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Autore: _blackapple    18/02/2011    6 recensioni
«Pensa se avessi perso veramente la memoria!» disse ad un tratto Sirius con un ghignetto, poco prima di infilarsi a letto «Avresti finalmente dato pace alla Evans. »
«Evans? » domando James con un sopracciglio alzato «E chi è la Evans?»
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo I

 

L’agitazione era palpabile quella mattina nel dormitorio maschile dei Grifondoro del settimo anno. L’unico immune alla tensione generale sembrava essere James Potter, che canticchiava a bocca chiusa tra se e se, vestendosi a casaccio come tutti i giorni.
Ad un’occhiata superficiale niente sembrava cambiato dalla mattina precedente o da quella prima ancora, ma gli sguardi tesi che si scambiavano gli altri ragazzi indicavano chiaramente che qualcosa di diverso c’era.
Inoltre si vestivano come se avessero le articolazioni bloccate, muovendosi a scatti e con la mascella contratta.
Sembravano leggermente isterici, e si influenzavano l’un l’altro, in un crescendo di agitazione.

« Allora, andiamo a colazione? Sto morendo di fame! Come siete lenti stamattina » Si lagnò James, passandosi una mano a scompigliare i capelli come d’abitudine, mentre si guardava allo specchio le guance lisce per controllare di essersi rasato con cura.
Non potendo tergiversare oltre, o mettere a punto un piano d’attacco, i malandrini scesero tutti insieme le scale. Si diressero cautamente in sala grande, camminando nei corridoi e guardandosi intorno con fare così circospetto che vennero fermati da Gazza nemmeno un piano più sotto.

«Beccàti, stavolta!»  lo sgradevole custode stava ritto di fronte a loro, con una scopa in mano e uno scintillio assassino negli occhi cisposi. 
«Ciao Argie!» esclamò vispamente Sirius, battendogli una pacca amichevole sulla spalla. «Qual buon vento, come va stamattina? Hai una brutta cera, amico, lasciatelo dire! Dì un po’, che combini la notte con quella mattacchiona della Pince, invece che riposarti? »
Le guance dell’uomo si gonfiarono e si chiazzarono spiacevolmente di rosso, mentre scostava la mano del giovane.  
«Ragazzino insolente! » Lo strattonò per un braccio «Ora ditemi cos’avete combinato! »
E mentre Sirius lo intontiva con la sua abilità oratoria, Peter annuiva per supporto e James gli girava intorno come un avvoltoio per metterlo a disagio; Remus ne approfittò e gettò un silencio su Mrs Purr, per poi spedirla più lontano che poteva con un calcio ben assestato. Il gatto slittò in fondo al corridoio laterale in cui era finito e, grattando il pavimento con gli artigli, fuggì via più veloce che poté.
Normalmente Remus non era così violento, ma quel giorno si sentiva davvero in vena di vendicarsi, dato che la “maledetta bestiaccia” li aveva quasi fatti beccare due sere prima durante una scorribanda notturna. Soddisfatto, sentì che la giornata era cominciata bene.
Pix arrivò presto in loro soccorso e, strizzando l’occhio ai ragazzi, afferrò il custode per una caviglia e lo trascinò via, mentre questo si dibatteva e urlava come un ossesso che sarebbe andato dal preside e avrebbe posto fine a quella farsa una volta per tutte.
I ragazzi non si scomposero e si spolverarono simultaneamente una manica della divisa con aria perfettamente indifferente poi, con molta nonchalance, scesero a colazione.

Normalmente si sedevano sempre a circa metà del tavolo, al centro dell’attenzione; ma quel giorno James notò una persona nuova che non conosceva, e decise di andare a fare amicizia.
Si avvicinò alla panca, mentre Remus e Sirius dietro di lui si scambiavano un’occhiata preoccupata, e si sedette bellamente di fianco a Lily Evans, che stava mangiando i suoi cereali in santa pace leggendo il giornale del mattino.
Pregustando lo spettacolo Sirius si accomodò di fianco a lui, ghignando, e Remus fece lo stesso, ma senza trovare la situazione particolarmente divertente. 

La ragazza sollevò appena lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta e scoccò un’occhiata infastidita a James.
«Qualsiasi cosa tu voglia chiedermi, la risposta è NO, sappilo.  » gli disse fingendo freddezza per poi tornare all’articolo.
Il silenzio che seguì questa affermazione la fece insospettire, così alzò di nuovo la testa, incuriosita.
 
 
James era decisamente indignato. Anzi, di più: la sua espressione era impagabile.
«Di’ un po’, signorina, tratti così tutti quelli che ti si avvicinano? Che sgallettata»  e senza un’altra parola, lasciandola letteralmente a bocca aperta, si alzò e fece cenno ai suoi amici, così che si spostassero tutti qualche posto più in là.
Sirius si stava letteralmente sbellicando dalle risate
«La sua f..fffaaccia! Esilarante, magnifica! Oh James, io ti amo!» pigolò mentre si asciugava le lacrime con la manica.
«Pad, aspetta di andare in camera per queste effusioni pubbliche, ti prego! Ho una certa dignità da mantenere. E poi non capisco tutto questo entusiasmo, quella nuova ragazzina sarà anche carina, ma se la tira troppo, hai visto anche tu no? » 

Mentre stavano per uscire dalla Sala Grande, James alzò gli occhi verso il soffitto
«Meraviglioso! » dichiarò con aria soddisfatta «Il tempo è fantastico, perfetto per l’allenamento di Quidditch di oggi pomeriggio. E anche per l’appuntamento sul lago con la Brooke, stasera» 
«Quando hai chiesto alla Brooke di uscire, Prongs?»
«Tra cinque minuti , Remus » rispose con un sorriso smagliante.

E uscì diretto a trasfigurazione, mentre una Lily Evans allibita cadeva quasi dalla panca per  lo stupore di non essere stata degnata nemmeno di uno sguardo.  

~

 
La lezione di pozioni quel pomeriggio fu un macello.
I Serpeverde sembravano animati da una folle frenesia e agirono come un sol uomo per tormentare continuamente la povera Artemisia Wabbrins, che fu ripetutamente schernita, spintonata e presa in giro per due ore consecutive. Purtroppo non era nuova alle provocazioni, colpevole di essere una Grifondoro nata babbana e nemmeno troppo carina, ma quel giorno esse sembravano aver raggiunto l’apice. In un momento in cui Lumacorno era chinato sul paiolo di Piton, Avery si avvicinò di soppiatto alla ragazza e prima che essa potesse fare qualsiasi cosa, venne presa di peso e ribaltata a testa in giù nel suo calderone pieno di Distillato della morte vivente.
Si scatenò il putiferio. Le sue amiche cominciarono ad urlare, mentre si precipitavano ad aiutarla, i Serpeverde esplosero in un boato di risate e per tutta risposta, Sirius e James estrassero le bacchette cominciando a scagliare incantesimi della pastoia su chiunque riuscissero a colpire.
Nella confusione generale nessuno capì più quello che stava succedendo, ma si sentì chiaramente Avery ridere sguaiatamente:
«Per il distillato della morte vivente c’è bisogno di un infuso di Artemisia no*? Beh? L’ho soltanto aiutata a fare perfettamente la pozione! » e
«Potter, giù la cresta e la bacchetta! Ti passerà presto la voglia di fare l’eroe, vedrai» e ancora risate maligne.
Pochi secondo dopo un altro calderone esplose violentemente, inondando l’aula di melma lilla che si depositò su cose e persone come una pioggia di vernice e riportò una calma inquietante. Sembrava lo scenario di un paesaggio dopo un uragano: l’immobilità della distruzione e lo shock che non permette ancora di reagire.  I colpi di tosse soffocati di Artemisia, ora sdraiata sul pavimento di pietra, si affievolivano piano piano, così come il suo respiro.
James si voltò, esterrefatto e turbato, e vide Lily Evans di fianco al suo calderone saltato in aria, completamente coperta di pozione, con in mano una scatoletta di radici di rabarbaro vuota e un’espressione determinata in volto. Stava in piedi al centro dell’esplosione del suo paiolo, come una superstite.
Il primo, irrazionale pensiero che James formulò fu che, quella ragazza, gli uragani se li sarebbe mangiati a colazione.
 

~

 
 

«Ha ingerito un’enorme quantità di Distillato.» mormorò piano Mary MacDonald, mentre camminava verso il campo da Quidditch con in mano la sua fiammante Comet 160. «Madama Pomade e Lumacorno hanno detto che i suoi effetti potrebbero svanire normalmente, tra 18 ore, oppure… »
«Oppure cosa?»
«Oppure tra molto tempo, non si sa.  Bisogna sempre fare attenzione con le dosi, e quella è una pozione molto potente. »
Lei e Harmut Johnson camminarono in silenzio fin dentro gli spogliatoi, dove James stava già spiegando al resto della squadra la formazione che avrebbero provato quel pomeriggio.
Volarono con rabbia, tutti quanti, sfogando la loro frustrazione su bolidi e Pluffa, dato che le persone che avrebbero voluto pestare a sangue erano rifiugiate nei corridoi umidi dei sotterranei a nascondersi come serpi.
James era particolarmente in forma e aveva  già catturato il boccino due volte in venti minuti, nonostante il violento colpo alla testa che aveva ricevuto la sera prima; ma non riusciva a togliersi dalla mente la frase che Avery gli aveva rivolto, sprezzante, nonostante sul momento non ci avesse fatto troppo caso.
«Potter, giù la cresta e la bacchetta! Ti passerà presto la voglia di fare l’eroe, vedrai»
Lo stava minacciando, oppure sapeva qualcosa che lui non sapeva? Di certo non temeva le ritorsioni, ci voleva ben più di un mucchietto di boriosi ragazzini con la puzza sotto il naso per mettergli paura. Virò bruscamente con la scopa verso destra, stringendo i denti per la rabbia.
«JAMES! ATTENTO.  »
Wham.
La prima cosa che notò quando aprì gli occhi, fu che il mondo era particolarmente sfuocato.
Oh, ovvio, non aveva gli occhiali.
Perché non aveva gli occhiali?
Allungò la mano alla sua destra, verso il comodino, ma sentì soltanto il bordo metallico di qualcosa di poco familiare.
La mano si mosse da sola, tastando a vuoto.
Cos’è che stava cercando, già?
Si accorse di essersene dimenticato, mentre sprofondava di nuovo nell’incoscienza.

~

Remus e Sirius stavano camminando lungo il corridoio del secondo piano, verso l’infermeria, discutendo così animatamente  da non accorgersi di aver investito un gruppo di primini. Non che fosse strano, dato che non gli arrivavano nemmeno alla spalla.
Quelli sciamarono via, senza nemmeno osare lamentarsi o interrompere la loro discussione
«Ti dico che dovremmo dirglielo. »
«Senti, così mandiamo Peter nei guai! Non possiamo metterci a fare incantesimi a casaccio nei dormitori, lo sai. Soprattutto incantesimi di memoria »
«Sirius, a Peter non faranno niente! Soprattutto se lo diciamo solo a Madama Pomade. Lo sai che per noi ha sempre un occhi di riguardo. »
«Come no» borbottò l’amico «L’ultima volta mi ha buttato fuori a forza dall’infermeria, solo perché ero andato a trovare la Meadowes»
«Hem. Andato a trovare è un eufemismo, visto che tu e la tua ragazza vi stavate rotolando sui lettini nemmeno tanto silenziosamente. »
Sirius spinse il naso all’insù «Era lì dentro da una settimana! Si sentiva sola e affranta, io ho solamente contribuito a migliorare il suo umore. In più non c’erano altri ragazzi ricoverati, dov’era il problema?»
Il giovane licantropo sospirò e non poté trattenersi dal ridacchiare.
«In ogni caso…»
«No. Io glielo dirò e basta, hai visto come ha trattato oggi Lily. »
«Dimmi che la Evans non se lo meritava! Lo trattava abbastanza a pesci in faccia, soprattutto un po’ di tempo. »
«E lui la stuzzica in continuazione. Anche io perderei la pazienza. Inoltre lo sai che scherzano. »
«Pffft» sbuffò «Questo è assolutamente impossibile. E comunque non sarebbe un problema per nessuno se James si dimenticasse di essere stato innamorato di lei. Pensaci, Remus. »  esclamò con ardore, fermandosi e appoggiando le mani sulle spalle dell’amico «James ci sta male, anche se non lo da a vedere. E’ innamorato, quel broccolo, e noi quante serate abbiamo passato a tentare di consolarlo o di risollevargli l’umore solo perché la Evans non aveva accettato di uscire con lui?
In più, visto che anche la sua sorte ti preoccupa tanto, lei sarà molto più rilassata e serena perché lui smetterà di assillarla! E chissà che questo non la porti a rivalutarlo. Lo sai che lo considera soltanto un pagliaccio e pensa che lui non faccia sul serio con lei.  » aggiunse. Si accorse di aver insinuato il dubbio negli occhi di Remus, così proseguì spedito «Aspettiamo a vedere come si riprenderà dalla botta che ha preso per colpa del bolide di oggi pomeriggio. Poi, se le cose si faranno troppo serie, allora diremo a Madama Pomade che James ha perso un pezzo di memoria. Che ne dici?» Concluse con fare speranzoso.
Remus rimuginò per un paio di minuti, finché non si fermarono di fronte alla porta bianca dell’infermeria.
«Complimenti, Pad. Eri quasi riuscito a convincermi. Ti faccio notare un piccolo particolare: e se James recuperasse la memoria e si rendesse conto che non abbiamo fatto nulla per aiutarlo? Anzi, che abbiamo addirittura assecondato la sua amnesia, così da fargli dimenticare la ragazza dei suoi sogni?
Ci odierebbe. A morte, lo sai.  »
A questa osservazione nemmeno Sirius poteva obiettare alcunché e si imbronciò, poi entrò a grandi passi nell’infermeria, senza rivolgere più una parola al suo amico.

~


«Se non mi fa uscire di qui, giuro che la schianto e fuggo! » sbuffò James esasperato, dopo aver mangiato un misero brodino di zuppa di zucca e una bistecca tanto sottile da essere quasi trasparente. «Sto bene! E avevo l’appuntamento con la Brooke stasera!» si lagnò poi, tormentando il bordo del lenzuolo con le dita.
I tre malandrini sospirarono «Gliel’abbiamo detto noi che sei rinchiuso qui, non pensa che tu le abbia dato palo, tranquillo. »
«Non è un buon motivo. Volevo spassarmela un po’. » si mise a ghignare, tutto d’un tratto. «A proposito, sapete chi è passato a trovarmi prima?»
«Mh?» chiese Peter interessato.
«La. Evans. » scandì James con aria soddisfatta, gongolando ancora di più quando vide lo sguardo incredulo degli altri «A quanto pare voleva scusarsi per stamattina, per avermi trattato in quel modo. »
Le mascelle dei suoi tre amici quasi toccavano terra «Ma non temete, le ho detto che poteva pure andare a quel paese, perché non avevo la minima intenzione di farmi trattare così da lei, soprattutto considerato che non ci conosciamo.»
«E… e lei cos’ha risposto?» domandò Remus con un filo di voce e gli occhi fuori dalle orbite
«Oh, che non sono affatto divertente e che la prossima volta ci avrebbe pensato due volte prima di venire a scusarsi con me.  Stupida ochetta, sembra davvero una tipa testarda. » aggiunse, distratto dal brillio di una stella cadente fuori dalla finestra.

«Remus? Andiamo da Madama Pomade. Ora.»

~

 
Lily era decisamente furibonda. Anzi, le sarebbe piaciuto esserlo, per mascherare l’umiliazione e la vergogna che sentiva. Mai James Potter le aveva risposto in modo tanto sgarbato, anzi.
Si era resa conto di aver esagerato, quella mattina, ma era stata sicura che lui si fosse seduto di fianco a lei per chiederle di nuovo di uscire o per stuzzicarla come suo solito. E invece si era sbagliata. Ultimamente si sbagliava davvero troppo spesso.
Severus era stato l’errore più grande di tutti, poi il rapporto con sua sorella, poi il non essersi goduta la vita mentre si trovava lì ad Hogwarts. Era già il settimo anno. L’ultimo bellissimo anno ad Hogwarts. E lei aveva la terribile impressione di aver perso tempo, troppo presa dallo studio e da un’amicizia sbagliata. Avrebbe dovuto rimediare.

Seduta sui gradini che portavano al dormitorio femminile, si mordicchiava le unghie agitata. La sua mente ruotava frenetica intorno all’immagine di quel ragazzo spavaldo con i capelli scompigliati e gli occhi nocciola.
Perché si comportava sempre l’opposto di quanto lei si sarebbe aspettata? Perché non era minimamente arrabbiata con lui per come l’aveva trattata, nonostante desiderasse davvero molto esserlo?
Maledicendo il suo assurdo carattere si alzò in piedi per andare a dormire e quando si voltò verso la finestra vide per puro caso la striscia luminosa di una stella cadente disegnare uno scintillio argenteo nel cielo.
Lily Evans credeva nei segni del destino, ed espresse il suo desiderio sorridendo.












*ingrediente per la pozione. Pessima battuta di Avery. 





________





Eccomi *__* 
A proposito del capitolo: 
Mi rendo conto che è davvero molto frammentario, spero non sia troppo difficile da seguire, o confusionario ._. Solo che andavano impostate una serie di situazioni di partenza, visto che questo è il primo capitolo.

Si tratta ancora di un capitolo "di transizione", in quanto i prossimi saranno più concentrati sul rapporto James - Lily

Poi, che dire... sono rimasta esterrefatta dal numero di recensioni (entusiastiche) che ha ricevuto il prologo. Vi ringrazio tutti, davvero. 

   
 
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