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Autore: Viki_chan    18/02/2011    10 recensioni
“Parli come San Potter dannazione” si allontanò e iniziò a misurare il corridoio a grandi passi “Non ti ho chiesto io di metterti con me, ti ho detto più di una volta che non ero quello giusto. Io non sono Potter o Weasley. Nessuno ha fiducia in me, nessuno si aspetta che io sia fedele o che mi sacrifichi per lui. Quando faccio quel genere di cose mi sforzo dieci volte di più di quei due perché non è la mia natura." (cap. XVII) .
Storia ambientata dopo la sconfitta di Voldemort. Harry, Ron e Hermione vengono riammessi ad Hogwarts per frequentare l'ultimo anno. Molte cose però sono cambiate nelle vite dei protagonisti, molte le ferite da curare.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Hermione.
**************** EPILOGO PUBBLICATO*****************
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Nota dell’autrice: manca solo l’epilogo. Questo è l’ultimo capitolo numerato di The Life After. E mi dispiace un sacco!! Lascio i ringraziamenti ufficiali per il “very end”. Vi dico solo che ho in cantiere due progetti che spero voi seguiate: la continuazione di questa FF (titolo e trama ancora in fase di ideazione) e The afterlife, cioè la storia POV Draco. Ho deciso di far partire i progetti contemporaneamente, mi prenderò comunque qualche giorno per pensare bene a tutto, non voglio venir meno alla promessa di aggiornare le mie FF quasi quotidianamente. Vi lascio al capitolo.

Commentate numerosi!!

Stay tuned!  

Ah, il capitolo è stato scritto di getto. Magari ci sarà qualche errore di battitura, perdonatemi.


36. La vita dopo

 

“Granger, Hermione”

mi alzai e mi avvicinai al palco cercando di dimenticare tutte le persone che mi stavano guardando. Ricevetti una pergamena e molte strette di mano. Quando fu il turno di quella con Kingley i fotografi scattarono molte foto accecandomi. Presi la mia candela dalle mani di Bill e la accesi. Il pubblico applaudì, con la coda dell’occhio vidi Hagrid soffiarsi il naso in uno dei suoi fazzoletti giganti a pallini e sorrisi.

Quando anche Blaise ebbe ricevuto il suo diploma e la sua candela la professoressa McGrannit rimase sola sul palco.

“Ora che finalmente avete ricevuto i vostri diplomi chiuderà la cerimonia una delle studentesse più preparate e brillanti che Hogwarts ha avuto l’onore di ospitare. Hermione Granger.”

Bill mi si avvicinò e prese in consegna il mio diploma e la candela e mi accompagnò sul palco. Gli applausi fecero aumentare i battiti del mio cuore a dismisura.

Uno, due, tre scalini. Ad ogni passo un respiro.

Quando il parco ritornò silenzioso chiusi gli occhi un secondo, allontanandomi da tutto e da tutti.

“Grazie mille Professoressa McGrannit.” Debuttai cercando di tenere la voce ferma, nonostante tutti fossero rivolti verso di me. “Questo è un giorno speciale per noi, un giorno che segna il nostro passaggio ufficiale alla vita adulta. Sono molto felice che dopo tanti anni i miei genitori possano vedere Hogwarts. Ci si può impegnare molto, cercare di descrivere ogni minimo dettaglio di questa scuola, ma è davvero impossibile renderle onore solo con le parole. Hogwarts è più di un castello, più di una scuola, più di una casa. Hogwarts è un pezzo della nostra vita, una parte di noi che nasce e cresce in fretta, che non ci abbandona mai, nonostante la distanza, nonostante a volte si abbia solo voglia di scappare da queste mura.Quando il giorno del mio undicesimo compleanno la nostra Preside è venuta a trovare me e la mia famiglia e a spiegaci che ero una strega, non pensavo a come la mia vita sarebbe cambiata. Ero incredula. La cosa che mi colpì di più fu la reazione dei miei genitori. Entrambi credettero subito alle parole della professoressa e mi dissero che sapevano che ero speciale. Ero una bambina molto curiosa e studiosa, sapevo così tante cose che difficilmente qualcuno riusciva a sorprendermi. Ma quando quella strana donna si trasformò davanti ai miei occhi in un gatto, dovetti capitolare. I miei genitori erano dei dentisti, io una strega.”

“Arrivai ad Hogwarts convinta di sapere già tutto. Avevo passato quasi un anno ad imparare a memoria i testi scolastici. E lentamente mi accorsi di non aver capito niente. Il mondo magico è qualcosa di più di un incantesimo o di una potente pozione. C’è voluto un Troll per farmi capire che c’era dell’altro al di là della pergamena e dei voti. C’erano degli amici da incontrare, dei luoghi da visitare, dei nemici da affrontare, un mondo al di fuori della biblioteca che troppo spesso era il mio rifugio. E così è stato: mi sono imbattuta nei miei due migliori amici e non li ho lasciati più andare. Hogwarts è diventato un luogo di incontro e di condivisione e quando la lasciavo ero sempre più triste. Ad Hogwarts i legami si rafforzano e si radicano in noi, tanto che a volte ci sembra di respirare tutti all’unisono, come se fossimo un unico grande essere. Un’anima sola. Per questo motivo non importa come ti chiami, di che colore è la tua pelle o da che famiglia provieni, in questo luogo troverai sempre qualcuno che ti tenda la mano e ti aiuti a superare le tue paure e le tue ansie. Mi piace sottolinerare che nonostante il mio nome sia apparso troppe volte su i giornali e la gente mi riconosca per strada, a Hogwarts vengo trattata come tutti gli altri. Perché non importa se sono quella del trio delle Meraviglie, se sbaglio, vengo punita lo stesso. Questa scuola mi ha insegnato a tenere i piedi per terra e a farmi sempre e comunque un esame di coscienza prima di imporre le mie decisioni.

Ci sono molti valori che la mia famiglia mi ha tramandato e che Hogwarts ha rafforzato. Sarebbe impossibile parlare ogni cosa, però tengo particolarmente a lasciarvi una riflessione su due di questi: il coraggio e l’amore.

A Hogwarts ho imparato che ci sono delle scelte che è necessario fare, senza le quali la nostra vita risulta incompleta. Purtroppo la strada giusta è spesso la più difficile. I miei professori mi hanno insegnato che se si tiene ad una cosa, se si vuole raggiungere un obbiettivo, bisogna sporcarsi le mani e lottare per la causa che ci sta a cuore, nonostante tante volte ci si ritrovi con le spalle al muro. E’ un monito che prima il Professor Silente e poi la professoressa McGrannit hanno inserito in ogni loro discorso: bisogna sapersi rialzare. Durante questi anni abbiamo dovuto assistere a delle tragedie che hanno segnato tutti. Nonostante tutto siamo qui. Nonostante io abbia visto morire tanti innocenti e alcune persone a me care, sono qui a raccontarlo. Il coraggio non è solo il combattere un nemico, il coraggio a volte è semplicemente uscire dal coro, esprimere il proprio pensiero a discapito della propria vita. Ci sono molti esempi tra le persone che vedo qui oggi presenti di questo tipo di coraggio, tutti possono voltarsi verso il vicino e ritrovare in lui quello che ho appena detto.

A questo mi ricollego per parlare dell’amore. L’amore è la prima cosa che si percepisce appena nati. E’ il calore dell’abbraccio di una mamma, è il suo canticchiare una ninna nanna per farci addormentare. Io penso che quando si parla d’amore, tutti diventiamo uguali, babbani e maghi. L’amore è una magia che tutti possiamo condividere. Ed è anche la magia più potente.

Ne ha parlato prima Harry. Chi meglio di lui può insegnarci che l’amore è un’arma potentissima e senza controindicazioni? L’amore protegge e cura le ferite, l’amore salva sempre la vita. Si, sempre, anche quando non ce ne rendiamo conto. Anche quando le persone che amiamo non ci sono più. Tante persone a me care hanno lasciato questa vita. Ma io oggi lo racconto con il sorriso, perché io so che in realtà loro sono qui e percepiscono tutto l’amore che i sopravvissuti provano per loro. Io li riesco a vedere. Vedo negli occhi di ragazzo con gli occhi verdi una madre e un padre fieri di lui. Vedo negli occhi di un altro ragazzo il sorriso di suo fratello, tanto simile che potrebbe essere il suo, che lo invita ad andare avanti, perché lui non lo abbandonerà mai. Vedo un uomo e una donna guardare il frutto del loro amore seduto in braccio alla nonna. Vedo tra i professori un vecchio dalla barba lunga che mi sorride e mi guarda con quei suoi occhi così azzurri e intensi.

Loro sono qui, perché l’amore ci rende immortali. Non dobbiamo mai negarci di amare. Dobbiamo amare sempre, anche se ci sembra di amare la persona sbagliata, anche se non veniamo ricambiati come vorremmo. Perché nonostante tutto quell’amore ci tornerà indietro prima o poi.

“Detto questo vi confesso che Hogwarts mi mancherà moltissimo. Mi mancheranno i suoi profumi e i suoi colori. I dodici alberi di natale in Sala Grande addobbati, i pomeriggi passati sotto la vecchia quercia a guardare il Lago Nero, le lezioni, anche quelle più noiose. Mi mancheranno la biblioteca e il campo da quiddich, le canzoni stonate di Pix e le continue sfide a duello dei quadri. Come ha detto la professoressa McGrannit, Hogwarts non si dimenticherà mai di noi, perché tutti noi abbiamo lasciato una traccia nel nostro passaggio in questa scuola.”

“Il mio messaggio che vorrei ricordaste è semplice. Non guardiamoci indietro con dolore e rimpianto. Non importa quanti errori abbiamo fatto e quanta sofferenza abbiamo patito. Se il nostro presente è come questa giornata di sole, chiara e senza nuvole, il nostro dolore si è trasformato in qualcosa di produttivo, in un qualcosa di bello. Grazie a tutti gli insegnanti, agli amici e ai compagni per questi anni. Hogwarts avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, perché Hogwarts mi ama, e io amo lei.”

Un applauso molto forte salì dal pubblico. Vidi molte persone commosse e non riuscì a trattenere una lacrima, che mi cadde sulla guancia silenziosamente.

 

La cerimonia si concluse con le foto di rito e l’invito al buffet.

Molte persone vennero a salutarmi, tra cui George Weasley, che mi strinse come mai aveva fatto.

“Grazie Hermione. Davvero. Io penso che lui sia felice di essere stato nominato anche oggi.” Mi disse con un tono serio in un orecchio, prima di riprendere la solita espressione sorridente.

Mi raggiunse anche Draco e i miei genitori ci fecero alcune foto, lasciandoci poi soli. Ci accomodammo su due delle sedie bianche davanti al palco.

“Complimenti. Hai detto delle cose molto belle.” Mi disse prima di baciarmi.

“Grazie.”

“Ci hai pensato allora?.”

Lo guardai. I suoi occhi grigi illuminati dal sole era un po’ più caldi del solito. Sorrisi.

“Partiamo Draco. Partiamo domani.”

“Sei sicura?”

“Si. Ne parlerò con i miei stasera stessa.” Dissi convinta.

“Ti amo.”

“Anche io Draco.”

Mi prese per mano e mi portò verso il grande tavolo pieno di cose da mangiare.

Nonostante fossi felice di stare in mezzo alla gente e con Draco, sentii il bisogno di allontanarmi da tutti. Presi del succo di zucca e mi diressi verso il lago.

Sedute sul prato c’erano due persone. Le uniche due persone con cui avevo voglia di condividere quel momento.

“Hey Herm. Anche tu in fuga dai fotografi? Siamo delle celebrità.” disse Ron prima di addentare un sandwich.

“Si.”

“Siediti qui con noi.” Disse Harry facendomi posto tra i due.

Rimanemmo tutti e tre in silenzio, a guardare il cielo sopra di noi.

“Il tuo discorso è stato bellissimo.” Si complimentò Harry.

“Grazie, anche il tuo. E tu Ron, per una volta sei sembrato un uomo.”

Tutti e tre ridemmo.

“Il trio delle Meraviglie.” Sussurrò Harry. “Non so perché ma è come se ci stessimo dicendo addio. Mi sento così.”

“Solito malinconico.” Commentò prontamente Ron sputacchiando il succo. “Ehi, amico. Non c’è bisogno di una scuola o di un mago oscuro per tenerci uniti. Vero Herm?”

“Già.” Risposi cercando un po’ di convinzione. Appoggiai il bicchiere a terra e li presi entrambi per mano.

“Otto anni. Ci pensate? Quante ne abbiamo passate insieme? Siete diventati due uomini. Sono così fiera di voi.”

“Parli come mia madre Herm.”

“Promettetemi che non cambierà niente. Promettetemi che non mi lascerete sola.” Dissi con le lacrime agli occhi.

“Promesso.” Risposero in coro, appoggiando le loro teste sulle mie spalle.

Il silenzio che venne dopo fu interrotto solo dai miei singhiozzi. Nonostante cercassi di essere positiva, sapevo che tutto sarebbe cambiato. Sapevo che stava per iniziare una lunga estate lontano da loro, una lunga estate senza il consueto ritorno ad Hogwarts.

“Sta iniziando davvero. Sta iniziando adesso.” Disse Harry voltandosi verso di noi. Mi vidi riflessa nei suoi occhi di smeraldo, così dolci da farmi tornare la voglia di piangere.

“Cosa?” chiese Ron.

“La nostra nuova vita. La vita dopo.”

   
 
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