Anime & Manga > Naruto
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Autore: loonaty    13/02/2011    3 recensioni
-No,tu non sei lui-
-Stai dicendo che non so chi sono?-
-Tu invece non avevi detto che saresti diventato Hokage?-
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Konoha era vuota e silenziosa. La gente la attraversava con i segni della morte sul volto. Quello non si poteva più definire un villaggio.
Naruto, appollaiato su un tetto guardava le strade sotto di lui. L’aria secca che gli faceva lacrimare gli occhi. La giacca rossa che si gonfiava alle sue spalle per quel vento arido dal sapore di sangue.
Naruto, il ninja più promettente del villaggio della foglia. Naruto, il più vicino ad essere il prossimo Hokage, aveva dimenticato cosa volesse dire essere legati ad un luogo. Perché lui detestava quella città vuota, che aveva perso la speranza, ed insieme a lei anche lui si era spento. Non più il ragazzino attivo e birbante. Ora solo Naruto, stanco di quel villaggio che una volta chiamava casa.
Si coprì gli occhi con una mano. Basta!Basta piangersi addosso!
Eppure ancora non riusciva accettare il fatto che in quei giorni di sconforto la volpe avesse preso il sopravvento, tanto che certe sere andava a letto senza ricordarsi cosa aveva fatto quella mattina. Ed allora correva da Sakura chiedendole un resoconto della giornata che lei non sapeva dargli perché “non ti sei fatto vedere in giro” e poi la gente parlava di fatti strani, come segni di artigli su quella parete appena verniciata o “chi ha sfondato la vetrina del mio negozio?” oppure ancora “sono stati ritrovati diversi animali squartati all’ingresso del villaggio!”. Ormai però ci avevano fatto l’abitudine, spazzavano via i gatti sviscerati dai loro usci, lavavano il sangue dai panni appena stesi il giorno prima senza battere ciglio, e la diceria che un killer si aggirasse per le strade ormai non li preoccupava più. C’era silenzio quando Naruto passava, eppure nessuno, nessuno a parte Sakura poteva sapere delle macchie di sangue sui suoi vestiti la sera, nessuno poteva sapere del sapore rugginoso che spesso aveva sulle labbra.
-Così non si può andare avanti-
Sakura gli si avvicinò alle spalle cingendogli il collo con le braccia magre e candide.
-Vai a Suna-
Le disse. Nient’altro. E lei, morta,come tutti gli altri, non fece domande, la scarica di chiacchiere e proteste non si fece nemmeno intravedere e Naruto seppe di aver fatto la scelta giusta. Non le avrebbe fatto del male, sapeva che qualcosa di incredibilmente sbagliato stava per accadere, lei però non doveva finirne invischiata.
Sprofondò le labbra tra i capelli biondi,color del grano maturo, chiuse un secondo gli occhi acquamarina e respirò il suo odore, il sentore di sangue più forte di qualche giorno prima. Voleva piangere, urlare, strillare, ma, come Naruto, anche la ninja piagnucolona aveva smesso di fare la bambina. Si voltò e si allontanò di qualche passo. –Naruto, fermalo- Bisbigliò. Il ragazzo non le rispose. Sakura strinse i pugni allontanandosi,saltando di palazzo in palazzo, con il vento negli occhi. No, Naruto non l’avrebbe fermato. Lei però aveva troppa paura per restare. Il giorno dopo Sakura non era più al villaggio.
Fu ritrovato il cadavere della ragazza che lavorava all’ichiraku. Suo padre pianse e chiuse il ristorante. Naruto, con il volto imbrattato di sangue, non battè ciglio, osservando lo strazio del genitore da sopra il tetto della struttura. Un ghigno sadico si dipinse sulle sue labbra.
 
   
 
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