NAVE
House si sente come una
nave, in balia delle onde della sua vita.
E' un veliero, con le vele
logore e vecchie. Seppur all'esterno sembra ancora maestoso, dentro
è rotto.
Viaggia senza sosta nello sconfinato mare, cercando di salvarsi.
La tempesta lo colpisce
furiosamente-la sua paziente gli è morta davanti gli occhi, e
lui combatte per non lasciarsi trasportare, ma
non ci riesce.
Imbarca
acqua dalle tante falle, l'albero maestro si spezza a metà.
Si sta avvicinando
inesorabilmente agli scogli, quegli scogli così appuntiti e duri-che
hanno la forma di pastiglie bianche.
Pensa che sarà dolce
naufragare, chiudere gli occhi e ingollare quanto più vicodin il suo
corpo possa reggere, fino a dormire e non pensare.
Gli scogli sono così
terribilmente vicini- House fa cadere sulla sua mano una pasticca,
ma nel buio della notte si accende un faro-una luce.
E' lì-vicina, brilla, luce calda e sicura.
Il faro brilla così tanto- ti amo, vorrei che non fosse così, ma non posso farne a meno-che è semplice, per una volta, cambiare la rotta. E allora il timoniere vira a destra- House si alza- evitando gli scogli-le pasticche di vicodin vengono abbandonate sul pavimento, ed è così facile, quasi naturale seguire quella luce- e House si ritrova abbracciato alla Cuddy, le sue labbra premute contro le sue.
Terra.
Ed è qualcosa di incredibilmente familiare.
Spazio autrice:
[1]
Non ci credo. Aggiorno a distanza di una settimana. E sì, mi
piacerebbe aggiornare con frequenza, quindi dico che aggiornerò
una volta a settimana, verso il week end (venerdì-sabato o
domenica). Lo prometto U.U E spero di riuscire a mantenere la promessa.
[2] L'ambientazione è ancora una volta la 6x22. Lo so, lo so, ho
scritto troppo su questa puntata, ma non riesco a farne a meno. La
adoro.
[3] Un commento è sempre gradito. Grazie a chi legge.