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Autore: Bakabeans    14/02/2011    2 recensioni
Work at Shin-Ra, get your pay.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caith Sith, Nuovo personaggio, Reeve, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: FFVII
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What WORKS and what doesn't

 

Il signor Reeve le aveva regalato una mappa del Pianeta, già opportunamente segnata da un pennarello rosso su "Midgar". Al suo intento didattico aveva unito poi una scatolina piena di puntine colorate: "Ne metta una su Kalm. Hanno lasciato da poco la città e sembra si stiano dirigendo verso Junon."

"Vanno a Junon, cazzo. E' diverso dal tuo fottutissimo condizionante."

Cat notò una minuscola venuzza iniziare a pulsare sulla tempia del suo capo: "Condizionale, signor Reno. Comunque, non c'entra con il mio discorso."

"Senti, c'è il mio bossazzo a rincorrere quelli dell'AVALANCHE. Basta e avanza senza che la scribacchina stia a fare la lezione di geografia al gatto."

"Non sono un gatto. Sono un automa meccanico in sembianza di felino." Commentò offeso Cait, sistemandosi la coroncina.

"Me ne fotto di cosa sei."

La venuzza pulsante del signor Reeve ebbe un guizzo: "…Reno, ho lasciato che Heidegger le permettesse di unirsi a noi nel suo periodo di convalescenza. Sarebbe pregato di collaborare."

Da dietro il suo pacco di fogli ancora caldi di fotocopiatrice, Cat lanciò un'occhiata al Turk dai capelli rossi, intento a tamburellare con il Teaser d'ordinanza sul braccio che aveva legato al collo: quella che lei aveva scambiato come una consueta sbornia di prima mattinata, era invece il pietoso risultato della missione al Settore 7. Distrutto il pilastro di sostegno, distrutto anche il braccio sinistro di uno dei fidatissimi del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

"Con una matricola. Mi hanno rimpiazzato con una matricola. Potevano rimpiazzarmi con te, scribacchina, e sarebbe stata la stessa fottuta cosa."

Annuì stupidamente, rintanandosi contro il muro: "Mi dispiace, signore."

Reeve tossicchiò, recuperando l'attenzione dello strano trio radunato nel minuscolo ufficio del Piano 65: "Il Presidente mi ha personalmente chiesto di collaborare alla mappatura dei movimenti dell'Avalanche,  unitamente alla Turks… Per questo lei è qui, signor Reno." Rimase per un attimo in silenzio, fissando compiaciuto la mappa del Pianeta dove la scritta "Midgar" campeggiava segnata dal suo bel pennarello rosso "Fino a quando non si sarà ripreso e potrà raggiungere i suoi compagni, ci potrebbe essere d'aiuto nel prevedere le loro mosse."

Reno lanciò in fischio di disapprovazione: "Ma te lo devo ripetere in wutaiano o proprio non comprendi?! C'è il bossazzo e Rude a inseguire quei cazzoni di terroristi, voi non servite a un maledetto accidenti."

E detto questo girò le pantofole verdognole dell'Infermeria, senza risparmiarsi di assestare un colpo deciso di Teaser alla porta. Giusto per far capire quanto fosse incazzato a bestia, fottutissimi impiegati del cazzo.

"Dunque, riprendendo il discorso. Pare che il signor Reno non sarà dei nostri." Commentò Cait, controllando con fare altezzoso i lembi che legavano il suo mantellino rosso "Dovremo darne comunicazione al Dipartimento di quell'Heidegger, Reeve."

"Dunque, riprendendo il discorso. Pare che l'AVALANCHE si stia dirigendo verso Junon." Si passò una mano sulla barbetta, tornando a guardare dove fino a poco prima Reno stava a schiumare contro il suo robottino meccanico "Junon. Dove si terrà la parata del Presidente."

"Pensa che proveranno a intromettersi?"

Considerando come molto probabilmente in mezzo all'AVALANCHE si trovava addirittura uno dei giocattolini di Hojo (aka, un ex-SOLDIER finito male), era abbastanza certo che qualcuno avrebbe avuto l'idea geniale di combinare qualche guaio. A meno che la barista di turno non prendesse a cazzottate quel qualcuno, costringendo il suo povero neurone a un nuovo giro del mondo o a un rinsavimento completo.

"Non è di nostra competenza. Ma la ringrazio per l'interesse per la sicurezza del nostro Presidente" Rispose il signor Tuesti, indirizzandole lo stesso sorriso di circostanza che avrebbe riservato a un complimento per la sua cravatta.

Tornarono a guardare la mappa: "Junon. Da lì in avanti l'unica possibilità che avranno di muoversi è una nave diretta a Costa del Sol."

La dolce carrellata di pensieri relativi a una futura vacanza tra mare, spiaggia e sole distolsero per un attimo Cat dal discorso del suo capo.

"…Come ha detto lei, signorina Empitsu, servirà qualcosa per stare al passo con l'AVALANCHE…"

"Qualcosa con le gambe lunghe. Come un Chocobo! Io voglio un Chocobo, come quelli che ho visto alla televisione, Reeve! Corrono e sono gialli! Voglio un Chocobo giallo!" intervenne Cait, saltellando: "Un-Chocobo-giallo-un-Chocobo-giallo-per-favore-Reeve!!!"

Il suo inventore per tutta risposta si limitò a scuotere la testa, senza preoccuparsi troppo del peluche meccanico appollaiato sulla sua schiena: "Non sarebbe abbastanza stabile e deperirebbe, mi dispiace."

"Un altro robot?" azzardò senza troppa convinzione Cat, scostandosi di qualche passo dalla parete contro cui si era rintanata. Di nuovo le venne rivolto un sorriso compiaciuto, come quello di un maestro delle elementari davanti alla scolaretta diligente: "Ha qualche idea a proposito? Un altro automa a forma di gatto gig-"

"IO sono un automa a forma di gatto! Solo IO, Reeve!!" strillò quella palla di pelo sintetica, tirandogli il colletto della camicia "Io sono l'UNICO Cait Sith e non ce ne saranno altri, Reeve!"

"Un Moguri gigante. Tu ne avevi uno da piccola e lo scalavi per avere la tua 'visione più alta delle cose' o una serie di paroloni di questo genere, giusto Catty?"

Cat fece una smorfia nel sentire la voce cantilenante di Will alle sue spalle, mentre i suoi spinotti facevano il loro trionfale ingresso oltre la porta: "Era piuttosto brutto, ma voi donne avete gusti discutibili e questo è un dato di fatto." Al signor Tuesti rivolse un sorriso tutto denti che avrebbe teoricamente dovuto essere condiviso per una questione di 'geni maschili e discorsi da uomini'. Ma venne beatamente ignorato, come al solito.

"Cosa la porta da noi, signor…?"

"Third Class SOLDIER, Hunt Will, Capodipartimento Tuesti!" si mise sull'attenti, per poi dare un'eloquente gomitata a Cat: "Sono amico suo. E Reno era fumante come una biscia quando è salito da noi di sopra e così gli ho chiesto cosa aveva da bestemmiare contro gli Dei. Così mi ha detto che stavate qua. E siccome tra un po' avevo voglia di mangiare ho pensato di andare a vedere come stava la mia Catty e ho sentito il discorso. Il Moguri sarebbe figo, no? Alle donne piacciono le cose tenere e carine anche se brutte. Aveva delle ali da pipistrello minuscole e viola stinto, ma lei lo adorava quindi potrebbe piacere anche alle due terroriste. Le conosco le ragazze, io!"

La stanzetta calò per qualche lentissimo secondo nel silenzio totale. Cat aveva addirittura smesso di respirare allo sguardo basito che per una frazione di secondo si era sostituita alla consueta imperturbabile espressione del suo capo. Ma forse fu proprio il cipiglio interessato che si sostituì alla sua solita e pacata verve a far definitivamente disperare Cat a proposito della salute mentale del signor Capodipartimento Tuesti: "Un Moguri gigante?"

"Potrebbero dare una mano quelli del Dipartimento di Ingegneria. Abbiamo di sicuro un Dipartimento di Ingegneria, giusto?!"

"Non ne abbiamo. Ma abbiamo…" Si interruppe, mentre tutta l'allegria che sembrava averlo contagiato svaniva improvvisamente. Pareva che anche solo continuare il discorso gli costasse fatica, costringendolo a massaggiarsi una tempia con tutta l'energia possibile per far arrivare le parole dal cervello alla lingua: "Ma abbiamo… Il Capodipartimento Scarlet. Del Dipartimento per lo Sviluppo Militare. O qualcosa di questo genere."

Il tono con cui fece il suo bravo punto della situazione interna della Compagnia fece comparire un curioso ghigno sulla faccina tutta sorrisi di Cait, che si rivolse al resto della combriccola un occhiolino divertito: "Oh, quella Scarlet lo costruirà subito. Di sicuro. Velocissimamente. Prontissima consegna chiavi in mano." Si grattò il mento con la zampina guantata: "Com'è che l'avevi chiamata l'ultima volta?"

Le piccole rivelazioni sugli aspetti peggiori delle persone non riguardavano solo segretarie pettegole o SOLDIER con manie di grandezza. Anche i gatti meccanici avevano il loro bel gossip.

Ma come al solito, Will non ci aveva capito un accidenti.

"Eh, wow, cioè! Allora avrete un Moguri meccanico entro domani mattina ancor prima di prendere il caffè!"

E tanto per sottolineare la spugna bucata in cui si era ridotto il suo cervello a furia di pasteggiare con la Mako a merenda, alzò in aria due pollicioni guantati in tutta la sua piena approvazione.

Nella Compagnia, Approvazione era una parola curiosa.

Davanti a un foglio firmato e controfirmato dal Presidente Shin-Ra in persona accompagnato dal timbrino di "URGENTE" nel suo bell'inchiostro rosso nell'angolo in alto a destra, chiunque non avrebbe sollevato un sopracciglio e si sarebbe messo al lavoro.

Approvazione immediata.

O perlomeno questa era l'idea, la filosofia di base del signor Tuesti.

Il fatto che avesse dovuto alzare di parecchi decibel la voce, battere i pugni sulla linda scrivania del Capodipartimento per lo Sviluppo Militare (facendo traballare pericolosamente la boccia del suo pesce rosso) e accusare le odiose KYA-HA-HA-HA a raffica per poi girare le suole delle sue lucide scarpe e sbattersi la porta alle spalle…

…dimostrava come fosse ancora un essere umano e non avesse sostituito una parte di sé con un qualche aggeggio meccanico della sua collezione.

Tornando alla "Richiesta di collaborazione interdipartimentale per lo sviluppo dell'automa meccanico Demo-Moguri", la telefonata inferocita del neo-Presidente all'indirizzo del suddetto Capodipartimento per lo Sviluppo Militare aveva comunque rimesso le cose a posto. E quelli di quella Scarlet si erano messi al lavoro. Sotto la supervisione di un Capodiparimento Tuesti dallo sguardo perso nel vuoto.

"Reeve, fosse per me non ci penserei due volte a buttarti fuori dalla Shin-Ra." aveva commentato acida tra un KYA-HA-HA-HA e l'altro, il ciuffo biondo che andava ballonzolando a ritmo della sua scollatura: "Rufus è ancora giovane, ma presto capirà che l'AVALANCHE non va certo consegnata alle tue idee idiote. Dovresti pensare a prenderti un periodo di riposo, sai? Potresti addirittura avere davvero un'idea geniale, facendo passare un po' di aria in quei tuoi ingranaggi."

"Il mio Dipartimento non prende giorni di vacanza." aveva seccamente replicato, abbassando per un attimo lo sguardo su Cat, che si era limitata ad annuire con forza dietro una risma di progetti: "Vedi di ricordare ai tuoi sottoposti di seguire scrupolosamente il modello-base che abbiamo dato loro come sample: in questo lavoro ci vuole precisione."

KYA-HA-HA.

Come se lei non lo sapesse.

Cait, dietro il suo musetto di pelo sintetico, si considerava comunque un'arma a tutti gli effetti: "Ovviamente meglio di quelle di quella Scarlet. Io non sono andato a tagliare le mani delle persone per dispetto!"

"Ma davvero?" lo aveva preso in giro Theo, che nemmeno troppo segretamente desiderava aprirlo in due non appena gli si fosse presentata l'occasione (come a questo riguardo aveva confessato sottovoce quasi metà del Dipartimento di Scienza e Ricerca contrario-al-riconoscimento-dei-Diritti-Umani) "E come, di grazia?"

Fu così che Cat dovette subire una nuova gomitata da Will, troppo divertito nel dimostrarle quanto il suo capo fosse effettivamente più flippato di quello che il suo assurdo completo blu elettrico potesse mascherare.

Un megafono.

L'arma finale per combattere il male del Pianeta era un megafono.

"E' collegato al mio nuovo amico. Me l'ha spiegato Reeve." Sorrise tutto orgoglioso Cait, rivolgendo uno sguardo affettuoso alla massa bianca ancora addormentata "Se lo accendo e parlo qui dentro, lui fa quello che dico io!"

"Quello che dice Tuesti. Tu sei solo un robot-giocattolo."

Nel laboratorio in cui erano rimasti in uno dei tanti straordinari, il commento di Theo fece sobbalzare la testolina di quella strana combinazione di ingranaggi e pelo sintetico: "No, quello che dico io." chinò il capo sul megafono dorato, rigirandolo tra le zampine guantate per poi agitarlo minaccioso contro il suo nuovo nemico "Voi di quell'Hojo siete tutti cattivi!"

"Ma no, è solo che se quelli della sua specie non capiscono come funziona qualcosa trovano ogni scusa per degradarla all'infimo stato di vermiciattolo." Sbuffò Cat, cercando di andare in soccorso del suo stipendio "Ora questa cattiva persona qui si scuserà…"

Theo incrociò le braccia sul camice più macchiato del solito, e si ritirò nel suo consueto silenzio offeso, fissando torvo un punto davanti a sé: "…Possiamo anche andarcene da qui, tanto ora come ora il suo amico Mog non funziona…"

"Io funziono da me. Funziono perché sono io." Le buffe orecchie a sventola di Cait si afflosciarono un poco, mentre tornava a guardare il megafono che ormai sembrava diventato tutto il suo mondo: "Reeve mi ha inventato, ma io… vivo da me. Nessuno mi dice di dire quello che dico adesso."

"Ha anche una PSICOLOGIA!" Rise Will, rubandogli la coroncina e mettendosela in testa: "Secondo me è tutto in questa cosa di latta! Da' un certo senso di onnipotenza, no?"

Il miagolio stizzito di Cait e il maledetto megafono fatto risuonare a centinaia di decibel in uno degli amati laboratori di Scarlet, venne poi segnato negli Annali-degli-Eventi-Idioti della Shin-Ra.Inc come Il Fatto che segnò la fine di qualsiasi buon rapporto tra il Dipartimento per lo Sviluppo Urbano e quello per la Sviluppo Militare.

L'automa meccanico dalle sembianze feline, meglio noto come il modello 01 della fortunata serie Cait Sith, il robottino con una spiccata personalità e un'altrettanto criptica psicologia…

…Avviò fuori da ogni programma il suo migliore amico, il Demo-Moogle tanto simile al pupazzo d'infanzia della segretaria del suo Reeve.

Un Demo-Moogle molto più simile a un marshmallow con le ali che con un pugno ben assestato mandò a gambe all'aria il SOLDIER antipatico che aveva rubato la coroncina del suo piccolo e felino amico.

Intento a rianimare a ceffoni il suddetto SOLDIER, Theo Hazard, schiavo qualsiasi del Dipartimento di Scienza e Ricerca, pensò che avrebbe fatto di tutto pur di poter scoprire con i suoi ferri del mestiere se anche quella massa informe avesse un qualche genere di coscienza artificiale.

Mentre veniva insultata da una Scarlet più paonazza del suo stesso scollacciato vestito, Cat invece pensò a come non vedesse l'ora di liberarsi in fretta del micio e della sua grossa palla di ingranaggi.

 

***_*

Sproloqui dell'autrice: Cait è come un bambino di 5 anni troppo chiacchierone e con la straordinaria abilità di poter essere odiato da tutti. Perché da quello che ho letto/visto in giro… ma c'è nessuno a cui Cait sia piaciuto come personaggio?! Povero signor Capodipartimento… D:

Uh sì, come e percome si muove Cait. E' Reeve, si arrangia lui, è metà e metà… Nemmeno quelli del Dipartimento di Scienza e Ricerca hanno ancora trovato una risposta.

…E io non sono così intelligente da darla. Rimaniamo nella nostra beata ignoranza. Per ora ;)

   
 
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