Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Mary_    11/02/2011    9 recensioni
-Va bene, voi perché siete dentro?-
La frase ricordava ironicamente una riunione di carcerati.
"Il liceo sperimentale Michelangelo era diviso in quattro indirizzi: artistico; musicale; lingue e recitazione; sportivo. Al terzo piano, ultima porta a sinistra, stava l’aula del Doposcuola Punitivo."
"-Non te ne sei accorta? Qui sono tutti troppo perfetti e diligenti per farsi mettere in castigo. Mirano tutti troppo in alto. E poi ci siamo noi. Se ci pensi non abbiamo fatto niente di esagerato, semplicemente siamo usciti un po’ dagli schemi. Siamo diversi. Noi siamo come dei fuorilegge.-"
"-Non sono una professoressa, non faccio ripetizioni né corsi di recupero. Ma d’ora in poi potete scordarvi l’idea di non fare niente qui con me.-"
Tutti gli studenti del liceo sperimentale Michelangelo andranno a vedere l'opera teatrale inscenata dai ragazzi del Doposcuola Punitivo, senza pensare a cosa potrebbe esserci stato realmente dietro le quinte...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Irina Rainieri fissava il foglio che le era improvvisamente comparso davanti alla faccia.

Davanti è una parola troppo riduttiva.

Irina Rainieri fissava il foglio che le era comparso direttamente sulla faccia.

I caratteri erano troppo vicini ai suoi occhi per poter leggere bene, ma riuscì a scorgere le lettere:

Classe IV A- IV C- IV E indirizzo sportivo

Classe IV A, la classe della sua migliore amica, Francesca Molinari.

Classe IV E, la classe di Luca Grigori.

Il Luca Grigori in questione stava davanti alla ragazza, il foglio ancora in mano, spiaccicato sul volto di Irina.

-Buona giornata anche a te, Luca. Motivo per cui mi hai porto gentilmente questo… coso?-

Il ragazzo la liberò dal pezzo di carta e si guardò intorno.

-Fran non c’è?-

-No, beh, avevamo detto che ci saremmo visti al bar, no? Perché la cerchi?-

Lui indicò quello che aveva in mano.

-Sono le risposte della verifica di algebra che faranno ad entrambe le nostre classi lunedì.-

-Ah, ecco, a proposito di questo… E se mi… mh… servissero le risposte della verifica di storia dell’arte?-

Lui annuì ed estrasse dalla tasca un block notes.

-Per quando?-

Chiese iniziando a scribacchiare il nome della ragazza e la richiesta.

-Martedì, terza ora. Cos’è, sei diventato una celebrità?-

Domandò, notando che il blocco era pieno di nomi di altri studenti.

Lui fece spallucce.

-Sono pagato.-

-Dovrei pagarti?-

Esclamò la ragazza fissandolo con gli occhi sbarrati.

-Direi. Chi lo fa il lavoro sporco qui? Se mi beccano a rovistare tra i loro programmi un’altra volta credi che mi faranno bastare il Doposcuola Punitivo?-

Lei scosse la testa scioccata.

-E se ti offrissi il pranzo di oggi?-

Luca la studiò per un attimo dal suo metro e ottantasette di altezza.

-Andata. Scelgo io quello che prendo però.-

Irina sapeva già che quel giorno Luca avrebbe mangiato più del solito.

Insieme si avviarono al bar dell’istituto, lei osservando con aria truce il bloccetto tra le mani del ragazzo, lui guardando avanti, rimanendo in silenzio.

-Mmh.. Ho pochi soldi oggi…-

Esordì Irina ad alta voce entrata nel bar.

Le labbra di Luca si incresparono in un ghigno.

-Mi spiace sapere che oggi tu mangerai poco.-

Non era un’impressione della ragazza che avesse sottolineato quel “tu” purtroppo.

Irina sospirò e si diresse verso un tavolo dove una ragazza con i capelli neri, corti fino alle spalle, li aspettava fissandoli in silenzio.

Si sedettero accanto a lei, ma nessuno fece in tempo a dire qualcosa, che furono subito interrotti da un'altra voce.

-Sono in ritardo! Lo so, mi spiace, ma la prof di danza mi ha tenuto dentro un’eternità oggi!-

Francesca Molinari si gettò sulla sedia vicino al posto di Irina e sospirò in modo teatrale, per poi gettare un urlo gioioso nel vedere quello che Luca teneva in mano.

Mentre la sua amica studiava il foglio, le sopracciglia aggrottate dalla concentrazione, Irina lanciò un’occhiataccia al suo vicino.

-A lei quanto fai pagare?-

-A lei niente.-

Fece tranquillo l’altro.

Irina strabuzzò gli occhi sorpresa.

-Niente? Come niente? E scusa, io? Perché io devo pagare? Grigori, non me ne frega niente se preferisci lei a me, i favoritismi al lavoro non si fanno, nemmeno con i clienti. Scommetto che se mi iscrivevo allo sportivo non dovevo pagare il pranzo, vero? Ma ti sembra corretto? Ti sembra che…-

Evitando alla povera ragazza un’autocombustione Luca la interruppe senza scomporsi minimamente.

-A lei non faccio pagare perché mi ha passato le versioni di latino di compito di questa settimana.-

-Testa a Cespuglio, le tue urla disumane si sentivano anche fuori dalla porta.-

Intervenne tranquilla una quinta voce alle sue spalle.

Lei chiuse gli occhi ispirando quanta aria poteva, cercando di calmarsi.

-Non-mi-chiamare-così-sottospecie di biondo!-

Lui le rivolse un’occhiata infastidita per come lo aveva chiamato, ma non le diede retta e si sedette al loro tavolo.

-Ci avete messo un’eternità. Mi stavo annoiando, Sara non vuole ancora dirmi perché è finita al Doposcuola.-

Esclamò passando un braccio intorno alle spalle della ragazza coi capelli neri.

Lei sbuffò e alzò gi occhi al cielo.

-Dio, Teo, ne devi fare una questione di stato? Perché ti importa tanto? Arrenditi e accetta il fatto che non te lo dirò mai.-

Irina, che approvava al cento per cento il commento di Sara, le diede una pacca di conforto sulla spalla e si rivolse con un sorrisetto al biondo.

-Se avessi saputo che ti dava così fastidio nemmeno io ti avrei detto perché ci sono finita.-

Lui ghignò, dando un’occhiata veloce al murales che occupava il muro della palestra.

-Sempre a fare la velenosa, quando so che alla fine mi vuoi bene…-

-Tanto.-

Replicò quella sarcastica.

L’esclamazione di Fran “pizza ai funghi” interruppe il loro battibecco.

Irina avrebbe potuto tranquillamente scommettere su quello che avrebbero preso i suoi compagni di tavolata, nonché compagni di ore al Doposcuola Punitivo.

Sara Donati, indirizzo Lingue e Recitazione, III B, motivo sconosciuto per cui era in punizione, avrebbe preso un panino con prosciutto crudo e insalata e una bottiglietta di acqua naturale.

Luca Grigori, indirizzo Sportivo, IV E, beccato a modificare i suoi voti sul sito della scuola dal suo portatile, un gigantesco pezzo di focaccia ripieno di un miliardo di cose e una lattina di Coca, con grande dispiacere del portafogli della ragazza.

Francesca Molinari, indirizzo Sportivo, IV A, in punizione per aver aiutato Irina nel suo piano, pizza ai funghi e acqua frizzante.

Matteo Conti, indirizzo Lingue e Recitazione, V C, punito per aver litigato con il suo insegnante di teatro, un pezzo di pizza con salame e prosciutto, per poi risparmiare e scroccare dalla lattina di Luca.

Infine c’era lei, Irina Rainieri, indirizzo Artistico, IV B, finita al doposcuola dopo essere stata sorpresa a fare il murales sul muro esterno della palestra, che avrebbe mangiato un misero pacchetto di cracker, direttamente dalla tasca del suo zaino, dal momento che i suoi soldi erano stati interamente spesi per la mastodontica focaccia di Luca.

Inaspettatamente nelle settimane di punizione, che sarebbero andate avanti fino alla fine dell’anno, i ragazzi si erano lentamente avvicinati, prima come rassegnati cospiratori nonchè vittime, per poi diventare amici a tutti gli effetti.

Era strano, ma molta gente a scuola li aveva etichettati come “quelli del Doposcuola Punitivo”, come se fossero una banda, un gruppo a parte, e loro si adeguavano e avevano imparato a conoscersi tra di loro. Tutti.

Anche Sara, che era la più timida e taciturna, anche Luca, che aveva un carattere strano e indecifrabile.

Ognuno conosceva l’altro soprattutto grazie alla parlantina smisurata e alla disinvoltura di Matteo.

Irina spostava lo sguardo sconsolata dai suoi cracker a Luca, che mangiava tranquillamente e senza alcun rimorso, finchè uno sbuffo interruppe i suoi pensieri.

-Dai, prendi, non voglio che muoia di fame.-

Lei guardò con occhi luccicanti prima Matteo, poi la sua pizza e, prima che lui potesse cambiare idea, ne prese un grosso pezzo tutta contenta.

-Grazie.-

Mugugnò prima di masticare lentamente, come se avesse paura di finirla troppo in fretta.

Il rapporto tra lei e il ragazzo la lasciava sempre un po’ basita.

Prima non si sopportavano l’un l’altra e non facevano altro che litigare, poi facevano come se niente fosse e si comportavano in modo civile.

Irina lo interpretava come uno strano modo di vivere la loro cosiddetta amicizia.

 

 ***

 

 

-Non sono una professoressa, non faccio ripetizioni né corsi di recupero.-

Ripetè nel suo ritornello giornaliero Elena Costanzi, incaricata alla sorveglianza del Doposcula.

“Potete fare quello che volete, basta che lo facciate senza troppo rumore.”

Recitò Irina nella sua testa, prevedendo quello che la bidella avrebbe detto.

-Ma d’ora in poi potete scordarvi l’idea di non fare niente qui con me.-

La ragazza alzò la testa dal suo libro sorpresa.

-Scusi, ma non ha sempre detto che potevamo fare tutto quello che volevamo a patto di non fare danni?-

Domandò Fran sorpresa quanto la sua amica.

La Costanzi fece una smorfia.

-Fino a ieri. Stamattina la preside mi ha detto chiaramente che vuole che il Doposcuola sia educativo e quanto meno somigliante ad una punizione.-

-Come se fosse divertente passare i pomeriggi qui a fare la muffa.-

Borbottò Matteo, completamente stravaccato sulla sua sedia.

-Non credere che io non sia d’accordo con te Conti, ma se riceviamo ordini dall’alto dobbiamo eseguirli.-

Sospirò la donna guardandoli uno ad uno.

-Così la vostra amata preside mi ha proposto un’attività da farvi fare. Lei ci tiene a far notare che, sebbene sia diviso in quattro indirizzi, il Michelangelo tenga uniti gli studenti.-

-Bella scoperta. Siamo tutti sotto lo stesso tetto, certo che siamo uniti!-

Irina non poteva che essere d’accordo con Fran.

-Comunque.  Lei vuole che rappresentiate quest’unione utilizzando quello che avete imparato nei vostri indirizzi.-

-Noi cinque.-

-Sì.-

-Del Doposcuola Punitivo.-

-Sì.-

-Come?-

-Con una rappresentazione, una recita.-

Cinque paia di occhi fissavano scettici Elena Costanzi.

-Ragazzi, lo so che sembra assurdo, figuriamoci, devo pure fare la regista, ma non è uno scherzo.-

Irina guardò allarmata Francesca. Sembrava stramaledettamente seria.

-Rifletteteci. Abbiamo qualcuno che si può occupare della scenografia.-

Indicò Fran, che allo sportivo si specializzava in danza.

-Abbiamo almeno due attori.-

Guardò Matteo e Sara.

-E abbiamo anche chi si può occupare della sceneggiatura e dei costumi.-

I suoi occhi si spostarono su Irina.

-Ah, bene, quindi io non devo fare niente.-

La voce compiaciuta di Luca si levò dal silenzio che si era creato.

Il volto della Costanzi si aprì in un sorriso che fece subito sparire quello del ragazzo.

-Tranquillo Grigori, c’è lavoro anche per te. Conosci qualcun altro in quest’aula piuttosto abile coi computer che si potrebbe occupare degli aspetti tecnici?-

Luca si incupì e sprofondò dietro il suo banco.

-Lei è seria, vero?-

Sospirò Matteo, che cominciava a credere davvero a tutta quella storia assurda.

-Come la peste, Conti.-

-Ma è ridicolo! Siamo solo in cinque! Come facciamo a mettere su un’opera teatrale in così pochi?-

-Molinari, lo scopo dell’attività è proprio questo. Se, pochi come siete, riuscite a tirare fuori qualcosa di buono, la preside sarà contenta e non stresserà più.-

-Ma… e la storia, l’ambientazione, i personaggi? Ha presente che siamo solo in due?-

-A quello ha già pensato la romantica mente contorta che occupa il posto dietro la cattedra della presidenza. Voi dovete solo eseguire gli ordini.-

Il silenzio totale calò nella stanza, il sospiro secco e scocciato di Luca fu l’unico suono che si udì.

 

 

 

 

 

 Buon giorno!

Sono già tornata, mi sembra presto, ma il capitolo era già bello pronto da un pezzo e una certa Laura Pevensie insisteva che lo pubblicassi perciò...

Il capitolo è servito principalmente per presentare tutti i personaggi, spero non sia stato troppo noioso, ma è anche servito per introdurre quello che sarà lo sfondo della storia: la tremenda recita ideata da quella mentecatta della preside (sì, mi sta molto simpatica...).

Oh, bè, mi auguro che vi sia piaciuto, il terzo capitolo è già finito, perciò chissà, magari lo pubblico presto... Vediamo.

Intanto ringrazio che ha letto e messo tra le seguite, sono contenta che qualcuno abbia leggiucchiato. Bè, ora devo ringraziare quelle santissime donne che mi hanno recensito.


morgana92:  Non sai quanto sono contenta che tu sia passata e abbia anche recensito! Sono molto fiera di te, sappilo. Mi piacciono molto questi personaggi e mi sento molto più libera, ma tranquilla, sono affezionata anche a Jared e Kim, anche se nei prossimi capitoli loro mi odieranno a morte. Eh già, la piccola Irina se la cava a disegnare! Lei sì che sa fare le rape! (non la pianterò mai di ricordartelo, mi sa). Sono stra di fretta e mi sento in colpa per aver risposto in questo modo breve e indecente, mi spiace! Spero che mi dica cosa pensi del nuovo capitolo e dei personaggi che ho presentato. A presto! :)

laura Pevensie. Bè, sì... l'amour scoppierà, bisogna veder come, e soprattutto quando! ci vorrà moooolto... Zia Laura, sono stra in ritardo e mia sorella mi sta per uccidere, visto che devo uscire con lei, ci sentiamo va bene??? scusami tanto! e grazie davvero per aver recensito, insomma, sei stra gentile!!

 


Bè, che dire, mi farebbe piacere vedere più commenti, ma non pretendo nemmeno troppo, ci vediamo al prossimo capitolo! 

Mary

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Mary_