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Autore: Tikkia    14/02/2011    6 recensioni
Shikamaru e Temari sono già sposati da tempo e, una sera, lui si abbandona ai ricordi, ricalcando le tappe del loro seccante matrimonio. ShikaTema, accenni NaruHina, partecipante all'evento "Amore e tosse non si possono nascondere" indetto da The Black Parade.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Paradiso

“Non sappiamo cosa fanno uomini e donne in paradiso. Sappiamo soltanto che non si sposano. “

Shikamaru non ricordava chi aveva detto questa frase, ma era comunque certo che l'amico avesse ragione da vendere. Da quando si era sposato, la sua adorabile Temari gli aveva reso la vita un'unica, gigantesca, stancante ed eterna seccatura.

Nara svegliati, Nara prepara il caffè, Nara sparecchia la tavola, Nara non stare sempre sul divano, Nara perchè non usciamo mai?

Queste erano le frasi che la sua mogliettina era solita pronunciare più spesso. E lui che poteva fare? Annuire, grugnire, sbuffare. Obbedire.

Alla fin fine non gli dispiaceva e, con gli anni, aveva imparato a convivere con la sua energia e con le sue bizzarrie. Come quella di chiamarlo per cognome anche da sposati. Avevano avuto un litigio su quell'argomento, Shikamaru se lo ricordava bene: aveva rischiato di essere decapitato da un piatto, quella sera. E, soprattutto, aveva visto Temari arrossire e vergognarsi veramente per la prima volta da quando la conosceva. Aveva detto che si comportava così perchè le sembrava strano iniziare a chiamarlo con il suo nome di battesimo di punto in bianco, diceva che era troppo intimo. Lui le aveva fatto notare che a)erano sposati da 6 mesi e fidanzati da 7 anni, quindi non vedeva il problema dell'intimità e b)lo chiamava per nome. Eccome se lo chiamava. Anche piuttosto insistentemente, quando erano sotto le coperte. Lei si era ovviamente arrabbiata ed aveva cercato di ribattere, ma lui aveva intrappolato quella pericolosa bocca con le sue labbra, salvando la situazione. Di lì al letto il passo era stato corto, molto corto. Soprattutto perchè al letto non ci erano arrivati, si erano arrotolati l'uno sull'altra proprio in cucina, contro il muro. Un ottimo modo per fare pace.

Qualche mese dopo lei aveva iniziato a chiamarlo per nome, ma fu l'unico cambiamento reale che il ragazzo potè constatare: Shikamaru svegliati, Shikamaru prepara il caffè, Shikamaru sparecchia la tavola, Shikamaru non stare sempre sul divano, Shikamaru perchè non usciamo mai?

Poi al terzo anno di matrimonio avevano passato un periodo di crisi. Lui doveva lavorare un sacco e lei pure, così si vedevano poco (nonostante abitassero nella stessa casa) e sempre di malumore. Temari aveva iniziato a diventare gelosa, ed un giorno aveva decisamente esagerato. Shikamaru aveva invitato Ino e Choji a casa loro per cenare tra amici e sua moglie si era offerta di cucinare la cena. Aveva evitato un incidente diplomatico per un soffio, quella sera. Anche quell'episodio non se lo scorderà mai perchè, per quando pericoloso possa essere stato, era anche drammaticamente divertente.

-Temari, perchè c'era del veleno nella zuppa di Ino?- le aveva chiesto in cucina, lontano dagli altri.

-Oooh, cavoli, ma com'è potuto succedere?- aveva risposto lei con falso sconvolgimento. Lui l'aveva presa per le spalle e le aveva chiesto se fosse impazzita, e lei era esplosa.

-No, non sono impazzita! Semplicemente le cose le vedo, Nara, vedo quanto tu ti sia riavvicinato a quella strega tinta e vedo quanto ti sia allontanato da me! Ma sappi che prima che quell'involucro vuoto della tua amica metta le mani su di te, dovrà passare sul mio e sul tuo cadavere!!- non l'aveva mai vista così alterata e così gelosa. All'inizio era rimasto interdetto e confuso, poi una felicità immensa si era impadronita del suo corpo: lei lo amava. Lei lo amava almeno quanto lui amava lei, quei frequenti litigi che avevano avuto negli ultimi tempi non significavano nulla. L'aveva abbracciata e le aveva fatto una carezza sulla guancia, promettendole che ne avrebbero parlato poi. Quella sera, dopo che gli ospiti se ne furono andati, Shikamaru e Temari avevano aperto il loro cuore l'uno all'altro. Lei aveva mostrato un lato insicuro che lui non si sarebbe mai aspettato di vedere. Lui aveva mostrato un alto possessivo di cui lei non aveva mai nemmeno sospettato l'esistenza.

Dopo quella notte il loro matrimonio si era ristabilito, ma avevano entrambi rischiato la carriera: si erano chiusi in casa per 4 giorni di fila, senza mai mettere il naso fuori, neanche per far sapere agli amici che non si erano uccisi a vicenda per un qualche futile motivo. Tsunade era impazzita. Era stata privata di due dei suoi più bravi jonin e chuunin e le scartoffie andavano accumulandosi. Avrebbe mandato 2 squadre ANBU a casa Nara, se non fosse stato per Kakashi. Il jonin, con tutta la sua flemma, era riuscito a calmare la prosperosa Hokage e si era occupato personalmente della questione, piombando in camera dei due piccioncini per chiedergli gentilmente di tornare al lavoro. Aveva avuto la fortuna di trovarli in un momento di pausa, quindi relativamente coperti e presentabili. Gli aveva spiegato la situazione, convincendoli a porre fine alla vacanza improvvisata prima che Tsunade li spedisse agli antipodi per tenerli lontani.

Ma non poteva finire tutto così, ovvio. Quel matrimonio non sarebbe stato così seccante, sennò!

Ok, questa volta era anche un po' colpa sua, ma la vera colpevole di quella seccante vicenda era, ovviamente, Temari.

Shikamaru sorrise.

Due anni dopo il quasi-fattaccio, infatti, anche Naruto ed Hinata si erano sposati ed avevano avuto una bella bambina. Inizialmente Shikamaru non aveva fatto commenti, anche se era perennemente a casa Uzumaki insieme a Temari, da quando il biondo era diventato Hokage: non poteva lasciarlo da solo a gestire Konoha, li avrebbe condotti alla rovina in meno di un'ora, se non fosse stato là ad aiutarlo. Così i Nara andavano spesso e volentieri dai neo-sposini/neo-genitori. E visto che la loro casa non era poi così enorme, tutti e 5, Naruto, Shikamaru, Temari, Hinata e la bimba, stavano nella stessa stanza. Il moro lanciava di tanto in tanto occhiate furtive alla moglie, cercando una qualunque reazione alle boccacce della piccola Kushina, ma non era mai riuscito a desumere alcunché. Un giorno lui aveva accennato l'argomento alla moglie, che aveva chiaramente capito le intenzioni del marito e, a quanto pareva, voleva far capire anche le sue.

-So dove vuoi andare a parare, Shikamaru, e la mia risposta è no, no e ancora no!-

-Ma se non sai neanche cosa voglio chiederti...-

-Ti ho detto di no.-

-Ma...-

-No!-

-Temari...-

-No, no e no! Categoricamente, assolutamente no! Non voglio gonfiarmi come una mongolfiera e soffrire come un cane per spararti fuori un piccolo e sicuramente lamentoso Nara che non farà altro che farmi dannare fin da quando sarà solo un feto!- e se n'era andata sbattendo la porta e facendo cadere un quadro. Non era arrabbiata, era solo seccata. Shikamaru era contagioso. E lo era veramente: non si era arreso e aveva continuato ad insistere giorno per giorno, finchè non aveva notato un minimo cedimento. Da quel momento in poi l'uomo più pigro del mondo mise tutte le sue forze per portare a termine l'opera di convincimento della moglie. E alla fine ci era riuscito. Temari una sera gli si era avvicinata e l'aveva abbracciato da dietro, respirandogli sulla spalla per un po'. Lui era rimasto pazientemente ad attendere, sapeva che quando faceva così stava per dirgli qualcosa di importante. Dopo qualche minuto di silenzio, lei l'aveva baciato con una dolcezza decisamente poco da Temari ed aveva acconsentito a diventare madre di suo figlio. Durante il concepimento del sopracitato erede, però, tutta la strana ed inusuale dolcezza era sparita per far spazio alla solita passione bruciante tipica della bionda di Suna. A Shikamaru era venuta voglia di avere subito un altro bebè. E che dire dell'orgoglio che si era impadronito del suo pigro corpo quando, qualche giorno dopo, la moglie gli aveva mostrato il test di gravidanza positivo? Impareggiabile. 9 mesi, et volià: il piccolo Shito Nara era effettivamente stato “sparato fuori” da Temari nelle pronte braccia di Sakura, che quel giorno fungeva da ostetrica. Shikamaru ricordò la sensazione di calore che gli aveva sciolto le budella e fatto tremare le gambe, quando aveva preso tra le braccia per la prima volta suo figlio. E lo sguardo di Temari quando lo guardava era così...

Le sue elucubrazioni vennero bruscamente interrotte dall'oggetto dei suoi pensieri: sua moglie si era lasciata cadere di faccia sul letto, finendogli con la testa sullo stomaco e provocandogli non poco dolore.

-Dann...seccatura! Un po' di attenzione!- si lamentò.

-Sta un po' zitta, principessa, sono distrutta. Tuo figlio non voleva più addormentarsi, voleva che gli insegnassi a tirare gli shuriken. Ha 3 anni, caspita, 3 anni! Perchè non è un bimbo tranquillo come Kushina? Perchè non è pigro come te?!- urlò esasperata.

-Perchè è anche tuo figlio, Temari, quindi ha preso da te la parte energica. Congratulazioni!- ghignò.

Lei gli tirò un pugno e si girò a fulminarlo con gli occhi.

-Che facevi?-

-Pensavo.-

-A?-

-Che seccatura...tante cose.-

-Ad esempio?-

-Che palle, donna!-

Il ringhio della moglie lo costrinse a raccogliere un po' di forza per parlare.

-Pensavo a quanto sia seccante la mia vita da quando ti ho sposata, a quanti problemi abbiamo avuto, a quante seccature mi ha causato, a quante crisi di nervi ho sfiorato, a quanto ti amo e a quanto sono impaziente di vedere nostro figlio crescere.- esalò circondandole le spalle con un braccio.

-...E tu mi stai dicendo che sei stato qui a non fare nulla mentre potevi venire ad aiutarmi e svolgere un po' il tuo lavoro di padre con quel mostriciattolo di Shito?!- inquisì lei. Shikamaru le scoccò uno sguardo perplesso quando la vide sottrarsi da l suo abbraccio e girarle le spalle. Ma non gli era sfuggito il sorrisino soddisfatto che le pervadeva il volto, né il leggero rossore delle sue guance. Capì che sua moglie voleva fare la riottosa per avere un po' di coccole post giornata pesante. Con uno sbuffo, la fece girare a pancia in giù ed iniziò a massaggiarle la schiena, mentre lei si scioglieva sempre di più sotto le sue abili mani.

-Sono perdonato?- le soffiò in un orecchio.

-Mmh, non ancora...ti ci devi applicare di più.- ridacchiò.

Eh già, pensò lui alzando gli occhi al cielo con un sorriso, sicuramente in paradiso non ci si sposa!



Note dell'autrice:
Salve a tutti! Eccomi qui con una fic nera (e un po' arancione, ma si sa che non posso farne a meno u.u) per san Valentino! Chiedo scusa per la banalità del nome della figlia di Naruto ed Hinata, ma non sono mai stata una cima a d inventare nomi in italiano, figuraimoci in giapponese! Mi scuso anche per la effettiva banalità della fic, ma accontentatevi XD
Partecipante all'iniziativa Amore e tosse non si possono nascondere indetta dal forum The Black Parade ♥ (a cui dedico la fic).
Grazie a tutti quelli che l'hanno letta!
Ps: per tutti quelli che seguono/seguivano/vorrebbero seguire se l'autrice si desse una smossa la mia fic "Una giornata al mare", perdonatemi infinitamente e sappiate che non ho assolutamente intenzioni di lasciala incompleta, ma al momento sono carente di ispirazione per quella cavolo di storia! Prima o poi la continuerò, è una promessa!

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