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Autore: Toski    14/02/2011    0 recensioni
Tadan! Ecco qua la mia prima storiella sui miei personaggi preferiti: I Malandrini al completo più Lily e qualche altra figura che spunterà fuori man mano nei capitoli. Spero vi piaccia!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo Quinto.
Hey, Bell'addormentato.


“Quale parte della frase "non ci verrò mai." non ti è chiara?” sibilò la ragazza dai capelli rossi accelerando il passo ansiosa di troncare quella conversazione.
“Hey Evans, vacci piano perché ti scaldi tanto? era solo una proposta!” rispose il ragazzo davanti a lei alzando le mani in segno di resa e guardandola con un sorrisetto molto compiaciuto.
Lei fece per girare i tacchi e voltarsi in direzione opposta, ma lui la fermò.
“Cambierai idea, te l'assicuro.” e si allontanò diretto verso un gruppo di ragazzi seduti all'ombra di un grande albero poco distante. A qualche metro, il Lago Nero.
"Oh, no che non cambierò idea nemmeno se tu fossi l'ultimo ragazzo sulla faccia della terra" pensò imperterrita la ragazza osservando James Potter raggiungere il suo gruppo di amici.
In quel momento Bèrènice la raggiunse correndo circondata da uno sballonzolare di capelli scuri che le circondavano il viso e facevano da cornice al suo solito sorriso brillante tipico di una Corvonero che Lily conosceva così bene ormai.
“Lil? Allora, che vi raccontavate tu e Potter??” Disse lei dandole di gomito e prendendola sotto braccio.
Lily le lanciò un occhiata assassina.
“Nice, ti prego, fammi un favore okay? Non ti ci mettere anche tu come Annie con questa storia assurda.” e sbuffò esasperata voltandosi con la coda dell'occhio verso James che si dava da fare con un boccino d'oro acchiappandolo al volo tra gli applausi di un gruppetto di ragazze del quinto anno che si erano radunate lì intorno.
“Ma perchè fai così? Lily? Ei, ma insomma fermati” Bèrènice arrancava sulla salitina che portava dal cortile al portone principale del castello seguendo l'amica.
“Faccio così, Nice, perchè James Potter è un arrogante, presuntuoso pallone gonfiato che si diverte a tormentare la gente con quel suo amico Simon, Steven o come diavolo si chiama!”
“Si chiama Sirius! E lo sai perfettamente” rispose l'altra col fiato corto per starle dietro.
“Ha importanza? Hai saputo di quello che hanno fatto a Sev l'altro giorno? E sai perchè l'hanno fatto?”
“Lily ascolta, dovresti smetterla di frequentare Piton, è malvagio...”
“Non cambiare discorso ! Comunque L'hanno fatto per ‘dargli un memorabile bentornato’? E' inammissibile, non cambierà mai. Non passerò mai uno dei miei pomeriggi a Hogsmeade con lui.”
E si allontanarono, stavolta in silenzio.
 
Nello stesso momento, a qualche metro di distanza, Sirius Black diede una pacca al suo fedele compare che si sedette vicino a lui abbandonandosi contro il tronco dell'albero e tirando fuori di tasca il boccino precedentemente sgraffignato.
“Ti è andata male un'altra volta eh Ramoso?” gli disse sghignazzando e lanciando un'occhiata alle due ragazze che stavano discutendo un po' più avanti sulla salita che portava al castello, Bèrènice senza farsi notare da Lily si voltò verso di lui e gli strizzò impercettibilmente l’occhio. Sirius ammiccò in sua direzione.
“Cederà, fidati di me, non resisterà ancora a lungo è già cotta, ma non lo vuole ammettere.” rispose James con l'aria di chi la sa lunga spettinandosi con la mano libera il ciuffo costantemente arruffato sulla fronte.
“Magari se tu la piantassi con quel dannatissimo vizio di spettinarti i capelli e restituissi quel boccino forse potresti avere qualche maggiore speranza di conquistarla” Intervenne Remus Lupin che dal canto suo sarebbe stato davvero sollevato se James fosse finalmente riuscito ad uscire con Lily Evans e l’avesse finita, una volta per tutte, con quella storia.
“Ma di che parli Lunastorta?” ribattè James
“oh andiamo amico, questo assurdo teatrino va avanti da…aspetta da quant’è che corri dietro a quella Evans?” domandò Sirius sfogliando distrattamente, forse troppo distrattamente, il libro di storia della magia.
“Da circa sei anni e cinque giorni Felpato” Intervenne distrattamente nella conversazione un altro dei ragazzi seduti sotto l’albero
“Zitto Codaliscia! “ James si rabbuiò per una frazione di secondo e subito dopo con finto disinteresse, continuando a liberare e riacciuffare il boccino, chiese:
“Hey Felpato perchè diavolo credi che preferisca Mocciosus a me?”
Sirius lo guardò e scoppiò a ridere
“Non so amico, forse per i suoi capelli? Prova a non lavare i tuoi per una decina di settimane e magari raggiungerai un fascino unticcio alla Mocciosus, la rossa cadrà ai tuoi piedi!”
Il ragazzo non potè fare a meno di ridere contagiando anche gli altri due Malandrini precedentemente impegnati in un disperato ripasso riguardante usi e costumi dei primi maghi della storia, argomento che avrebbero dovuto studiare durante l’estate e sul quale il professor Rüf avrebbe fatto una prova circa un'ora dopo.
“Hey Potter!”
James si voltò verso il lago osservando uno dei battitori di Grifondoro, David Balland, avvicinarsi reggendo una borsa e la sua inseparabile mazza da battitore nell’altra mano.
“Balland.” Replicò James facendogli un cenno di saluto con la testa.
“Volevo informarti che ho incontrato la professoressa Mcgrannit nei corridoi pochi minuti fa e mi ha pregato di ‘comunicare al signor Potter che le selezioni per entrare nella squadra sono spostate a Martedì’ che praticamente sarebbe oggi, quindi sono stasera.” Concluse David facendo roteare la mazza e appoggiandosela sulla spalla. Balland era il terrore di tutti i giocatori di Quidditch della scuola infatti per lui non era assolutamente un problema rompere qualche osso agli avversari pur di arrivare alla vittoria, per non parlare dell’aria minacciosa che aveva costantemente dipinta sul viso.
“Perfetto. Non c’è problema, ci vediamo al campo alle sei.” Rispose James.
Le selezioni si protrassero fino alle 9. I tre ragazzi che provavano per il ruolo da portiere quasi non riuscivano, con immensa disperazione da parte di James (capitano della squadra), ad acchiappare nemmeno un tiro su cinque e lui, per mancanza di alternative, si era visto costretto a scegliere il meno peggiore, cioè quello che almeno riusciva a non cadere dalla scopa per cinque minuti consecutivi. Ebbe invece più fortuna nella ricerca del nuovo Cacciatore che avrebbe dovuto sostituire Claire, uscita da Hogwarts l’anno prima.
“Sono distrutto.” Affermò James mollando il borsone a terra con un tonfo e lasciandosi cadere sulla poltrona a peso morto.
“James allontana quella specie di piedi fangosi da me! Vai a darti una ripulita, per Merlino!” esclamò Remus spostandosi più a sinistra.
“Dai, Rem. Lasciami in pace sono troppo stanco, mi hanno distrutto fisicamente e anche psicologicamente. Quei novellini sono delle schiappe, non so davvero dove andremmo a finire, quest’anno ci batterà anche Tassorosso con quella sottospecie di portiere a difendere gli anelli…” bofonchiò lamentandosi il ragazzo, la cui voce arrivava soffocata dal cuscino nel quale aveva affondato la faccia. Poi decise di concedersi un piccolo pisolino.
Dopo qualche minuto da quando si era sdraiato, o almeno così parve a lui, qualcuno gli punzecchiò la spalla.
“Potter. Che diavolo stai facendo?” chiese qualcuno al ragazzo.
“Remus, ti ho detto che tra cinque minuti vado non essere petulante.”
“Che cosa? Hey bell'addormentato, sveglia! non sono Remus!” James aprì un occhio sollevandolo dal cuscino dove era sdraiato nella stessa identica posizione della sera prima ed ebbe quasi un collasso.
Lily Evans lo guardava dall’alto con un sopracciglio sollevato esaminando la sua divisa ancora inzaccherata di fango e terra.
“Gesù!, Evans? Ma che, che ore sono?” domandò togliendosi gli occhiali e strofinandosi gli occhi intontito.
“Sono le sei e mezza! Mi sono alzata per ripassare pozioni ed ho sentito qualcuno russare in maniera indecente così ho deciso di controllare.” Rispose lei trattenendo una risata. Qualche timido raggio di sole faceva già capolino dalle grandi finestre ad arco della torre di Grifondoro, completamente deserta se non fosse stato per loro due.
“Non dirmi che ti sei addormentato in questo stato ieri sera e che ti ho svegliato io adesso!” riprese la ragazza.
“Cosa? Oh, io…bhè, non lo escluderei.”
“Ah-ah. Sembri un troll delle paludi! Da quando si gioca a Quidditch nel fango? Ero rimasta alla vecchia versione.”
“Divertente Evans.Il tuo senso dell’umorismo supera ogni mia più rosea previsione e aspettativa” Rispose James sarcastico.
“Oh, dai. Non te la prendere,piuttosto fossi in te valuterei seriamente l’idea di salire in dormitorio e farmi una sana doccia” suggerì lei sedendosi ad uno dei tavolini in legno ed estraendo il libro di Pozioni Avanzate.
“Uhm… credo sia una buona idea.”
Calò un breve silenzio, James si era alzato seminando pezzi di terra ad ogni passo, ma continuando a fissare Lily, senza dire niente. I suoi capelli rossi erano incredibili e gli occhi verdi avevano una sfumatura che James non aveva mai visto prima in tutta la sua vita.
Fu lei a rompere il silenzio.
“James, sarebbe meglio che tu...” Lily si bloccò, consapevole di quello che la sua bocca aveva appena pronunciato. James, l’aveva chiamato James. Per la prima volta in sette anni. Non si era rivolta a lui insultandolo o al massimo chiamandolo per cognome. Per la prima volta da che James ricordasse. Lui sbattè gli occhi incredulo, poi riprese.
“Sai, dovresti chiamarmi per nome più spesso, suona bene.” Le strizzò l’occhio e si avviò verso le scale.
Salito il primo gradino, si voltò. Gli occhi color nocciola di lui e quelli verde smeraldo di lei si incontrarono e Lily arrossì. 

  
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