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Autore: _Emanuela_3    16/02/2011    1 recensioni
Una nuova vita in un paese perso tra le montagne…un passato da scoprire e un futuro da (ri)scrivere. Quando il mondo sembra sparire sotto i piedi si può trovare la forza per RICOMINCIARE?
[…]
I nostri occhi si cercano nella folla, finalmente si trovano, attratti come calamite.
Come se legati da una strana alchimia ci avviciniamo l’uno all’altra, fino a raggiungerci al centro della sala.
Ancora incatenati con lo sguardo ci sorridiamo.
_: Ciao…
I: ciao
_: così avevi ragione a dire Ricomincio da me…ci sei riuscita.
Lo guardo e riconosco nei suoi occhi la mia stessa paura. Ma è un attimo. Rapita dal sua sguardo cadono tutti i miei timori, le mie finte-certezze, le mie barriere…e come se aspettassero di uscire da tempo le parole scivolano via dalle mie labbra:
I: No..avevo torto marcio- sorpreso spalanchi gli occhi, ti sorrido e prendo fiato- la verità è che TI AMO, da sempre…la verità è che Ricomincio da NOI…
[…]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Caludia: Sono felice che la precedente storia ti sia rimasta nel cuore anche per me quella storia nata per una scomessa resterà sempre nel cuore! :):)

Grazie di cuore le tue parole mi fanno sempre tantissimo piacere!! *-*  Bè si l’indifferenza è sempre la miglior “ vendetta “ ;)

 

Capitolo 3

Niente, io da te oramai non voglio niente
la mia vita ha un sogno e non si arrende
c’è una strada che non porta qui
prendila e vai via così

Alessandra Amoroso- Niente.

 

 

Natale…è passato un mese da quando ho lasciato Paolo nel parcheggio. Un mese di pianti, domande, rabbia. Un mese di sorrisi forzati, di bugie e di rimpianti. Un mese che è passato e da lasciarmi alle spalle.

Ho dato le dimissioni, non avendo usato tutte le ferie il mio ex capo ha vhiuso un occhi sul preavviso che avrei dovuto dargli……infondo posso organizzare eventi ovunque. Ho preso il coraggio a quattro mani e ho deciso di mettermi in proprio.

Ho venticinque anni e tanta esperienza. Ho iniziato a lavorare nella CC events a diciannove anni per pagarmi gli studi, mi sono laureata in scienze della comunicazione e sono rimasta lì, in quella che è diventata la mia famiglia.

Sto scappando da Paolo e Giulia? No. Semplicemente è tempo di lasciare il nido e dare spazio ai miei sogni.

Ho da parte un po’ di soldi e l’eredità di nonna ancora intatta.

Già la nonna…quanto mi manca.

Quella fragile e forte donna che mi ha cresciuta, che mi ha preso al volo quando la terra stava cedendo sotto ai miei piedi. È anche per lei che voglio partire. Ritornare nella sua terra, in quella casa che sa delle nostre vacanze. Almeno fino a otto anni fa. Quando mamma ha fatto una delle sue scenata proibendoti di riportarmi in quel posto. Non l’ho mai capita e credo che mai la capirò. Ma adesso che se ne è andata chissà dove sono libera di tornarci e lo farò.

Inizio così a inscatolare la mia vita, foto, vecchi quaderni, diari….le pagelle ingiallite,  libri, cd e tutto ciò che valga la pena tenere.

Il Natale lo passo da zia Rina, che cerca di convincermi a non partire.

Sembra che tutti vogliano tenermi lontano da quel paese, ma non né riesco a capire il motivo. Mentre rifletto su questi loro comportamenti mi ricordo della chiamata tradizionale a Renato, un amico di famiglia che mi è stato sempre vicino, come il padre che avrei voluto.

Pregandomi sempre di non raccontare alla mamma della sua amicizia, altra cosa che mi risulta ancora oggi difficile da capire.

Compongo il numero a memoria e aspetto che risponda.

R: Pronto piccola peste!

I: Renatoo! Come stai?

R: Ora che ti sento bene! Ahaha

È sempre stato un adulatore, una sorta di bello e dannato. Credo che non si sia mai legato a nessuna seriamente, anche se ricordo i sguardi che si lanciava con Margherita, una signora di Civitavecchia, che si è trasferita lì in pianta stabile da quasi venti anni.

I: sei sempre il solito! – sorrido scuotendo la testa-

R: Cosa mi racconti ? la nonna tutto bene?

La nonna…fra le mille cose da organizzare non sono riuscita ad avvertire tutti.

I: Renato…la nonna è morta sei mesi fa…avrei voluto avvertirti ma…

R: Oh piccola! Stai tranquilla. Mi dispiace sarei venuto se avessi saputo. Come è successo?

I: stava male da tempo…l’avevo appena salutata quando mamma mi ha chiamata agitata. Non ha sofferto almeno.

R: Se hai bisogno di qualcosa lo sai che puoi contare su di me, vero?

Sorrido...quando parlo con lui mi sento meno sola.

I: Come sempre….grazie Renato..

R: dai rallegriamo la conversazione, come va con Paolo?

Non posso evitare di scoppiare a ridere.

R: Ale stai bene? Cosa ridi?

Dal suo tono sento che anche lui sta ridendo.

I: Bèh…senza tirarla troppo lunga mi ha tradito con una mia college, li ho beccati e l’ho lasciato.  

R: ….

Se non sentissi il suo respiro sulla cornetta penserei che la linea è caduta.

I: Renato sei ancora in linea…?

R: Si stavo solo pensando a quanto potrei metterci a venire a Roma per spaccargli la faccia!

Se da una parte i suoi comportamenti mi rendono felice, dall’altra mi si stringe il cuore. Vorrei che fosse mio padre a comportarsi così.

I: ahaha tranquillo! Ormai è acqua passata – ormai mentire mi riesce facile-, sul serio!

Sospira…è teso e sono quasi certa che sta stringendo i pugni.

R: Si salva solo perché  non so come è fatto!

I: tu come stai?

R: non te lo dirò fin quando non verrai qui a trovarmi!

I: Bè non dovrò aspettare molto visto che mi trasferisco lì!

R:… … …come?

Mi aspettavo una reazione diversa ma…

I: ehm…si, mi trasferisco nella casa della nonna. Ho voglia di cambiare aria.

R: è per lui?

Altra risposta che non mi aspettavo. Ma cosa gli prende?

I: …no è per me! –dico un po’ freddamente-

R: Mi hai spiazzato piccola! Tua madre che ne pensa?

Mia madre? Ma cosa gliene importa…

I: è in giro da qualche parte…come al solito. Ho smesso di preoccuparmi per lei.

R: sai come la pensa su questo paese.

I: So anche come la pensa su di te, ma questo non mi ha impedito di rimanerti amica!

R : Touche !

La conversazione sta prendendo una piaga che non mi piace, così svio il discorso sulla casa.

I: ah hai ancora le chiavi di casa?

R: si perché? Vuoi che ti accendo i riscaldamenti prima del tuo arrivo?

Come sempre da voce ai miei pensieri!

I: Come sempre mi capisci al volo èh!

Lo sento sospirare e accennare ad una risatina. È strano…

R: Sono un mago che posso farci!

Sento tossire alle mie spalle è zia Rina che richiama la mia attenzione, saluto velocemente Renato e la seguo in cucina. È un po’ bisbetica ma le voglio bene lo stesso e le sto per dire addio, anzi arrivederci…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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