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Autore: Starsshine    12/02/2011    3 recensioni
Una bugia può cambiare una storia d'amore?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi!

Prima di tutto vorrei ringraziare un milione di volte KikiEchelon92, Hurricane93 e veru_echelon che hanno recensito il primo capitolo della storia.

Grazie ragazze,senza le vostre belle parole non se sarei andata avanti a postare.

Ed infine ringrazio FloEchelon che ha inserito la mia storia tra le sue storie seguite, grazie mille!

Bene cosa vi posso dire, se non altro che.... buona lettura!

Baci.

Federica XD


Ritornai indietro di qualche anno, esattamente cinque anni fa.

Era una calda estate ed era il mese di agosto, il mese in cui incontrai Shannon.

Mi ricordo ancora quel giorno, ero a Santa Barbara e stavo camminando lungo la spiaggia a ritmo di musica.

Cantavo, fischiettavo, ballavo, sorridevo e immersa nella canzone mi andrai a scontrare contro Shannon.

Il colpo subito mi fece cadere all'indietro.

Guardai in alto e incontrai il suo sguardo.

“Scusami, non ti avevo vista. Tutto a posto?”

“Scusami tu, ero immersa nella canzone e non ti ho proprio visto” gli risposi sorridendo.

Mi porse la mano e spinse verso di lui, per poco non gli sfiorai le labbra.

Senti le sue mani scivolare lungo i miei fianchi.

“Scusami non ho dosato la forza”

“Non ti devi scusare, è normale”

Mi allontanai di qualche centimetro dal suo viso,ed incontrai ancora il suo sguardo.

“Che canzone stavi ascoltando prima di scontrarti con me?”

“Stavo ascoltando una canzone dei 30 Seconds to Mars, non so se gli conosci.”

“Ah... Sì. Gli conosco”

“Sono forti e le loro canzoni sono fantastiche. Ho sentito che tra poco torneranno in studio a registrare il secondo album. Non vedo l'ora di sentire cosa produrranno!”

“Beh... sono curioso anch'io”

Scoppiai a ridere.

“Perché stai ridendo?”

“Perché è una situazione buffa... sto parlando con un ragazzo che non conosco”

“Già... non so neanche il tuo nome”

“Sono Sara, Sara Mc Howen” gli risposi allungando il braccio.

“Ed io sono Shannon, Shannon Leto” mi rispose, allungando anche il suo braccio e stringendomi la mano.

“Leto... Leto.... quindi tu sei il batterista dei 30 Seconds to Mars?”

“Sì!”

“E cosa ci fa un batterista di livello mondiale a Santa Barbara?”

“Beh... non esagerare con il “livello mondiale”. Santa Barbara è il mio piccolo rifugio segreto”

“ E cosa fai qui?” gli domandai, mentre ci stavamo sedendo su pezzo di legno.

Vidi il suo sguardo perdersi nel nulla.

“Mi siedo e inizio ad ascoltare il suo delle onde infrangersi sugli scogli”

Chiusi gli occhi e ascoltai il suono delle onde.

Riaprii gli occhi qualche secondo dopo.

Mi voltai e notai che Shannon si era tolto gli occhiali da sole.

Gli accarezzai il viso.

“Grazie Shannon. Alla prossima”

Gli sorrisi e mi alzai dal tronco.

“Sara dove ci incontreremo, domani?”

Mi voltai verso di lui.

“Sempre qui Shannon”.

Gli sorrisi e ricominciai a correre.

 

Riaprii gli occhi e notai che erano diventati umidi.

Passai la mano lungo il mio viso e catturai le lacrime che scendevano.

Respirai a lungo, ripesando a quel giorno di cinque anni prima.

Mi alzai e riaprii la porta.

Scesi lungo le scale antincendio e riaprii la porta tagliafuoco.

Superai le porte rosse e camminai verso la mia postazione di lavoro.

Notai che i miei colleghi mi guardavano.

Mi sedetti e feci finta di nulla.

Guardai l'ora sul cellulare e vidi che mi era arrivato un messaggio.

Era da parte di Shannon.

“Ciao amore. Scusami per stamattina. Ci vediamo stasera. Ti amo. Shannon”

Sorrisi e rilessi quel messaggio più volte, fino a che non sentii qualcuno chiamarmi.

Mi alzai dalla sedia e andai nell'ufficio di mio padre.

Chiusi la porta di vetro e rimasi davanti a lui ad aspettare che mi parlasse.

“Questi sono i fogli per la missione di stasera.”

Mi avvicinai alla scrivania e gli presi in mano.

“Grazie”

Mi voltai e tornai verso la porta.

“Tutto a posto? Sai prima ti ho visto uscire di fretta.”

“Sì, tutto a posto” gli risposi in tono freddo e distaccato.

Uscii dalla stanza e tornai a lavorare.

   
 
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