Fumetti/Cartoni europei > I Puffi
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Autore: Nordlys    15/02/2011    1 recensioni
Alla notizia dell'arrivo in città di una nuova specie di radice di mandragora, il Grande Puffo e Quattrocchi si dirigono al villaggio degli umani per vederla con i loro occhi. Ma oltre alla radice, i due puffi scoprono che lord Balthazar ha aperto la stagione della caccia, determinato a collezionare animali vivi per i suoi esperimenti.
Tornato al villaggio, il Grande Puffo consulta il suo libro di incantesimi e giunge alla soluzione che l'unico modo per fermare i cacciatori è fare un incantesimo con la nuova radice, e l'unico modo per ottenere la radice è comprarla. Così il Grande Puffo propone ai puffi di raccogliere diamanti. La cosa disgusta parte del villaggio che si divide in tre fazioni: una seguirà il Grande Puffo nella raccolta di diamanti, una seguirà Selvaggio nella foresta, la terza fazione è Cattivus in solitario determinato a guadagnarci.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gli spari nella foresta

Discordia

 

Dopo il tramonto gli spari cessarono.
Le finestre delle case funghiformi illuminarono le vie del villaggio.
Nella sua abitazione, il Grande Puffo si tolse le mani dalle orecchie e si guardò in giro. Si grattò il mento barbuto con la sua tozza manona. Si alzò e prese un piccolo sgabello, si diresse alla libreria.
Salì sullo sgabello e prese un grosso tomo. Tornò alla scrivania e lo aprì sulla pagina di una mappa.
L'espressione dell'anziano puffo si rabbuiò ulteriormente.

* * *

Nella notte qualcuno, o qualcosa, giunse al villaggio dei puffi.
Un animale? Un puffo? Una foglia trasportata dal vento?
I movimenti erano svelti e concitati. A ben guardare sembrava che a muoversi erano più di uno.

Quattrocchi si era appena infilato la vestaglia bianca. Dopo aver sollevato le coperte, col palmo aperto diede dei colpetti leggeri al cuscino, sistemando le piume che gli davano volume e morbidezza.
Sentì bussare selvaggiamente alla porta. Sobbalzò: 'Chi sarà mai?'
I battiti violenti non si fermavano. Quattrocchi si morse le unghie guardandosi in giro. S'aspettava che prima o poi la porta sarebbe caduta.
Prese la sua lanternina ed un bastone di legno e scese cautamente le scale, che scricchiolavano ad ogni passo.
Non si era mai reso conto di quanto, per quanto potesse sforzarsi di mantenere un passo felpato, le scale non sarebbero mai state zitte.
In punta dei piedi si avvicinò alla porta. Afferrò la maniglia, contrasse tutti i muscoli del corpo e strinse ancor più forte il bastone, pronto ad attaccare ne caso ci fosse pericolo.
Aprì la porta.
Lo sguardo di Quattrocchi si distese, i muscoli si rilassarono.

'Hok, hok, hok, hok, hok!'

Il puffo Selvaggio saltò addosso a Quattrocchi, buttandolo a terra e baciandolo. Gli scoiattoli, che da sempre accompagnavano Selvaggio, saltellarono festosi intorno ai due puffi. A fatica Quattrocchi si liberò della stretta di Selvaggio. E notò delle macchie di sangue sul suo pigiama, per terra ma soprattutto addosso agli ospiti. Sembravano reduci di guerra.
'Ma tu sei ferito!'
Selvaggio si grattò la testa, corrucciando la fronte come per capire che cosa avesse detto Quattrocchi.
L'occhialuto puffo cercò disperatamente qualcosa nei cassetti e nei bauli. Raggruppò sul tavolo varie erbe mediche, pozioni e garze e riempì un pentolone d'acqua: 'Non ti muovere di lì Selvaggio, ora ti puffo io!'
Selvaggio, ancora inginocchiato a terra capì le intenzioni di Quattrocchi. Si alzò e gli si avvicinò, serio: 'Io no ferito! Uomini puffato questo!' Si indicò le macchie di sangue che aveva addosso.
Ora era Quattrocchi che guardava Selvaggio con un'espressione confusa. Selvaggio sorrise: 'Sangue non mio. Di cerbiatto!'
Quattrocchi rimase in silenzio. Selvaggio lo osservò attentamente.
Quattrocchi si rivolse all'amico: 'Puffo ci voglia il parere del Grande Puffo!'

* * *

Sulla mappa, al centro c'era disegnato - stilizzato - il villaggio dei puffi. Attraversando il fiume puffo, si poteva giungere, in cinque ore di cammino ad una grotta. Quella era la meta. Il Grande Puffo ed i suoi piccoli puffi sarebbero partiti l'indomani nel pomeriggio e la si sarebbero accampati. Doveva pensare a riunire i puffi durante la mattinata successiva perché...

> Toc Toc Toc <

Il Grande Puffo distolse lo sguardo dalla mappa: 'Avanti!'
Quattrocchi afferrò la maniglia ed entrò: 'Chiedo scusa Grande...'
'Che cosa ti salta in testa? Ti puffi conto di che ore sono?'
Il Grande Puffo, vistosamente nervoso mise qualcosa tra le pagine del suo libro e lo chiuse in un modo non molto delicato. Si sedette sulla sedia a dondolo ed invitò Quattrocchi ad entrare.
Quattrocchi si strinse nelle spalle e rimase sulla porta: 'Chiedo scusa Grande Puffo! E' una... come puffare?' Lo sguardo severo dell'anziano puffo mise Quattrocchi ancor più in soggezione. Si fece avanti Selvaggio, senza convenevoli e simulando il gesto di impugnare un fucile: 'Umani bang su animali foresta! Sangue cerbiatto puffato su me e scoiattoli!'
'Santo puffo!' Il Grande Puffo saltò giù dalla sedia e si avvicinò a Selvaggio, poi si girò verso Quattrocchi: 'La radice di mandragora! Quella di oggi! Ricordi?'
Quattrocchi rimase con lo sguardo fisso sull'anziano puffo.
Il Grande Puffo afferrò le spalle di Quattrocchi e lo scosse: 'Dobbiamo comprarla!'
'COMPRARLA?' Gridò Quattrocchi 'Ma vuol dire che ci puffano i soldi!'
Il Grande Puffo lasciò le spalle doloranti di Quattrocchi e si fermò a riflettere, massaggiandosi la barba: 'Agli umani piacciono le puffe preziose! Useremo quelle!'
Quattrocchi era leggermente scosso, e forse un pò deluso, ma mai e poi mai avrebbe tradito il suo Grande Puffo. Selvaggio spostava lo sguardo da Quattrocchi a Grande Puffo. Non capiva nulla di quello che stavano dicendo.

 

La mattina le strade del villaggio si riempirono come sempre, con Puffetta che bagnava i fiori, Burlone che faceva gli scherzi a Quattrocchi, Brontolone che si lamentava di ogni cosa, i puffolini che giocavano alla cavallina ecc ecc...

Tamburino corse tra le strade picchiando sul suo fido tamburo: 'Riunione puffa! Riunione puffa! Riunione puffa!'
'Io odio la riunione puffa!'
'Anche io!'
I puffi, senza fretta e senza entusiasmo lasciarono in sospeso le loro attività e si diressero al centro del villaggio. Le riunioni puffe erano piuttosto frequenti e mai molto gradite. Il Grande Puffo era già sul palco a forma di fungo. Accanto al palco c'era Quattrocchi, in piedi, con le mani congiunte dietro la schiena. I puffi si ragrupparono nella piazzetta.
'Ascoltate tutti miei piccoli puffi!'
Il Grande Puffo udì un borbottio e notò le facce perplesse dei suoi interlocutori.
'E' urgente, miei piccoli puffi! Preparate corde e picconi! Partiremo oggi pomeriggio per la grotta al di la del fiume puffo! Pufferemo diamanti!'

'CHE COSA?'
I puffi erano increduli! I diamanti erano la merce di scambio degli uomini!
Una mano si levò tra la folla: 'Ho capito bene Grande Puffo? Puffare diamanti?'
'Hai capito bene Forzuto. Non abbiamo altra scelta!'
Quattrocchi salì sul palco, ma non si avvicinò di tanto al Grande Puffo. Invece come da copione ribadì: 'Si deve sempre puffare quello che dice il Grande Puffo, che è meglio!'

Guardando i puffi che parlottavano tra loro, il Grande Puffo notò una cosa che non gli piacque. I puffi, di tanto in tanto, gli lanciavano occhiate tutt'altro che benevole. Non poteva sentire quello che si dicevano, ma la cosa lo preoccupava. Si schiarì la voce: 'Puffi, non c'è tempo da perdere! Andate a prendere corde e picconi! Partiremo oggi pomeriggio!'
I puffi rimasero fermi, impassibili, con la fronte lievemente corrugata e le braccia lasciate libere, ma stringendo i pugni. Di li non si sarebbero mossi.
Quattrocchi invece obbedì subito, ma fu fermato da Forzuto: 'Dove credi di andare?'
Poi Forzuto si rivolse al Grande Puffo, tenendo Quattrocchi fermo per un braccio: 'Vuoi abbassarti al livello degli umani? Perchè vuoi tutti questi diamanti?'

'Giusto!' Urlarono alcuni puffi.

'Sbagliato!' si levò una voce tra la folla. Tutti si volsero a guardare Cattivus, che sorrideva malignamente e guardava il Grande Puffo, mantenendo le braccia conserte: 'Io ti appoggio vecchio! Anzi...' portò una mano al mento 'Secondo me dovresti puffare un attività di gioielleria! Potremmo diventare ricchi e puffarci delle case nuove e più spaziose!'

La frase di Cattivus scatenò espressioni disgustate nei volti degli altri puffi, che si allontanarono da lui come se avesse la peste. Forzuto mise una mano sulla spalla di Selvaggio: 'Andiamocene! Il villaggio non è più posto per noi!' Il suo sguardo era amareggiato.
Il Grande Puffo richiamò l'attenzione dei compagni, che già erano rincasati, e già uscivano dalle loro abitazioni con dei fagotti in spalla, pronti a lasciare il villaggio: 'Puffi ascoltate! A me servono dei diamanti per comprare una radice di mandragora, con cui preparare una pozione per proteggere la foresta dai cacciatori!'

Alcuni puffi si fermarono. Forzuto notò che anche il suo amico Inventore sembrava riluttante all'idea di abbandonare il villaggio.
'Perché non puffi con noi?'
Inventore lasciò cadere a terra il fagotto: 'Io ho deciso di fidarmi del Grande Puffo!'
Forzuto rimase un pò sorpreso: 'Davvero vuoi rimanere al villaggio?'
Inventore era fermo sulla sua decisione: 'Se il Grande Puffo ha bisogno dei diamanti che tanto disprezza, significa che è una cosa seria!'
Forzuto tornò a fianco di Selvaggio ed urlò: 'E va bene! Chi vuole puffare al villaggio che puffi! Io non ne voglio puffare più nulla!'
E così il villaggio si svuotò di poco meno della metà. Quattrocchi urlò a vuoto tutte le ragioni del Grande Puffo! I puffi rimasti entrarono nelle loro case.
L'unico che rimase fuori era Cattivus, stavolta fumante di rabbia, con i muscoli che vibravano dal nervoso: 'Quanto sei stupido Grande Puffo! Credevo che fossi cambiato!'
Cattivus tornò a casa sua, mentre nella piazza si riunivano i puffi rimasti al villaggio, con gli zainetti, pronti a seguire il Grande Puffo per andare a raccogliere diamanti.

Il maligno puffo dagli abiti neri invece lasciò il villaggio con un fagotto in spalla.

Continua...

 

Oh che bello. Ho avuto una piacevole sorpresa nello scoprire che con l'aggiornamento di EFP è stata creata anche la sezione dedicata ai puffi. Finalmente non dovrò più postare le mie Fan Fiction nella sezione 'altro'. Ed io affermo con un certo orgoglio di essere la prima fictionaria italiana che dedica le proprie Fan Fictions agli ometti blu, o se non sono la prima, almeno sono la prima che le pubblica.
Però, ora che c'è la nuova sezione spero che a qualcun'altro verra in mente di scrivere qualcosa legato ai puffi. Mi piacerebbe leggere le sue storie.
Comunque questa è una delle ragioni - oltre ad un pò di 'blood and gore' - per cui ho scelto un rating giallo. I puffi una volta tanto hanno il coraggio di ribellarsi al Grande Puffo perché non approvano le sue scelte. Per questa storia volevo mantenere un tono un pò più adulto di quello classico dei puffi, ma ho bisogno di ancora tanto esercizio visto che fino a quando smisi di scrivere raccontavo soprattutto storie episodiche molto infantili.

  
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