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Autore: kresbiten    16/02/2011    3 recensioni
E se Bella si trasferisse a Forks da suo padre, in una enorme casa di due piani?? E se nella sua camera ci fossero delle scale che conducono al piano di sopra, nella camera di uno dei figli dei Cullen, che Charlie tanto disprezza per i suoi atteggiamenti nei confronti delle ragazze?? Cosa potrebbe mai succedere??
Spero di avervi incuriosito!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Salve ragazze!! come state?? io tutto bene!!
Prima di tutto vorrei ringraziare colore che mi hanno messa tra le seguite
Giova71
Iaia_twl
Scricciolo90


Winniecullen97 (Reb <3) che ha recensito!!
_Rosss_rrrossi che mi ha messo tra le preferite!!

Grazie.. siete un tesoro!! Ecco, ho finito col monologo e vi lascio al capitolo.. sperando veramente di non deludervi e che vi piaccia :D






La casa sembrava molto accogliente e grande, almeno esternamente. Era di un rosa antico, rivestita di legno, ed era appunto di due piani. Charlie prese le valigie dalla macchine, senza farsi aiutare e mi indicò la strada per entrare dentro. Prima di arrivare alla porta d’ingresso bisognava percorre un cinque metri di strada di pietra, proprio al centro di un enorme e magnifico giardino. La strada era coperta da un portico di rami e rose, del colore che richiamava il legno della casa, c’era siepi ben curate e un giardino con dell’erba così bella e verde, un paio di piccoli alberi sparsi qua e là per il giardino proprio come i gruppi di fiori sparsi nel giardino, c’era gruppi di rose bianche e blu, di viole, di fiori colorati e margherite. Oltre a sorprendermi la bellezza di questo giardino mi sorprendeva il come potesse sopravvivere tanta natura sotto la forte pioggia di Forks, che scendeva probabilmente  350 giorni all’anno.
<< Che bello! Le rose blu.. sono le mie preferite >> commentai più a me stessa che a Charlie. Lui sorrise felice. << lo sapevo, appena ho saputo del tuo arrivo ho chiesto al figlio dei Cullen di farmeli piantare e guarda sono già cresciute >> mi informò, fermandosi e dandomi il tempo di ammirare tanta bellezza. << ma con la pioggia.. come fanno a sopravvivere?  >> domandai, visto che ancora non sapevo darmi spiegazione migliore. << oh tesoro, i Cullen sono persone che hanno quello che vogliono, appena scende la pioggia con un telecomando ricoprono il giardino con un telo, come una serra >> lo guardai sbalordita, questi Cullen dovevano avere molti soldi. << wow >> riuscii solo a dire e feci cenno di proseguire. Mi aprì la porta e mi fece accomodare, mi fece togliere il cappotto dopo aver posato le valige << questo è il corridoio che ti dicevo, e questa è la nostra posta >> indicando quella a destra. Entrammo e ad aspettarmi c’erano Sue con le loro figlie e mie vecchie amiche Alice e Rosalie. Appena mi vide, Alice si precipitò addosso, abbracciandomi. << Bella, amica mia quanto mi sei mancata!! >> disse, sembrava stesse piangendo. Era sempre un folletto, come la ricordavo, solo che aveva tagliato i suoi lunghi capelli, e ora erano corti e neri, il colore era sempre quello, aveva sempre avuto dei grandi occhi neri e delle ciglia lunghissime<< ciao Ali, anche tu mi sei mancata, tanto. Come stai? >> dissi, facendo finta di essere entusiasta della mia nuova vita, si ero contenta di aver rivisto Alice ma avevo una brutta impressione, come se ci stesse una calamita che vorrebbe portarmi non so dove. << Bene, bene. Vieni ti presento, anche se già le conosci, mia madre e mia sorella, a tutti gli effetti >> sapevo il motivo di quel “a tutti gli effetti”. In realtà Alice e Rosalie erano state adottate da Sue, fin da quando erano piccole, e per loro era la loro vera madre. Alice non sapesse chi e dove fossero i genitori, era stata chiusa in orfanotrofio fin da piccola e nessuno gli ha mai detto niente anche perché non lo sapevano, era stata trovata, appena nata, davanti alla porta di una chiesa e per miracolo era stata trovata. Mentre Rosalie aveva una storia alle spalle, un po’ più triste e vissuta. Sua madre era morta di parto, per far nascere lei. Il padre dopo poco si risposò e andò fuori di testa e iniziò a maltrattarla picchiandola, la matrigna nonostante tutto non diceva niente, ma una volta stanca andò a denunciarlo e lui fu arrestato, mentre la matrigna lasciò la bambina, andandosene da qualche parte, non si è mai saputo che fine abbia fatto. Gli assistenti sociali si presero cura di Rosalie per un po’ di tempo prima di affidarla a Sue, allora sposata con Harrie, uomo morto molto giovane di infarto, che non le potette dare figli. Erano entrambe storie tristi ma ora erano felici di avere una propria famiglia, e a quanto pare Alice era contenta di avermi come nuova sorella. Rosalie fin da piccola era sempre stata molto fredda, ma in fondo era simpatica. Sorprendendomi mi abbracciò<< Benvenuta a casa tua Bella, sono davvero felice di rivederti >> mi disse con tono dolce e amorevole. Rosalie fin da piccola era stata bellissima, aveva dei lunghi capelli biondi e ondulati, e degli occhi azzurri, color del cielo, certo no quello di dove viveva. Un fisico mozzafiato, alta, magra, era perfetta.  <<  ehm grazie Rosalie. >> risposi sorpresa. Mi avvicinai a Sue, abbracciandola. << ciao Sue, sono davvero molto felice di rincontrarla  >> gli dissi sempre usando del lei, come forma di rispetto. << anche tu mi sei mancata, e per favore dammi del tu >> disse sorridendomi. Ricambiai il sorriso ringraziandola. << dai Bella, ti sei stupida della dolcezza di Rosalie, si vede dalla tua faccia >> mi disse Alice, ridendo. << ma no, che dici >> <<  tesoro sono cambiate molte cose, prima di tutto Rosalie si è fidanzata e sta per sposarsi, visto che aspetta anche un bambino >> mi avvertì Sue, sorprendendomi. << N-non lo sapevo, bhè auguri Rose >> le dissi sorridendo mentre l’abbracciavo. << grazie Bella >><< allora chi è il fortunato? >> le chiesi per rompere un po’ il ghiaccio. Alice mi fece segno di guardare sopra, ma non capivo. A Rosalie non sfuggì << Alice!! >> l’ammonì << Bella, Alice ti vuole far capire che sono i nostri vicini, Charlie ti ha informata che c’è una famiglia che vive sopra? >> << si, si. Mi fa davvero piacere per te >> << e io invece, sto con l’altro fratello, sono tre fratelli, uno a me, uno a Rosalie, e vediamo di rimpiazzare l’altro a te >> disse Alice ridendo. << Alice!! >> l’ammoni Charlie, << non dire sciocchezze, Edward non fa per Bella, lei è una persona seria e nonostante lui sia figlio dei Cullen sappiamo che testa ha! >> le disse Charlie, ma in un certo senso voleva avvertire anche me. << non ti preoccupare papà, sono venuta qui no per i ragazzi ma per cambiare vita >> gli dissi facendogli l’occhiolino e lui mi rispose sorridendo. Passammo tutta la serata a chiacchierare tra un boccone e un altro della squisita cena che preparò Sue con l’aiuto di Rosalie. Finito di cenare, si rifiutarono di farsi aiutare dicendo che ero stanca e di dover andare a dormire perché il giorno dopo avrei già cominciato la scuola. Quindi diedi la buonanotte e mi avviai nella mia nuova camera. Alice mi accompagnò davanti alla porta e mi diede un bacio augurandomi buona notte. Aprii la porta e ciò che vidi mi sorprese. La camera era enorme e al centro c’era un enorme letto a baldacchino con un copriletto blu, il mio colore preferito. il velo dello baldacchino era bianco con il disegno sfumato di rose blu. Le pareti erano di un bianco neutro, per non rendere la camera troppo maschile, almeno credo. C’era un comodino a fianco del letto con tre cassetti e sopra una lampada. Alla sinistra c’era un’enorme scrivania con un portatile posto sopra e una sedia con le ruote. Tutto l’arredamento era in bianco e blu, un blu che andava nel viola però, davvero bellissimo. sulla destra c’era una finestra con delle tende bianche, lunghe che scivolavano per terra. Mi affacciai per vedere il panorama e vidi che affacciava sul giardino, solo che adesso era coperto da una tela, trasparente, che pure se sembra strano era spettacolare, era come se non ci stesse, distesa grazie a degli archi che la mantenevano, per fortuna c’era le luci che illuminavano il giardino altrimenti col buio e la pioggia che molto probabilmente era cominciata a scendere adesso, non si sarebbe visto niente. Sulla stessa parete c’erano tre porte, tra cui una nell’angolo, l’aprii e ciò che vidi mi lasciò a bocca aperta, c’era un’altra camera ma che probabilmente era una cabina armadio, c’era vestiti di tutti i tipi, abbinati, maglia con pantaloni o gonne con scarpe e cappotto e ognuno aveva la propria fodera, trasparente in modo da farmi vedere cosa ci stesse dentro senza che dovessi aprire la cerniera. Poi mi ricordai di Alice e della sua mania per i vestiti, fin da piccola, e così trovai la risposta a tutto ciò. Chiusi la porta senza vedere quella pazza che aveva combinato e ne aprii un'altra dove affacciava il bagno. Il bagno era immenso, aveva una vasca che poteva anche fare da doccia, ricoperta da tante rose blu finte, chiusi la porta e aprii l’ultima, dove si trovavano delle scale da cui proveniva una bellissima musica, pianoforte? Poi ricordai di quello che mi disse mio padre prima di arrivare a casa, e sospirando per il dispiacere di non poter sentire più quella musica, anche perché non era educato, chiusi la porta e andai a dormire.
   
 
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