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Autore: angelikakiki    12/02/2011    3 recensioni
Lily e James: due giovani impareranno ad amarsi in un mondo di guerra
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La nostra permanenza nella Casata dei Potter, si rivelò entusiasmante. Prima cosa: stavo con James ogni ora. Non che a Hogwarts non fosse così, ma non c'erano lezioni, né compiti, né allenamenti di Quiddich... poi la signora Potter era gentilissima. La persona più deliziosa che potessi trovare. Ci trattava sempre benissimo, e non ci negò mai un aiuto, sia per un consiglio che per qualcosa di più pratico. James poi ci faceva visitare tutti gli angoli della città, mostrandoci giardini e musei bellissimi. Arrivavamo a casa distrutti dopo il pomeriggio faticoso, e non mancava mai il tè delle sei e mezza da consumare nella stanza di James e la cena sfarzosa che facevamo in salone. Il ventitré dicembre, la signora Potter ci diede un'importante notizia.

" Bene ragazzi, siete pronti per domani? Ricordate di vestirvi bene, perchè saranno tutti tirati a lucido... non vorrei che vi sentiste a disagio..." disse. COSA?

" James, di quale festa sta parlando?" chiesi sottovoce.
" Di quella di Natale. Ci sarà una festa con tutti quei ricchi aristocratici... lo so, è una seccatura, però...

" James, io e Mary non abbiamo il vestito!" boccheggiai presa dal panico. Mary mi guardò interrogativa e terrorizzata.

" E che problema c'è? Mia madre ha sempre una soluzione... ora glielo dico..."

" Sì, ma con discrezione, James..."

" Certo, con discrezione..." annuì. Si rivolse verso sua madre.

" Mamma, Lily e Mary non hanno il vestito!"

Wow, quanta discrezione, Potter. Cercai di rimediare.

" Vede signora Potter, non sapevamo che avremmo..."

" Oh, immagino che James non vi abbia detto niente! Quando si parla di te poi, penso che si dimentichi anche come si chiama! Ma non c'è problema! Domani ho la mattinata libera, potrei portarvi a comprare qualcosa di adeguato!" disse entusiasta.

" Sarebbe bellissimo, ma né io né Mary abbiamo con noi tanti soldi..." ammisi imbarazzata.

" E che problema c'è? Offro io! Per due vestiti... per le amiche di mio figlio, questo e altro!

" Signora, davvero, non si deve disturbare!" esclamò Mary.

" E quale disturbo? Ho sempre sognato di andare a fare shopping con delle ragazze come voi! Sapete, mio figlio è maschio, ma se fosse nato femmina penso che l'avrei sempre portato a far compere!" esclamò. Probabilmente era davvero felice...

" Ma sai com'è, mamma, madre natura mi ha fatto così..." disse James. La signora Potter lo guardò smagliante.

" E io sono sempre fiera di te James... ma ora dovremmo proprio andare a letto... Oh, scusate, IO dovrei proprio andare a letto. Voi potete restare svegli quanto volete! Lily, Mary, domani alle nove andremo a fare compere, mentre questi gentiluomini" indicò i Malandrini.

" Staranno qui a preparare le cose per la festa al posto mio. Ora però vado a letto, sono molto stanca" disse congedandosi.

" Potevi anche dircelo che dovevamo portare un vestito!" disse Mary verso James.

" Lo so... è che non mi sembrava importante... il fatto che venivate tutti a casa mia mi ha distratto da questa assurda festa!" disse giustificandosi. Sorrisi stancamente. Solito James.

Andammo a letto. Mary indossò la solita camicia da notte. Sembrava una principessa. Io invece come al solito mi dovetti accontentare del pigiamone che mi aveva regalato mia madre. Assolutamente... imbarazzante. Mi infilai tra le coperte. Mary intanto si struccava in bagno.

" Carino da parte di Dorea accompagnarci!" disse lei.

" Già..." mormorai. Anche imbarazzante oserei dire.

" Insomma... è bello avere una madre no?" chiese voltandosi verso di me. Non risposi subito. Guardavo i suoi occhi brillare umidi. Mi alzai mettendomi a sedere.

" Penso che sia bello anche avere un padre. Questo James non ce l'ha. E tu sì. Pensaci!

" Lo so... ma sai Lily... la mamma è sempre la mamma..." sussurrò. Non feci in tempo a consolarla che sentii bussare alla porta.

" Chi è?" domandai. Sirius avanzò lentamente chiudendosi la porta dietro di lui. Improvvisamente mi sentii avvampare. Ero distrutta quella sera e con il mio pigiama di certo non facevo una bella figura. Mary si ricompose in cinque secondi ( e li avevo contati): si sciolse i capelli, lucidalabbra e giacchetto. Pronta per andare sulla passerella. Sirius sorrise vedendoci in quelle condizioni, ma decise di tacere quando vide la mia bacchetta poggiata sul comodino.

" Em... James... ti cerca!" affermò.

" Bene... e che vuole a quest'ora?" chiesi un po' infastidita. Cioè, era mezzanotte.

" Non lo so, ma è una cosa urgente, sta in camera, corri!" disse. Con mia grandissima riluttanza, abbandonai le mie coperte per andare a tentoni fino alla camera di James. Lui stava a letto, addormentato. Forse si era addormentato aspettandomi.

" James..." chiamai. Nessun segno di vita. All'improvviso si alzò sbarrando gli occhi.

" Lily!" esclamò inforcando gli occhiali.

" A cosa devo questa tua... em... tarda visita?" chiese ricomponendosi.

" Pensavo che mi avessi chiamata tu! Me l'ha detto Sirius!" dissi in mia difesa.

" Ma quando..." la sua espressione si fece pensierosa per qualche secondo, fino a sfociare in un scrollata di spalle.

" Ecco qua... voleva stare da solo con Mary... questa gliela faccio pagare!" affermò. Mi scappò un sorriso. Si rivolse a me.

" Bè, che vogliamo fare allora di bello, come attività notturna?" chiese gentilmente. Sbiancai come un fantasma. Lui parve capire al volo.

" Lily, ma cosa pensi! Solo perchè stiamo in camera mia, al buio, da soli, non significa che..." di nuovo ci mancò poco che svenni per tachicardia. Si guardò intorno.

" Ok, tutto lascerebbe pensare a... ok, rimediamo! Ti va di andare in giardino? Là penso che sia uno dei posti più... em... insomma, penso che vada bene" disse. Annuii. Decisamente sì. Scendemmo silenziosamente le scale, fino al salone d'ingresso. Io con le mie pantofole di certo non facevo un figurone, mentre James era perfettamente splendido anche in canottiera e boxer. Entrammo nel giardino. Di notte esso faceva un altro effetto: era un tipo di magia che non si studia a scuola. I raggi della luna ( mezzaluna!) accarezzavano ogni filo d'erba, ogni siepe, rendendoli argentei e brillanti. Un effetto spettacolare. Faceva freddo, ma non aveva importanza. Stavo con James. Si sedette al chiaro di luna. Mi avvicinai a lui.

" Sai, non avevo mai considerato quanto la luna fosse bella. Insomma, io e i ragazzi siamo abituati a temerla... è con la luna che Remus si trasforma..."

" Lunastorta, giusto?" dissi riferendomi all'attinenza tra il soprannome e la sua... licantropia.

" Giusto... e Codaliscia?"

" Perchè è un topo? Felpato... perchè è un cane, quindi non so, ha un passo lento penso..." James annuì distrattamente.

" E Ramoso perchè..."

" Perchè sono cornuto!" disse ridendo. Dopo esserci sfogati di risate, ripresi a parlare.

" Non penso che possa succedere, sai? Insomma... almeno credo..." aggiunsi arrossendo.

" Vuol dire che mi sposerai, Lily Evans?" chiese improvvisamente prendendomi le mani. Ancora su quell'argomento?

" James... abbiamo diciassette anni... Dai..." sussurrai. Lui si rabbuiò.

" Hai ragione... però a diciotto? Insomma, dopo la scuola sarebbe perfetto penso!" esclamò sognante. Sorrisi.

" Ci penserò su!" dichiarai. Lui parve illuminarsi.

" Davvero? Bè, sono... contentissimo. Sai, quando ero piccolo pensavo che... vabbè, sono solo fantasticherie..."

" Dimmi!" esclamai.

" Pensavo che ci saremmo sposati a quattordici anni!" sussurrò.

" E perchè questa cosa? Insomma a quattordici anni non si può... al limite a diciotto sì..."

" Allora vuol dire sì? Lo posso dare per valido?" domandò. Lo spinsi via ridendo. Ma quanto era cretino. Si passò una mano tra i capelli con un sorriso sul volto.

" Sai... averti qui è... stupendo. Cioè, ho sempre voluto che facessi parte del mio mondo. E ora che lo sei... non so, quasi non mi sembra vero!"

Già, non sembrava vero neanche a me. Quante volte l'avevo criticato, detestato... e ora? E ora invece... sembrava il centro del mio mondo. Anche se... anche se io forse non lo ero del suo. Anzi. Lui aveva già avuto altre ragazze. Tutto questo perchè? Perchè io ero la sola ragazzina?

" C'è qualcosa che non va? É stato quello che ho detto?" chiese. Come faceva a notarlo?

" No... è solo che... non so... anche prima in camera... io... io non vorrei che fraintendessi tutto..."

" E cosa c'era da fraintendere? Cioè, non è successo niente di grave, quindi..."

" Appunto! Non è successo niente! Non so, non capisco perchè non voglia..." James capì al volo.

" Lily, io non ti costringerei mai a fare ciò che non ti senti... voglio dire, non mi faccio problemi. Io non so se tu mi hai ascoltato alle prime uscite..." disse. Non mi ricordavo.

" A me non m'importa quanto ci vorrà o se mai succederà. Io ero al settimo cielo quando stavo al quinto anno anche solo se mi guardavi con disprezzo. Cioè, era tutto ciò che chiedevo. E io questo che sta succedendo tra di noi... Non so, mi sembra quasi un miracolo... Poter fare questo..." disse toccandomi la guancia.

" Con le altre non era così, fidati. Chiedi a chi vuoi. O se ti fidi di me, credimi. Io ho sempre pensato a te. Una volta ho baciato Kate Huston mentre mi guardavi. Non so se ti ricordi. Ma l'avevo fatto solo per farti ingelosire... che stupido... tu neanche mi consideravi..."

Sorrisi a ciò che avevo pensato in quella occasione. Gli avevo augurato di aver trovato l'amore della sua vita così da non rompere più le scatole a me. La stupidità...

" Già. Sono stata terribile..."

" E invece io sì che sono stato un vero gentiluomo guarda... Ah, comunque... senti em... in teoria... avrei il tuo regalo di Natale!" disse. EH? Regalo di Natale? Em... sì, ci poteva stare... prepariamoci alla scena più imbarazzante del mondo!

" Mi hai fatto un regalo?"

" Sì... te l'avevo portato il giorno di Halloween, ma non sapevo se dartelo lì o aspettare Natale... poi il tuo spettacolo..." arrossi. " Mi suggerì di aspettare Natale!" PURE?

" Ma... cioè... non dovevi sprecare neanche i soldi..." aggiunsi.

" In realtà non l'ho fatto! É una cosa mia... cioè, non che io l'abbia mai indossata, sia chiaro! Però è una cosa che è importante per me e vorrei che ce l'avessi tu!" spiegò imbarazzato. Puntò la bacchetta verso la porta semi aperta.

" Accio regalo Lily!" sillabò. Ed eccolo lì: un pacchetto blu sfrecciare attraverso la porta e cascare sofficemente tra le sue mani. Me lo porse. Esitante, lo guardai bene. Il pacchetto aveva più o meno la forma di un Babbano CD rom. Era rotondo e di medie proporzioni. In realtà era un bauletto. Lo aprii. Dentro vi trovai una cosa stupenda. Una collarino, una collana stretta che va indossata intorno al collo, tutta d'oro splendente e raffinata. Era bellissima.

" James, ma cosa...?"

" Era di mia nonna veramente" spiegò. " é l'unica cosa che mi resta di lei. Ma non penso che la indosserò mai, sai! Quindi ho pensato che forse ti poteva piacere..." disse imbarazzato. Non sapevo se piangere, ridere, svenire. Ma incominciai a tremare. James si alzò in piedi e mi tirò su. Mi prese per le braccia. Non osai guardarlo negli occhi.

" Lily, tutto ok? Oddio ho combinato un casino..."

" James, finiscila. É... è troppo... quello che fai per me... perchè lo fai?" chiesi quasi urlando. Lui mi fissò teneramente.

" Perchè ti amo Lily Evans. E ti giuro, non c'è nessun altra con cui vorrei stare!" affermò.

" Saresti pronto a giurarlo?" domandai decisa. Annuì serio. Lo abbracciai baciandolo ovunque.

" Allora anche io ti giuro che non ti lascerò mai, James" sussurrai. Quella notte non l'avrei dimenticata.  

  
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