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Autore: Shadowlight    03/01/2006    5 recensioni
Sono passati sei anni da quando la guerra è finita... Molte cose e persone sono cambiate, ma possono tornare nella nostra vita... E' solo questione di attimi... (pubblicavo questa storia con il nome di Fairlight... questa volta i capitoli ci saranno tutti!) please R&R
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua con il secondo capitolo

Eccomi qua con il secondo capitolo! Innanzi tutto voglio augurare un Buon Anno a tutti, spero che questo sia per tutte un anno felice!! Ho deciso che posterò più o meno un capitolo alla settimana di questa fic, mi raccomando commentate!!

Serena89: Spero che questa fic continui ad essere interessante… Per quanto riguarda chi vive nella nuova casa, sono Harry, Luna e Ginny (doveva esserci anche Neville, ma alla fine nella storia non comparirà mai..), invece Ron e Hermione sono rimasti a vivere assieme alla Tana… Diciamo che gli altri hanno preferito lasciare la coppietta da sola e si sono comprati una casa tutti assieme… Spero di avere chiarito! Aspetto il tuo giudizio su questo capitolo…

ginny88: Ecco il prossimo capitolo!! Aspetto il tuo commento pazzo!!

Ecco il capitolo! Ci sentiamo la settimana prossima!!

Shadowlight

 

Capitolo Due:   Buon compleanno Ginny!

 

“Non hai più rivisto quella simpatica ragazza che hai portato a casa mia una settimana fa?” chiese Rose mentre Dave le consegnava dei documenti da mettere in archivio prima di lasciare lo studio

“Non ho più avuto il piacere di scontrarmi con lei!” rispose pensieroso Dave “Non le ho nemmeno chiesto come si chiamava e non posso nemmeno rintracciarla”

Ma dove avevi la testa quella sera?”

“Non lo so…” rispose Dave

Quella sera lui e la ragazza dai capelli rossi erano stati a casa di Rose, avevano parlato fino a tarda notte, ma a lui non era venuto in mente di chiederle il suo nome… Era come se la conoscesse da sempre. Si erano salutati fuori dalla casa di Rose con un ‘Grazie della bella serata’, poi lei si era incamminata nella direzione opposta rispetto a dove si trovava la sua casa e lui era rimasto a guardarla scomparire…

Continuando a pensare a quella sera uscì dallo studio e si immerse nel traffico di Londra. Fuori pioveva da ormai un paio di giorni, quella classica pioggerellina inglese che quando iniziava non smetteva più. Dave aprì l’ombrello e s’incamminò verso la fermata della metro che l’avrebbe riportato a casa. Stava pensando a cosa fare quel venerdì sera quando la vide. Lei era lì, dove si erano incontrati la prima volta, sotto la pioggia senza ombrello sembrava sperduta e sconsolata. Si avvicinò lentamente e la coprì con il suo ombrello

“Non lo sa che quando piove si usa l’ombrello?” chiese Dave mentre la ragazza si voltava stupita

“Soprappensiero sono scesa alla fermata sbagliata…” iniziò a giustificarsi Ginny guardandosi attorno “Non so dove ho la testa in questi giorni…!

“Venga facciamo la strada insieme” suggerì Dave

Ginny rimase incerta per un attimo, poi sorridendo lo seguì all’interno della metropolitana

“E’ silenziosa oggi… So che non sono affari miei, ma qualcosa non va?” chiese Dave mentre la metropolitana viaggiava sferragliando sulle rotaie

Ginny sospirò “E’ il mio compleanno…”

“E nessuno se n’è ricordato” concluse per lei il ragazzo

“Vorrei che fosse così!” spiegò la ragazza dai capelli rossi “Vorrei che i miei amici non mi avessero organizzato la solita festa a sorpresa che mi organizzano da quando ho cinque anni, con la torta a forma di Topolino e festoni in giro per la casa. Preferirei sparire in questo momento” confessò la ragazza

Dave la guardò per un attimo, poi gli venne un’idea “Hai detto sparire? Perché non viene a cena con me invece di andare a quella festa?”

“A cena con lei?” chiese Ginny guardandolo stupita

“Una cosa semplice, una normale cena tra amici… Ma forse ha ragione è un’idea assurda, in fondo non ci conosciamo nemmeno” si affettò a dire il ragazzo vedendo la faccia sempre più stupita della ragazza

Ginny non rispose, rimase assorta nei suoi pensieri. Il suo cervello stava valutando le due opportunità che aveva davanti… Compleanno con i suoi fratelli e amici che la trattavano ancora come una bambina o una cena con bellissimo ragazzo ancora semisconosciuto, ma che la trattava come una persona normale, come fosse una qualsiasi ragazza della sua età… Aveva la possibilità di dimostrare che non era più una bambina, perché sprecare questa occasione?

“Accetto la proposta, ma deve essere una cosa semplice, niente d’impegnativo” disse d’impulso

“Promesso!” promise sorridendo Dave “Le piace la cucina etnica?”

“Certo” disse Ginny

“Allora andremo in un ristorante che conosco, molto carino… E perché sia una vera cena tra amici deve dirmi anche il suo nome e darmi del tu” proseguì Dave mentre uscivano dalla metropolitana

“Ginevra” rispose la ragazza

“Bene Ginevra, dove e quando c’incontriamo?”

“Qui fra un’ora?” propose la ragazza

“Ok, qui fra un’ora… E’ fortunata, ha anche smesso di piovere”


Ginny entrò in casa ed andò subito a farsi una doccia. Era felice per la prima volta come non lo era da molto tempo. Un po’ le dispiaceva fare quella sorta di fuga, in fondo le volevano tutti bene, ma voleva dimostrare di essere cresciuta e di cavarsela da sola…

Dopo la doccia andò nella sua camera e iniziò a prepararsi, cercando di non vestirsi troppo elegante, ma nemmeno troppo semplice, si truccò con cura e lasciò che i capelli rossi le ricadessero sulle spalle. Mancava poco all’appuntamento con il suo affascinante cavaliere, si guardò un’ultima volta allo specchio, lasciò la bacchetta sul comodino e sparì.

“Ginny sei in camera?” chiese Luna bussando alla porta

Nessuno rispose. Luna aspetto un po’ e poi entrò nella camera “Eppure sono sicura che era qui” disse a voce alta la ragazza avvicinandosi alla finestra. Sul marciapiede illuminato dai lampioni vide l’amica avvicinarsi a un ragazzo dai capelli biondi che aspettava vicino alla fermata della metro. Harry si avvicinò alle spalle di Luna
“Non penso che Ginny sarà dei nostri stasera” disse semplicemente la ragazza


“Cos’hanno detto i tuoi amici quando hai detto che uscivi?” chiese Dave a Ginny mentre una cameriera li serviva

“Non gliel’ho detto” rispose Ginny cercando si decidere cosa mangiare per primo tra i vari piatti che aveva davanti

“Davvero?” chiese stupito il ragazzo

“Anche la settimana scorsa quando mia hai invitato da Rose avevo detto che rimanevo fuori solo 10 minuti…” Dave la guardò con la faccia stupita “Insomma! Non sono più una bambina, non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio, lo dovranno capire prima o poi” si sfogò Ginny con rabbia

“Wow, meglio cambiare argomento…” esclamò Dave tra il divertito e lo spaventato per lo sfogo della ragazza “Sai che oggi Rose mi ha chiesto di te?”

“Davvero?”
“Ti trova simpatica e voleva sapere se ti avevo rivisto dopo la sera che siamo stati da lei, poi uscito dallo studio t’incontro…” disse Dave

“Lavorate nello stesso posto?” chiese la ragazza

“E’ la segretaria dello studio legale dove lavoro, ma per me è soprattutto una grande amica, mi ha aiutato nei momenti di maggiore difficoltà… Mi ha aiutato a concludere i miei studi, a trovare un lavoro, una casa…”

“Un angelo” concluse Ginny

“Esatto, so che posso sempre contare su di lei” concordò Dave

Rimasero per un attimo in silenzio, poi Ginny riprese la conversazione “Allora sei un avvocato”

Diciamo che sto facendo una specie di tirocinio per diventarlo. Tu cosa fai?”

“Io…”” Ginny rimase un attimo pensierosa maledicendosi per aver tirato fuori l’argomento “Lavoro in un ufficio di relazioni pubbliche vicino ad Oxford Street” rispose poco dopo mentendo almeno in parte

Non poteva di certo dire che si occupava delle relazioni tra il primo ministro del mondo magico e quello Babbano per conto del Ministero della Magia, quel ragazzo l’avrebbe presa per matta e non l’avrebbe più rivisto. E di certo non voleva questo.


Chiacchierarono ancora del più e del meno per un po’, poi uscirono dal ristorante e si misero a passeggiare per le strade di Londra quasi deserte.

“Posso chiederti una cosa? Ma devi promettermi di non arrabbiarti” chiese dopo un po’ che camminavano in silenzio Dave

“Lo prometto” rispose la ragazza curiosa

Perché i tuoi amici ti trattano come una bambina? Voglio dire, non so quanti anni compi, ma non mi sembri una bambina, né ti comporti come tale”

“Compio 24 anni, ma mi trattano sempre come se n’avessi dieci. Sarà perché ho una marea di fratelli tutti più grandi che mi hanno sempre coccolato, che pensano che sia fragile solo perché sono una femmina e che hanno sempre cercato di proteggermi… Poi da quando è morta mia madre sono diventati anche peggio. Lo so che lo fanno perché mi vogliono bene, ma io mi sento perennemente controllata. Uno di loro lavora con me e diciamo che mi è sempre addosso… Alle volte sono davvero asfissianti…” spiegò lentamente Ginny

“Chissà cosa stanno facendo adesso!” disse Dave sorridendo

“Non oso immaginare, ma sai, non mi sono pentita di essere fuggita, è stata veramente una bella serata, mi sono divertita”

“Nemmeno io sono pentito di averti invitato, sei veramente una persona simpatica e non sei una bambina” ammise Dave

Ginny sorrise, era felice, si sentiva finalmente una ragazza normale, adorava quel ragazzo

“Siamo arrivati” disse Dave fermandosi all’angolo della strada

“Abbiamo camminato parecchio per essere arrivati fino a qui senza la metro” constatò la ragazza

“Già… E’ stata una piacevole serata, ma non ti ho nemmeno fatto un regalo” si ricordò Dave

“Non importa, questa serata è stata il più bel regalo che qualcuno potesse farmi” rispose sorridendo

Rimasero in silenzio guardandosi negli occhi e perdendosi per un attimo nell’infinito del loro sguardo.

Era bastata quella frazione di secondo… Solo un attimo…

Dave l’attirò dolcemente a sé e la baciò…

  
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