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Autore: Tury    13/02/2011    1 recensioni
Un fischio, il silenzio e dopo l’esplosione. Se dovessi dare un suono alla mia vita, darei quello prodotto da una bomba. Da quel che ricordo la guerra è sempre stata la mia realtà. Correre, nascondersi, uccidere. Uccidere, uccidere, uccidere. Perché questa è la politica che vige sul campo di battaglia, perché è sempre il più forte a sopravvivere, perché…
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torno nella tua casa. Non posso più definirla nostra, non dopo quello che ti sto facendo. Perdonami Sophie ma è necessario. Sento che sto cambiando, che sto diventando ciò che non sono. La mia parte umana sta soccombendo sotto l’attacco di questo mostro che alberga in me. Come vorrei strapparmi questo tumore dal cuore e poter vivere con te. Sai, Sophie, in questi giorni sto imparando a conoscere il dolore, sembriamo quasi gemelli. I nostri occhi sono fratelli, portatori di tristezza. Eppure è solo colpa mia. Sarei dovuta sparire, questo mondo non avrebbe più dovuto sentir parlare di me. Un’assassina, ecco cosa sono. E agli assassini si sa, non è permesso amare. Ma tu sei importante per me, troppo Sophie. E non c’è una via di uscita. Voglio proteggerti Sophie, senza causarti dolore. Ma cosa mi aspetto? Che qualcuno accolga questa mia richiesta? Nessuno ascolterà questo mio lamento, come sempre. Sono un demone dannato. Ma perché avete concesso a questo demone un cuore se era già scritto che non potesse amare? Perché state ferendo un angelo innocente? Che colpe ha lei? Giustizia, giustizia, giustizia. E ditemi, dov’è ora questa giustizia che tanto acclamate? Ve n’è forse nel suo dolore? Nel mio di certo, io sono una dannata, una creatura infernale. Allontanatela da me, cancellate ogni suo ricordo che mi riguardi. Salvatela, salvatela. Vi prego…
La porta si apre e ne entra lei. Ci guardiamo, i nostri sguardi si legano, si incatenano, si accarezzano. I nostri occhi non vogliono lasciarsi, vogliono ancora vivere quel sentimento che ci ha unite dal primo momento. Vogliono leggere ancora il motivo della propria esistenza in quelli dell’altra. Vogliono rispecchiarsi in essi. Non proferiamo parola e anche il legame che univa i nostri sguardi si spezza. Sento la mia anima urlare, torturata da fiamme invisibili.
“Che hai fatto oggi?”
“Nulla che ti riguardi.” La vedo irrigidirsi. Cerca di controllare il suo dolore e la sua rabbia. Perdonami…
Vai di là, senza dire nulla. Non ti seguo, resto distesa sul letto, a fissare quel soffitto così bianco. Un tempo anche le mie vesti erano dello stesso colore, ma il grigio ne sta consumando la purezza. O forse quella purezza che tanto credevo di possedere è sempre stata solo un’illusione. Dei singhiozzi… no ti prego, Sophie non piangere, non piangere…
“NON PIANGERE!” mi guarda terrorizzata, i suoi occhi spalancati, la bocca semiaperta, il corpo scosso da tremiti. Il mio corpo si è mosso da solo, e quell’urlo… era rabbia la mia? E di cosa ti arrabbi Farah? Sei tu la causa del suo dolore e ti permetti anche il lusso di innervosirti per il suo pianto lecito. Noto che si tiene la mano, guardo meglio. Ha un’ustione in quel punto. La padella le è scappata di mano per poi finire sul polso e causarle quella bruciatura. Mi avvicino ma lei indietreggia.
“Vai via…” lo sussurra appena. Ma che cosa ti sto facendo?
“Sophie.”
“VAI VIA!” scappi nella tua camera e chiudi la porta a chiave. Potrei passare attraverso le pareti e andare da lei, ma a far cosa? A procurarle altro dolore? Mi dirigo nel salone e mi stendo sul divano. Quanti ricordi sono legati a questo oggetto. È qui che vedemmo il nostro primo film. Il mio cuore si stringe in una morsa e un lamento strozzato sfugge dalle mie labbra. Questo dolore non ha eguali. Più intenso di qualsiasi ferita terrena, più amaro di qualsiasi veleno. La mia vista è annebbiata e il respiro diventa inspiegabilmente irregolare. Un’aura nera compare al mio fianco.
Ti avevo avvertita.
Taci.
Lei ti ucciderà.
Ne ha tutto il diritto.
Vieni con me.
Mai!
Il tempo è quasi scaduto, quando tutti i signori saranno riuniti, il nostro padrone tornerà in vita.
L’aura nera sparisce. Padrone. Non farmi ridere, io non ho padroni. Ho solo un angelo da difendere.
  
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