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Autore: Dominil    11/02/2011    4 recensioni
"Bri..."
"Mmmm?"
"Non vedo l'ora di essere a casa, Zacky e' diventato insopportabile con la sua allegria insensata."
"Ah."
"Ma mi stai ascoltando?"
"Matt aspetta, questo cellulare mi fa sentire un idiota."
"Dovresti dirmi grazie per averti impedito di prendere un Blackberry, sei troppo tonto per la tastiera qwerty."[...]
Give me loneliness.
Flash.
Give me darkness.
Flash.
Give me happiness.
Flash.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sunshine, let me shine.

"Non guardatemi cosi'..." Mormoro' Margaret un lunedì' mattina, verso il pacchetto di Marlboro poggiato sul cruscotto dell'auto.
Si era promessa che avrebbe smesso di fumare, si era convinta che quella fosse la parte fondamentale del suo malessere eppure non era riuscita a disfarsi di quel pacchetto anzi, continuava a comprarne nonostante poi rimanessero intatti in ogni angolo della casa. Dalla radio proveniva rock del passato, alzo' il volume lasciando che l'aria dal sapor di fragola della cabina sapesse di musica.
Il problema della nicotina fu soppiantato dal futuro più prossimo, dall'enorme lavoro che avrebbe dovuto svolgere alla casa discografica. A volte, solo a volte pero', invidiava i musicisti che ogni giorni erano di passaggio negli uffici, liberi nei loro panni stravaganti mentre lei era china sulle scartoffie.
Ultimamente pero' aveva imparato ad amare il suo lavoro, a trovare confortante la regolarita' con cui si svolgeva la sua routine, c'era sicurezza persino nei caratteri stampati tutti uguali.
E cosi', immersa nei suoi pensieri e paure, l'enorme edificio di vetro comincio' ad occupare la maggior parte della visuale fuori dal parabrezza. Rallento' lievemente fino al suo posto auto, spense il motore e slaccio' la cintura. Margaret dai capelli corvini, Margaret con gli occhi da cerbiatto era li' con la schiena premuta contro la portiera e il fiato corto. Strinse forte i pugni gia' sudati, convinta che un attacco di panico tanto leggero era destinato ad aver vita breve; la Warner ormai era la sua unica famiglia, non c'era bisogno di aver paura. Si sarebbe chiusa presto in quel mondo di dischi di platino e contratti milionari senza la preoccupazione che una folata di vento dal profumo di menta peperita la facesse scoppiare in lacrime.
Menta peperita.
La casa era silenziosa e non vi si percepiva nulla, solo i respiri e quel profumo fresco in cui era avvolto il suo corpo sudato privo di imperfezioni. Era cosi' naturale che avesse quel particolare profumo, che avesse quello specifico sapore quando lo mordicchiava. Nessun momento avrebbe potuto essere più perfetto di cosi', Margaret e Sonny, il meglio era passato e loro lo sapevano. Lui c'era con il cuore, ma non con la mente; c'erano i suoi sentimenti ma non i pensieri.
Basta cazzate.
Comincio' a camminare verso l'ingresso stretta tra le proprie braccia, lo sguardo perso nel vuoto e il desiderio incolmabile di essere seduta dietro la sua scrivania.
"Buongiorno Margaret."
"Ehi ciao Peter, felice di vederti." rispose al ragazzo appena incontrato davanti all'ascensore. "Secondo piano anche tu, vero?" Aggiunse con l'indice destro posato sul pulsante.
Il ragazzo fece si con la testa.
Il resto dei pochi secondi furono spesi in assoluto silenzio e sia Margaret che Peter non vedevano l'ora che si aprissero le porte per potersi allontanare vicendevolmente. Non che non si sopportassero anzi, erano ottimi colleghi, ma nell'ultimo periodo era imbarazzante passare del tempo con quella ragazza. I continui silenzi erano troppo pesanti, le mute richieste di aiuto non potevano essere ascoltate da nessuno, d'altronde ognuno aveva i propri problemi di cui preoccuparsi.
"Buona giornata." Disse subito Peter non appena le porte si aprirono, prima di scappare via.
"Grazie, anche a te."
Nonostante tutto continuava a dispensare il suo sorriso luminoso e perfetto a chiunque incontrasse, nonostante tutto Margaret stava ancora lottando.
Erano circa le undici e mezza quando si decise a staccare gli occhi dallo schermo del computer e concedersi una pausa, un caffè e sarebbe tornata in sesto.
"Margaret, sei tu?"
Alzo' il viso dal bicchiere di carta per poi puntarlo sulla porta della saletta.
"Christ?"
La risata dell'altro la fece sorridere di rimando e i due si avvicinarono, prima di abbracciarsi.
"Johnny cavolo non ci vediamo da una vita." Gli sussurro' in un orecchio, trattenendo a stento sorrisi. Poi lo bacio' sulla guancia senza mollare la presa. Johnny Seward, il piccolo e docile ragazzo che restava sempre in silenzio o che timidamente annuiva ad ogni proposta ora era cresciuto, era li' forte e sicuro di se' tenendola stretta come avrebbe fatto un vecchio amico.
"E' bello vederti, ci speravo davvero." Rispose dividendosi, specchiandosi in quegli occhi cosi' luminosi. "Il grande capo ci ha convocato come alla fine di ogni tour. Gli altri sono ancora di la', io avevo bisogno di un po' d'aria."
"Voglio salutare anche gli altri, voglio vedere che fighi siete diventati." Rispose lei rimanendo sempre vicino a Johnny, le dava la sensazione di essere in un ricordo d'infanzia: ode ai tempi felici.
Rimasero per qualche istante in silenzio a guardarsi, era un bel tuffo nel passato per entrambi, quando il fior fiore della giovinezza rendeva tutto più semplice.
"Hai tanto da raccontarmi, Margaret."
"Anche tu Christ."
"Beh prima le signore."
Esibi' un debole sorriso, e lei immagino' che un ciuffo di capelli ossigenato gli cadesse sulla fronte. Adesso li aveva tagliati, adesso c'era l'ombra del giovane ragazzino e i segni che qualcosa fosse cambiato, che i giochi fossero finiti.
"Sempre la solita vita, Los Angeles e' la stessa."
Johnny non credeva che rivederla gli avrebbe fatto quell'effetto, che l'errore di una notte sarebbe rimasto al massimo un bel ricordo. Margaret non aveva più lo stesso profumo, non sapeva più di dolcezza e nicotina.
"Ehi Johnny cosa diav-.. Margaret!"
Matthew Sanders percorse la piccola stanzetta a grandi passi, seguito da Brian e Zacky; il primo sguardo vitreo, il secondo tutto sorrisi e allegria. Il cantante la abbraccio', cazzo lui non era cambiato di una virgola. Erano passati quasi sei anni dall'ultima volta in cui l'aveva visto, ma sembrava lo stesso ragazzo ancora acerbo e con tanti sogni da realizzare. Al contrario di Johnny, il suo sorriso era ancora infantile e il tempo non aveva cancellato nemmeno le fossette agli angoli della bocca.
Matthew Sanders non conosceva la vecchiaia, eterno Peter Pan per sempre.
Anche i due chitarristi si avvicinarono per salutarla, Zacky l'avrebbe presa in braccio se Matt non fosse stato ancora attaccato a lei.
"Come te la passi?" Chiese Brian, l'espressione del viso scazzata come sempre.
"Tutto bene." Il sorriso di Margaret fu forzato, forzato perche' nulla andava bene.
Il ragazzo annui' con un cenno del capo per poi tornare nel suo mondo di accordi... Chissa' se qualcuno fosse mai riuscito ad entrarci...
"Andiamo a fumarci una sigaretta dolcezza? Vogliamo sapere cosa hai fatto negli ultimi 6 anni." Propose Zacky con una mano gia' in tasca alla ricerca del pacchetto di sigarette.
"Ehm... Io avrei smesso..."
"Cosa?!" S'intromise Matt. "Allora sei proprio diventata una brava ragazza. Mmmh ci vuole una bella Sevenfoldizzazione."



Questa volta sono stata veloce, dovete ammetterlo. Spero che lo siano anche i prossimi :P
Riconosco che non siamo ancora entrati a pieno nella storia, ma vorrei andar lenta e fare capire l'intero mondo di quelli che saranno i protagosti, ma presto si sveleranno un po' di altarini.
Ah una cosa riguardo lo scorso capitolo di cui Fluorescent si era accorta: le ultime frasi in inglese non sono state copiate ma seguivano lo schema di Invisible Monsters di Chuck Palahniuk.
Risposte recensioni:
Fluorescent: grazie mille per i complimenti cara, sono davvero contenta che nonostante sia solo il primo capitolo ne sia rimasta colpita! Come ho scritto sopra, era Invisible Monsters hai indovinato, amo quel libro e ancor più l'autore ** spero in una prossima recensione, voglio la tua opinione! A presto :)
Etoile_Noir: amore/hunnie *-* le tue recensioni mi esaltano in una maniera assurda (ormai sai perche', ti stimo troppo)! Ho tirato un sospiro di sollievo leggendo i commenti positivi, ne sono davvero contenta soprattutto quando dici che do una reale rappresentazione di Brian, almeno vuol dire che col tempo qualcosa ho imparato. Ti adoro mentore <3
Public_Enemy: tesoro mio sai che comincio a dipendere dalle tue recensioni? Mi fai gasare xD grazie, spero tu abbia apprezzato anche questo aggiornamento (recensirai, ovvio u.u). La Bratt l'ho aggiornata quindi mi son fatta perdonare xD Bacioni.

Un grazie va anche a tutti quelli che leggono o che magari preferiranno/ricorderanno/seguiranno <3
Dipendo da voi.

Dominil.
   
 
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