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Autore: willHole    13/02/2011    1 recensioni
Questa storia è una raccolta disomogenea di schizzi che in comune hanno solo il tema: descrivere, per quanto possibile, la bellezza della Natura, la sua grazia incomparabile, la sua eleganza.
Sono solo dei piccoli quadretti, nella maggior parte dei casi a carattere paesaggistico, con l'unico scopo di fotografare dei momenti o delle situazioni particolari. Piccoli esecizi anche di stile, alle volte, quando ho tentato di scrivere in modi a me non proprio congeniali.
Alcuni li ho già scritti, altri sicuramente ne scriverò in futuro, perché questo è un argomento che mi ha sempre affascinato, sebbene in realtà non ne conosca ancora la ragione.
Leggete dunque, o amanti della viridea natura, questi insoliti schizzi di verde mentale...
Contiene la sezione "Parata di Fiori", sottoraccolta alfabetica di schede botaniche a carattere fitoterapico, balsamico, filosofico e/o mitologico, frutto di nuove follie ed elucubrazioni varie del mio stanco cervellino...
Contiene inoltre, al capitolo 26, la "poesia" Ballata di una foresta bambina, partecipante al concorso "La Foresta e...la Bambina" indetto da Eylis.
E', questo mio paradiso, l'arzigogolata proiezione della mia mente nel mondo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno, il tramonto

 

 

Il giorno che cambiò la mia vita, salii sulla collina dell’olmo. Era un pomeriggio d’estate come tanti, soleggiato e afoso, e il confortante e monotono brusio delle cicale permeava l’aria. Salii sulla collina soprattutto perché non ci andava mai nessuno, e così potevo sedermi ai piedi dell’alto tronco e pensare in libertà, ma anche perché l’olmo offriva una gradevole frescura, e sarebbe stato un bel sollievo goderne per un po’.

Arrivato in cima, sedetti a terra, con la schiena ben appoggiata alla ruvida corteccia, e chiusi gli occhi. Incredibile come, non appena escludevi la vista, tutti gli altri sensi facessero a gara per trasmetterti le più disparate sensazioni: sentii con precisione i cinguettii dei passeri, da qualche parte sopra la mia testa, e avvertii distintamente le singole incisioni sul fusto dell’olmo, ciascuna diversa da tutte le altre. Mi lasciai cullare dal frinire dei grilli e, a poco a poco, mi addormentai.

Quando mi svegliai seppi, con assoluta certezza, che stava per succedere qualcosa di straordinario. Aprii gli occhi con un senso indefinibile di aspettativa, e, per quella che mi parve la prima volta, vidi il mondo.

Eppure, tutto era esattamente come in qualsiasi altro giorno: l’olmo svettava dalla cima della collina come sempre, e il sole si ritirava dietro la lontana collina dell’orizzonte come faceva da migliaia e migliaia di giorni. Ma qualcosa, quel giorno, rendeva il tutto meravigliosamente magico, come se un qualche potente stregone avesse gettato un incantesimo su quell’istante di pura bellezza, e l’avesse accresciuta, e preservata, perché anch’io potessi ammirarla.

Sotto i miei occhi rapiti, il cielo oltre le fronde dell’olmo mutò, si tinse di un rosso bruciante che subito trascolorò in un arancione più tenue, mentre ogni cosa sembrava accendersi e ardere di una propria, sfolgorante luce ambrata.

Feci spaziare lo sguardo per tutta la collina, e fu come se fossi partecipe della sua vita ancestrale, del suo lento e solenne respirare, dei suoi pensieri antichi come le ossa della terra. Mi parve di comprendere, in un unico istante, l’essenza stessa del mondo, la grandezza del dono della vita, la bellezza e lo splendore del creato.

Compresi e gioii dentro di me, e tutto si fuse in quell’unico istante di maestoso e quotidiano fulgore: il cielo, la terra, l’olmo, la collina, la luce sfavillante del sole morente.

E fu così che laggiù, oltre la collina, oltre il villaggio, oltre il mare, oltre tutte le terre, il sole tramontò.

 

Aspettai ancora un istante, poi discesi il dolce declivio della collina, e andai a casa.

 

 

 

 

 

 

 

Storiella risalente a due anni fa, scritta come accennavo in precedenza, per il corso di scrittura creativa organizzato dalla mia scuola. Il tema era “La svolta”, da intendersi in ogni possibile senso: e questa ne è stata la mia personale interpretazione. Intimamente consapevole, per l’appunto, della magnificenza della natura.

 

Fatemi sapere che ne pensate!

 

willHole, sorrisoni :)

 

  
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