"Gellert!"
Albus lo vide entrare, da in cima alle scale e pensò bene di raggiungerlo nel modo più veloce che gli era venuto in mente in quel momento. Forse aveva dimenticato che il suo cervello non funzionava più quando all'orizzonte appariva quella testa riccioluta, quindi si sedette sul corrimano delle scale e si lasciò andare, scivolando; peccato che non riuscì a fermarsi in tempo, ribaltandosi e finendo tra le braccia di Gellert, atterrandolo sul pavimento.
"MEIN TRAUMER! Sei pazzo?!"
"Scusami", balbettò Albus mentre la pelle del viso creava un elegante ton sur ton con i suoi capelli. "Lo facevo sempre, da bambino..."
"Vuoi dirmi che sin da piccolo hai rischiato di ucciderti in questo modo barbaro? Che cosa terribile, Albus".
E scoppiarono a ridere, insieme, come compagni di un'antica alleanza.
Albus lo vide entrare, da in cima alle scale e pensò bene di raggiungerlo nel modo più veloce che gli era venuto in mente in quel momento. Forse aveva dimenticato che il suo cervello non funzionava più quando all'orizzonte appariva quella testa riccioluta, quindi si sedette sul corrimano delle scale e si lasciò andare, scivolando; peccato che non riuscì a fermarsi in tempo, ribaltandosi e finendo tra le braccia di Gellert, atterrandolo sul pavimento.
"MEIN TRAUMER! Sei pazzo?!"
"Scusami", balbettò Albus mentre la pelle del viso creava un elegante ton sur ton con i suoi capelli. "Lo facevo sempre, da bambino..."
"Vuoi dirmi che sin da piccolo hai rischiato di ucciderti in questo modo barbaro? Che cosa terribile, Albus".
E scoppiarono a ridere, insieme, come compagni di un'antica alleanza.