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Autore: Semplicemente G    14/02/2011    1 recensioni
La famiglia Potter e la famiglia Weasley, sei anni dopo la sconfitta di Voldemort, si troveranno a combattere una forza oscura a loro ignota... distruttiva. Dovranno proteggere tutti, la famiglia... il Mondo Magico. Ma i nostri eroi ci riusciranno? Per scoprirlo basta solo leggere.....
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 20

Capitolo 20: Shopping

20/03/2005

 

Qualche giorno dopo l’interrogatorio in Ospedale con Natasha, Ginny trovò una spessa busta sul tavolo della cucina.

- Harry!! – chiamò. Intanto prese un coltello dal cassetto delle posate e cercò di aprire la busta, sigillata con la colla.

Era intestata a Harry e Ginevra Potter. Aveva tutto il diritto di aprirla. Non violava la Privacy di nessuno. Era una carta costosa, e i loro nomi erano stati scritti con una bella calligrafia e molto accuratamente. Aprì la busta e spiegò il foglio che si trovava all’interno. 

La lettera recitava:

 

Egregi signori Potter,

Io, Kingsley Shakbold, Ministro della Magia, vi invito alla festa per il nuovo capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, Henry Grif.

Il Party si terrà il 25.03.2005, nell’Atrium del Ministero della Magia alle 20.30.

Spero di vedervi!!

Distinti saluti,

Il Ministro

Kingsley Shakbold

 

- Dimmi, Gin. – Harry era entrato di corsa in cucina, con i capelli sparati in aria.

- Il Ministero ci invita formalmente a partecipare alla festa per il nuovo capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. È alle 20.30 del 25.03.2005. – lo informò Ginny, passando il foglio al marito.

Lui lo lesse e poi lo lanciò sul tavolo.

- Si... – mormorò passandosi una mano per scompigliare capelli? – Sapevo che c’era questa festa. Dobbiamo proprio andarci? -

- Credo di si. Ma sarà il solito ricevimento noioso? Con i discorsi lunghi anni e anni, tutti in giacca a cravatta che parlano di affari e solo di affari? – domandò Ginny con un’espressione schifata.

- Credo di si, Gin. Come minimo, discorso di Kingsley, del vecchio capo di quel maledetto ufficio, e alla fine il discorso di questo Henry Grif. Mai sentito nominare. – commentò.

Ginny fece una smorfia nel sentire il programma della serata.

- Devo trovare un vestito decente. – disse Ginny, ripensando al suo armadio. I vestiti eleganti non le andavano più bene a causa della pancia che continuava a crescere.

Cominciò a massaggiarsi la pancia con moto circolari, soprappensiero.

- Andate tu, Hermione, Agnes e Hilary a fare shopping. Vi accompagno io. – Harry sapeva bene che aveva appena confermato la sua condanna a morte. Strinse i denti, cercando di sorridere positivo. Ginny non sembrò notare il suo sorriso teso e annuì.

- Perfetto, grazie Harry. – ringraziò. Poi abbassò la voce, facendo un cenno verso l’esterno della casa. - Non volevo portarmi dietro gli Auror che sono appostati qui fuori. –

- Non ti preoccupare. Vi accompagno io. – promise. Harry si morse la lingua per evitare di rimangiare la parola data alla moglie.

Shopping voleva dire girare per tutti i singoli negozi a provare decine e decine di abiti da cerimonie. Inconcepibile per lui.

- Grazie. Sei un tesoro. – Ginny si avvicinò e gli diede un leggero bacio.

- Vado ad avvisare Hermione. – gli disse la moglie salendo le scale. Nel frattempo si materializzò Kreacher davanti a lui.

- Padron Harry. – lo salutò.

- Ciao, Kreacher. – rispose senza il minimo entusiasmo.

- Il Padrone è arrabbiato con Kreacher? – domandò.

Harry vide subito il suo sguardo saettare sulla padella appoggiata sul ripiano della cucina.

- Noo!! Kreacher non ti preoccupare. Ho solo promesso a Gin un’intera giornata di shopping. Devo accompagnare lei, Hermione, Hilary e Agnes. -

Kreacher gli rivolse un’occhiata compassionevole e sospirò.

- A Kreacher dispiace tanto per il padrone. -

- Grazie. – rispose Harry con lo stesso tono di prima.

- Ora Kreacher deve andare Padrone. Non disperarti, Padrone. –

Harry gli rivolse un cenno e l’elfo sparì.

Lui rimase in cucina altri cinque minuti, poi preso dallo sconforto, si mise davanti al televisore.

Almeno la domenica poteva stare tranquillo.

 

 

- Capo Bancroft? Cosa facciamo? Hanno preso Warton... – mormorò un uomo nell’oscurità.

Immediatamente sentì un dolore lacerante e fu costretto a piegarsi.

Un grido terrificante uscì dalle sue labbra.

Gridò parecchio, per molto tempo, mentre Bancroft teneva la bacchetta puntata su di lui.

Quando finalmente lo lasciò libero da quella tortura, l’uomo annaspò per molti minuti.

Nella stanza regnava il silenzio totale. Nessuno fiatava.

Avevano tutti paura di ricevere la stessa punizione del loro collega.

- Non dovete dubitare del vostro amico. Warton non ci tradirebbe mai. Non tradirebbe mai il suo signore. Sackville. – chiamò.

Il suo vice si alzò dalla sedia che occupava e raggiunse il suo Capo.

- Devo avvisarvi che ho già punito i Mangiamorte che hanno trasgredito alle regole. Dovevano catturare la domestica della Cole. Non hanno fatto ciò omestica della Cole. non iamorte che hanno trasgredito alle regole. i.  che avevo chiesto loro. E sono stati puniti. -

Bancroft guardò tutti i presenti in sala negli occhi.

- Siamo alla fase finale del nostro piano, amici miei. Alla fine. Gli Auror non hanno sospetti non sanno dove trovarmi. Non sono venuti a casa mia... credo che non vogliano istigare il conflitto. Che branco di imbecilli. – aggiunse mormorando a se stesso quelle parole. – La mia domestica mi ha tradito, devo dirvelo. Sono sicuro che sia andata a spifferare tutto agli sbirri. Sanno chi sono, sanno cosa penso, praticamente sanno quasi tutto di me. L’unico loro svantaggio è che non conoscono il piano, non sanno quando colpiremo e non conoscono bene la mia mente. Non possono capirmi... essendo maghi comuni non hanno la possibilità di comprendere la mia mente intelligente. -

- In altre parole. – intervenne Sackville, per interrompere il monologo del Capo. – abbiamo alcuni vantaggi. Non sanno di preciso quanti siamo, dove attaccheremo, quando... mentre loro possono giocare sul fatto di avere dozzine e dozzine di Auror a disposizione, sull’appoggio della comunità magica, non tutta, ma la maggioranza... noi però abbiamo dalla nostra parte un grande uomo. Uno dei più grandi seguaci del grande Signore Oscuro.

Il nostro superbe e potente Capo Bancroft. Il miglior Capo che un gruppo possa mai avere. Dobbiamo essergli riconoscenti. Lui ci darà un futuro migliore, senza Babbani e Mezzosangue. Dobbiamo essergli grati. Il nostro unico compito è quello di servire il Capo Bancroft fino alla morte. In modo che il messaggio in cui lui crede si diffonderà in tutto il mondo. Non saremmo più solo una minoranza. Saremmo tutta la popolazione magica. –

Nella stanza regnava il silenzio mentre Henry Sackville parlava.

Nessuno osava fiatare.

Nessuno si muoveva.

Sackville fece una pausa, in cui deglutì e si umettò le labbra.

Riprese a parlare con ancora gli occhi puntati addosso.

- Dobbiamo diffondere il Messaggio del Grande Signore Oscuro. Epurare il Mondo Magico. È questo ciò che dobbiamo fare... ricordatevelo. - concluse Sackville.

- Si, signore. – esclamarono i presenti contemporaneamente.

Sackville sorrise fiero e ghignò.

- Ora devo illustrarvi il piano… - continuò. – Ma lasciò la parola al nostra grande Capo Bancroft.

- Grazie Sackville. Allora… il piano è il seguente… -

 

- Harry? Secondo te mi sta meglio quello blu o quello bianco? -

Ginny si specchiava, con una mano sul pancione.

Era insieme al marito, Hermione, Hilary e Agnes in un negozio di abiti da cerimonia.

Tutte e quattro stavano provando vestiti su vestiti e ognuna di loro chiedeva a Harry la sua opinione.

Per intenderci, lui di vestiti non ne capiva niente.

D’altronde per gli uomini era più semplice.

Giacca e cravatta. Neri.

Con camicia bianca.

Semplice.

Per le donne era molto più complicato: dovevano scegliere l’abito che più piaceva, che stesse bene, che fosse corto o lungo come loro desideravano.

C’erano tante varianti e il divertimento era proprio trovare il vestito che calzasse a pennello.

Ginny ne aveva provati tanti e nessuno le piaceva. Alcuni le stavano troppo stretti sulla pancia, alcuni la facevano sembrare “una balena”, mentre altri erano troppo vistosi.

Harry era appoggiato al bancone che si trovava in mezzo alla stanza, davanti ai camerini.

Aveva stampata in volto un’espressione sofferente e piuttosto annoiata.

- Ginny, tesoro mio, tutti quelli che hai provato vin’ora ti stavano a meraviglia. E anche questo è bellissimo. – le disse esasperato, passandosi una mano sul viso.

- Ma non dire così, Harry! Non è vero! E poi non ti sembro una balena? –

Ginny si mise di lato, cercando inutilmente di stirare l’abito sulla pancia.

- Tesoro, sei incinta. Non potrai mai sembrare una balena. -

Harry si avvicinò a lei e le prese i polsi, facendo distendere le braccia lungo i fianchi della moglie.

- Credo che potrò mettere in quelli da prendere in considerazione anche questo. -

Eh, già. Perché se c’erano gli abiti che non le piacevano, c’erano anche quelli che suscitavano in lei un minimo interesse e quindi non potevano essere scartati.

La fase successiva del problema “shopping” era scegliere tra i vestiti passabili quello che sarebbe potuto andare bene per il ricevimento.

- Harry!! – esclamò Hermione uscendo dal camerino. Aveva addosso un abito rosso con delle sottili spalline rosse che le arrivava fino a metà ginocchio.

- Come sto? – domandò volteggiando su se stessa con le braccia in alto.

- Benissimo, Hermione. –

- Harry, hai detto la stessa frase per gli ultimi dieci vestiti che ho provato. – mormorò scocciata.

- Va bene, la prossima volta di dirò “Meravigliosa, Hermione”. – la provocò.

Lei lo fissò truce e sbuffò.

- Ho trovato! Questo vestito è perfetto. – esclamò una voce nel camerino.

- Anche io!! – Questa era la voce allegra di Hilary.

- Ho deciso, prenderò questo. – uscirono sia Hilary sia Agnes con in mano il vestito scelto ed esclamarono la frase contemporaneamente.

- Perfetto, ora aspettiamo solo voi. – sorrise Harry.

Erano tre ore che stavano in quel negozio a provare abiti e Harry era stanco morto, come se avesse fatto una maratona lunga cinquecento chilometri.

- Herm… aiuto! Lo prendo bianco o blu? – domandò Ginny rivolgendosi alla cognata.

- Blu e poi ci abbini un copri-spalle bianco. – propose lei.

- Perfetto sei un genio. Grazie. Tu cosa hai scelto? – domandò Ginny, entrando nel camerino per cambiarsi.

- Non prenderò di sicuro quello rosso… con i capelli di Ron proprio non ci starebbero… - mormorò.

- Prendilo verde. – propose Harry.

- Noo!! - esclamò Hermione scandalizzata. – Verde proprio no. –

Harry sospirò, alzando gli occhi al cielo.

- Credo che lo prenderò nero. Quello con il fiocco. – concluse.

- Perfetto signore. Ora possiamo andare. Sono anche disposto a comprare a tutte voi il vestito purché ce ne andiamo immediatamente. – negoziò Harry.

- Grazie amore!! – esclamò Ginny da dentro il camerino.

 

Uscirono da quel maledetto negozio dieci minuti dopo. Il portafoglio di Harry si era totalmente prosciugato… non gli era rimasto neanche un galeone per andare a prendersi una burrobirra ai Tre Manici di Scopa.

Le donne tornarono a casa tutte contente. In macchina chiacchieravano tutte contente.

Non appena arrivarono a casa, si fiondarono a riporre i loro vestiti nell’armadio.

Ron era seduto sul divano, con le braccia dietro la testa, in completo relax.

Quando vide l’espressione stravolta di Harry ridacchiò. L’amico gli lanciò un’occhiataccia e si sedette accanto a lui.

- Ho pensato una cosa. – disse Ron sedendosi composto.

- Dimmi. –

- Ho pensato che magari ci era sfuggito qualcosa. Devi ammettere che non abbiamo uno straccio di pista da seguire. Allora ha pensato di portare a casa tutti i fascicoli del caso e di riguardarceli per bene. –

- Mmm… hai ragione. Non è una cattiva idea… magari se li rileggiamo da capo riusciamo a trovare un’altra pista che magari prima non avevano notato. – concordò Harry.

- Eccoli qui. – Ron tirò fuori come dal nulla una pila alta trenta centimetri di fascicoli, fogli, rapporti e tanti, tanti, altri fogli.

Rimasero tutta la notte svegli, a rileggere i fascicoli.

Le mogli li trovarono addormentati sul divano, con il soggiorno pieno di scartoffie.

 

Niente.

Non avevano scoperto niente di nuovo.

Erano al punto di partenza.

Ora, l’unica cosa che potevano fare, era aspettare.

 

****

Buon giorno a tutti!!

Mi scuso per l'immenso ritardo, ma questo mese mi sono ammalata non una, ma ben due volte....

La settimana scorsa l'ho passata completamente a letto e non sono riuscita a scrivere nulla... e anche verso metà gennaio...

Ma tornando al capitolo... è piuttosto leggero...

Ho pensato di dedicare un piccolo spazio ai Mangiamorte... Stanno tramando qualcosa. qualcosa di veramente GROSSO.

Ma non posso dirvi niente... Spoilers!!

Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito, inserito la mia storia tra le seguire, preferite e da ricordare e grazie anche a tutti gli altri lettori anonimi!!

Ormai stiamo arrivando alla fine... mi dispiace molto... ho passato dei momenti scrivendo questa storia che doveva essere una One - Shot...

Ma la sua storia la riservo per l'ultimo capitolo... :)

Grazie a tutti!!

Luna Renesmee Lilian Cullen :=)

 

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Grazie a tutti e al prossimo capitolo!

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'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.

 

 

 

  
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