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Autore: Kaimy_11    13/02/2011    2 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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28. Sfere.

 

 

 

 

Le scale erano fredde e deserte, nessuno ronzava davanti alla porta della Sala Grande, dato che al suo interno l’Umbridge aveva messo in punizione tutti quelli dell’ES. Tutti quelli sfortunati, almeno. Infatti Areal aveva avuto la fortuna di avere un amico che l’aveva risparmiata alla donna.

La ragazza sedeva su quelle scale, i gomiti sulle ginocchia e il mento sui pugni. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, non le era ancora passata quella sgradevole sensazione. Aveva tradito tutti, solo per essere amica di Draco. In quel momento Cho Chang scese le scale, la guardò appena con tristezza e andò a posizionarsi davanti la grande porta chiusa.

Povera Cho, era stata costretta a confessare da una pozione, ma nessuno lo sapeva. In ogni caso, entrambe erano sfuggite a ciò che le spettava.

Erano traditrici.

Quando i ragazzi uscirono dalla Sala Grande, quasi tutti salirono le scale senza degnare le due ragazze di uno sguardo. Qualcuno urtò Cho, qualcuno fece una smorfia vedendo Areal. Quando uscì Harry, questo schivò Cho e superò Areal senza dire una parola. Cho andò via a testa bassa, ed Areal rimase seduta nella scale, anche lei con lo sguardo rivolto al pavimento.

Hermione uscì dalla sala e si avvicinò ad Areal senza tante storie.

–So come sono andate le cose, e lo sa anche Harry. Mi ha detto di dirti che se qualcuno è riuscito a scampare a tutto questo, non c’è nulla di male-

Areal non rispose, non alzò neppure la testa, era fredda come il ghiaccio.

Hermione salì le scale e se ne andò.

In quel momento Areal vide Canni ferma proprio di fronte a lei, Erick poco dietro.

-Canni- sussurrò Areal.

Ma Canni fece un smorfia, serrò le labbra e corse via.

-Canni!- la chiamò ancora Areal.

La ragazza si fermò a metà scale.

–Credevo fossi mia amica, mi fidavo di te- e poi corse via.

Erick la seguì in silenzio.

Areal si passò una mano fra i capelli, come a volerseli tirare. Quando la gente non si aspetta nulla da te, non puoi deluderla, pensò Areal, riferendosi ad Hermione. Ma quando una persona si fida di te, inizia ad aspettarsi qualcosa in cambio e, se non la riceve, le cose possono non andare nel migliore dei modi.

   

Draco Malfoy scese le scale silenzioso come la notte, superò la ragazza seduta e andò ad appoggiarsi al muro lì vicino, accuratamente distante da lei.

-L’Umbridge usa una piuma che incide la pelle della tua mano, non credo che avresti voluto essere lì dentro-

Areal non disse una sola parola.

-Andiamo!- fece Draco, scostandosi dal muro e allargando le braccia. –Non volevo che facessi parte degli amici di Potter, dannazione!-

-Credevo che non volessi vedermi punire…-

-Infatti!- fece una pausa passandosi la mano fra i capelli. –Io mi fidavo di te, credevo fossi mia amica. Perché non mi hai detto come stavano le cose, non ti fidavi di me? Pensavi che ti avrei denunciato?-

Areal abbassò la testa.

Draco la guardò con una smorfia. –Da tutti potevo aspettarmelo, ma non da te-

Areal tornò a guardarlo negli occhi. –Harry Potter è il tuo nemico, siete in competizione dal primo anno. È il tuo eterno rivale. È normale che tu abbia voluto fargli questo, morivi dalla voglia di farlo!-

-E fra i suoi amici c’eri tu- sottolineò il ragazzo.

-Non deve essere stato facile per te accettarlo, lo so. Ma sai benissimo che ciò che c’era fra di noi non sarebbe mai cambiato.-

-Già, dobbiamo solo passare la vita a nascondere le nostre vere identità, per il resto fila tutto liscio!- disse sarcastico.

-Non potrebbe andare altrimenti.-

-Per questo ti perdono.-

-Anch’io ti perdono.- Disse Areal, incuriosendo Draco. –Come ho già detto, aspettavi la vendetta contro Potter da tempo. C’e l’hai nel sangue tutto questo, prendertela con i più deboli, farla pagare a tutti gli amici di Potter…-

Draco fece un passo avanti, ma lei lo fermò con lo sguardo. Erano nella penombra, lei ancora seduta sulle scale.

-Ma fra quelli come Potter, ci sono anch’io. Io condivido le sue idee, Draco. Sei disposto ad accettarlo?-

Draco la guardò negli occhi. Quegli occhi blu che tanto…

-Sì, io sì-

-Dobbiamo solo passare la vita a nascondere le nostre vere identità, per il resto fila tutto liscio. È questo che vuoi, Draco? Siamo sfere di vetro che rotolano irrimediabilmente l’una contro l’altra, ma che non appena si toccano, schizzano ai poli opposti.-

Draco Malfoy guardò la ragazza seduta, e dentro di sé qualcosa fece un sonoro crack. Serrò la mascella, voltò il capo per non guadarla. Non sarebbe mai riuscito a sostenere il suo sguardo, non mentre saliva le scale allontanandosi da lei.

 

Silente era stato scacciato dal ruolo di preside e al suo posto era ovviamente stata assegnata l’Umbridge, ma fortunatamente lo cose erano ben presto tornate al loro posto. Giù al ministero era successo un gran trambusto, Harry aveva affrontato Voldemort insieme ai suoi amici e il Ministro della magia aveva visto con i proprio occhi che Potter non mentiva affatto.

La cosa che spingeva Areal a correre giù per le scale, era l’arresto di un uomo molto rispettato, in quando Mangiamorte colto sul fatto.

Draco Malfoy sedeva sulla statua dell’ingresso, davanti la Sala Grande. Era accerchiato dai suoi amici. Tutti i ragazzi di Hogwarts stavano portando le loro cose all’ingresso, pronti per il ritorno a casa.

Proprio in quel momento Blaise mise una mano sulla spalla di Draco, ma il ragazzo la scansò bruscamente.  

-Draco!- Chiamò Areal, in quello che le era sembrato un sussurrò troppo basso in mezzo a qual baccano.

Draco Malfoy, tuttavia, alzò lo sguardo e la vide, rimanendo immobile a fissarla. Areal si voltò e si avviò verso il corridoio più appartato, e poco dopo il biondo la raggiunse.

-Cosa c’è?- chiese lui, sgarbato.

-Mi dispiace…- gemette lei, con gli occhi blu puntati nei suoi.

Draco fece una smorfia e si allontanò.

–Non provare a compatirmi! Cosa c’è? Ti faccio pena, forse?-

Areal scosse la testa.

Draco sbatté il pugno contro il muro.

–Quel dannato Potter, è stato lui e i suoi amici. È stata tutta colpa sua ed io giuro che gliela farò pagare!-

Areal non disse nulla, non avrebbe saputo cosa, d'altronde.

Il padre di Draco era finito in prigione, ad Azkaban. Il biondo era bravissimo a mascherare le sue emozioni, ma Areal immaginava il dolore che doveva provare.

E anche la rabbia.

-Adesso spero che capirai, Areal, che non siamo fatti per essere amici- Disse Draco con una serietà disarmante.

Le si avvicinò con passi lenti senza distogliere lo sguardo dal suo viso.

–Buone vacanze- le disse accarezzandole una guancia, poi si voltò per andarsene.

Areal sentì il suo cuore scoppiare, il gelo che lo aveva avvolto si era dissolto all’istante lasciandolo troppo indifeso, debole.

Alzò gli occhi e vide Draco di spalle.

-Draco!- strillò.

Lui si voltò, gli occhi di ghiaccio spalancati per lo stupore. Era fermo al centro del pianerottolo delle scale, nel suo sguardo si susseguirono diverse emozioni tra cui lo stupore.

In fine si fecero caldi e magnetici.

Troppo caldi.

Areal corse verso di lui e Draco non fece assolutamente nulla. Si limitò ad accoglierla fra le sue braccia quando questa vi si gettò, e a lasciare che le loro labbra si unissero in un bacio. Lasciò anche che la ragazza intrecciasse le sue mani fra i suoi capelli, mentre lui la stringeva a sé come a non volerla lasciare andare ma più. Si baciarono con passione, trasportati da quel sentimento che li univa da ben cinque anni, incuranti degli sguardi di mezza scuola puntati su di loro, compresi quelli degli amici di Draco.

Quando si separarono si persero ognuno negli occhi dell’altro per interminabili secondi. Draco le accarezzò nuovamente la guancia.

Sembrò non finire mai quel secondo, i loro respiri si fondevano, Areal sentiva quello gelido di Draco sfiorarle la pelle.

Il ragazzo non staccò i suoi occhi argentei da quelli di zaffiro di lei, quasi in quelle gemme color del mare si nascondessero tutte le risposte che cercava. Dipendeva da lei, quel bacio che si erano dati era stata una liberazione, qualcosa che desideravano da troppo tempo.  Per questo non si infuriò, vedendolo come un gesto di compassione nei suoi confronti.

Perché non era affatto compassione. Era altro.

Areal si scostò da lui e, mentre il ragazzo tornava dai suoi amici, lei saliva le scale, in silenzio.

Solo adesso era pronta a dirgli addio.

 

 

 

Continua…

 

Il prossimo capitolo, non so perché, è il mio preferito in assoluto. Se vi è piaciuto ciò che è accaduto in questo capitolo, spero che vi appassionate a leggere anche il prossimo.

Forse sapete già cosa succederà, è forse no… XD okay la smetto!

 

Grazie mille per la recensione a:

BumBj

Nocticula_Nott

Books

 

Grazie anche a chi ha letto soltanto, un saluto a tutti e a presto ^^

 

   
 
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