Eccomi qua con il secondo capitolo!
Innanzi tutto voglio augurare un Buon Anno a tutti,
spero che questo sia per tutte un anno felice!! Ho deciso che posterò più o meno un capitolo alla settimana di questa fic, mi
raccomando commentate!!
Serena89:
Spero che questa fic continui ad essere interessante… Per quanto
riguarda chi vive nella nuova casa, sono Harry, Luna e Ginny (doveva esserci
anche Neville, ma alla fine nella storia non comparirà mai..),
invece Ron e Hermione sono rimasti a vivere assieme alla Tana… Diciamo che gli
altri hanno preferito lasciare la coppietta da sola e si sono comprati una casa
tutti assieme… Spero di avere chiarito! Aspetto il tuo giudizio su questo
capitolo…
ginny88: Ecco il
prossimo capitolo!! Aspetto il tuo commento pazzo!!
Ecco il capitolo! Ci sentiamo la
settimana prossima!!
Shadowlight
Capitolo Due: Buon compleanno Ginny!
“Non
hai più rivisto quella simpatica ragazza che hai portato a casa mia una
settimana fa?” chiese Rose mentre Dave le consegnava
dei documenti da mettere in archivio prima di lasciare lo studio
“Non
ho più avuto il piacere di scontrarmi con lei!” rispose pensieroso Dave “Non le
ho nemmeno chiesto come si chiamava e non posso
nemmeno rintracciarla”
“Ma dove avevi la testa quella sera?”
“Non
lo so…” rispose Dave
Quella
sera lui e la ragazza dai capelli rossi erano stati a casa di Rose, avevano
parlato fino a tarda notte, ma a lui non era venuto in mente di chiederle il
suo nome… Era come se la conoscesse da sempre. Si erano salutati fuori dalla casa di Rose con un ‘Grazie della bella serata’,
poi lei si era incamminata nella direzione opposta rispetto a dove si trovava
la sua casa e lui era rimasto a guardarla scomparire…
Continuando
a pensare a quella sera uscì dallo studio e si immerse
nel traffico di Londra. Fuori pioveva da ormai un paio di giorni, quella
classica pioggerellina inglese che quando iniziava non
smetteva più. Dave aprì l’ombrello e s’incamminò verso la fermata della metro che l’avrebbe riportato a casa. Stava pensando a
cosa fare quel venerdì sera quando la vide. Lei era lì, dove si erano
incontrati la prima volta, sotto la pioggia senza ombrello sembrava sperduta e
sconsolata. Si avvicinò lentamente e la coprì con il suo ombrello
“Non
lo sa che quando piove si usa l’ombrello?” chiese Dave mentre
la ragazza si voltava stupita
“Soprappensiero
sono scesa alla fermata sbagliata…” iniziò a giustificarsi Ginny guardandosi
attorno “Non so dove ho la testa in questi giorni…!
“Venga
facciamo la strada insieme” suggerì Dave
Ginny
rimase incerta per un attimo, poi sorridendo lo seguì all’interno della metropolitana
“E’
silenziosa oggi… So che non sono affari miei, ma qualcosa non va?” chiese Dave mentre la metropolitana viaggiava sferragliando sulle
rotaie
Ginny
sospirò “E’ il mio compleanno…”
“E
nessuno se n’è ricordato” concluse per lei il ragazzo
“Vorrei
che fosse così!” spiegò la ragazza dai capelli rossi “Vorrei che i miei amici
non mi avessero organizzato la solita festa a sorpresa che mi organizzano da quando ho cinque anni, con la torta a forma di Topolino e
festoni in giro per la casa. Preferirei sparire in questo momento” confessò la ragazza
Dave
la guardò per un attimo, poi gli venne un’idea “Hai
detto sparire? Perché non viene a cena con me invece di
andare a quella festa?”
“A
cena con lei?” chiese Ginny guardandolo stupita
“Una
cosa semplice, una normale cena tra amici… Ma forse ha ragione è un’idea
assurda, in fondo non ci conosciamo nemmeno” si affettò a dire il ragazzo
vedendo la faccia sempre più stupita della ragazza
Ginny
non rispose, rimase assorta nei suoi pensieri. Il suo
cervello stava valutando le due opportunità che aveva davanti… Compleanno con i
suoi fratelli e amici che la trattavano ancora come una bambina o una cena con
bellissimo ragazzo ancora semisconosciuto, ma che la trattava come una persona
normale, come fosse una qualsiasi ragazza della sua età… Aveva la possibilità
di dimostrare che non era più una bambina, perché sprecare questa
occasione?
“Accetto
la proposta, ma deve essere una cosa semplice, niente d’impegnativo” disse d’impulso
“Promesso!”
promise sorridendo Dave “Le piace la cucina etnica?”
“Certo”
disse Ginny
“Allora
andremo in un ristorante che conosco, molto carino… E perché sia una vera cena
tra amici deve dirmi anche il suo nome e darmi del tu” proseguì Dave mentre uscivano dalla metropolitana
“Ginevra”
rispose la ragazza
“Bene
Ginevra, dove e quando c’incontriamo?”
“Qui
fra un’ora?” propose la ragazza
“Ok,
qui fra un’ora… E’ fortunata, ha anche smesso di piovere”
Ginny entrò in casa ed andò subito a farsi una doccia. Era felice per la prima
volta come non lo era da molto tempo. Un po’ le dispiaceva fare quella sorta di
fuga, in fondo le volevano tutti bene, ma voleva
dimostrare di essere cresciuta e di cavarsela da sola…
Dopo
la doccia andò nella sua camera e iniziò a prepararsi, cercando di non vestirsi
troppo elegante, ma nemmeno troppo semplice, si truccò con cura e lasciò che i
capelli rossi le ricadessero sulle spalle. Mancava poco all’appuntamento con il
suo affascinante cavaliere, si guardò un’ultima volta allo specchio, lasciò la
bacchetta sul comodino e sparì.
“Ginny
sei in camera?” chiese Luna bussando alla porta
Nessuno
rispose. Luna aspetto un po’ e poi entrò nella camera “Eppure
sono sicura che era qui” disse a voce alta la ragazza avvicinandosi alla
finestra. Sul marciapiede illuminato dai lampioni vide l’amica avvicinarsi a un ragazzo dai capelli biondi che aspettava vicino alla
fermata della metro. Harry si avvicinò alle spalle di Luna
“Non penso che Ginny sarà dei nostri stasera” disse semplicemente la ragazza
“Cos’hanno detto i tuoi amici quando hai detto che
uscivi?” chiese Dave a Ginny mentre una cameriera li serviva
“Non
gliel’ho detto” rispose Ginny cercando si decidere cosa mangiare per primo tra i
vari piatti che aveva davanti
“Davvero?”
chiese stupito il ragazzo
“Anche
la settimana scorsa quando mia hai invitato da Rose avevo detto
che rimanevo fuori solo 10 minuti…” Dave la guardò con la faccia stupita “Insomma!
Non sono più una bambina, non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio,
lo dovranno capire prima o poi” si sfogò Ginny con rabbia
“Wow,
meglio cambiare argomento…” esclamò Dave tra il divertito e lo spaventato per
lo sfogo della ragazza “Sai che oggi Rose mi ha
chiesto di te?”
“Davvero?”
“Ti trova simpatica e voleva sapere se ti avevo rivisto dopo la sera che siamo
stati da lei, poi uscito dallo studio t’incontro…” disse Dave
“Lavorate
nello stesso posto?” chiese la ragazza
“E’
la segretaria dello studio legale dove lavoro, ma per me è soprattutto una grande amica, mi ha aiutato nei momenti di maggiore
difficoltà… Mi ha aiutato a concludere i miei studi, a trovare un lavoro, una
casa…”
“Un
angelo” concluse Ginny
“Esatto,
so che posso sempre contare su di lei” concordò Dave
Rimasero
per un attimo in silenzio, poi Ginny riprese la conversazione “Allora sei un
avvocato”
“Diciamo che sto facendo una specie di tirocinio per
diventarlo. Tu cosa fai?”
“Io…”” Ginny rimase un attimo pensierosa maledicendosi per aver
tirato fuori l’argomento “Lavoro in un ufficio di relazioni pubbliche vicino ad
Oxford Street” rispose poco dopo mentendo almeno in parte
Non
poteva di certo dire che si occupava delle relazioni
tra il primo ministro del mondo magico e quello Babbano per conto del Ministero
della Magia, quel ragazzo l’avrebbe presa per matta e non l’avrebbe più rivisto.
E di certo non voleva questo.
Chiacchierarono ancora del più e del meno per un po’, poi uscirono dal
ristorante e si misero a passeggiare per le strade di Londra quasi deserte.
“Posso
chiederti una cosa? Ma devi promettermi di non arrabbiarti” chiese dopo un po’
che camminavano in silenzio Dave
“Lo
prometto” rispose la ragazza curiosa
“Perché i tuoi amici ti trattano come una bambina? Voglio
dire, non so quanti anni compi, ma non mi sembri una bambina, né ti comporti
come tale”
“Compio
24 anni, ma mi trattano sempre come se n’avessi dieci. Sarà perché ho una marea
di fratelli tutti più grandi che mi hanno sempre coccolato, che pensano che sia
fragile solo perché sono una femmina e che hanno sempre cercato di proteggermi…
Poi da quando è morta mia madre sono diventati anche
peggio. Lo so che lo fanno perché mi vogliono bene, ma io mi sento perennemente
controllata. Uno di loro lavora con me e diciamo che
mi è sempre addosso… Alle volte sono davvero asfissianti…” spiegò lentamente Ginny
“Chissà
cosa stanno facendo adesso!” disse Dave sorridendo
“Non
oso immaginare, ma sai, non mi sono pentita di essere fuggita, è stata
veramente una bella serata, mi sono divertita”
“Nemmeno
io sono pentito di averti invitato, sei veramente una persona simpatica e non
sei una bambina” ammise Dave
Ginny
sorrise, era felice, si sentiva finalmente una ragazza normale, adorava quel ragazzo
“Siamo
arrivati” disse Dave fermandosi all’angolo della strada
“Abbiamo
camminato parecchio per essere arrivati fino a qui senza la
metro” constatò la ragazza
“Già…
E’ stata una piacevole serata, ma non ti ho nemmeno fatto un regalo” si ricordò
Dave
“Non
importa, questa serata è stata il più bel regalo che
qualcuno potesse farmi” rispose sorridendo
Rimasero
in silenzio guardandosi negli occhi e perdendosi per un attimo nell’infinito
del loro sguardo.
Era
bastata quella frazione di secondo… Solo un attimo…
Dave
l’attirò dolcemente a sé e la baciò…