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Autore: Kurtofsky    15/02/2011    6 recensioni
Per Kurt Hummel però la neve non era sinonimo di giochi infantili ma di stupidi scherzi dei quali era sempre vittima. Sin dalle medie lui era sempre stato perseguitato dai ragazzi più grandi che avevano sempre preso di mira i più deboli, come lui. Si ricordava che una volta gli avevano infilato nei pantaloni della gelida neve sporca e di essersi rifugiato per ore a casa di Mercedes: non tanto per il freddo che partiva da quella che era la sua parte più intima, ma per i suoi pantaloni nuovi che si erano irrimediabilmente rovinati.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Lascia che Nevichi
Titolo del Capitolo: Snow War
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, What if? (E se...)
Conteggio Parole: 1138 (FiumiDiParole)
Note: 1. Dedicata a Francis perché sa che se scrivo è merito suo<3
2. Fluffosiamo un po’ XD Non so il tempo che fa solitamente a Lima ma mi prendo questa piccola licenza poeticaXD
3. La fic è “What if”, in quanto Kurt non è alla Dalton a cantare con gli uccellacci ma ancora al McKinley ù_ù quindi eliminiamo le minacce di Dave e amiamo la coppia<3
4. Scritta per l’iniziativa del COW-T: The Clash Of The Writing Titans con il prompt Guerrai Maghi Regnano!
5. Decisamente non betata!

{ Lascia che Nevichi ~
- 1. Snow War -



“ Kurt, sono tua amica e lascia che te lo dica: hai una faccia da completo idiota.”, esclamò ad un certo punto Mercedes, mentre riponeva dei libri nell’armadietto con l’amico che, carezzandosi per l’ennesima volta le labbra, aveva assunto una vara aria inebetita.
Certo, sembrava felice... ma quell’espressione non gli si addiceva. Quindi, dandogli una leggera gomitata sullo stomaco, aggiunse un: “ Kurt mi stai ascoltando? Mercedes chiama Hummel!”
“ Eh? Cosa?”, l’altro si carezzò la parte lesa, guardando la compagna come se non l’avesse ascoltata per davvero… il che era sfortunatamente vero. A quel punto Mercedes, nel vederlo cadere dalle nuvole in quel modo, sospirò.
“ Che è successo di così bello?”, chiese la ragazza, sperando di ottenere una risposta che spiegasse l’atteggiamento del’amico.
“ Oh..:”, Kurt sorrise ancora. “ Niente.”, mentì, ricevendo dall’altra un’occhiataccia scettica.
Effettivamente per tutta la mattina era rimasto con la testa tra le nuvole, aveva pensato al bacio di Karofsky e, ogni volta, si era ritrovato a carezzarsi le labbra e a sentirsi in pace con il mondo.
Inizialmente si era sentito parecchio stupido nel pensare che quel bacio, al contrario del primo, era stato più che piacevole e, alla fine, si era ritrovato sempre con quel sorriso sulle labbra.
Aveva fatto una sorta di lista mentale sui pro e i contro di quella situazione e, ogni motivazione si faceva la guerra con l’altra - oh, a pensarci bene il termine ‘guerra’ era decisamente adatto per il loro rapporto. Alla fine della giornata, con le idee ben chiare in testa, era arrivato alla conclusione che a lui Karofsky stava iniziando a piacere.
Discutevano aspramente – o meglio, era Kurt a lasciarsi andare a commenti sarcastici e cinici – e ricorrevano alle mani – questa volta era Dave ad essere il protagonista di quei gesti -, ma alla fin fine non era poi così male come ragazzo.
Certo, gli aveva rubato ben due baci, ma aveva mantenuto la promessa e per tutta la giornata non l’aveva più disturbato… né lui né quei trogloditi dei suoi amici. Quindi era un uomo di parola, era un punto in più per la fazione del ‘mi piace’ nella guerra del ‘mi piace o no’.
Inoltre, annotò mentalmente, era certo che l’altro fosse in un qualche modo attratto da lui… altrimenti come si spiegavano quei due baci?!
Dopo aver salutato Mercedes, che ormai aveva perso le speranze con lui, uscì dall’istituto sempre con quei pensieri – Karofsky era diventato una mattinata un buon partito ed era decisamente stupito – e, quando intravide il soggetto di quelle elucubrazioni fare la guerra a suon di palle di neve insieme al troglodita per eccellenza, Azimio Adams, decise di renderlo partecipe di quella sua conclusione.
Sentiva che stava osando tantissimo, ma come gli ripeteva sempre suo padre lui vedeva sempre il meglio nelle persone e anche in Dave era riuscito ad intravedere il meglio.
Con attenzione raccolse della neve e, nascondendosi dietro il cassonetto – superò anche il tanfo – lanciò con precisione il suo freddo proiettile colpendo il ragazzone sulla nuca.
Lo sentì emettere un verso e, prima di avviarsi verso la palestra, si assicurò di essere stato beccato dall’altro.
Karofsky restò stupito da quel gesto del più piccolo e, lo seguì con lo sguardo certo che l’altro volesse che lo raggiungesse – restò inoltre quasi incantato da Hummel che sculettava.
“ Che succede amico?”, domandò Azimio, notando che il suo compagno si era bloccato.
“ Sì.”, assentì. “ Ma mi sono ricordato che devo fare una cosa. Ci vediamo più tardi al pub.”, e senza aggiungere altro inseguì Kurt sul retrò della palestra.
“ Ehi femminuccia!”, lo chiamò quando furono abbastanza vicini.
“ Oh, Karofsky.”, sorrise mellifluo l’altro, tenendo le braccia dietro la schiena in una posizione che il più grande etichettò come sbarazzina – oh sì, Hummel sapeva essere irritante quando voleva.
“ Vuoi la guerra? Mi hai lanciato una palla di neve.”
“ Dovresti ringraziarmi invece. Non penso che quello che devo dirti ti avrebbe reso felice davanti ad Azimio.”
“ Cosa?”, Dave lo raggiunse guardandolo negli occhi, cercando di celare la curiosità e la voglia che aveva di baciarlo ancora – non aveva pensato ad altro per tutta la mattina, vergognandosi poi per quel pensiero poco maschio… ma alla fine non gli importava.
“ Dopo un’attenta riflessione, ho redatto mentalmente una lista.”, esordì Kurt. “ Una lista di pro e di contro sulla tua persona messa in relazione con la mia.”
Karofsky inarcò un sopracciglio ma il più piccolo non gli permise di esprimere la sua confusione.
“ Sono giunto a conclusione che se vuoi non sei niente male come ragazzo e che forse non diventerai calvo a trent’anni.”
Dave ghignò – era un modo come un altro per celare l’emozione, non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle parole da parte di Kurt Hummel.
“ Quindi ti piaccio?”
“ Sei passabile, Karofsky. Sei sulla buona strada per piacermi sempre di più… ma…”
“ Ma?”, lo chiese subito, mostrando al più piccolo – che evidentemente aveva capito un qualcosa dei suoi sentimenti.
“ Ma devi permettermi una piccola vendetta. Sai, per tutte le volte che mi hai spinto sugli armadietti…”, Kurt gli donò un altro sorriso intriso di furbizia.
“ Che ci guadagno, Hummel?”
“ Puoi… tenermi la mano.”, propose divertito il più piccolo, ritirando poi l’idea con una risatina che suonò imbarazzata. “ Che vuoi guadagnarci, Karofsky? Potrai baciarmi quando vorrai...”, le sue gote divennero deliziosamente rosse.
“ Non mi interessa.”, mentì Dave per non esporsi troppo, aggiungendo poi un: “ Ma potrebbe essere interessante.”
“ Perfetto!”, cinguettò Kurt e, qualche attimo dopo, una seconda palla di neve si abbatté sul viso del più grande che restò totalmente paralizzato e stupito da quel gesto.
“ Tu…”, si pulì il viso con la mano, sentendolo freddo – venne anche scosso da un brivido nel sentire la neve scivolargli sul collo. “ Tu vuoi davvero la guerra Hummel!”, ringhiò e, per la seconda volta nel giro di pochi istanti, Kurt riuscì decisamente a stupirlo quando, mettendosi in punta di piedi, lo baciò dolcemente sulle labbra.
Un contatto leggero e timido ma dolce che, sfortunatamente, durò poco – non era comodo per il più piccolo stare in quella posizione. Nonostante questo Dave si sentì immensamente soddisfatto nel vedere ancora le guance rosse per l’imbarazzo dell’altro – un po’ meno quando si rese conto di essere a sua volta diventato scarlatto.
Karofsku tossicchiò, non sapendo esattamente che dire, e guardò Kurt sentendosi per la prima volta a suo agio – non fuori posto come quando lo guardava di nascosto e, pur di toccarlo, lo mandava a sbattere sugli armadietti.
“ Converrai con me che questo…”, esordì il più piccolo, lasciando inizialmente la frase in sospeso mentre si umettava le labbra – cosa che Dave trovò sensuale, visto che poco prima quella bocca era sua. “ Beh… questo è molto meglio che farsi la guerra, eh Karofsky?”
Il più grande sorrise ma non rispose, preferendo invece baciarlo di nuovo… perché, timidezza o meno, era impossibile resistergli – almeno per Dave!
   
 
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