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Autore: Black Swan    13/02/2011    3 recensioni
La narrazione riparte da fine novembre 2009.
Hell è a Boston da quasi due mesi, la vita a Tokyo è andata avanti.
Hell sta per tornare, anche se per poco… e sta arrivando anche qualcun altro.
Le catastrofi continuano e sono narrate anche attraverso gli occhi di personaggi che non hanno mai parlato fino ad ora, in una raccolta di one shots.
Credo che leggere the GazettE's Catastrophes ~ The Beginning sia fondamentale per capire l’evolversi della situazione…
Come al solito, so da dove comincio, ma non ho idea di dove andrò a finire.
Armatevi di pazienza, e saltate a cavallo… della moto che preferite.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'the GazettE's Catastrophes'
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09. Uruha & Yeijiro (as special guests, sisters Watanabe) - Just A Word

The Ultimate Catastrophes 4 The GazettE

 

Uruha & Yeijiro (as special guests, sisters Watanabe) - Just A Word

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 febbraio 2010

 

Yeijiro

C’era qualcosa che evidentemente le era sfuggito.

Altrimenti come si spiegava il nervosismo di Uruha e il fatto che, all’alba delle 15.00, fossero già sotto casa di Ruki e Kochiyo quando l’appuntamento era alle 15.30?

«Urupon, ma…»

«Reita mi ha detto di trovarmi qui alle 15.00, era dannatamente serio. Mi ha detto di non salire prima del suo arrivo. Non so altro. Ruki è anche più giovane di lui, kso, cosa si agita in quella testa?»

Si trovò a sorridere divertita.

Era quel particolare che faceva sentire al sicuro Ruki, era risaputo.

Uruha si accese una sigaretta. «Hai freddo?» chiese.

«Se vuoi scaldarmi, non rifiuto l’offerta.»

Il suo fidanzato tese una mano verso di lei, «Vieni un po’ qui tu…»

Si nascose fra le sue braccia ridendo.

Uruha la seguì nella risata abbracciandola.

地獄 § 地獄 § 地獄 § 地獄

Hell

Il suo fidanzato le aveva dato l’ennesima prova di quanto fosse difficile prenderlo totalmente alla sprovvista.

Tolto che aveva dovuto ripetergli quattro volte che si trovava all’aeroporto di Tokyo, era partito da casa alle 2.00 di notte per andare a prenderla.

Si spostò praticamente addosso a lui avvolgendogli il braccio. Reita si chinò su di lei e le posò un bacio sulla testa.

Avevano fatto l’amore da quando avevano messo piede in casa fino a due e mezzo prima, quando le era venuto in mente che magari era il caso di avvisare le sue ane che era a Tokyo.

Quindi Reita aveva chiamato Aoi e Kai dicendogli che era senza macchina, inventandosi una balla grandiosa per giustificare la cosa all’ultimo tuffo e anticipando l’appuntamento di un’ora, e chiedendo se potevano trovarsi a casa sua, così sarebbero partiti da lì.

Avuto l’assenso da entrambi, aveva telefonato ad Uruha avvisandolo che si sarebbero trovati sotto casa di Ruki mezz’ora prima del previsto.

Il tutto senza toglierle le mani di dosso.

Non vedeva l’ora di rivedere anche Uruha, Yeijiro, Ruki e Kochiyo.

L’arrivo di Kai, Thunder, Aoi e Butterfly era stato a dir poco esilarante.

Lei si era nascosta in cucina per non farsi vedere subito e Aoi era entrato in casa sul piede di guerra, per usare un eufemismo, vedendo anche Kai lì.

Quando era apparsa nell’ingresso, il mondo si era fermato.

Le sue ane erano scoppiate a piangere e l’avevano presa d’assalto… Aoi e Kai… non avrebbe potuto descrivere le loro espressioni neanche se fosse rinata altre cento volte.

Dopo gli strangolamenti delle sue oneesan adorate, si era trovata davanti proprio Aoi che l’aveva abbracciata quasi con le lacrime agli occhi.

Kai non era riuscito a spiccicare parola, ma il sorriso che aveva stampato in faccia avrebbe potuto mandare in vacanza il Sole.

Aveva ripetuto anche a loro cosa era successo, cioè che aveva incredibilmente sistemato la tesi due giorni prima, tre professori si erano ammalati lasciando scoperte le lezioni… e lei era saltata sul primo aereo per Tokyo, senza avere il tempo di avvisare nessuno.

Reita si era premurato di ripeterle che poteva saltare sul primo aereo per Tokyo tutte le volte che voleva, scatenando altre risate.

Avevano preso il caffè e poi, dopo che Butterfly aveva risistemato il trucco anche a Thunder, si erano messi in macchina per raggiungere casa di Ruki.

Reita aveva preso posto nel sedile posteriore tirandosi dietro lei e il regalo per Ruki. Pardon. Il regalo e la sorpresa.

Per tutti.

Di riflesso, Aoi si era messo alla guida e Butterfly aveva preso posto nel sedile del passeggero. Ovviamente voltata verso di lei.

«Ti guardo e non ci credo» ripeté per l’ennesima volta la sua oneesan. «Imouto, non potevi farci una sorpresa più bella.»

«Concordo» disse Aoi.

«Riparti fra tre giorni?» riprese Butterfly.

«Sì, ho l’aereo venerdì alle 19.00.»

«Aspetta che ti vedano Uruha e Ruki…» mormorò Aoi.

«Preparati a vedere Urupon in lacrime» l’avvisò Reita.

Annuì serrando la stretta intorno al suo fidanzato che le rese il gesto.

YEI ɰ YEI ɰ YEI ɰ YEI

Uruha

Detestava cordialmente fare le cose e non sapere perché le faceva.

Anche il semplice guardare Ruki bendato sul palco quando cantava lo avvolgeva in un senso di inquietudine che non lo lasciava fino a quando l’amico non tornava a guardare il mondo.

Pensava che quella fosse una delle cose più coraggiose mai fatte da quel ragazzo. Bendarsi davanti a centinaia di persone.

Yeijiro si era accoccolata contro di lui e se non altro il calore che emanavano insieme era abbastanza per tenere lontano il freddo.

Il problema comunque quel giorno era un altro.

Il tono della voce di Reita lo aveva confuso.

Cosa poteva essere successo per anticipare di mezz’ora l’appuntamento??

Faceva un freddo blu, cazzo.

«Ma… non sono le macchine di Aoi e Kai, quelle?» chiese improvvisamente Yeijiro.

Si voltò verso la direzione di marcia e vide chiaramente la macchina di Kai che stava parcheggiando a quattro o cinque metri da loro.

«Ma che cazzo…» cominciò incredulo.

Erano tutti lì??

«Oh per la potenza di Amat… NON CI CREDO!!!!!» esplose improvvisamente Yeijiro.

La sentì staccarsi con uno strattone e la vide partire di corsa con un grido di gioia.

Rimase talmente spiazzato da non riuscire a mettere a fuoco cosa aveva davanti.

Reita.

Butterfly.

Per la potenza di tutti i Kami-gami…

Riconobbe quei capelli appena li vide, ma il suo cervello sembrava essersi inceppato.

Bon Bon riemerse dall’abbraccio di una Yeijiro in lacrime e puntò gli occhi su di lui. «Urupon?» lo chiamò.

Cominciò a piangere come un cretino senza riuscire a spiccicare parola.

Con tre falcate le arrivò davanti e la sollevò di peso per abbracciarla, «Dimmi che non sto sognando…»

Fu quasi un lamento.

«Sono qui Urupon!» esclamò felice Bon Bon abbracciandolo «Mi sono liberata improvvisamente dalle lezioni e sono saltata sul primo aereo! Rei è partito da casa alle 2.00 stanotte per venirmi a prendere all’aeroporto!»

Si rese conto di aver riperso il dono della parola.

Rimase abbracciato a lei.

«Come stai?» chiese in un bisbiglio Bon Bon.

Inghiottì a vuoto e aprì bocca.

Niente.

Riprovò.

«Adesso sto semplicemente da dio…» farfugliò, «Kami, ti ho fra le braccia e non ci credo…»

Si separò appena da lei e Bon Bon gli asciugò le lacrime con un gesto della mano. «Sono felice di rivederti Urupon, mi sei mancato.»

Nuove lacrime si gettarono sulle guance. «Anata mo mi sei mancata.»

Tornarono ad abbracciarsi.

«Uruha?»

La voce di Kai lo riscosse.

«Dobbiamo salire, siamo già in ritardo di dieci minuti.»

Dieci minuti?? Kami-gami, il tempo ha messo il turbo!

«Ma Ruki non sa che…?» cominciò.

Reita scosse la testa. «Neanche Watanabe-sama lo sa ancora. Tant’è che stasera usciti di qui andiamo subito da lui.»

Annuì.

La posò a terra ma le cinse la vita con un braccio.

«Andiamo. Parlate voi al citofono, perché Ruki mi sente di sicuro dalla voce che sto piangendo.»

Non ci credo…

ð ð ð ð ð

Thunder

Era uno dei giorni più belli della sua vita.

La guardava, al fianco di Uruha che non riusciva a staccarsi da lei, e non ci credeva.

Non aveva semplicemente una imouto. Aveva una continua fonte di gioia.

«Ruki impazzirà di gioia quando ti vedrà» predisse Yeijiro. «E preparati perché anche Kochiyo si scioglierà in lacrime.»

Butterfly con pochi gesti sistemò un trucco che era stato spazzato via da un torrente di lacrime. Yeijiro la ringraziò con uno sguardo.

La sua imouto stava annuendo, «A proposito, voi due, congratulazioni» disse.

Uruha sorrise e la strinse a sé. «Arigatou Bon Bon. Abbiamo già calcolato che sicuramente sarai tornata a Tokyo in pianta stabile per quella data.»

«Sarei tornata comunque» gli rese noto.

L’ascensore si fermò e le porte si aprirono.

Aoi e Butterfly uscirono per primi.

Kai la prese per mano e lo seguì docile.

La porta dell’appartamento era aperta e apparve Kochiyo sulla soglia.

«Ben arriv…!!»

Il sorriso sfiorì sulle sue labbra.

L’espressione si fece sbalordita.

La vide staccarsi dalla porta e gettarsi verso Hell mentre silenziose lacrime già le rigavano le guance.

Aoi bloccò per un pelo la porta prima che si richiudesse.

La padrona di casa arrivò alla sua imouto che singhiozzava.

Hell le sussurrò qualcosa, ma Kochiyo non riuscì a calmarsi se non dopo qualche istante.

«Il festeggiato esce a controllare cosa succede» predisse Reita.

Passò vicino alla fidanzata e fu il primo a varcare la soglia, seguito da Aoi e Butterfly.

«Ah, stavo venendo a controllare che stavate combinando!» esordì la voce di Ruki «Dove avete messo la mia fidanzata?» s’informò poi.

«Otanjobi omedeto, eh??» esordì Reita con il suo solito stile.

Hell ridacchiò.

Uruha sembrò finalmente riprendere il controllo del suo corpo e si allontanò da Hell.

Prese Yeijiro per mano e sparirono oltre la soglia.

«Andiamo anche noi?» propose Kai in un sussurro nel suo orecchio.

«Certo…»

Appena entrata si rese conto che c’erano già i genitori di Ruki e Fujio con la moglie.

«Kouyou, ma che hai fatto? Hai gli occhi rossi!» stava dicendo Ruki.

«Ma niente. E’ il freddo» disse Uruha.

«Sa di balla da qui a Boston» lo informò il vocalist con un sopracciglio alzato.

Reita scoppiò a ridere, «Ultimamente adori quella città, vero??»

Ruki rivolse la stessa espressione al bassista. «Cosa kso avete combi…?»

Kochiyo rientrò in quel momento.

«Itoshii???» esplose Ruki vedendola asciugarsi gli occhi «Ma che succede???»

«Colpa mia, Taka-chan» disse la sua imouto un attimo prima di entrare.

Butterfly

Per cinque secondi buoni, Ruki restò immobile.

Cristallizzato.

La sua bocca si aprì lentamente, spalancandosi senza un suono.

A lei veniva ancora da piangere al solo pensiero di averla lì.

«Non… non… per la pietà di Amaterasu…» farfugliò Ruki, poi partì.

Si allacciò in un abbraccio da manuale con la sua imouto.

«Non ci credo non ci credo non ci credo…» lo sentì ripetere come un disco rotto.

Hell scoppiò a ridere, «Otanjobi omedeto…»

Si separò appena da lei e le prese il viso fra le mani. «Dimmi che non sto sognando… dimmelo Seiko» disse con voce rotta.

Kochiyo ricominciò a piangere, e Yeijiro con lei.

«Non stai sognando.»

Inutile dire che lei e Thunder non si fecero ripetere l’invito.

«Oh Cielo…» mormorò Fujio.

«E’ tornata a sorpresa stanotte» spiegò Reita, anticipando la sua imouto che avrebbe dovuto ripeterlo per il festeggiato e la sua famiglia. «Ha sistemato la tesi, l’ha consegnata e ha saputo che tre professori si sono ammalati. E’ partita in fretta e furia senza avvisare nessuno. Quando mi è squillato il cellulare stanotte alle 2.00 lì per lì mi è preso un colpo… ma non è stato niente in confronto a quando mi ha detto di essere all’aeroporto di Tokyo…»

Uruha scoppiò a ridere, «Quante volte ha dovuto ripetertelo prima che ti convincessi?» s’informò.

«Quattro» rispose Reita con un sorriso. «E fino a quando non l’ho avuta fra le braccia, comunque non ci ho creduto.»

Uruha abbracciò il suo migliore amico, «Dei Ryo, sono così felice…!!!!»

Reita rispose all’abbraccio scompigliandogli i capelli.

«Non potevi fargli regalo più bello, Hell» mormorò Kochiyo. «Quando l’ho vista sul pianerottolo ho pensato di avere le allucinazioni!» aggiunse ancora sconvolta a chi non lo sapeva neanche lei.

«Itoshii…»

Aoi le passò un fazzoletto.

«Arigatou itoshii…» mormorò prendendolo.

Sentì un braccio avvolgerle la vita e riconobbe il profumo di Thunder ancora prima di voltarsi.

Rese l’abbraccio alla sua imouto.

«Fatti guardare…» mormorò Ruki allontanandosi di nuovo da Hell, «non riesco a credere ai miei stessi occhi. Quando pensi di ripartire?»

«Venerdì alle 19.00» rispose Hell.

Le mani di Ruki si intrecciarono con quelle della sua imouto.

Lo vide annuire, «Puoi fermarti qui oggi pomeriggio o vai subito da tuo padre?»

Sorrise senza volerlo.

«E’ il tuo compleanno Takanori, oggi. Vado da daddy stasera con le mie oneesan e relativi fidanzati.»

«Domani sarai proprietà della tua famiglia» predisse Kochiyo, «ma pensi che giovedì o venerdì prima che tu parta possiamo stare insieme?»

«Sicuro» rispose Thunder per lei.

«Ah, prima che mi scordi» disse Aoi. «Otanjobi omedeto!!» disse tendendo a Ruki la busta con il loro regalo.

Scoppiarono tutti a ridere e Ruki si separò definitivamente da Hell per essere circondato dai quattro ragazzi.

Thunder la tirò per un braccio e, aggirando il gruppetto, arrivarono alla imouto, circondandola.

«Imouto, non so come ringraziarti per tutto questo» mormorò Thunder, «mi sembra un sogno…»

«Anche a me.»

Si serrarono in un abbraccio.

YEI ɰ YEI ɰ YEI ɰ YEI

Yeijiro

«La guardo e non ci credo…» mormorò Kochiyo ancora sconvolta.

Ruki era stato circondato da tutti e quattro, Butterfly e Thunder avevano stretto Hell in un abbraccio a tre.

«Yei-chan… è veramente qui?» chiese la sua migliore amica «L’abbiamo nominata anche stamani. Taka ha detto che sarebbe stato perfetto se…» nuove lacrime le riempirono gli occhi.

«Beh… allora è perfetto, no?»

In quel momento Hell si separò dalle ane e andò verso Fujio che la fissava sbalordito.

«Lieta di rivederti, Fujio.»

«Watashi mo Hell. Credo di non aver mai visto Takanori così sorpreso e felice. Arigatou.»

«Ti garantisco che il piacere è mio.»

Mentre Hell salutava anche i genitori di Ruki e la moglie di Fujio, Ruki cominciò ad aprire i regali.

Quando arrivò a quello di Reita e Hell, lasciato rigorosamente per ultimo, si bloccò.

«Ryo, qual è il tuo?» chiese con la testa mezza dentro al sacchetto.

«Ci vedi doppio? Io e Hell abbiamo fatto un regalo unico come gli altri.»

«Veramente, no.»

«Quello impacchettato è il regalo per te» s’inserì Hell tornando verso di loro. «La busta nera… beh, sono le copie della mia tesi, ancora non discussa quindi assolutamente inedita, per voi.»

Rimasero tutti annichiliti… ma Ruki fu un fulmine a riprendersi dalla sorpresa… e fuggì in camera.

Chiudendosi anche probabilmente a chiave dentro, stando al rumore della porta che sbatteva.

«Ma cosa…?» cominciò Uruha… poi realizzò cosa aveva fatto l’amico «TAKANORI ESCI IMMEDIATAMENTE DI LI’‼‼» esplose.

«S’è portato dentro tutte le copie?» chiese basito Aoi.

La classica conferma dell’ovvio.

I quattro si guardarono a vicenda, poi si riversarono lungo il corridoio.

«Taka apri la porta!» esplose Reita.

«La voglio vedere watashi mo…» piagnucolò Uruha.

«Itoshii, ma perché non me lo hai detto?» chiese Reita, ovviamente rivolto a Hell che già rideva.

«Perché era una sorpresa per tutti…» fu la risposta.

«Oooohhhh wow…‼» arrivò l’esclamazione di Ruki, anche se ovattata, dall’interno della stanza.

«TAKA APRI QUESTA PORTA!» esplose Aoi «Ma non è giusto! L’ho saputo per primo io!»

«Taka guarda che la butto giù!» lo minacciò Reita.

«E aspettate un momento! E’ il mio compleanno!» disse Ruki da dentro la camera.

«Vuoi arrivare al prossimo?» chiese eloquentemente Reita.

«Aspettate…» disse improvvisamente Kai.

Si fece spazio fra Uruha, Aoi e Reita e arrivò alla porta. «Taka-chan…» esordì con il tono del leader saggio e persuasivo «devono vederla anche Thunder e Butterfly… pensa a questo… Thunder potrebbe arrabbiarsi»

In realtà Thunder stava cercando disperatamente di non soffocare da come stava ridendo.

E non era la sola.

Ci furono secondi di silenzio assoluto, poi si sentì la chiave girare nella toppa e la porta si aprì.

Apparve un mortificatissimo Ruki che tendeva con una mano quattro copie della tesi e una copia se la teneva ben salda contro il torace in un abbraccio.

Kai prese immediatamente una copia e si diresse verso Thunder, «Guarda‼!» esclamò felice.

Seguito a ruota da Aoi, che si diresse verso Butterfly, «Itoshii ce l’ho fatta!» annunciò soddisfatto.

«Puffo» disse Reita serissimo a Ruki… in quella che dal tono doveva essere un’offesa… e prese la propria copia.

Uruha s’impossesso dell’ultima. «Ma perché devi sempre essere così dannatamente impulsivo?» chiese.

«Volevo essere sicuro di avere il tempo di guardamela con calma…» si difese Ruki.

«Wow…» mormorò Butterfly.

Stava guardando la copertina e l’accarezzava con la mano.

«Copertina di seta?» chiese Kai incredulo mentre Thunder a sua volta sembrava quasi cullare la copia che aveva fra le mani.

Hell annuì. «Rilegatura rigida rivestita in seta. Nella prima pagina ho fatto incidere a rilievo su carta di riso il titolo della tesi in giapponese, nella seconda è scritto in inglese sempre in rilievo su cartoncino. Tutto il resto è in carta patinata da rivista, in giapponese a sinistra in inglese a destra. Ho fatto diventare pazzi quei poveri ragazzi del negozio di rilegature. Ho pensato che parlando di Visual Kei… il concetto di apparire doveva cominciare nel momento in cui veniva presa in mano. Le foto che ho inserito saranno presentate come diapositive mentre la discuto.»

«Stasera me la leggo con calma» disse Ruki sorridente. «Itoshii, la leggiamo insieme, ok?» chiese a Kochiyo che annuì prontamente.

«E’ un piccolo capolavoro Hell» mormorò Kai. «La presentazione pesa sul voto finale?»

«Sì.»

Il ragazzo annuì, come se capisse improvvisamente qualcosa.

«Ehm… Taka, ti è piaciuto il regalo?» chiese Reita di punto in bianco.

Ruki lo guardò senza capire, poi alzò gli occhi al cielo e girò su se stesso infilando di nuovo il corridoio. «Il regalo‼! L’ho lasciato di là ancora chiuso‼»

Scoppiarono a ridere anche Kunie e Sekien Matsumoto.

Fujio rivolse una rassegnata occhiata al soffitto. «Non cambia mai.»

Kochiyo sorrise deliziata, «No, per la bontà degli Shichifukujin…»

Ridacchiarono tutti.

YEI ɰ YEI ɰ YEI ɰ YEI

Uruha

Poteva custodirla come una delle giornate più belle della sua vita.

Sorpresa era solo una parola.

Amicizia era solo una parola.

Affetto era solo una parola.

Erano loro a riempirle, forgiando i concetti che volevano esprimere… e le rendevano speciali.

Thunder tirò fuori la macchina digitale dalla borsa. «Ragazzi…?» chiamò.

«Stavo cominciando a chiedermi se te la fossi scordata a casa» commentò Reita.

«Devo sistemarmi i capelli‼» esclamò la sua fidanzata.

Ovviamente, Thunder la immortalò subito.

«Ma Thunder!»

La fotografa ridacchiò. «Stai divinamente» la rassicurò. «Vero Urupon?»

«Lei è divina.»

Yeijiro arrossì immediatamente.

Sorrise felice.

Anche amore era solo una parola.

Era quella donna a renderla speciale.

 

 

 

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NOTE:

 

Eh sì, ogni tanto un aggiornamento ci vuole! XD

 

Martedì incontro i vari medici con le nuove analisi (migliorate, ma ancora sotto le soglie minime). Spero di darvi la notizia che aspetto di ricevere.

 

Devo ammettere che sono settimane che non apro un word, oltre un mese.

E’ stato un sollievo stanotte sedermi al pc, musica dalle cuffie e… questo XD

 

Grazie e un bacio alla pargoletta Mya, a Cucciola_81 e The Resurrection che hanno commentato la scorsa shot. *s’inchina*

 

Alla prossima.

   
 
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