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Autore: Nyappy    11/02/2011    1 recensioni
[Xenophilius Lovegood/Newton Scamandro -sì, i padri di Luna e Rolf] [Slash one-sided, ma forse poi non tanto]
Xenophilius Lovegood era uno degli esseri più strani che Newton Scamandro avesse mai conosciuto.
Ogni tanto, quando tornava in Inghilterra dalle sue esplorazioni e stendeva un nuovo trattato sugli animali magici o articoli su recenti scoperte etologiche, con la scusa
che il suo Rolf e la figlia dell'amico, Luna, avevano pochi anni di differenza ed andavano piuttosto d'accordo, gli Scamandro andavano spesso a fare visita a casa Lovegood.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Love Syndrome'
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Xenophilius Lovegood era uno degli esseri più strani che Newton Scamandro avesse mai conosciuto.
Ogni tanto, quando tornava in Inghilterra dalle sue esplorazioni e stendeva un nuovo trattato sugli animali magici o articoli su recenti scoperte etologiche, con la scusa
che il suo Rolf e la figlia dell'amico, Luna, avevano pochi anni di differenza ed andavano piuttosto d'accordo, gli Scamandro andavano spesso a fare visita a casa Lovegood.

Quando a Newton era morta la moglie, la sua cara Marguerite, si era chiuso in casa per mesi, incurante del suo lavoro di naturalista e degli obblighi di adulto responsabile, ma
quando questa disgrazia era capitata anche a Lovegood -e lui rammentava bene che in quell'occasione si era svolta la sua prima visita- il vecchio compagno di classe gli sembrava
assolutamente partito di cervello.
L'aveva trovato appoggiato al tavolo, immobile, gli occhi spalancati e le labbra contratte, i capelli biondi in disordine, immobile in quella posizione scomoda da chissà quanto.
Due reazioni un po' diverse.

Se l'era sempre ricordato strano, un po' bislacco, ma quando gli fu recapitata a casa una rivista -il Cavillo? Non l'aveva mai sentita- e ne aveva letto un articolo che confutava una sua
rinomata tesi, giudicandola come merito di una certa Patricia Simmens, ritenne che qualcosa in quell'uomo non fosse del tutto a posto.
La rivista era addirittura di Lovegood? Ritirava il pensiero di prima. Era tocco, altro che.

Quel giorno a Diagon Alley, anni prima, aveva segnato irrimediabilmente però la sua esistenza.
Era in giro con Rolf in cerca di una scopa decente -stupide Stelle Comete, non valevano uno zellino- quando un mago dai lunghi capelli biondi e l'aria sognante si era avvicinato e
si era rivelato... si, il vecchio Xenophilius Lovegood.
Lo irritava un po' il fatto che questi continuasse a chiamarlo Newt -insomma, non avevano più sedici anni- ma soprattutto lo infastidiva l'essersi arreso e fatto trascinare in gelateria
a discutere di lavoro.
Xeno -come gli aveva chiesto di farsi chiamare- era serissimo mente asseriva di aver visto Nargilli volare proprio sulla propria testa. Sciocchezze!
-Andiamo, non puoi crederci davvero.-, obbiettò serio sbattendo con forza il suo gelato sul tavolino, che gli schizzò il viso.
-Perché non dovrei farlo?-, gli chiese divertito l'altro fissandolo con i suoi grandi occhi azzurri.
Non era cambiato per nulla, Xeno, nemmeno fisicamente.

Anni dopo, non si ricordava nemmeno come erano arrivati all'argomento amore, con i figli fuori e due tazze sbeccata di succo di zucca davanti.
-Non credo più nell'amore.-, aveva sostenuto Newt tracannando la bevanda, e Xeno lo aveva fissato per una manciata d'istanti senza dire nulla.
-Allora dovresti liberare Rolf dalla tua autorità, se non lo ami più.-, aveva detto semplicemente.
-Andiamo, non parlo di quello.-, aveva esclamato Newt impaziente.
-E allora di cosa parli? L'amore è amore. Ha tante forme, ma è sempre uguale la sua essenza.-
-Non credo, oggi sei troppo filosofico. Donne.-, fu l'eloquente aggiunta.
-Donne.-, aveva ripetuto Xeno, -Imponi limiti all'amore? Imponi limiti a quello che ti fa stare in vita, che ti fa amare tuo figlio, che ti porta a Kitwe-Nkana in piena estate?-
-Non parliamo di lavoro, non la finiremmo più.-, già, Newt non aveva voglia di litigare, faceva davvero troppo caldo. Com'è che Xeno si ricordava del suo recente ritorno da un
viaggio in quella città zambiana?
-Però credo che sì, ci siano dei limiti.-
-Dissento ancora.-, Xeno gli aveva sorriso, versandosi ancora da bere, -Non ci sono limiti. Tutto _anche le cose meschine e perverse_ può essere amato.-
E Newt dopo quel discorso aveva iniziato a sentirsi a disagio.

Era tornato dall'Inghilterra dopo tanti anni e l'aveva trovata devastata dalla Guerra Magica.
Lui non aveva sentito che deboli voci dal Rio delle Amazzoni, e quando tornò a fare visita a casa Lovegood da solo -Rolf era rimasto a casa a catalogare farfalle- trovò
Xeno vagamente cambiato, come se quei quattro anni fossero stati venti.
Sedutosi al solito tavolo però lo riscoprì come interlocutore divagante, logorroico e filosofo.
-E' un Uroboros quello che hai sulla cravatta?-, interruppe all'improvviso il discorso dell'altro, notando la vistosa collana nera che spiccava sulla cravatta viola a pois gialli.
Che strano abbigliamento, sembrava un Babbano.
-La ciclica immortalità, sì.-
-O forse un serpente magico che forma un circolo mangiandosi la cosa, semplicemente?-, ribattè Newt sarcastico.
-Anche lo Ying e lo Yang.-
-Ok.-, borbottò il naturalista, sconfitto.
Quando tornò a casa tuttavia non resistè all'impulso di andare a controllare il suo compendio sui serpenti magici ed accorgersi che nonostante li avesse studiati a fondo non ne
possedesse almeno uno nel rettilario di casa.
-Roooolf!-, chiamò il figlio dalla biblioteca, e questo rispose con un grido.
-Fai i bagagli, partiamo!-
Perché comprarne uno al Mercato Nero quando poteva catturarlo lui stesso?

Tornò incredibilmente presto -era rimasto via solo due giorni, e non riuscì a non portare il suo nuovo oggetto di studi da Xeno, che quel giorno aveva una collana con una fenice intagliata
nel legno, dello stesso colore della sua bacchetta dietro l'orecchio.
-Affascinante.-, commentò colpito osservando i sinuosi movimenti circolari dell'Uroboros.
-Non c'erano Gelari Sparachele, vero?-, aggiunse poi, e ottenendo da Newt un'occhiata esterrefatta.
No, si vede che la Russia non era il loro luogo d'origine, come aveva sospettato.
-Beh, io devo andare.-
Xeno lo accompagnò alla porta, e giusto prima che Newt si voltasse dopo averlo salutato si sollevò sulle punte per sfiorare con le sue labbra quelle dell'amico, che un istante dopo si ritrovò
la porta in faccia, basito.
...calma.
Non era successo quello che pensava lui, vero? No, no, assolutamente. Era impossibile che Xenophilius Lovegood l'avesse appena baciato.
-Ommioddio.-, mormorò flebile.

Uno dei grandi limiti di Newton Artemis Fido Scamandro era quello di non riuscire a fare due cose contemporaneamente.
Conscio di ciò si era rifugiato sul divano mettendosi a leggere un poderoso tomo di etologia in tedesco, difficile e noioso, così. Per non pensare.
Presto però aveva abbandonato la lettura
Perché Xeno l'aveva baciato? Insomma, sì, l'aveva fatto. Negare sarebbe stato irragionevole. Perchè lui era corso via come una ragazzina? Si scusò tirando in causa sorpresa e confusione.
Cos'avrebbe detto Rolf? E Marguerite, la povera Marguerite che lo guardava dall'alto? Poi si ricordò del discorso di Xeno, anni prima, e del suo disagio.
"Non ci sono limiti. Tutto può essere amato."
Voleva dire che... no, no, no. Xeno non poteva amarlo -sarebbe stato irragionevole persino per lui.
Erano uomini, uomini!
"Non ci sono limiti"
Stava impazzendo.
Il campanello lo destò dai suoi pensieri, e scrollando il capo salì fino al primo piano per aprire la porta, trovandosi davanti... si, chi aveva immaginato.
-Oh.-, disse semplicemente, irrigidendosi.
-Hai dimenticato questo.-, Xeno gli pose la gabbia con l'Uroboros, fissandolo con tutta l'innocenza di quei grandi occhi azzurri, -Allora ci risentiamo.-
-Fermo!-, era la sua voce a dover essere ferma, cosa che non era, -Cosa voleva dire la cosa di prima?-, snocciolò rapidamente.
-Cosa di prima cosa?-
-Il bacio.-, si sforzò di dirlo con noncuranza. Che ovviamente in quel momento non aveva.
-Non è il tipico saluto russo tra uomini?-
E Newt ci rimase con un palmo di naso, e forse solo in quel momento i suoi occhi erano spalancati come quelli dell'amico.
-Ah.-, fu la risposta.
-Ci risentiamo.-, Xeno si stava già allontanando quando Newt lo chiamò ancora.
-C'è altro, vero?-
-Dipende.-, fu l'enigmatica risposta, -Dipende se vuoi sentirlo.-
Sì, Xenophilius Lovegood era uno degli esseri più straordinariamente bizzarri che avesse mai conosciuto.

Slasho anche i vecchi padri di Luna e Rolf ormai xD questa è una side-story di questa long, Papillon, che a sua volta è una side-story di Romeo & Juliet Syndrome :)
Ho voluto mantenere queste tre storie indipendenti comunque, seppur derivate da una prima long ancora in fase di stesura. Sono terribile, lo so xD
Lo stile è un po' un esperimento, ho cercato comunque di mantenere fluido il tutto. Marguerite... mi piace come nome xD totalmente inventato, ma la mamma di Rolf non viene mai citata. Forse non è nemmeno morta!
Kitwe-Nkana è una città della Zambia con un nome troppo bello, lo dovevo inserire da qualche parte xDHo usato delle "_" al posto delle solite "-" che interrompono i pensieri per indurre precisazioni ,
scelta un po' infelice esteticamente ma necessaria. Perché Uroboros? Perché è anche il nome di un album dei Dir en grey, che tra parentesi amo. E per la complessa simbologia del serpente, che ho solo accennato.
Gelari Sparachele... mia invenzione. Insomma, non si campa solo a Nargilli e Plimpi, no? xD in Russia baciarsi tra uomini sulla bocca è un vecchio saluto reale. Russi slashoni! xD
la reazione di Newton è quella di -credo- un normale maschio adulto etero. Il finale l'ho lasciato incerto apposta -è interpretativo.
Newt si apre all'ascolto, questo è certo. Ma che accetti o meno quello che gli sarà dichiarato... decidetelo voi. Per i caratteri, sono andata cercando di essere aderente al personaggio
per Xeno, a gusto per Newt. Che mi immagino tipo Rochester dell'ultimo film di Jane Eyre, non troppo bello ma rispettabile. Insomma, sì, ho un debole per i basettoni come Foscolo xD
Mi piacerebbe davvero sapere che ne pensate, se magari vi ha fatto riflettere, cosa vi ha suscitato :)
Nyappy


   
 
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