Cancitotallus
Questa opera è stata scritta
da quella che ritengo una delle migliori scrittrici di fanfic
inglesi, per la sua capacità di coinvolgere, sulla coppia Harry/Hermione, e cioè Kim Donovan. Quello che pubblico è il
primo capitolo di una fanfic che mi ha colpito in
particolar modo. Spero che vi piaccia e, per favore, RECENSITEEEEEEEEEEEEE^^
Capitolo 1 – Il ritorno di Harry
Harry Potter era in
piedi alla fine della strada e si passò la mano tra i suoi capelli neri.
Harry non aveva visto o sentito nessuno dalla
sconfitta di Voldemort cinque anni prima, scomparendo subito dopo essersi
assicurato che tutti stessero bene. Fermandosi di
nuovo prima di attraversare il piccolo cortile della casa, respirò di nuovo
profondamente, e si preparò a qualunque reazione lo stesse aspettando – lo
avrebbero accolto? O sarebbero stati arrabbiati e lo
avrebbero cacciato? – era il momento di scoprirlo. Salendo gli ultimi scalini
verso la porta, Harry bussò.
Passarono alcuni momenti
prima che la porta si aprisse e una faccia familiare sbirciasse fuori,
uno sguardo stupito prima di un grido di benvenuto, e Harry si ritrovò
imprigionato in un abbraccio materno da Molly Weasley.
“Molly? Molly, va tutto bene cara? Arthur Weasley arrivò velocemente
e vide Harry bloccato dall’abbraccio di Molly, “Harry?
Dio mio, Harry!” esclamò, avvicinandosi, “Molly,
cara, lascia andare il ragazzo. Credo che non riesca a respirare.” Harry non potè trattenere un
sorriso quando la presa si allentò e riuscì a guardare la sua assalitrice.
“Salve Mrs Weasley, Mr Weasley,” iniziò timidamente, “mi dispiace disturbarvi…”
“Disturbarci? Suvvia,”
esclamò Mrs Weasley, “oh
Harry, vieni, vieni dentro. Nessuno dei ragazzi è qui al momento,
ma… oh, Arthur, Ron sarà felicissimo!”
“Harry potrebbe non essere pronto a
vedere tutti,” disse gentilmente Arthur
mentre stringeva la mano a Harry e lo conduceva nella confortevole cucina,
“sembri stanco figliolo…”
“Grazie Mr Weasley,” Harry rispose mentre si
sedeva a tavola, mettendo i bagagli nella sedia accanto a se, “si, sono un po’
stanco. E’ stato un lungo viaggio arrivare fin qui…”
“Be, un po’ di cibo
ti aiuterà,” insistè Mrs Weasley, “ e poi riposo. Da dove vieni esattamente caro?”
“Nuova Zelanda…”
“Nuova Zelanda?”
intervenne Mr Weasley, “ma
Harry, è lontanissima!” Harry annuì silenzioso, la sua bocca piena di pane
appena sfornato che aveva appena immerso nella favolosa zuppa di zucca che Mrs
Weasley aveva messo davanti a lui.
“Starai qui a lungo
Harry?” chiese
“Veramente sono tornato per resta…” ma Harry non fece in tempo a finire la frase a causa
delle grida di gioia della Signora Weasley.
“ Hai sentito Arthur, Harry vuole restare! Bene, sei più che
benvenuto qui finché non troverai un posto tutto tuo, Merlino
sa quanti spazi abbiamo ora che tutti i ragazzi sono andati. E
Arthur – ci sono dei posti vacanti al Ministero? Non
riesco a ricordare…”
“Molly, cara, può
darsi che Harry abbia già dei piani,” disse calmo Mr Weasley, facendo l’occhiolino
a Harry mentre la moglie continuava a dare suggerimenti, “ma se non ne hai
Harry saremmo molto contenti se tu rimanessi.”
“Volevo prendere una
stanza al Paiolo Magico…”
“No! Non voglio sentire queste cose,” si intromise di nuovo Molly,
“non quando ci sono stanze vuote qui alla Tana. Vado a prepararti la vecchia
stanza di Ron.” Senza altri commenti, uscì di corsa dalla stanza lasciano i sue uomini seduti al
tavolo.
“Le cose sono diventate difficili per Molly dopo che Ginny è andata via,” spiegò Arthur, “la casa sembra
così vuota. Comunque, si riempie abbastanza quando
ritornano tutti.”
“Come va la famiglia?” chiese Harry mangiando
un altro pezzo di pane.
“Cresce,” sorrise Mr Weasley, “Bill
e Fleur hanno un figlio, Artie,
che ha quattro anni ora. Bioll lavora ancora alla Gringott. Charlie ha sposato una ragazza carina un anno fa, si chiama Kimmy, e avranno un piccolo bebé chiamato Allie. Fred e Angelina si sono sposati, mmm, due anni e
mezzo fa, e vivono felici in una casa a Hogsmeade. Non
hanno ancora figli, poichè è molto impegnato col
lavoro, che devo dire svolge molto bene. Lui e George
hanno il negozio a Hogsmeade
mentre Ginny controlla il negozio a Diagon Alley. George
è ancora single, non riusciamo a tenere il conto delle
sue ragazze! Chi altri? Oh sì, Ron ha sposato Luna e hanno un bambino chiamato Lenny che li tiene tutti sulle spine, mentre Ginny sta avendo degli appuntamenti con Neville Paciock da un pezzo ormai…” il Signor Weasley
si fermò e iniziò a fissare Harry. Parte di Harry
realizzò cosa gli veniva silenziosamente chiesto – la
sua relazione con Ginny era ancora in corso quando
lui se ne era andato, e il sapere che lei si era trovata un altro poteva essere
doloroso. Non lo era.
“Sembra che tutti siano felici,” disse finalmente Harry, sorridendo mentre finiva la
zuppa, “sono contento. E gli altri?
“Remus e Tonks sono
tranquilli, ancora a Grimmauld Place
anche se è irriconoscibile…”
“E Hermione?”
“Hermione si sta addestrando a diventare una
Curatrice,” rispose Mrs Weasley rientrando in cucina, “il tuo letto è pronto Harry,
ma credo che sia Ron che Ginny sarebbero felici di
vederti.” Harry si rattristò.
“E Hermione?” ripeté?
“E’ un po’tardi per
lei caro. La vedrai presto.”
Harry dette un occhiata
all’orologio e vide che erano solo le sette, rendendo la sua tristezza ancora
più profonda – come è possibile che alle sette sia gia tardi? – capì che
avrebbe dovuto pensarci più tardi quando vide la
faccia ansiosa della Signora Weasley, che attendeva
il permesso di Harry per contattare i figli. Pensandoci capì che sarebbe stato
bello rivedere Ron di nuovo, e sapendo che prima o poi
avrebbe dovuto affrontare Ginny, sorrise accettando
la sua offerta, e in un momento Molly si diresse
verso il camino nel soggiorno.
“Non li farò rimanere a lungo Harry,” disse il Signor Weasley, “devi
essere esausto. Ma gli piacerebbe molto vederti.”
Prima che Harry potesse rispondere, una testa rossa si materializzò nella
cucina, un sorriso stampato sulla faccia. Harry riconobbe immediatamente il suo
amico, e si alzò per andargli incontro, permettendogli di abbracciarlo.
“Harry,”, esclamò
Ron, “ non ci credo amico! Bentornato!” I due si allontanarono, e Harry notò
che nonostante ci fosse una nuova maturità nella faccia familiare, aveva ancora
la curiosità bambinesca che si ricordava dai suoi giorni di scuola.
“E’ bello rivedere anche te,”
rispose Harry, sorridendo, “anche se non riesco a credere che tu sia padre!”
“Lo so! Ma, vedi,
queste cose accadono se continui ad avere sesso!”
“Ronald,” obbiettò Molly prima che un
altra familiare chioma rossa entrasse nella stanza. Harry si voltò e guardo
negli occhi la ragazza che un tempo aveva significato così
tanto per lui.
“Hey Ginny,” disse dolcemente. I due si
guardarono a vicenda, Ginny con un sottile sorriso
sulla faccia.
“Sembri in forma Potter,” rispose altrettanto dolcemente.
“Anche te,” aggiunse
Harry, “Neville deve andare molto d’accordo con te”. Il sorriso di Ginny si incrinò leggermente,
prima di fare alcuni passi e ritrovarsi direttamente davanti a lui.
“Pensavo che non ti avrei mai più rivisto.”
“I fatti ci hanno messo un po’ più a
sistemarsi di quanto avessi previsto.”
“E sei tornato per
restare?”
“Sì.” Entrambi si osservarono
e Harry notò, come aveva già fatto con Ron, che il cambiamento maggiore in Ginny era una nuova maturità che si nascondeva nei suoi
occhi. Ma l’angoscia che temeva lo avrebbe preso quando
la incontrò non apparve – il suo cuore non aveva sussultato appena l’aveva
vista e non si era addolorato adesso che si stava allontanando. Ginny era alla fine semplicemente Ginny,
una buona amica e la sorella minore del suo migliore
amico. Comunque, lui l’aveva lasciata senza dire una
parola quella che sembrava una vita fa.
“Scusa Ginny.”
Disse finalmente.
“Per cosa?”
“Per averti lasciata, per
averti ferita, per non aver spiegato…”
“Non è con me che ti devi scusare Harry,” rispose, sorridendo di nuovo, “quello che avevamo avuto
era già finito – lo sapevo. Non posso negare di essere stata triste o
preoccupata quando sei scomparso, lo eravamo tutti – ma
non era perché ero innamorata di te. Era perché tu eri mio amico e ci stavi
ferendo.”
“Harry interruppe lo sguardo e si guardò la
punta delle scarpe.
“Dovevo sbrigare delle faccende da solo.”
Mormorò sommessamente.
“E si sono
sistemate?”
“Sì, per la maggior parte.” Tornò a
guardarla.
“Bentornato Harry,”
sorrise Ginny, e ancora una volta Harry fu stretto in
un abbraccio.
Più tardi quella notte Harry si ritrovò a camminare per le scale che
conducevano alla vecchia stanza di Ron. La casa era sorprendentemente calda,
quindi Harry si spogliò fino a rimanere in boxers e si infilò a letto, pronto a dormire. Stanco come era, comunque, scoprì che non riusciva a chiudere
occhio, la sua mente vagante ancora e ancora su quello che era successo nelle
ultime ore.
I Weasley lo
avevano trattato come un figlio a lungo perduto, che non avesse fatto nulla di
male tirandosi fuori dal loro mondo per così tanto
tempo, e lo avevano riaccolto a braccia aperte. Harry sorrise ripensando alla
loro cordialità, realizzando quanto era parte di questa famiglia.
Anche Ron lo aveva accettato di nuovo senza ripensamenti,
tornando velocemente alla loro vecchia amicizia. Però Ron non era più un teenager insicuro – era
un uomo con famiglia e responsabilità. Lavorava al Ministero nel Dipartimento
del rispetto delle leggi magiche, in un ruolo di ufficio
che lo teneva vicino alla sua famiglia, la cosa a cui Ron teneva. Aveva detto a
Harry che aveva avuto abbastanza eccitazione e pericoli per una vita intera a
Hogwarts, sentendosi felice nel sedere dietro un tavolo e lasciando ad altri il
compito di prendere i cattivi. Harry era d’accordo. Ridacchiò nell’oscurita
pensando al suo amico, ancora incredulo che Ron avesse sposato Luna, e non
poteva aspettare ancora a lungo prima di sentire l’intera storia del corteggiamento
e del conseguente matrimonio.
Il suo incontro con Ginny
era stato molto meno complicate di quanto si aspettasse. Non l’aveva lasciata
nel migliore dei modi e era incerto su come avrebbe
reagito a lui. Sembrava che il tempo fosse stato un ottimo curatore, e che
Neville fosse meglio di quanto Harry potesse mai esserlo stato per lei. Era
felice per lei, felice per entrambi, e leggermente confortato dal non doverla
ferire di nuovo se lei avesse voluto iniziare da dove
era finita.
Singhiozzando, Harry chiuse gli occhi ma il sonno tardava a giungere. Ron e Ginny non l’odiavano – due andati, ne
mancava uno. Si chiedeva se Hermione sarebbe stata così accomodante,
sebbene la vicinanza che si era venuta a creare tra i due i giorni prima della
battaglia finale avrebbe significato che il suo dolore sarebbe stato maggiore. Credeva sarebbe stato così.
Gli occhi di Harry si aprirono guardando il
soffitto scuro della stanza. Parti di un poster dei Cannoni di
Chudley erano ancora sopra di lui, ma lui non lo
vedeva veramente. Sapeva che il suo ritorno non sarebbe stato tutto rose e fiori, la vita qui era andata avanti senza di lui, e
le cose erano cambiate – ma questo non rendeva le cose più facili. Singhiozzando
di nuovo, rimase a fissare il nulla finché finalmente la sua stanchezza prese
il sopravvento.