Jude tornò a casa dopo aver fumato una sigaretta - cosa che non faceva da tanto - e fissò Robert, che era crollato sul divano col telecomando in mano. Sorrise appena e passò oltre dirigendosi in cucina per ripulire. Qualcuno bussò alla porta, ed andò ad aprire. Era Val, che si affrettò ad entrare.

-Ho un'idea!- esclamò, sorridendo ed agitandogli davanti al naso un oggetto che aveva tutto l'aspetto di un disco. 

-Un'idea?- Jude fissava il dischetto.

-Hai presente "50 Volte Il Primo Bacio", vero?- chiese l'altro. -Barrymore? Sandler?

-Sì- rispose Jude accigliandosi. -Quindi?

-Allora, Drew Barrymore si alza ogni mattina pensando che sia lo stesso giorno tutte le mattine- spiegò Val. -Non riconosceva nemmeno il tizio che si portava a letto.

-Mi ricordo- rispose Jude annuendo.

-Ad un certo punto, Adam Sandler arriva con una videocassetta che spiega tutto. Lei la guarda tutte le mattine e col tempo aggiungono le cose più importanti che succedono negli anni, così ogni giorno per lei è più facile.

-Robert non si sveglia pensando che sia sempre lo stesso giorno- lo interruppe Jude. -Si sveglia pensando di essere qualcun altro!

-Il concetto è lo stesso- disse Val. -Non credi?

Gli diede una pacca sulla spalla. -Vale la pena provare, no?

-E' ridicolo- disse Jude, sospirando e riaccendendosi tremante una sigaretta. -E' ridicolo, cazzo!

Val lo guardò da sopra il suo portatile. -Pensavo avessi smesso.

-E' vero, sia io che Robert, ma...- fece un lungo tiro. -E' tutto così...- fissò il vuoto, con la sigaretta fra i denti. -E' tutto così incasinato in questo momento.

-Andrà meglio- rispose Val, tornando a guardare il computer. -Penso che questo video sarà utile.

Jude sospirò.

-Quindi il pubblico non sa niente?- chiese Val ghignando, guardando varie foto dei due. Foto amatoriali a party privati.

-Del casino del trauma cerebrale o di noi?- chiese Jude, sospirando, dirigendosi al posacenere scarsamente usato sulla credenza che separava la sala da pranzo dal salotto.

-Di voi due- rispose Val. -Aw, questa quando l'avete fatta?

-Nessuno lo sa- disse Jude, stropicciando gli occhi stanchi. -Di noi due, intendo.

Lanciò un'occhiata alla foto sullo schermo.

-Era una cittadina appena fuori da Londra.

Sorrise pigramente alla foto, stiracchiandosi ed emettendo piccoli suoni soddisfatti. -Avevamo appena cominciato a girare Holmes quando ci hanno fatto quella.

-E' stato allora che...- Val gesticolò. -Ci siete cascati?

-Non mi ha mai nemmeno detto che mi amava, se non dopo che avevamo scopato un paio di volte- replicò Jude, ridacchiando. -Quindi non so quando ci siamo cascati.

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Fu il campanello a svegliare Jude. Aveva voglia di stiracchiarsi, ma il sonno non voleva andarsene. Quando rotolò di lato e sentì che accanto a sé c'era il vuoto, fu decisamente più motivato a svegliarsi. Il suono del campanello diventò più insistente, quindi Jude scese dal letto, stropicciandosi gli occhi.

Era Delaine, la signora della porta di fronte. Sorrise imbarazzata. -Ciao, Jude.

-Ehi, Delaine- rispose, sorridendo alla stessa maniera. -Come stai?

La donna si sistemò nervosamente i capelli dietro l'orecchio. - Bene, sto... Ehm, bene-. Esitò. - Non hai visto Binx, in giro, vero?

- Chi? - chiese Jude, accigliandosi.

- Il mio cane - spiegò lei. - Un bastardino shnauzer, marrone, grosso...? - continuò, indicando la propria casa. - Di solito lo tengo nel giardino del retro.

Jude non sapeva come dirle che aveva cose più importanti a cui pensare di un cane che si era perso. I fidanzati persi in giro erano più importanti!

- Ho visto Robert nel mio giardino - disse Delaine, leggendogli la mente. - quello dietro.

- Il giardino...? - mormorò Jude.

- Non ho chiamato la polizia - si affrettò ad aggiungere lei. - Non è entrato in casa, e poi so che è appena uscito dall'ospedale o una cosa del genere.

Jude si guardò attorno, abbassando la voce. - Ti ha detto qualcosa?

- No - disse Delaine. - Um, ma è arrivato con delle corde. Penso che abbia preso il mio cane.

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Jude rientrò a casa ed aprì ogni porta al piano inferiore. Non chiamò Robert, perché pensava che non avrebbe risposto. Così si avviò verso il piano superiore, ma si fermò appena salì l'ultimo scalino.

-Oh, Dio - esalò.

Un cane mezzo rasato tirò fuori la lingua alla sua vista. Gli occhi di Jude seguirono il sentiero di pelo che si lasciava dietro e che portava ad una delle stanze degli ospiti. Trattenendo il respiro, la seguì ed aprì la porta.

- Serve qualcosa?

Jude sobbalzò nel buio ed accese la luce, per poi arretrare attraverso la porta. Robert sedeva a gambe incrociate, nudo, sul pavimento. Davanti a lui c'era un mucchio di pelo e un tubetto di colla. Con calma, si stava cospargendo di colla, attaccando poi il pelo alla propria pelle.

- che cazzo...?- fece Jude, finalmente in grado di parlare.

- vuoi dire la mia malattia - disse Robert, spalmandosi pelo sulla faccia come fosse una maschera di bellezza. - Ipertricosi. Non preoccuparti, non è contagiosa.

- Cazzo-. Jude roteò gli occhi, poi li chiuse. - Robert...

- Sono Lionel, veramente - disse Robert, alzandosi. - tu chi sei? Come ti chiami.

Jude non rispose nemmeno. Si limitò a lasciare la stanza, andando al piano di sotto. Spalancò la porta e quasi si schiantò contro Val. Dietro di lui c'era Delaine.

- L'hai trovato? - chiese lei, nervosamente.

- Ha il tuo cane. L'ha rasato per metà... - alzò una mano prima che lei parlasse. - E' una lunga storia. Pagherò per i danni e...per il resto-. Si girò verso Val, accigliandosi. -Non ce la faccio più.

Prima che la vicina potesse dire qualsiasi cosa, li oltrepassò entrambi, massaggiandosi le palpebre coi polpastrelli. Val le diede qualche pacca gentile sulla schiena.

-Vado a, uh, prendere il suo cane.

[Altro piccolo aggiornamento, prima del prossimo capitolo che sarà un pò più lungo :D]