Cielo e terra
(AaronxElza)
Solo un amore impossibile
può essere
eterno
(Fallen)
-Sei bellissima,
Elza.
La
giovane donna si voltò spaventata, fissando sorpresa la persona che se ne stava
appoggiata allo stipite della porta: lui era lì, alla fine era
venuto.
-Può ben dirlo, giovanotto.
Il suo principe è un uomo fortunato- rispose la sarta, finendo di cucire l'orlo
della vaporosa gonna candida.
-Già…- mormorò l'altro,
osservando con vaga tristezza la principessa che amava con tutto il suo cuore e
che apparteneva a Toulouse.
Quello sì che era un tipo
fortunato: si sarebbe preso la fanciulla più bella di Wonder e forse non se ne
rendeva nemmeno conto. Anzi, a giudicare quell'espressione da perfetto imbecille
che aveva costantemente stampata sulla faccia, era certo che non comprendesse la
sua fortuna.
-Può lasciarci soli un
attimo?- domandò la rossa alla sua servitrice.
-Certo, principessa-
acconsentì, uscendo.
-Non pensavo che ti avrei
rivisto…- ammise, quando l'uscio si chiuse.
-Siamo ancora amici, no?-
replicò lui con il tono di chi affermava qualcosa di
ovvio.
Elza si stupì di quelle
parole, ben sapendo quanto dovesse essergli costato
pronunciarle.
-Per quanto mi riguarda, sì-
ribatté, abbassando lo sguardo come se le mancasse il coraggio per sostenere
quella conversazione e le conseguenze inevitabili che avrebbe portato. –Ho
paura, sai?
-E
di cosa?
-Di
tutto. La mia vita sta cambiando velocemente…e temevo che tu non saresti stato
al mio fianco.
Il
giovane le portò una mano sotto al mento, sollevandole il viso e costringendola
a guardarlo in faccia: raccolse dentro di sé tutta la sua forza e le donò un
sorriso sereno che potesse rassicurarla. E distruggerlo
definitivamente.
Erano cresciuti insieme,
inseparabili come le due metà di un frutto; confidenti, amici, compagni di mille
avventure: pareva quasi scontato che rimanessero legati per sempre da un vincolo
più profondo dell'amicizia.
Invece sulla strada di Elza
era arrivato quel Toulouse e il mondo era andato in pezzi.
-Non ti avrei mai
abbandonata nel giorno più importante della tua vita. Non avrebbe senso: potrei
dire o fare qualsiasi cosa, ma tu sposeresti comunque
Toulouse.
-Aaron…- sussurrò la
principessa, muovendosi nella sua direzione ed inciampando nel vestito; cadde in
avanti, finendo tra le braccia del ragazzo, il viso premuto contro il suo
petto.
Per
un istante, un solo istante, il calore del suo corpo e il profumo della sua
pelle le trasmisero una sensazione tanto intensa da far battere più rapidamente
il suo cuore. Ed era lo stesso per quello di lui: i loro cuori si inseguivano
come a volersi dire qualcosa che le parole non potevano
esprimere.
La
fanciulla chiuse gli occhi, permettendo al tempo di riavvolgere il suo nastro,
facendole rivivere tutti i momenti felici trascorsi con
l'amico.
E
il principe dei Gioielli la avvolse lentamente, quasi temesse fosse solo un
sogno che, se avesse provato a stringere, sarebbe svanito per sempre. La sua
Elza… Avrebbe potuto essere diverso, la loro storia avrebbe potuto avere un
altro finale.
Ma
non era andata così. non sarebbe mai stato lo sposo, ma solo
l'amico.
Un
amico speciale, certo, però nulla di più. Quel "di più" a cui non aveva dato
voce, e che lei aveva capito comunque.
Capito, non assecondato o
condiviso: non gli aveva mai dato false speranze, questo le andava
riconosciuto.
-Mi
dispiace, Aaron…
-No. Se è questo ciò che
davvero desideri e che può renderti felice, allora io non ho alcun diritto di
mettermi in mezzo- affermò deciso, separandola. –Mi basta continuare a vedere il
tuo sorriso e ricordare che, un tempo, è stato soltanto per me. Non dispiacerti,
non ne hai motivo- concluse, dandole un lieve bacio sulla
fronte.
Elza avrebbe potuto dire
tante cose, ma nessuna in fondo valeva la pena di essere pronunciata: erano
tutte così banali, così inutili ed Aaron non le meritava. Si limitò a mostrargli
il suo sorriso più bello: il modo più giusto per nascondere un
addio.
E
il giovane rimase in silenzio, senza trattenerla, come un bambino che apre la
voliera e ammira la spettacolare fuga dei suoi uccellini; la osservò uscire
dalla stanza per raggiungere la sala del trono e il suo futuro, il suo
domani.
Avrebbe vissuto guardando
avanti, verso la felicità che l'attendeva.
Ed
Aaron…
Per
lui sarebbe esistito solo "ieri", quando ancora poteva sognare
l'amore.
-Addio…amore mio- bisbigliò
nel silenzio della camera vuota.
FINE
Dopo la prima ff su di loro,
mi sono affezionata a questa coppia.
Sono un po' come Fine e
Bright, con la differenza che Elza conosce perfettamente i sentimenti di Aaron,
mentre la figlia…bhe, è un po' lenta in queste cose.
Con questo vi saluto e vi
attendo alla prossima storia ^^