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Autore: Two Little Shapes    19/02/2011    2 recensioni
'Harry aveva ragione quando diceva che quell’anno Malfoy era strano, non approfittava nemmeno dei suoi poteri di Prefetto, come mi aveva fatto notare, come se avesse pensieri più importanti. Ad esempio…'
'“È così umiliante, vero?”
“Granger, non ti conviene, non sono dell’umore giusto.”
Sospirai deviando lo sguardo. “Già, se tu non sei dell’umore giusto allora nessuno deve inferire.” Sentii i suoi occhi addosso. “Per gli altri, invece, non ti fai alcun problema.” Mormorai con una nota di malinconia.
Se io stavo male, lui se ne fregava, mi faceva sentire ancora peggio.
Rise amaramente. “Allora sono così bastardo?”
I miei occhi incontrarono nuovamente i suoi. “Mi pare di avertelo detto già una volta.”'
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Pain



La sala comune era ormai deserta. Era raro che io, Hermione Granger, fossi in ritardo. Per quel motivo, mentre i miei amici erano a colazione, io mi preparavo con calma la borsa.
Mi diressi all’aula di Incantesimi con fare tranquillo ed entrai.
Presi posto al mio solito banco, aprii il libro e feci per iniziare a leggere, ma qualcuno entrò attirando la mia attenzione.
Mi voltai a guardare Draco Malfoy che si accomodava nel posto più lontano rispetto a me, rimase immobile a fissare il vuoto.
Passarono diversi minuti quando il professor Vitious fece il suo ingresso in classe.
“Buongiorno ragazzi”
“Buongiorno” Rispondemmo all’unisono.
Lui ci fissò per qualche istante, mentre un sorriso compiaciuto si faceva strada nel suo volto.
“Visto che siete i primi arrivati, formerete una coppia.”
Mi venne un colpo! Che diavolo stava dicendo? Coppia?!
“Di che sta parlando?” Chiese la voce seccata di Malfoy.
“Ma per la lezione di oggi ovviamente. Scelgo io le coppie, niente storie.”
“E io dovrei stare vicino ad una Mezzosangue?”
Strinsi la presa sul libro e mi morsicai la lingua per evitare di rispondergli.
“Malfoy! Non si permetta mai più di dire una cosa simile! A Hogwarts non diamo peso a questi appellativi. Chieda subito scusa, adesso!” Accennò a me.
Malfoy si alzò e si sedette al mio fianco con uno sguardo infastidito.
“Scusa Mezzosangue.” Sussurrò velenosamente.
Gli lanciai un’occhiataccia mentre Vitious sistemava le sue cosa sulla cattedra, in tanto gli alunni iniziavano ad arrivare. Molti ci guardarono sorpresi con tutta la mia comprensione, dato che io e Malfoy non ci sopportiamo.
Mi sorse un dubbio: come mai aveva saltato la colazione?
“Perché sei arrivato presto?”
Mi guardò storto “E ti aspetti che ti risponda?” disse poi con un ghigno ironico.
Corrugai la fronte voltandomi a guardare Harry e Ron appena arrivati in classe stranamente in ritardo.
Notai che mi cercarono con lo sguardo e vidi le loro bocche aprirsi a formare una perfetta ‘O’ vedendomi al fianco di Malfoy, l’essere più spregevole di questa scuola. Dopo Piton ovviamente.
Si sedettero nell’unico posto libero iniziando a togliersi giacche, maglioni e alzandosi le maniche della camicia fino ai gomiti.
In quel momento notai di avere un gran caldo e mi girai verso il piccolo professore, in bilico su una pila di libri, mentre mi alzavo anche io le maniche.
Malfoy sbuffò e mi voltai a guardarlo passarsi una mano sulla fronte e a spostarsi i pochi ciuffi che ricadevano sugli occhi. Qualcosa dentro di me si agitò e una voce nella mia testa mi fece notare che quel ragazzo aveva il suo fascino, nonostante il suo aspetto mingherlino e malaticcio. E allora? Poteva anche essere bello, ma era Draco Malfoy, e cioè un verme. Non merita complimenti di nessun tipo.
Vidi che sudava, mi chiesi come mai non si sollevasse le maniche.
“Vuoi fissarmi ancora per molto Granger?”
Feci una smorfia e mi voltai verso il professore che spiegava un nuovo incantesimo.
“Adesso dividetevi in coppie ed esercitatevi, possibilmente non con un vostro amico.” Disse prima di iniziare a smistare gli abbinamenti che si erano formati.
“Muoviti Granger” mi incitò Malfoy acido come sempre.
Mentre faceva l’incantesimo strizzò improvvisamente gli occhi irrigidendosi. La bacchetta gli cadde di mano e si strinse il braccio sinistro, ansimando per il dolore.
“Che ti prende Malfoy?”
“Niente che ti riguardi, sto bene.” La sua fronte era cosparsa di perle di sudore, la sua espressione rendeva chiaro lo sforzo che compiva per non urlare.
“Vattene dalla Chips, razza di idiota”
“Ho detto che sto bene, vuoi stare zitta?!”
Sobbalzò e questa volta gli sfuggì un flebile gemito.
“Fammi vedere, forza.” Gli afferrai il braccio ma lui fu più veloce di me e mi strinse il polso con forza scostando la mia mano. Il suo sguardo sembrava spaventato. Ma che gli prendeva?!
“D’accordo Malfoy, se non vuoi dare ascolto a me dai ascolto al professore.” Feci per alzarmi ma lui mi trattenne un’altra volta, con più forza.
“D’accordo Mezzosangue, andrò da Madama Chips… ma ti conviene guardarti le spalle.” La sua espressione era un miscuglio di dolore e odio.
Mi stava minacciando?
“Professore non mi sento bene, posso andare in infermeria?”
Vitious acconsentì e Malfoy sparì fuori dall’aula.
Le ore passarono e tra una lezione e l’altra non vidi più Malfoy. Non riuscivo a togliermi dalla testa il ricordo del suo comportamento. Ma fui distratta all’ora di pozioni, quando Neville fece esplodere il suo calderone, dando quasi fuoco alla sua veste. Lumacorno gli ordinò di andare da Madama Chips, e costrinse me e Harry a pulire il suo tavolo.
Appena le lezioni finirono, decisi di andare in infermeria a vedere se Neville stava bene. Entrai e Madama Chips mi venne incontro.
“Scusi, Neville è già andato via?”
“Si.”
Feci per andarmene quando notai che i letti erano tutti vuoti.
“Giusto per curiosità, se n’è già andato anche Malfoy?”
Lei mi guardò confusa. “Il Signor Malfoy non è mai stato qui.”
“Oh. Mi devo essere sbagliata, arrivederci” Uscii dall’infermeria e mi diressi al mio dormitorio.
“Hermione!” Colin Canon mi venne incontro. “Harry mi ha detto di avvisarti che Ron ti sta cercando.”
Gli sorrisi “Uhm... Grazie Colin.”
Mi girai e proseguii per la mia strada. Se Ron mi stava cercando voleva dire che non era in sala comune. Mi affrettai furtiva verso le scale e raggiunsi la Signora Grassa.
Nella sala comune trovai Harry che mi accolse con uno sguardo curioso.
“Dov’è Ron?”
Presi fiato assicurandomi di non vedere una testa rossa entrare. “Io…Ho cercato di… di evitarlo ecco.”
Gli occhi verdi di Harry assunsero un’aria confusa. “Ma io credevo che… insomma sembrava che tu… che lui ti piacesse.”
Abbassai lo sguardo. Chissà forse tanto tempo fa, senza che me ne accorgessi. Scossi impercettibilmente il capo, chi volevo prendere in giro?! Ronald non era mai stato più che un amico. Quando mi ero accorta di piacergli avevo pensato alla possibilità di stare con lui, l’idea non mi aveva mai entusiasmato e a volte pensavo che sarebbe stato assurdo.
Ron era solo uno dei miei migliori amici, era come un fratello. Proprio come Harry.
“A quanto pare non è così” Mormorai sorridendo al mio amico.
Lui assunse un’aria consapevole, poi la sua espressione mutò diventando perplessa.
“E se mi chiede qualcosa io che gli dico?”
“Noi non abbiamo mai parlato Harry.”
“Oh.” Aveva l’aria di chi non aveva capito una parola del discorso.  “Hermione..” Fece poi diventando serio, “Sta arrivando.”.
“Oh cavolo.”
Mi diressi frettolosamente verso le scale del dormitorio femminile. “Tu non mi hai visto Harry” Bisbigliai.
Ero già a metà scala quando sentii una voce familiare chiamarmi.
“Hermione sei qui!”
Mi voltai “Ciao Ron. Ehm… io vado in camera.”
“Aspetta volevo parlarti.”
Cavolo.. “Uhm… Scusa ma proprio non posso, non sto troppo bene.” Salii di corsa in camera senza ascoltarlo. Nel dormitorio trovai Ginny.
“Ciao Hermione!”
“Ginny! Che ci fai qui?”
“Mmh… volevo sapere se hai parlato con Ron.”
“Ehm… l’ho visto di sfuggita nella sala comune.”
“E che ti ha detto?” Chiese curiosa
“Ecco, veramente sono scappata.” Dissi un po’ imbarazzata.
Rimanemmo tutte e due in silenzio a fissare il vuoto per un po’.
“Cosa è successo stamattina ad Incantesimi?” Chiese lei rompendo il silenzio. “Harry e Ron hanno detto che hai litigato con Malfoy, o qualcosa del genere.”
“Oh, niente di che.” Risposi con noncuranza. “Vitious ci ha costretti a fare coppia per l’esercitazione e come al solito lui ha fatto l’idiota tutto qua.”
Annuì piano “Ok. Adesso vado”
Appena uscì mi coricai nel letto, sfinita, ripensando a quella mattina e al comportamento di Malfoy. Il braccio sinistro gli aveva fatto male, non mi aveva permesso di toccarglielo e non si era fatto controllare da nessuno. Il bracco sinistro. Ricordai le teorie di Harry sul fatto che Malfoy fosse diventato un Mangiamorte, era vero che non aveva permesso a Madama McClan di toccargli il braccio, e anche il discorso sul treno era sospetto. Ma non pensavo che Voldemort sarebbe arrivato a servirsi di un sedicenne, ero convinta che ci fosse sotto qualcos’altro.
Harry aveva ragione quando diceva che quell’anno Malfoy era strano, non approfittava nemmeno dei suoi poteri di Prefetto, come mi aveva fatto notare, come se avesse pensieri più importanti. Ad esempio…
No! Non era un Mangiamorte! Era tutta colpa di Harry che mi influenzava con le sue strane teorie.
Diedi un’occhiata all’orologio, l’ora di cena si avvicinava.
La sera dopo era Halloween. Come avrei fatto a evitare Ron?
Chiusi gli occhi, sospirando.
Mi addormentai e feci un bel sogno. Non ricordo com’era, ma ero felice. Felice…





Forse abbiamo scritto ciò che volevamo succedesse realmente nel sesto libro.
Speriamo che almeno qualcuno possa apprezzarla e, ma sì, anche lasciare una piccola recensione.
Two Little Shapes
  
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