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Autore: theangelsee69    16/02/2011    3 recensioni
L'inizio di questa storia è uguale a quello dell'originale Twilight, ma le cose cambiano del tutto dal momento in cui Edward salva Bella a Port Angeles. Qui Edward si rende conto che, nonostante i suoi superpoteri, non riesce a tenere al sicuro la donna che ama, e da quel vampiro paranoico che è decide che il modo migliore di custodire il suo amore è trattarlo come un vero tesoro, cioè strapparla ai suoi affetti e trasportarla sull'Isola Esme dove vivranno in perfetta solitudine per il resto della loro vita. Qui in una isola bellissima ed isolata dal resto del mondo, in un'isola sognante ed assolata Edward spera di tenere Bella al sicuro e spera anche che col tempo la ragazza lo possa accettare ed imparare ad amarlo come lui già la ama disperatamente. Bella riuscirà a tornare a casa? Edward riuscirà a farsi accettare e Bella riuscirà a perdonarlo per tutti gli sbagli che Edward ha fatto seppur col solo fine di tenerla al sicuro?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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IO E TE, PERFETTI SCONOSCIUTI RAPIMENTO
BELLA  POV
“Ed mi hai salvato..Edward m ha salvato da un quasi sicuro stupro di gruppo
lì a Port Angeles…mi ha trovata chissà come in mezzo a quegli edifici isolati..magazzini..e salvata da quei quattro balordi che forse avrebbero fatto scempio di me dopo avermi stuprata!
Tutto questo non è avvenuto grazie ad Edward Cullen, lo strano compagno di scuola che mi ha seguita fino a quella deliziosa trappola per turisti!”
Corriamo via veloci a bordo della sua Volvo..è silenzioso, contratto, ha appena sussurrato grave “Tutto bene?” ed io ho risposto anche più piano “ Si!”, ma lui mi ha sentito comunque perché ha annuito ed ha continuato a guidare, gli occhi incollati alla strada buia.
Poi pian piano si ferma, accosta al margine della strada ed ancora non mi guarda…il silenzio è così denso, così carico di aspettativa che  potrei tagliarlo con un coltello.
Stringe con forza lo sterzo e lo sento mormorare tra sé e sé talmente piano che potrei anche averlo sognato: “ Così non può andare avanti…non riesco a tenerla al sicuro, non qui!”
Io lo guardo interrogativa nell’abitacolo buio ed aggiungo : “Ma non è responsabilità tua!” , ma è come se parlassi ad un muro, non mi sente proprio!
Edward esala un sospiro pesante come se avesse preso una qualche decisione, apre gli occhi e si volta verso di me, l’espressione grave che intravedo appena alla luce verdastra delle spie del cruscotto.
“Bella,… perdonami! Non avrei voluto arrivare a tanto..ma devo per il tuo stesso bene!”
Lo sento esalare quelle poche parole incredula..che intende? Che vuole da me questo ragazzo? Perché mi seguiva? Perché questo quasi sconosciuto dovrebbe preoccuparsi per me? Tante, troppe domanda a cui non ho una risposta logica.
“Grazie del tuo intervento provvidenziale Edward..mi hai salvata da quei brutti ceffi! Solo Dio sa che mi avrebbero fatto! Grazie per tutto!”
Edward mi guarda furioso, una cosa terribile da vedersi, e  mi apostrofa con veemenza: “Ti avrebbero uccisa!” dice sicuro..ed io sono riuscito ad impedirlo per un soffio!”
“Edward, tu mi hai salvato, sei stato un vero eroe..ma ora ti prego, portami a casa da mio padre..voglio andare a casa!”
Edward sembra ancora più furente, ma replica sibilando: “Non posso, non saresti al sicuro nemmeno là!”
A questo punto ho davvero paura..che intende ora?
“Edward, ti prego! Portami a casa, mio padre sarà preoccupato per me non vedendomi tornare! Che vuoi fare?” chiedo con voce che vorrebbe essere ferma ed imperiosa ma non lo è affatto.
“Bella, sono dolente..ma è per la tua sicurezza!” e mi blocca le spalle tra le sue grandi mani.
Tento di divincolarmi ma è forte, maledettamente forte e per quanto io mi sforzi di sganciarmi dalla sua  presa, ogni mio tentativo sembra vano.
Improvvisamente i suoi strani occhi dorati cominciano a scintillare al buio, una cosa mai vista e la sua voce, prima con un timbro quasi metallico dalla tensione, diviene dolcissima, quasi suadente: “Calmati Bella, calmati, non voglio farti proprio nulla! Voglio solo proteggerti! Calmati, non ti farò alcun male!”
La calma  che infonde le sue parole in qualche modo mi viene trasmessa e smetto di divincolarmi rimanendo docile tra le sue braccia ( ma quando mi ha abbracciata?), mi sento al sicuro e protetta, rilassata come poche volte mi è capitato e scivolo pian piano in uno stato di dormiveglia agitato…”Ti prego Ed, portami a casa, mio padre si preoccuperà a morte…”, ma io scivolo via in un limbo dorato in cui le preoccupazioni scivolano via  in quegli occhi dorati e splendenti in modo innaturale!
 
 
 
 
Un raggio di sole! Un raggio di sole a Forks, qui nella mia camera che viene a
scherzare qui sul mio letto. Sul mio letto comodo e fresco è bello oziare per qualche minuto prima di alzarmi e di prepararmi per andare a scuola…Charlie! Gli devo preparare la colazione! Ma che pigra che sono! Apro finalmente gli occhi e nulla quadra più nella mia vita. Questa non è la mia camera…questa splendida, enorme camera con una vetrata a posto della parete! E poi c’è il sole fuori e uno splendido cielo azzurro veramente magnifico! Ma dove mi trovo? Difficilmente a Forks c’è un cielo così terso e vivido…mi alzo piano convinta di essere vittima di qualche strano fenomeno di suggestione mentale o di scherzo di cattivo gusto!
Ciò che vedo è a dir poco stupefacente: una camera amplissima ed io mi alzo dal letto a piedi nudi..indosso una morbidissima camicia da notte di seta blu e pizzo che mi accarezza gentilmente la pelle come mai ho provato in vita mia con altri indumenti…deve essere un sogno! Una mensola davanti a me con un grande specchio mi rimanda la mia immagine smarrita e confusa…dove sono? Per soprammobili qui tengono antiche corone argentee e coralli incisi..devono valere una fortuna! E il letto su cui riposavo è interamente circondato da seta bianca impalpabile..sculture argentee sparse in un ordinato caos mi circondano e la stanza finisce in un arco senza porta che da su una scala marmorea. Mi avvicino a piccoli passi rimanendo in silenzio intimorita dall’ambiente estraneo e dalla mia paura dell’ignoto. Dove sono? Che ci faccio qui? La casa sembra un museo da quanto è silenziosa ed immensa…una enorme villa bianca di marmo e vetro interamente invasa dalla luce del sole e dalla presenza del cielo terso che si fa intravedere da enormi finestre. Scendo lo scalone e mi ritrovo in un immenso atrio bianco che affaccia su un portico fiorito di vegetazione lussureggiante quanto aliena dal mio ambiente solito. Non sono più a Forks..qui il clima è caldo e ventoso, la brezza entra dalla porte aperte sul patio. Dio mio, ma dove sono? Che posto è mai questo?
“Bella! Ti sei svegliata finalmente!”
Una voce melodiosa mi saluta ed io sobbalzo dalla sorpresa! Questa voce! Io la conosco bene! E’ la voce del mio compagno di biologia, Edward Cullen..il ragazzo che mi ha salvata da una brutta avventura! Mi ritorna tutto alla mente in un lampo..Port Angeles, quei balordi che mi volevano fare chissà che e da cui mi ha salvata, la folle corsa in auto e poi poi….
L’enormità di quanto mi è capitato mi si rovescia tutto addosso e le gambe mi cedono. Mi trovo a terra e non so come ci sono arrivata..ovvero, mi ritrovo a terra ma non sono caduta perché il ragazzo mi ha sorretto e sono scivolata dolcemente a terra. Edward mi guarda costernato e dal suo volto si capisce pienamente.
“Scusa, scusa! Mi dispiace immensamente se ti ho spaventata, non era mia intenzione di farti paura!” mi dice dolcemente prendendomi delicatamente in braccio e riportandomi di sopra.  Lo guardo frastornata mentre mi riporta di sopra in quella immensa camera bianca ed infine mi posa delicatamente sulle coltri del grande letto bianco.
Lo guardo in faccia attentamente per la prima volta da che lo conosco. Edward è molto bello, ma questo lo sapevo di già.  E’ un ragazzo strano ma piacevole che parla poco e che mi dava l’impressione di non interessarsi di niente e nessuno. “Altezzoso” dicevano i lui alle sue spalle a scuola, “timidissimo” pensavo io guardandolo.  Forse lo riconoscevo per quello perché anche io sono molto timida e una certa affinità l’ho sentita da subito.  Edward è seduto vicino a me e mi sta osservando intensamente. Che avrà in testa?
“Edward..che posto è mai questo? Perché sono qui? Che ci faccio qui? Perché mi ci hai portato? Perché?” gli dico quasi gridando.
“Calma, calma Bella..una cosa alla volta. Vuoi?”  mi dice con voce dolce. Me lo guardo e mi sembra di stare a parlare un’altra lingua, non l’inglese.
“Calma? Calma dici? Ma come faccio a stare calma? Mi salvi da uno stupro eroicamente…e non so come mi addormenti (a proposito mi dovrai spiegare come hai fatto prima o poi), poi mi sveglio e mi ritrovo in una casa che  non è la mia in un posto che io non conosco in una latitudine diversa da quella da quella da cui mi sono addormentata solo ieri. Mi hai rapito? Perché? Io non ho soldi, la mia famiglia è modesta…e poi quale rapitore porterebbe la preda in un paradiso tropicale?” dico con voce quasi all’isteria.
“Bella..Bella frena..ti ho portato qui per la tua sicurezza…qui starai al sicuro da tutto!”dice serafico questa stranissimo ragazzo.
“Mi hai portato qui per la mia sicurezza? Ma perché? Mi hai salvato, è vero! Ma poi mi sottrai alla mia vita, alla mia famiglia e perché poi? Per tenermi al sicuro? Ma  che obbligo hai tu verso di me? Nessuno! Non  hai nessuna responsabilità  verso di me, nessuna! Lo capisci vero? Non sei mio padre, non sei mio fratello, non sei mio marito..io mi difendo da sola, con l’aiuto di mio padre magari che è poliziotto..ma tu perché mi hai portato qui? Che diritto  avevi di strapparmi alla mia vita? Nessuno! Voglio tornare a casa mia Edward, lo capisci? Riportami a casa mia!” concludo quasi piangendo dalla rabbia e dalla frustrazione.
“Bella…Bella è vero, io non sono nessuno per te ma ci tengo a te e tanto..non sai quanto! Ti ho portato via dalla tua vita è vero e ti chiedo scusa per questo, ma non me ne pento e non me ne pentirò mai. Io ti devo proteggere Bella! Io lo devo fare..tenerti al sicuro è la mia missione, la mia missione di vita. Qui è caldo e so quanto odi il freddo e la pioggia di Forks, qui è il clima ideale per te! La casa è più che confortevole e c’è cibo e abiti in gran quantità. Ci sono libri, moltissimi libri e schermi al plasma con tantissimi DVD di ogni specie e Cd di ogni genere. Puoi passare il tempo piacevolmente in tanti modi e puoi passeggiare per l’isola che è come un giardino..nuotare nella laguna a nord e fare perfino un po’ di surf a sud se ti va, c’è davvero tutto qui, ho preparato davvero tutto per te, per farti stare bene e ti farò compagnia..non sarai mai sola, ci sarò sempre io a vegliare su di te ed a farti compagnia..vedrai starai bene..”conclude questa faccia di bronzo con un sorriso serafico.
“Edward..tu mi hai costruito una gabbia d’oro, una bellissima gabbia d’oro ma io non la voglio! Io voglio andare via di qui, voglio studiare ed andare al college, voglio prendere una laurea ed insegnare letteratura, voglio incontrare qualcuno e sposarmi un giorno, magari anche avere dei figli…non voglio perdere tempo e stare qui con te a farti compagnia. Io  non voglio stare qui con te..io rivoglio la mia vita! E’ mia e la rivoglio e né tu né nessun altro ne deciderà!” termino la mia appassionata arringa e me lo quadro ben benino. Non so neanche io chi mi ha dato tanta forza ma il ragazzo è sorpreso quanto me e mi guarda ad occhi sbarrati. E’ il discorso più lungo che mi ha sentito fare e che forse ho fatto in assoluto in vita mia. Mi guarda ancora e gli si forma una ruga in mezzo agli occhi per la tensione e per le riflessioni che sicuramente sta facendo.
“Bella, io mi scuso…hai tutti i diritti di essere arrabbiata e ti capisco..ti ho strappata alla tua vita colla forza e credimi, mi dispiace e tanto, ma non ti riporto indietro..credimi qui sei al sicuro da tutto, non c’è nulla qui che ti possa fare del male, sei completamente al sicuro..desidero che tu sia serena e felice qui ed alla lunga lo sarai, te lo garantisco, sarai felice qui con..me.” conclude a voce quasi inesistente.
A questo mi inalbero ancora di più e penso di avere ragione, ragione da vendere!
“Qui con te? Ma Edward io e te non ci conosciamo quasi, sei mio compagno a Biologia e mi hai salvato dal Van di Tyler e da quei brutti ceffi a Port Angeles..probabilmente senza di te sarei morta di già in un paio di occasioni e per questo ti sono grata..veramente, te ne sono stata immensamente grata e te ne sono ancora Edward..ma per favore..io non ho mai voluto stare con te così…non ho mai voluto questo! Un rapporto con te? Ma se quasi non ci siamo mai parlati! Mi hai sempre evitato..non mi hai mai guardata ed ora..ora vuoi vivere qui con me? Ma sei un po’ fuori di testa Edward? Si, lo devi essere se credi che io starò qui con te a sprecare la mia vita qui con te! Riportami a casa!”
“Bella, Bella, io ti conosco, molto più di quanto tu pensi..sei figlia unica ed adori la letteratura, ami i classici e vestire in modo casual..la mattina mangi cereali e latte e sei vegetariana ma gradisci le bevande gassate di tanto in tanto anche se non sono molto salutari..odi gli sprechi e fai sempre la cosa giusta..sei buona e leale, una ragazza che sa essere molto discreta e molto fedele..e sei bella, molto bella, una bellezza discreta che di cui  tu neanche sei conscia…sai che c’è qualcosa che in me non va eppure non hai detto niente a nessuno..perché non hai fatto parola con nessuno della mia forza?”
“Mi hai salvato, mi hai protetto, perché dovrei dire in giro delle cose su di te? A chi interessa? Non mi va di fare chiacchiere in giro e poi perché? Per farmi passare per pazza!” dico e lo penso per davvero perché questo ragazzo per quanto strano mi ha salvata la vita in due occasioni e non mi dimentico della gratitudine che ho provato per lui.  E’ strano ma mi ha salvato e fino a ieri sera lo consideravo buono e generoso, un vero eroe moderno. Ma non questo, non questo, un rapitore..
Edward si accosta piano a me e mi prende entrambe le mani tra le sue in modo delicato. Mai mi ero accorta di quanto fossero grandi eppure sono molto delicate..mi tocca come se fossi fatta di cristallo. “Bella..Bella..tu da me non devi tenere nulla, io ti rispetto..io ti venero! Io ti amo..ti amo da quando ti ho conosciuta! Ti ho seguita fin da quando ti ho conosciuta, ti ho protetta, ti ho vegliata, ti ho venerata da lontano..ho cercato di proteggerti dai pericoli che ti si perseguitano..tu sei una vera calamita da guai, anzi tu i guai li attiri!”mi sorride dolcemente e quel sorriso è così luminoso da accecare quasi. “ Ma questo è finito, alle nostre spalle per fortuna..tu ora sei qui con me e mai ti succederà mai nulla di male qui con me..certo non mi conosci ancora ma mi conoscerai, imparerai a conoscermi col tempo..vedrai, ti affezionerai a me, ne sono certo…sono una brava persona e ti voglio bene, ti voglio bene Bella! Col tempo mi vorrai bene anche tu!” mi bacia delicatamente in fronte e se ne va lasciandomi in lacrime sul letto a meditare su tutti i guai che mi sono capitati! Dio mio, che sarà di me in questo posto con questo pazzo ragazzo? Deve essere pazzo per forza per aver messo su tutta questa follia! Voglio mio padre, voglio mia madre..voglio casa mia! Come mi manca casa mia!
 
 
 
  
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