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Autore: Luce87    10/02/2011    3 recensioni
Tratto dal prologo: Vi sarà mai capitato di leggere un libro, scrivere una lettera, o il vostro diario giusto? Oppure come me, scrivere le vicende su i miei paladini preferiti...(...)sì insomma, quando leggete un libro vi è mai capitato di sentirvi così emozionati, così partepici di quello che state leggendo, che vi siete immaginati voi stessi come protagonisti? Perchè è quello che è successo a me...
Sarà un ff romantica ma nello stesso tempo vi farà ridere, in altri pezzi la troverete forse un po' drammatica e misteriosa...Insomma sarà un vero e proprio mix!
Spero d'avervi incuriosito...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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1

 

Ed eccomi come ogni giorno sul treno che mi porta a scuola, uno dei mezzi più che odio, sembriamo tanti animali, uno addosso all'altro, è sempre stato massacrante per me questo ritmo di vita, eppure lo scelsi io. Cambiare scuola, non so neppure perchè lo avessi fatto, però due anni fa ero convinta della mia scelta, pensavo che essere una geometra potesse essere davvero il lavoro della mia vita, alla fine avevo solo tredici anni quando mi chiesero di fare una scelta per il mio futuro. Infatti poi mi son ritrovata nel totale panico ed ho voluto stravolgermi la vita, andando a studiare fotografia, certo mi affascinava come tema, però sicuramente non sapevo cos'avessi potuto fare finita la quinta superiore.

Eccomi arrivata a scuola, dopo un'ora e mezza di tragitto su tutti i possibbili mezzi pubblici che potessero esistere, ad aspettarmi fuori c'era come sempre la mia migliore amica, Lofo

 

- Isa, buongiorno!-

 

 

- Ehy ciao Lofo, non immagini che sonno che ho...-

 

- Come ogni mattina! Oggi poi alla terza ora abbiamo il pelato, speriamo che non interroghi!-

 

Il pelato, era così che chiamavamo il nostro prof. di tecnica fotografica, naturalmente per il fatto che fosse calvo, era davvero un uomo un po' particolare, ogni volta che replicava a qualcosa che dicevamo sembrava ci stesse sempre prendendo in giro, mi faceva davvero saltare i nervi.

 

- Ah, bè, io sono tranquilla, mi ha interrogata settimana scorsa, ho già dato-

 

- Beata te, son sicura che oggi mi becca!-

 

- Dai Lofo, anche se dovesse interrogarti prenderesti come sempre un ottimo voto! Sei una studente impeccabile, piuttosto, io devo cercare di non farmi interrogare dalla prof d'ingele, non riuscirò mai ad imparare un' accidente su quella lingua!-

 

- Ecco, questo è davvero strano Isa, sei bravissima in letteratura e grammatica, mi chiedo perchè tu non riesca ad applicarti in inglese. Anzi, a proposito, con la fan fiction come va? Qualche idea?-

 

 - Mah, ho qualche idea che può farla divenire davvero avvincente come storia!-

 

Ed eccoci in classe, mi sedetti naturalmente accanto alla Lofo, veramente si chiamava Valentina, però da sempre tutti la chiamavamo con le iniziali del cognome. Stava aspettando che iniziassi a scrivere una fan fiction su Twilight, le piaceva quando scrivevo qualche fiction, alla fine le scrivevo maggiormente per lei, era la prima a leggerle, a volte mi suggeriva anche qualche cambiamento, però questa sarebbe stata la prima dove avrei raccontato una storia basandomi sui personaggi di quella saga. Più o meno avevo in mente un'dea, dovevo solo trovare il momento giusto per iniziare a scriverla, a volte quando iniziavo riuscivo a scrivere anche una storia di venti capitoli in una settimana, per poi magari bloccarmi e non riuscire ad andare avanti per un bel po'.

Le prime tre ore erano passate in fretta, il pelato stranamente non aveva interrogato, anche se c'era d'aspettarselo, spesso lo faceva di sabato, per poi farci passare una domenica col tormento per il brutto voto preso, già odiavo andare a scuola di sabato, figuriamo poi, sapendo che per due ore c'era lui. Ora però c'era la terribile ora d'inglese, già quando entrava in aula incominciava a parlare in inglese, oddio non ci capivo una mazza, per fortuna anche quell'ora passò, sicuramente più lenta delle altre, ma fortunatamente era finita.

Ed ecco il suono della campanella dell'ultima ora, era inutile che mi mettessi a correre per uscire, tanto sapevo bene che avrei comunque perso il treno, poi non avevo tutta quella fretta di tornare a casa, non c'era nessuno ad aspettarmi. I miei genitori avevo divorziato, mia madre aveva lasciato mio padre ed anche me, sette anni fa, da allora non si era fatta più viva, invece mio padre era un uomo molto freddo, era sempre impegnato con il suo lavoro, spesso mi lasciava a casa da sola, a volte partiva anche per settimane. Perciò non c'era alcuna fretta di tornare a casa, tanto anche se ci fosse stato lui, non si sarebbe nemmeno accorto della mia presenza, ormai però, ero così abituata che non ci facevo più di tanto caso nemmeno io.

La Lofo mi stava aspettando con la cartella già sulle spalle, sapeva bene il motivo della mia lentezza, lei abitava non molto lontano da scuola, perciò era felice di potermi fare compagnia, sapeva che mi sentivo sola, era davvero una ragazza magnifica.

Salimmo sul bus che ci avrebbe portato alla metrò, lei poi sarebbe salita su un'altro autobus ed io avrei preso la metropolitana per arrivare in stazione

 

- Ehy Isa, appena scrivi qualcosa mandamelo! Controllerò continuamente l'e-mail! Sai, sono troppo curiosa!-

 

- Ok, vai tra, ti mando subito quello che scrivo, il tuo parere è di vitale importanza lo sai! Comunque appena arrivi a casa fammi uno squillo ok?!-

 

- Certo Capo! Ci vediamo domani! Ciaooo!-

 

Dopo venti minuti eccomi alla stazione, era davvero caotica, possibile che tutte quelle persone dovevano prendere il treno? M'infilai in un vagone del treno, la stazione era piena, ma per fortuna il mio treno non lo era, mi misi a sedere vicino al finestrino, mi piaceva guardare fuori mentre andavo in treno, o forse mi piaceva solamente osservare il panorama, anche a scuola avevo il banco accanto alla finestra, ogni tanto i professori mi chiedevano se fuori ci fosse qualcosa di così interessante.

Sapevo che ci volevano ancora una ventina di minuti alla partenza, così mi misi ad ascoltare un po' di musica con l'mp3, dallo zaino estrassi il libro di twilight, lo avevo già letto più volte, però mi era davvero piaciuta quella storia, che non mi sarei mai stancata di rileggerla. Era stata proprio la Lofo a parlarmi la prima volta di quel libro, all'inizio mi sembrava la solita cazzata quando mi raccontò la trama, però poi, quando incominciai a leggerlo non smisi più, mi piacevano le storie d'amore, io che in diciassette anni non mi ero mai innamorata, certo potevo dire che era colpa mia, s'erano stati sei ragazzi interessati a me, ma sentivo sempre che non era quello giusto.

Mi piaceva particolarmente il protagonista maschile, un ragazzo di diciassette anni che all'interno di se aveva un'anima centenaria, un vero gentil uomo, avevo provato ad immaginarmi più volte la sua figura, doveva essere davvero bello, forse la storia mi piaceva anche perchè la protagonista si chiamava esattamente come me, Isabella, in un certo senso leggendo i pensieri di Bella immaginavo fossi io stessa.

Eh, ero proprio una ragazzina a volte, con un'immaginazione fervida, però mi venne un'ispirazione improvvisa, così tirai fuori un quaderno dallo zaino, tanto non avevo nulla da fare, tanto ne valeva scrivere e buttare giù le prime righe sulla mia fan fiction.

L'idea c'era, volevo iniziare più o meno come la storia originale, far arrivare Bella a Forks mentre l'anno scolastico era già iniziato, volevo che dimostrasse la sua maturità anche se aveva appena 17 anni, questo perchè ne aveva passate tante, però nello stesso tempo volevo modificare leggermente l'idea della vera protagonista, volevo che fosse molto intelligente per la sua età, che non fosse così goffa in tutto quello che faceva, a volte mi chiedevo se fosse possibile che esistessero veramente persone così sfigate, alla Fantozzi insomma, ok, forse dovevo pensare "da che pulpito"...comunque, volevo modificare anche leggermente il suo aspetto nella storia, l'avrei fatta assomigliare un po' di più a me, alla fine era una fan fiction, perciò potevo farlo. Le avrei fatto i capelli rossicci e gli occhi verdi, era l'unico personaggio che avrei cambiato, gli altri erano già perfetti, soprattutto uno...

Incominciai a riflettere a come mi ero sentita io il primo giorno di scuola, si conoscevano tutti, io ero l'estranea, quella che proveniva da un'altra scuola, mi ricordo che la prima a presentarsi fu proprio la Lofo, poi naturalmente fui circondata in breve tempo da tutti gli altri componenti della mia classe, tutti curiosi di chi fossi, non mancavano anche i soliti ragazzi che ci provavano spudoratamente, esattamente come un giocattolino nuovo da contendersi e provare. Rispecchiai quelle vecchie sensazioni alla mia nuova Bella, immaginandola già abbastanza sconvolta dal cambio di città, aggiungendo poi l'ansia del primo giorno di scuola in un anno scolastico già in corso, però volevo anche cambiare il fatto che Edward fosse così attratto dal suo sangue, già per me l'idea che un vampiro riuscisse a stare accanto agli umani era davvero difficile, ma in più trovare in Bella la sua cantante era davvero una tortura.

Ero così presa da tutte quelle idee che non mi accorsi neppure che mancava solo una fermata e sarei arrivata, di fretta misi via il quaderno e mi preparai per scendere...ora mi sarebbe toccata anche la camminata per arrivare a casa.

Per fortuna in breve tempo arrivai, aprii il cancello e lo richiusi dietro di me, percorsi il vialetto del giardino per poi entrare in casa, naturalmente vuota. Mi dirigei in cucina per stuzzicare qualcosa, ormai mangiavo senza orari, il pomeriggio arrivavo a casa per le 15.20 senza aver pranzato, così avevo sempre fame, sapevo bene che mangiando a quell'ora poi a cena, non avrei mangiato, o comunque se mi fosse tornato l'appetito avrei cenato piuttosto tardi. Per fortuna non avevo compiti per il giorno seguente, perciò dopo aver sgranocchiato qualcosa andai in camera mia, accesi il pc per abitudine e mi sdraiai stanca sul letto, osservai i muri e mi sedetti sul letto, ero un po' annoiata, così mi venne in mente che avrei potuto scrivere, presi il quaderno dallo zaino e lo appoggiai sul letto, poi presi dal mio comodino il computer portatile che avevo appoggiato lì, non avevo voglia d'usare il pc sulla scrivania, a volte mi ritenevo davvero viziata, era pur vero che mio padre non c'era mai, però non mi faceva mancare nulla, avevo persino due pc, il portatile e la torre. Lessi un po' le idee che mi ero appuntata sul quaderno ed incominciai a scrivere, come se fossi io stessa la protagonista della mia storia

 

Ero appena arrivata all'aeroporto e stavo andando a prendere i miei bagagli, non ero per niente entusiasta all'idea d'essermi trasferita da mio padre, poi effettivamente non centrava molto lui, forse era semplicemente accaduto tutto troppo velocemente, un cambio radicale della mia vita. Quando uscii dall'aeroporto trovai davanti a me Charlie, mio padre, con la sua divisa da poliziotto e la sua volante. Appena mi vide si avvicinò per aiutarmi con i bagagli, mi sentivo in imbarazzo con lui, da quando lui e mia madre avevano divorziato non avevo avuto gran rapporti con lui, però ero comunque felice di rivederlo...anche se l'occasione non era per niente felice.

Entrai in macchina non proferendo parola, e mio padre dal canto suo non disse nulla, sapeva come mi potevo sentire, forse anche lui provava un po' di quello che avevo dentro io. Mi ero trasferita da lui perchè mia madre aveva avuto un incidente in macchina con il suo nuovo compagno...quando mi telefonò l'ospedale non sapevano come darmi la notizia della sua morte, sentivo ancora l'angoscia di quel momento, nell'istante che mi diedero la notizia mi cadde il telefono a terra, mi cedettero le gambe ed incominciai a piangere...i miei pensieri furono interrotti da Charlie

 

- Ti trovo molto cresciuta dall'ultima volta che ti ho vista...-

 

- Bè, effettivamente è passato un po' di tempo-

 

Ritornò poi il silenzio, mio padre non era riuscito neppure a venire al funerale, perciò era davvero da un bel po' che non ci vedevamo...lo avvisai troppo tardi, perciò non riuscì a prendere il volo in tempo per venire

 

- Per il tuo arrivo ti ho comprato una cosa...-

 

Mi guardava sperando di vedermi titubante dall'idea, gli feci un sorriso tirato per non deluderlo, così continuò

 

- Ti ho comprato una macchina!-

 

- Cosa?! Davvero?-

 

- Bè, non è niente di che a dire il vero, è anche piuttosto vecchiotto, però son sicuro che ti piacerà, almeno non dorai andare a piedi a scuola!-

 

- Bè, a casa mi facevo ogni mattina una corsetta per andarci!-

 

- Sì, però a Forks il tempo non è come a Phoenix, la mattina fa piuttosto freddo! Non vorrai ammalarti?!-

 

- Certo che no...sono proprio curiosa di vederlo comunque...-

 

Per fortuna il viaggio non durò molto, arrivammo a casa che era quasi ora di cena, Charlie prese le valige per portarle in casa ed io lo seguii, salì le scale e le posò in quella che sarebbe divenuta camera mia, poi mio padre decise di lasciarmi sola. Sapeva che avevo bisogno di tempo. Aprì la valigia per mettere le mie cose via, non mi ero portata un granché, perciò non ci misi poi molto. Appena riposi le ultime cose mi sdraiai sul letto stanca, il viaggio mi aveva stravolta e sapevo bene che il giorno dopo mi sarebbe aspettato di peggio. Chiusi per un momento gli occhi e senza accorgemene mi addormentai profondamente.

Mi svegliai che erano le 6.45 ero decisamente scombussolata, per fortuna però, mi ero svegliata presto, se no sarei arrivata anche in ritardo a scuola. Mi andai a fare un doccia rigenerante per poi vestirmi, scesi le scale e mi dirigi verso la cucina, sopra al tavolo c'era un mazzo di chiavi ed un biglietto

 

Bella sono andato a lavoro, ti ho lasciato le chiavi del tuo pick-up,

 troverai sul sedile una piccola mappa per arrivare a scuola.

Ci vediamo stasera.

Charlie

 

Presi le chiavi ed uscii di casa, sul vialetto c'era parcheggiato un pick-up rosso, nel guardarlo mi chiesi se riuscisse a camminare, sicuramente aveva più anni di me quel coso, però vabbè, non potevo lamentarmi, almeno sarei potuta essere più indipendente avendo un mezzo tutto mio, mi promisi di ringraziare Charlie per il gesto.

Grazie alla cartina riuscii ad arrivare a scuola in poco tempo e senza perdermi, vedevo gli occhi di tutti puntati su di me, sperai che la curiosità passasse in breve tempo. Andai in segreteria per ritirare il programma, mentre cercavo di dirigermi nella classe dove avrei trascorso la prima ora, un ragazzo dai capelli neri si avvicinò a me, chiedendomi se avessi bisogno d'aiuto, gli spiegai che non sapevo dove andare, così mi prese il foglio dalle mani per sapere che lezioni avevo, appena lesse mi accompagnò in aula, si presentò pure, però già mi ero scordata il suo nome. Entrai in aula e purtroppo il professore mi presento all'intera classe, non poteva esserci cosa più imbarazzante, le ore passarono nello stesso modo, tutti erano incuriositi dalla mia presenza, per fortuna quella tortura terminò appena suonò l'ora di pranzo.

Una ragazza si avvicinò a me e si presentò

 

- Tu sei Isabella Swan quella nuova giusto? Io sono Jessica!-

 

- Piacere Jessica, chiamami pure Bella...-

 

- Allora Bella, ti va di pranzare insieme?-

 

- Oh, grazie!-

 

Questa ragazza di nome Jessica non mi piaceva particolarmente però almeno avevo compagnia, quando passavamo per i corridoi della scuola cercava in tutte le maniere di farsi notare, ma soprattutto di far notare che era in mia compagnia. Finalmente arrivammo a mensa, ci dirigemmo in un tavolo già occupato da una ragazza e due ragazzi, uno era quello che mi aiutò quella mattina a trovare l'aula...cavolo com'è che si chiamava?

 

- Ciao Isabella, sono Eric ti ricordi vero?-

 

Oh, ecco come si chiamava

 

- Sì, certo, ma chiamami pure Bella! Grazie ancora per stamani!-

 

- Figurati, è stato un piacere!-

 

Un ragazzo dai capelli biondi poi si presentò con un sorrisone

 

- Piacere Bella! Io sono Mike!-

 

- Piacere Mike-

 

- Io invece sono Angela! Son contenta di fare la tua conoscienza! Immagino che sarà un po' frustrante oggi per te...ma se hai bisogno di qualcosa chiedi pure!-

 

- Grazie mille Angela!-

 

Quella ragazza mi sembrava per lo meno la più serena fra tutti i presenti al tavolo. Decisi poi d'andare a preparare il vassoio, nel momento che mi alzai incrociai lo sguardo con un ragazzo dagli occhi color ambra, erano di una profondità inimmaginabile, sarei potuta annegare in essi....

 

Mi svegliai di soprassalto sentendo il mio cellulare squillare, non mi ero neppure resa conto che mi ero addormentata mentre scrivevo la fan fiction, appoggiai il pc sul letto e corsi a rispondere al telefonino, naturalmente era la Lofo

 

- Ehy bellezza, ciao!-

 

- Ciao Isa, ti ho fatto l'ho squillo quando sono arrivata a casa, ma ho visto che non mi hai risposto!-

 

- Oh, sì, scusa mi ero appisolata, ma che ore sono?!-

 

- Sei la solita, sono le nove ormai, eri proprio stanca è! Altroché appisolata!-

 

- Cavolo già le nove! Avevo incominciato a scrivere, poi mi sono addormentata, alzarmi ogni mattina alle cinque e cinquanta mi sta devastando davvero! Arrivo il pomeriggio a casa che sono distrutta, lo giuro! Tu piuttosto? Che hai combinato nel pomeriggio?-

 

- Indovina? Sono uscita con Brad!-

 

Eh, il suo figaccione di tipo, tutti lo chiamavamo Brad perchè assomigliava decisamente a Brad Pitt

 

- Wow, e che avete fatto di bello?-

 

- Mah, niente di che, ci siamo fatti un giretto! Tu invece? Allora hai scritto qualcosa? Che aspetti a mandarmelo?-

 

- Sì, ora ti mando ciò che ho scritto, ma per ora nulla di che-

 

- Hai qualche idea?-

 

- Voglio stravolgere un po' l'idea di Bella a dire il vero, farla comunque un po' sfigata, ma non goffa ed imbranata, dai, nel libro sembrava non riuscire nemmeno a camminare cavolo!-

 

- Ahahah sì quello è vero!-

 

- Perciò, voglio farla abbastanza atletica, anche il suo aspetto leggermente lo modifico, ma comunque non ti voglio svelare troppo, lo leggerai!-

 

- Uff, dai dimmi qualcosa di più!-

 

- Eh, vediamo, voglio che Edward non desideri uccidere Bella per il suo profumo, perciò non andrà via, però si sentirà attratto da quella ragazza misteriosa, anche perchè non riesce a leggergli nel pensiero. Poi voglio far vedere Bella molto intelligente, brava in tutte le materie, anche in musica...poi naturalmente voglio far accadere qualcosa d'emozionante...ihih comunque non ti svelo altro mia cara! Anzi, ora sgranocchio qualcosa e mi sdraio, mi sento parecchio rintontita!-

 

- E va beeene, dai ti lascio andare, ci vediamo domani a scuola ok? Allora buon appetito e buona notte! Un bacione !-

 

- Anche a te! A domani! ciaoo!-

 

Appena chiusi la telefonata mi stropicciai il viso, mi sentivo davvero rintontita, così decisi di farmi una bella doccia calda, faceva davvero freddo, ormai era metà Novembre.  Quando finii la doccia e di asciugarmi i capelli andai di nuovo sul mio letto, avevo gli occhi davvero pesanti, il pc era ancora acceso, lo appoggiai sulle mie gambe per riprendere a scrivere, però mi si chiusero gli occhi, e non andai più avanti....

 

 

Aprii gli occhi, stranamente non mi ero svegliata grazie alla sveglia del cellulare, ma per la luce che filtrava dalla finestra, per essere le 5.50 di mattina era piuttosto luminoso, però non era l'unica cosa strana. Il mio letto da una piazza e mezza mi sembrava all'improvviso stretto, come se fosse singolo, oltretutto posizionato in maniera differente. Mi strofinai leggermente gli occhi ed allungai un braccio per afferrare il cellulare che avevo appoggiato sul comodino, fui davvero sorpresa di sentire il vuoto accanto al mio letto, il comodino non c'era, mi sedetti all'improvviso sul letto e mi sentii in un ambiate del tutto estraneo. Non era camera mia! Mi prese il panico e scesi dal letto, andai alla finestra per capire dov'ero, ma quello che riuscì a vedere erano soltanto un mucchio di alberi, come se ci fosse una foresta, oddio forse ero stata rapita! Mi guardai in giro e vidi delle foto dove mi ritraevano quand'ero piccola, la cosa più sorprendente era che nelle foto mi trovavo anche in questa stanza! Forse ieri sera non mi ero asciugata bene i capelli e siccome era novembre avevo preso freddo, così mi era venuta la febbre a 40 e stavo delirando! Feci un respiro profondo e mi sedetti sul letto, quel letto che non era assolutamente il mio! Forse stavo solamente sognando, a volte mi capitava di sognare e nel sogno pensare che stessi sognando, questo faceva capire quant'ero malata nella testa, provai a tirarmi un pizzicotto sulla gamba e mi feci persino male, ecco adesso sicuro mi verrà fuori un livido! Mi alzai di nuovo in piedi e mi diressi alla porta, aprendola infilai la testa fuori per osservare se ci fosse qualcuno nei paraggi, però non sentivo nessun rumore provenire dalle porte accanto alla mia, e neppure dal piano di sotto, così con cautela decisi d'uscire da quella stanza, con passi leggeri scesi le scale, arrivai in soggiorno, osservai prima a destra e poi a sinistra, no, non c'era nessuno! Sulla mia sinistra c'era la cucina, mi dirigei verso essa, non era molto grande, gli armadietti erano di un giallo limone, sicuramente chiunque ci abitasse non aveva un gran bel gusto nell'arredamento, dalla finestra sopra il lavandino potevo scorgere...altri alberi

 

- Bene, sono nel bel mezzo di una foresta-

 

Mentre dicevo ciò mi girai e vidi un tavolino rotondo nell'angolo destro della cucina, su esso c'era un biglietto e delle chiavi, mi avvicinai cauta al tavolo per leggere cosa ci fosse scritto sul foglio, era scritto tutto in inglese!! Stranamente riuscii a leggere tranquillamente cosa c'era scritto

 

Bella sono andato a lavoro, ti ho lasciato le chiavi del tuo pick-up,

 troverai sul sedile una piccola mappa per arrivare a scuola.

Ci vediamo stasera.

Charlie

 

Presi il foglio fra le mani, mi sembrava di aver già sentito una frase simile, anzi d'averla già...scritta...oddio...mollai immediatamente il foglietto sul tavolo. Questo poteva essere soltanto un sogno, non ci poteva essere altra soluzione, mi ricordavo perfettamente quando il pomeriggio di ieri avevo incominciato a scrivere la mia fan fiction, mi ricordavo pure che stavo per rimettermi a scrivere dopo la telefonata della Lofo, mi ricordavo perfettamente questo dettaglio. Incominciai a sorridere come una pazza, appena mi sarei svegliata da questo sogno avrei chiamato la mia amica per dirgli quant'ero fuori di testa!

Ritornai in quella che doveva essere camera mia, decisi di vestirmi, era solo un sogno in fin dei conti, che male mi avrebbe fatto?! Quando aprii l'armadio la roba che c'era dentro mi piacque parecchio, c'erano molti vestiti di mio gradimento, l'armadio era abbastanza piccolo ma capiente, il guardaroba di casa mia era tre volte più grande, ma c'erano un sacco di vestiti che non mettevo, certi avevano ancora l'etichetta, erano quelle cose che mi regalavano senza conoscere i miei gusti ed io tenevo per non so quale ragione. Osservai di nuovo fuori, il tempo non era uno dei migliori, abbastanza nuvoloso a dire il vero, perciò decisi i vestiti da mettermi in base a quello, presi un paio di jeans neri e me l'infilai, poi cercai e trovai una maglietta verde, tipo quelle che ci si metteva per andare in palestra, mi lasciava le spalle scoperte, sopra poi m'infilai un maglione nero a maniche lunghe, però aveva il collo obliquo, in quel modo mi avrebbe lasciato una spalla scoperta.

Andai in bagno per lavarmi i denti ed il viso, e per pettinarmi i capelli, osservai per qualche minuto la mia immagine riflessa allo specchio

 

- Dai Isa, forza e coraggio è solo un sogno, magari fra poco ti svegli, e vedrai pure che sei in ritardo per andare a scuola...-

 

Non so se quelle parole le dissi convinta di ciò che pensavo o era un modo per autoconvincermi. Stavo scendendo dalle scale ed afferrai le chiavi sul tavolo per poi dirigermi alla porta d'ingresso, quando l'aprii m'invase il profumo dell'umidità del bosco, era davvero aria pura, respirai a pieni polmoni, poi spostai lo sguardo sul catorcio davanti a me, cavolo...quello dovrebbe essere il mio pick-up, certo che quando stavo scrivendo la fan fiction potevo cambiare questo particolare. Aprii la portiera e mi ci infilai all'interno, sul sedile c'era naturalmente una cartina per arrivare a scuola

 

- Ok, scontato!-

Osservai attentamente la mappa, poi spostai lo sguardo al volante...cavolo, io non avevo mai guidato prima, bè una volta il ragazzo della Lofo aveva provato a farci guidare la sua auto, ma c'era lui che mi diceva cosa fare, ed eravamo in un parcheggio di sera, con nessuno in circolazione, cavolooo! Infilai le chiavi nel cruscotto e sentii il motore accendersi

 

- Ok Isa, ora ricorda gl'insegnamenti di Brad!-

 

Inserii la retro ed osservai che non ci fosse nessuno, così incominciai a far muovere la macchina, stranamente mi ritrovai nella strada senza aver urtato niente, mi sorprese anche che il pick-up riuscisse a muoversi. Per essere un sogno era davvero tutto molto realistico, sentivo l'umidità dell'aria ed il suo odore, sentivo perfettamente le miei mani stringere il volante per paura che andassi fuori strada, ed avevo ancora male alla gamba per il pizzicotto che mi ero tirata, incominciò a salirmi una certa angoscia all'idea che quello non era per niente un sogno...ma dai Isa, che sciocchezza.

In dieci minuti arrivai a quella che doveva essere la mia scuola, per fortuna era piuttosto presto, così potei parcheggiare il mio veicolo senza far vedere le innumerevoli manovre che dovetti compiere. Per fortuna prima d'uscire avevo preso anche il cappotto, faceva piuttosto freschino. Scesi dal pick-up ed entrai nella scuola, era davvero molto bella, una struttura piuttosto nuova e all'interno molto calorosa grazie ai colori accesi delle pareti, non c'entrava assolutamente con la mia vecchia scuola, le pareti erano grigie e le porte persino rosse, mi ricordavo ancora quando un giorno il bidello Filippo camminando per i corridoi, un piccolo pezzo di pavimento era ceduto sotto di lui, non c'erano stati danni per fortuna, noi studenti naturalmente la vivemmo come una cosa comica, era un prefabbricato, quando saltavamo sentivi persino i vetri vibrare! Mi guardai attorno e vidi una bacheca appesa al muro, la stavo osservando per cercare un aiuto, mi resi conto che era tutto scritto in inglese, cavolo, era davvero un macello, non era per niente un sogno era piuttosto un incubo, però quando provai a leggere mi resi conto di capire perfettamente quello che c'era scritto su quei fogli, sembrava che l'inglese fosse la mia madre lingua! Mi girai ad osservare il corridoio alle mie spalle, vidi che incominciarono ad entrare dei ragazzi, vedevo tutti i loro occhi puntati su di me, abbassai lo sguardo e proseguii alla ricerca di qualcosa...per fortuna trovai quella che doveva essere la segreteria, dietro al bancone c'era una donna che quando mi vide mi fece un gran bel sorriso

 

- Ciao! Tu saresti?!-

 

Ok...io chi sono? Cosa dovevo risponderle?

 

- Ehm, Isabella...-

 

- Ah, certo Isabella Swan! Ti stavamo aspettando, aspetta che ti cerco il programma, eccolo! Tieni pure! Se hai bisogno di qualcosa vieni pure in segreteria!-

 

- Grazie!-

 

Va bene, non avevo detto la verità, ma neppure avevo mentito, io ero davvero Isabella, ma non quella Isabella...Avevo fatto bene a non dirgli il mio cognome, così avevo scoperto cosa rispondere se qualcuno mi avesse chiesto come mi chiamavo! Mi sentivo tipo 007! Incominciai ad osservare il foglio che mi diede quella donna, c'era scritto il programma che avrei dovuto seguire per quella giornata, era davvero allucinante, andavo a scuola da una vita ed ora che stavo sognando, oppure no, dov'ero? Ancora a scuola! Con tutti i posti che avrebbe potuto inventare la mia mente, proprio la scuola mi era uscito!

Sobbalzai appena, quando un ragazzo mi toccò la spalla

 

- Ciao tu sei Isabella Swan vero? Io sono Eric!-

 

Mi venne subito in mente che nel mio racconto il primo che avrei incontrato a scuola era proprio Eric, il ragazzo che mi doveva aiutare a trovare l'aula, provai ad interpretare la mia parte

 

- Piacere Eric, chiamami pure Bella, si nota che sono nuova?!-

 

- Direi di sì, sembri piuttosto sperduta, vuoi che ti dia una mano a trovare l'aula?-

 

- Grazie!-

 

Gli porsi il foglio e lui lo lesse attentamente

 

- Vieni, la prima e la seconda ora hai spagnolo, prima però ti faccio vedere le aule delle tue prossime lezioni. Alla terza ed alla quarta hai lettere e l'aula è quella in fondo al corridoio alla destra, poi c'è l'ora di pranzo, magari dopo ci becchiamo e ti faccio vedere le restanti lezioni dove devi andare. Ok, questa è l'aula di spagnolo! In bocca al lupo! A dopo!-

 

- Grazie mille per l'aiuto!-

 

Spagnolo? Per me già l'inglese era una cosa impossibile, figuriamoci lo spagnolo! Mai studiato in vita mia! Mi tornò in mente quando andai a Barcellona con la Lofo, era una cosa tragicomica, cercavamo di parlare in inglese ( che comunque non sapevamo) in Spagna, e comunque non ci capivano...Però riflettei un momento pensando che parlando con Eric avevo utilizzato proprio l'inglese, ed avevo capito tutto! WOW !

Entrai in aula sapendo già cosa mi aspettava, il professore mi accolse e mi presentò all'intera classe, che vergogna, per fortuna durò poco quella tortura, mi sedetti ad un posto libero, era quello accanto alla finestra, fra tutti il mio posto preferito.

Il professore incominciò a parlare in spagnolo, l'osservavo dal mio posto davvero incuriosita, riuscivo a capire abbastanza bene quello che diceva, ero davvero stupita, però poi mi venne in mente la mia idea sul personaggio di Bella. Avevo ideato una Bella intelligente, perciò magari questo ero il risultato, il fatto che capissi lo spagnolo tranquillamente, ad un tratto il professore mi fece una domanda ed io risposi correttamente, vidi la sua espressione sorpresa!

 

- Signorina Swan, nella vecchia scuola ha fatto un corso avanzato di spagnolo?-

 

- Ah, bè sì professore!-

 

Oh, sì come no...

 

- Ora capisco il suo perfetto spagnolo!-

 

Il mio perfetto spagnolo?! Trattenni a stento una risata a quell'idea, per fortuna in breve tempo le due ore passarono, raccolsi la mia roba ed andai nell'aula dove avrei fatto lettere, cercai di ricordarmi la strada, e per fortuna arrivai senza perdermi in giro! Per fortuna l'insegnante non era ancora arrivato, così ero tranquilla, scampavo la presentazione imbarazzante davavnti a tutti, mi fiondai al solito posto vicino alle finestre, poco dopo entrarono altri studenti che mi osservavano incuriositi. Oddio, quand'è che sarebbe finita tutta quella curiosità! Arrivò poi anche la prof di lettere, più l'osservavo più la trovavo simile alla mia vera insegnante di lettere, quel naso leggermente ad uncino, i suoi capelli di un biondo arancio, sorrisi a quelle mie osservazioni, la mia prof era abbastanza severa, però era anche davvero brava ad insegnare, l'unico problema era che, siccome era anche vice preside spesso non riusciva a venire in aula, però questo era accaduto solo nell'ultimo anno in corso, spesso entrava ci diceva cosa dovevamo fare e poi andava via. L'insegnante scrisse sulla lavagna " Amleto", sarebbe stato l'argomento di oggi, era una fortuna, era una delle mie storie preferite, l'avevo letto per la prima volta alle medie e ne fui affascinata, molti pensano che la storia più bella scritta da William Shakespeare sia Romeo e Giulietta, invece io no, ero convinta che fosse Amleto!

Forse questo mi avrebbe aiutata a seguire di più la lezione...mentre l'insegnante spiegava però, incominciai a distrarmi pensando un po' alla vicenda che mi stava capitando, era tutto così surreale, poi riflettei sulla scuola americana, non avevo mai compreso perfettamente come avvenisse lo studio, non si aveva mai una classe fissa, sembrava più che altro di seguire vari corsi.

Osservai i ragazzi che componevano l'aula, sembrava pure che avessimo tutti età differenti, mentre osservavo vidi che una ragazza mi sorrise alzando poi leggermente la mano come se mi volesse salutare, io gli risposi con un sorriso un po' tirato, mi ritornò in mente ancora una volta la mia fan fiction, dopo Eric la persona che avrei dovuto incontrare era Jessica. L'idea non mi allettava poi molto, la mia idea su quella ragazza era di una persona approfittatrice, che voleva avvicinarsi solo per mettersi in mostra agli altri, naturalmente rispetto alla protagonista reale, io, questo, lo sapevo bene.

In quel momento il mio pensiero andò però su altro, mi venne in mente che dopo la lezione di lettere  ci sarebbe stato il pranzo, lì avrei rincontrato Eric ed avrei fatto la conoscenza di Mike ed Angela.

Pensare ad Angela mi fece venire in mente la mia migliore amica, la mia Lofo, chissà cosa stava combinando adesso, probabilmente era anche lei a scuola, e sicuro si stava chiedendo come mai non ci fossi, forse aveva provato anche a chiamarmi o mandarmi qualche messaggio sul cellulare, però non ottenendo nessuna risposta dalla sottoscritta...cavolo sicuramente sarà entrata in panico.

Poi nella testa mi subentrò un'altra vicenda...mi tornò in mente l'ora di pranzo, e a chi avrei visto...Edward!

Ok, incominciavo a sentirmi alquanto preoccupata, non solo perchè avrei visto per la prima volta la famiglia Cullen con i miei stessi occhi, ma non sapevo cosa sarebbe avvenuto dopo, quando scrissi il momento in cui gli occhi di Bella incrociavano quelli profondi di Edward mi ero addormentata, perciò non sapevo esattamente quello che sarebbe accaduto dopo! Oddio ero un vero disastro! Anche se però l'idea di come sarebbe continuata la storia potevo comunque saperlo, la mia idea sulla protagonista rimaneva che Edward non poteva leggergli nel pensiero, questo fatto mi rilassò parecchio..Se non fosse stato così era però un bel casino, sicuramente quel ragazzo mi avrebbe preso per una pazza malata!

L'idea successiva sulla storia era che Edward si sentisse attratto da Bella quasi subito, e che durante il primo giorno di scuola seguissero almeno un paio di lezioni insieme...però come potevo essere sicura che andasse tutto liscio?

I miei pensieri furono poi interrotti dal suono della campanella, distolsi il mio sguardo da fuori, ed ecco avvicinarsi Jessica come un orologio svizzero!

 

- Tu sei Isabella Swan quella nuova giusto? Io sono Jessica!-

 

- Giusto, ma chiamami pure Bella, comunque è un piacere conoscerti Jessica!-

 

Non so se stavo esattamente seguendo il copione alla lettera, però se ero io l'autrice potevo anche farlo giusto?

 

- Allora Bella, ti va di pranzare insieme?-

 

- Oh, certo, grazie!-

 

Ed eccoci passare fra i corridoi che ci avrebbero portate in mensa, percepivo chiaramente che Jessica si stava pavoneggiando per la mia presenza, dal canto mio mi stavo chiedendo cosa ci fosse di così esaltante ad avermi vicina...arrivammo finalmente in mensa ed io ricominciai a sentirmi piuttosto agitata.

Jessica andò dritta verso il tavolo dove avrei conosciuto gli altri, ma anche questo già lo sapevo! Quando arrivammo il primo a parlare naturalmente fu Eric

 

- Ciao Isabella, sono Eric ti ricordi vero?-

 

- Sì, certo, ma chiamami pure Bella! Il tuo aiuto stamani è stato davvero prezioso!-

 

- Figurati è stato un piacere!-

 

Alla sua destra c'era un ragazzo biondo con un sorriso stampato sul viso, probabilmente era..

 

- Ciao Bella! Io sono Mike! E' un piacere conoscerti-

 

- Piacere Mike-

 

- Io invece sono Angela! Son contenta di fare la tua conoscenza! Immagino che ti sentirai un po' spaesata oggi!-

 

Era davvero cordiale quella ragazza, proprio come l'avevo immaginata

 

- Effettivamente un po' sì-

 

E veramente era solo un po', forse perchè fin'adesso sapevo esattamente cosa doveva accadere! Sentii brontolare il mio stomaco, perciò decisi che era ora che mettessi qualcosa da mangiare fra i denti! Mi diressi verso i vassoi, in quell'istante mi venne in mente cosa sarebbe accaduto qualche istante dopo. Naturalmente mi sentii osservare, così mi girai esattamente nella direzione giusta, quello che vidi fu davvero elettrizzante, due occhi color dell'ambra mi stavano osservando, io in pochi secondi potei catturare ogni dettaglio di quel ragazzo, poi mi rigirai di scatto. Era davvero stupendo, mai visto una creatura più bella, tutto di lui mi aveva affascinata.

Incominciai a sperare vivamente che non potesse leggermi nel pensiero, mi maledissi per essermi addormentata il giorno prima, smettendo di scrivere nel momento più importante!

Presi di fretta un'insalata e mi sedetti al tavolo con gli altri, naturalmente a Jessica non sfuggirono gli sguardi che ci lanciammo io ed Edward

 

- A quanto vedo hai notato i Cullen!-

 

Bè, era decisamente impossibile che non li notassi a dire il vero, comunque dovevo interpretare nel modo più corretto la mia parte

 

- Intendi dire quei ragazzi in fondo alla mensa?-

 

Sapevo anche che dovevo calibrare ciò che dicevo, perchè ai Cullen non sarebbe sicuramente sfuggito nulla di quel discorso

 

- Sì, intendo proprio loro! Loro sono i Cullen! Sai che sono fratelli eppure stanno insieme? Intendo dire che sono fidanzati fra loro!-

 

In quel momento alzai leggermente un sopracciglio, sembrava che Jessica stesse parlando di un incesto detta così! Probabilmente vedendo la mia espressione Angela s'intromise

 

- Dai Jessica, se dici così sembra chissà cosa! In verità devi sapere Bella, che non sono veri fratelli!-

 

Vidi Jessica sbuffare per poi riprendere a parlare

 

- Non sono davvero fratelli ok, però vivono tutti insieme, sotto lo stesso tetto! Sono stati adottati dal Dottor Cullen e signora...La ragazza bionda con l'aspetto da fotomodella è Rosalie Hale ed il ragazzo biondo con gli occhi da allucinato è suo fratello Jasper Hale, stanno rispettivamente con il ragazzo moro e riccio con il fisico palestrato che si chiama Emmett Cullen, e sua sorella Alice Cullen, quella minuta con i capelli neri!-

 

- Il ragazzo rosso invece?-

 

- AH, vedo che hai notato Edward Cullen, uno schianto di ragazzo, lui se vuoi saperlo è single, però lascia perdere, non sembra sia interessato a nessuna! Tutte qui ci hanno provato con lui, ma nessuna è mai riuscita a rubargli neppure un bacio, anzi quasi nemmeno il saluto a dire il vero! Spero che non sia gay!-

 

Cosa? Ma come gli venivano in mente certe idee? Ma ero davvero io che avrei scritto una cosa simile? Immaginai l'espressione di Edward nel sentire l'affermazione di Jessica, dovetti così trattenermi per non scoppiare a riderle in faccia! Vedevo quest'ultima osservare costantemente il tavolo dei Cullen, così la ripresi

 

- Jessica, non osservarli così spudoratamente è maleducato, poi immagina se ti beccassero ad guardarli!-

 

Strano, ma mi diede retta e smise di fissarli

 

- Sì, però sono davvero impossibili da non guardare!-

 

Ecco un'opportunità da non perdere, sapevo che potevano sentirci, anzi sapevo esattamente che ci stavano ascoltando, così decisi d'atturare il mio piano!

Mi girai piano per osservare di nuovo la sua bellezza, e quella della sua famiglia, percepì chiaramente che era attento ai nostri discorsi. Ottimo, era proprio ciò che volevo! Mi rigirai calma verso Jessica

 

- Bè, i gusti sono gusti, però non ci trovo nulla di così particolare...-

 

Dovetti trattenermi nuovamente dal riderle in faccia, la sua espressione era una barzelletta! Nella mia fan-fiction sicuramente Bella non avrebbe mai detto una cosa simile, però io al contrario suo sapevo che i Cullen ascoltavano, perciò mi dovevo comportare di conseguenza, e questa mi sembrava la cosa più giusta da dire!

 

- Bella stai scherzando vero? Li hai visti bene? Tu vieni dalla Florida giusto? Almeno è ciò che ho sentito dire...con che tipi eri abituata lì, scusa?-

 

- Sicuramente a dei tipi più abbronzati!-

 

Gli altri presenti al tavolo si misero a ridere, ed Angela intervenì

 

- Su quello Bella ha ragione! I Cullen sono piuttosto biancastri!-

 

Sorrisi alle parole di Angela, meno male non aveva detto che erano bianchi come cadaveri, perchè in quel caso non mi sarei di certo trattenuta dal ridere. I miei pensieri furono poi interrotti dal suono della campanella che segnava la fine dell'ora di pranzo, raccolsi la mia roba ed afferrai il foglio delle ore. Con mia sorpresa vidi che l'ora successiva c'era lingua italiana, ma in questa scuola si studiavano solo le lingue straniere? Naturalmente l'italiano non mi faceva per nulla timore, era la mia lingua! Poi osservai cos'avrei avuto all'ultima ora, niente meno che musica, bè se quella era la mia fantasia sul concetto di lezioni scolastiche cosa ci potevo fare?!

 

- Ehy Bella, che lezioni hai adesso?-

 

Mike era pronto probabilmente ad aiutarmi ad arrivare nell'aula giusta

 

- Ho italiano-

 

- Perfetto, io vado in quella direzione, se vuoi ti accompagno!-

 

- Oh, grazie sei gentile!-

 

C'era d'aspettarselo che sarebbe intervenuto prontamente in soccorso della povera ragazza nuova. Salutai gli altri e mi allontanai con Mike, lo sguardo di Jessica la diceva lunga, probabilmente voleva trafiggermi con la forchetta che aveva in mano, dalla gelosia!

 

- Allora Bella come ti trovi a Forks?-

 

- Sinceramente è solo il primo giorno che mi trovo qui, perciò non saprei dirti per ora!-

 

Per fortuna arrivammo velocemente davanti all'aula

 

- Eccoci arrivati, per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi!-

 

- Grazie per la disponibilità Mike!-

 

Ok, contaci che ti chiamo, pensai mentre si stava allontanando...presi un bel respiro ed entrai in aula

   
 
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