchio.
Mike e Jose avevano bussato alla porta del suo camerino pochi minuti dopo, prendendolo sottobraccio e portandolo nella limousine, nella quale li aspettavano Chris e Ben.
"Finalmente è arrivata, mia piccola principessa." aveva commentato Chris, facendo ridere gli altri.
"Non scatenare Brandon, oggi è di cattivo umore." aveva commentato Mike, mentre Brandon scuoteva la testa.
"Ero di cattivo umore, ora sono pronto per fare di questa serata la più bella della mia vita.." aveva commentato con aria fiera.
"Se lo dici tu, chi è la tua prossima preda?" aveva chiesto Jose facendo mente locale sulle persone presenti al party.
"Non ne ho la minima idea, ma qualcuno sicuramente attirerà la mia attenzione."
"Su questo non ho alcun dubbio." aveva commentato Mike, ridendo, come se fosse a conoscenza di qualcosa che al cantante sfuggiva, ma aveva preferito lasciar perdere.

Erano arrivati al Party da circa mezz'ora e Brandon era già attorniato da un mucchio di ragazze.
Anche se non erano le sue prede principali, non disdegnava l'attenzione che quelle ragazze gli riservavano, era San Valentino e sicuramente non l'avrebbe passato da solo.
Certo senza amore, ma cavolo come lui spesso aveva cantanto, l'amore fa male!
Ed autoconvincendosi di questo, si destreggiava in insulse conversazioni con quelle quattro galline.
"Brindiamo?" aveva chiesto Mike, comparendo all'improvviso alle sue spalle.
"A cosa?"
"Al nostro nuovo tour?"
"Oh Jeah!" Brandon aveva alzato il calice, facendo scontrare con quello dell'amico.
Mancava poco alla mezzanotte e quindi alla fine di quel maledetto San Valentino e Brandon non aveva alcuna intenzione di pensare, anzi...
Anche se i battiti che mancavano all'appello lo ferivano incosciamente, ogni tanto il suo cervello riportava alcune immagini di Ian ed ogni volta perdeva un battito e poi un altro, tutto senza il suo controllo cosciente.
C'era solo un modo per fermare tutto quello, e Brandon l'aveva trovato in una bottiglia di Vodka, squallida, triste e limpida Vodka.
Jose non l'aveva fermato, neanche Mike lo aveva fatto, troppo impegnati a fare chissà cosa e chissà dove, si era sentito solo mentre riempiva il terzo o il quarto bicchiere, ingoiandolo come se fosse acqua.
"Stai forse dimenticando qualcosa? Boyd?"
Brandon non ci aveva fatto caso, abituato com'era all'incursione della voce di Watkins nella sua testa durante quelle rare volte che si ubriacava.
Ma quando aveva sentito il tocco leggero delle sue labbra sulla guancia, aveva capito che forse per una volta non era l'alcol la causa di quella voce.
"Che ci fai qui, Watkins?" aveva chiesto, reprimendo la voglia di baciarlo e di spaccargli in testa la bottiglia.
"Si, anch'io ti amo Boyd, ma non dimostrare così tanto il tuo affetto, eh!"
"Il mio affetto? è San Valentino cazzo e tu non mi hai neanche mandato un messaggio.."
"Da quanto tempo non prendi un aereo, Boyd? Non si possono usare i telefonini ed ero troppo impegnato a correre per raggiungere questo posto prima di mezzanotte per mandarti un fottuto messaggio, sei un testone."
"Non eri troppo impegnato a farti quel biondino?"
Ian era al limite dell'esasperazione, avrebbe voluto tanto fare male al suo ragazzo, un male fisico come un cazzotto in pieno petto, ma si era controllato.
"Boyd, ho perso venti chili, ho corso dall'areoporto fino a qui, ho quasi ucciso Mike per non avermi detto subito l'indirizzo di questo posto, tutto questo per vederti prima di mezzanotte e tutto quello che sai fare tu è dirmi se mi sono fatto Sean?"
"Si."
"No, non me lo sono fatto, ci ho pensato ma non l'ho fatto." aveva risposto ironico, prima di prendersi un pizzico sul tricipide da parte del più grande.
"Mi hai fatto male."
"Love hurts, but sometimes but sometimes it’s a good hurts" aveva risposto canticchiando e ridendo.
"Boyd sei un fottuto bastardo e Buon San Valentino."
"Anche a te, scricciolio."
Si erano baciati per un pò, prima che Ian notasse i vestiti di Brandon.
"Perché sei vestito da rimorchio?"
"mh?"
"Hai la stessa maglietta che hai usato per incantarmi... Brandon Charles Boyd, che intenzioni avevi?"
"Nessuna." aveva chiaramente mentito, lo si leggeva negli occhi e nell'espressione del viso, tutte cose che Ian aveva imparato guardando "lie to me."
"Bastardo, hai le pupille dilatate, non mi guardi negli occhi! Tu avevi intenzione di tradirmi!" aveva urlato, sotto agli occhi increduli di Mike e di Jose che assistevano allo spettacolino ingurgitando patatine e arachidi.
"Non è vero.."
Ian aveva iniziato a rincorrere l'altro per tutto il locale, spalleggiando ogni persona che senza saperlo, intralciava la sua corsa.
"Per fortuna che noi siamo single." aveva commentato Mike rubando una patatina da Jose.
"Già".


Ok questa è ancora più schif dell'altra.
Ma prendetela per buona, grazie a chi ha commentato o semplicemente letto l'altra.
Alla prossima .
   
 
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