Dedicata al mio amore
(che è completamente differente da Light,
(che è completamente differente da Light,
ma questa è una delle fic che ho scritto allora...)
Marionetta
Ero davvero stanca. Stanca di essere la sua marionetta.
Quanto tempo era passato ormai da
quando l’avevo conosciuto? Un mese? Due, tre… o un anno forse? No, sicuramente
molto di più. Io e Light vivevamo insieme da almeno cinque mesi ma era come se
ognuno vivesse la sua vita senza pensare all’altro… o almeno per quanto
riguardava Light, a meno che non gli servissi.
“Ti darò il mio Death Note, così
potrai essere sicuro che non ti ucciderò. Farò tutto quello che vorrai, ma ad
una condizione: fammi diventare la tua ragazza!”.
Che stupida ero stata! Tutta quella
disponibilità in cambio di cosa? Un po’ di affetto? Un po’ d’amore? Mi ero
detta, << Che male c'è? >>
Certo era che non gli sarei mai
stata grata abbastanza per aver vendicato involontariamente la mia famiglia;
infondo, era per quel motivo che l’avevo sempre stimato, amato… o forse sarebbe
meglio dire idealizzato?
Basta, basta! Era ora di voltare
pagina.
Con le lacrime agli occhi presi una
valigia con i primi vestiti che mi capitarono tra le mani che buttai dentro
senza piegarli. Sarebbero bastate poche cose, il minimo indispensabile. Il
minimo indispensabile per poter andarmene dal Giappone e sparire dall’esistenza
di Light.
Per sempre.
Lui non era mai stato realmente il
mio ragazzo; a dir la verità non aveva nessuna. Potevo quasi ritenermi
fortunata a dormire nel sul stesso letto seppur senza toccarlo o fare altro più
di quello.
“Non posso essere il tuo ragazzo, ma
posso recitarne la parte”.
Così mi aveva detto, stringendomi
forte a lui, il giorno in cui mi presentai a casa sua. Ma a me non bastava più.
Basta, basta… basta! A lui non interessava niente di me… se non i miei
occhi. Gli occhi dello Shinigami che mi erano costati più di metà della mia
vita. Vita che avevo ulteriormente dimezzato solo per cercare di farmi amare da
lui.
Non ero altro che la rompi scatole, ma utile, Misa Amane.
Non ero altro che la rompi scatole, ma utile, Misa Amane.
Un oggetto.
Meno di un animaletto domestico.
Chiusi il trolley e lo portai vicino
alla porta della stanza.
Mi sarei fatta un bel bagno caldo,
datami una sistemata e poi chissà dove sarei andata.
Mi tolsi la camicia da notte e
indossai un cortissimo asciugamano di spugna soffice e bianco.
<< Sono tornato >>.
Il rumore delle chiavi buttate
malamente sul tavolo della cucina mi bloccarono.
Velocemente passai un braccio sugli
occhi bagnati per asciugarli.
<< Misa, sei in casa? >>
<< Sì >>.
Lo vidi entrare in camera da letto e
lanciarmi uno dei suoi soliti sguardi annoiati e freddi per poi stendersi
pesantemente sul letto.
Anche se ero praticamente mezza nuda
era come se fossi completamente coperta da un lenzuolo.
<< Com’è andata a lavoro?
>>
Perché mi ostinavo, nonostante
avessi deciso di andarmene, ad essere quella di sempre?
<< Bene >>.
Solita domanda… solita risposta
distaccata e fredda. Vuota.
La mia mano si strinse a pugno prima
che potessi impedirlo.
“Forza. Diglielo”.
<< Vado a farmi una doccia
>> annunciò Light alzandosi dal letto togliendosi la giacca, <<
poi continuerò a lavorare e a scrivere qualche altro nome sul… >>
<< Light, aspetta >> la
mia voce era appena un sussurro, << devo parlarti >>.
<< Non ora. Ti ho già detto
che vado a farmi una doccia e che poi ho da fare >>
Non ebbi il coraggio di replicare.
Rimasi immobile sul letto, stratta nel mio asciugamano.
Light si tolse anche la camicia buttandola
malamente sulla sedia. Fece per aprire la porta del magno ma si fermò.
<< Cos’è quella
valigia? >>
Abbassai ancora di più la testa
senza avere il coraggio di rispondere.
<< Misa, ti ho chiesto cos’è
quella valigia >>.
<< Parto. Vado dai miei
>> mormorai cercando di sembrare convincente, << ho bisogno di
vederli. È tanto che non vado a trovarli. Mi ha chiamato mamma dicendo che…
>>
Mi ritrovai distesa sul letto, i
polsi immobilizzati dalle mani di Light.
<< Mi prendi in giro? >>
ringhiò stringendo la presa avvicinando il suo viso al mio, << Pensi
davvero che sia così stupido? Secondo te non ricordo che i tuoi genitori sono
morti? >>
No. Non lo pensavo affatto. Ero
stata io la stupida che aveva sparato la prima scusa che le venisse in mente. Peccato che fosse l'unica che non avrei dovuto usare.
<< Light io… >>
<< Che cosa ti sei messa in
testa, eh? >>
<< Sono stanca >>
sussurrai cercando di non guardarlo negli occhi, << sono stufa di tutto
questo, Light >>.
<< Tutto questo cosa? >>
<< Sono stanca di vivere così.
Pensavo che restarti semplicemente accanto mi sarebbe bastato, ma non ci
riesco. È più forte di me… >> alzai gli occhi incrociando i suoi,
<< dammi il mio Death Note >> .
<< Come scusa? >>
<< Ridammi il mio quaderno.
Ora >> mi stupii io stessa della freddezza delle mie parole; freddezza
che in realtà era solo una maschera di paura che sarebbe crollata se non me ne
fossi andata a breve da quella casa.
<< Ma che cosa stai dicendo,
Misa? Ti ha dato di volta il cervello? >>
<< No! Sono sanissima, invece!
>> urlai tra le lacrime, << Forse è la prima volta che lo sono da
quando ho deciso di offrirmi a te, da quando sono venuta a cercarti a casa tua.
Mai, e dico, mai una volta che tu mi abbia trattata non dico come la tua
ragazza, perché sarebbe chiedere troppo probabilmente visto che mi hai già
concesso il grande onore di essere la tua finta fidanzata, ma quantomeno
come una persona! Io non sono un oggetto! Non sono un paio di occhiali che puoi
pensare di indossare, togliere e buttare quando ti pare! Sono una persona! Sono
fatta di carne e cervello per quanto possa fare la scema per alleggerire tutto
quello che sento dentro! >>
Ero un fiume in piena. Finalmente
stavo riuscendo a fronteggiare Kira come mai avevo fatto.
<< Non m’importa niente di quello che
farai d’ora in poi. Di come ti nasconderai… non me ne frega più niente! Voglio
solo che tu mi restituisca il mio quaderno in modo che io possa andare via,
lontano da qui e dimenticare tutto. Voglio rinunciare a quel demonio che è
l’unica cosa che ci lega. Ero così incantata dall’ idea di te che per aiutarti
ho dimezzato la mia vita più di quanto non avessi già fatto e nonostante
questo, tu continui a considerarmi meno di un animale domestico. Io ti ho amato
più di quanto avrei mai potuto amare chiunque altro. TI AMO come una stupida!
Nonostante tu sia il re degli stronzi! Quindi ti prego. Per favore, almeno
lasciami vivere quel poco che mi è rimasto da vivere in pace sperando così di
dimenticare non solo ciò che ho fatto ma anch… >>
Perché doveva essere così sleale?
Perché doveva essere tremendamente bastardo? Sapeva che non avrei resistito.
Sapeva come prendermi. Sapeva come prendere chiunque. Lui era Kira, un misto
tra genio e follia.
Stava vincendo anche questa volta
usando un’arma più fatale del Death Note.
Un bacio.
"Giuda...".
Non mi baciava quasi mai se non
distrattamente quando facevo troppo la petulante per zittirmi.
Baci che non erano baci.
Però quello… quello era un bacio
vero. Il primo vero bacio che mi avesse mai dato. Le sue labbra erano morbide.
Chissà come dovevano sembrargli le mie. La sua lingua, quasi gentilmente, cercò
la mia non appena schiusi le labbra.
Perché doveva essere così crudele?
"Perché Light? Perché devi
farmi ancora più male?"
Non avevo la forza di respingerlo.
Infondo chiedevo solo di essere
amata. Anche solo un po’...
Ci staccammo qualche minuto dopo
entrambi con il fiato corto.
Continuò a sfiorare dolcemente la
mia guancia irradiandomi con un sorriso diverso dal solito. Passò delicatamente
una mano tra i miei capelli.
“Quando il diavolo ti accarezza vuol
dire che vuole l’anima”.
Questo mi aveva sempre ripetuto mia
madre. Era un modo per dirmi di stare attenta? Sapeva che l’avrei incontrato e
che…
Light slacciò con un gesto rapido la
morbida cinta dell’accappatoio.
<< Light…? >>
Mi sorrise nuovamente per poi
scendere verso il collo dove continuò la dolce tortura che aveva interrotto
sulle labbra.
Lo dovevo respingere, io dovevo
resistere, io…
<< Perché mi stai facendo
questo, Light? >>
<< Non posso permettere che tu
vada via. Sei troppo importante... >>
<< I miei occhi sono
importanti >> mugugnai cercando di rimanere il più lucida possibile
mentre faceva scorrere una mano sotto il mio accappatoio, << solo i miei
occhi sono importanti per t… >> mi zittì nuovamente con un altro bacio
più irruente del precedente facendo scivolare l’accappatoio dal mio corpo
lasciandomi completamente nuda. Mi guardò per un momento sorpreso, come se mi
vedesse per la prima volta. Fece scorrere una mano dai capelli al collo per
scendere ancora più giù, studiando sensualmente ogni centimetro della mia pelle
mentre con l’altra continuava a tenere immobilizzato il polso.
Possibile che fosse cambiato
qualcosa?
Timidamente mi sporsi verso di lui.
I nostri nasi si sfiorarono. Il suo respiro caldo accarezzava le mie labbra.
Non ero sicura di poter andare oltre.
Cosa stavo facendo? Non avevo detto
di voler abbandonare quella vita? Di lasciarmi alle spalle lui e tutto ciò che
riguardava il Death Note? Oppure era la paura dell'ennesimo rifiuto?
Quando, pochi istanti dopo, Light
annullò nuovamente la distanza tra le mie labbra e le sue, realizzai che non
avrei mai potuto lasciarlo. Non mi era rimasto altri che lui. Ormai non potevo
più sfuggirgli.
Continuò a baciarmi ed accarezzarmi
ovunque prendendo la mia mano e portandola sulla cinta dei suoi pantaloni.
Sgranai gli occhi e mi staccai dalle
sue labbra.
<< Cos…? >>
<< Misa io… non posso più
vivere senza di te >> disse stringendomi a sé, << alla fine ci sei
riuscita. Non so come tu abbia fatto, ma... >>
Il mio cuore cominciò a battere
all’impazzata. Non potevo credere a quelle parole. Era una…
<< Misa, io ti amo >>
In quel preciso istante il mio cuore
si fermò per poi scoppiare in un pianto frenetico. Mi amava? Light Yagami
finalmente aveva imparato ad amarmi?
Mi strinsi a lui con più forza per
paura che non potesse essere vero. Che scappasse e mi lasciasse lì, sola, come
sempre. Mi sorpresi di sentire la sua stretta aumentare come se fosse lui
ad avere paura che io me ne andassi.
Allora era vero.
Light tornò a baciare il mio collo
con ancora più foga. Questa volta mi lasciai completamente andare. Ero sua. Ero
sempre stata sua dal momento che gli avevo consegnato il mio Death Note.
Adesso ero pronta a fare davvero
qualsiasi cosa per lui.
Qualsiasi.
***
Quella mattina, quando mi svegliai, i raggi del Sole accarezzarono gentilmente i miei occhi. Qualcosa premeva delicatamente sopra il mio petto.
“Misa”.
I lunghi capelli biondi, lisci e morbidi le
ricadevano elegantemente sulle spalle. Respirava regolarmente stretta a me con
un innocente sorriso felice stampato sulle labbra.
Era davvero bella. Bella, sciocca e ingenua.
Lo era sempre stata.
La strinsi più forte a me poggiando il mio
mento sulla sua testa.
Che ironia! Poteva quasi sembrare una
romantica scena da film e probabilmente per lei doveva essere veramente così.
“Misa… quanto sei stupida e ingenua. È quasi
troppo facile domarti. Anche se devo ammettere che sei stata brava: non avevo
mai preso in considerazione l’idea che tu potessi anche solo pensare di
andartene e lasciarmi. Devo dire che alla fin fine ti sei meritata ampiamente
questa notte”. E dovevo anche ammettere che era mi piaciuto molto il mondo in
cui l'avevamo passata. Si poteva dire tutto a quella ragazza, ma a letto ci
sapeva davvero fare.
Era un piacere. Peccato averla scoperta solo
in quel momento. A saperlo ... O forse era meglio così; Misa sarebbe rimasta
più docile e fedele credendo di averlo ottenuto con le sue forze.
<< Tanto alla fine vinco sempre io…
>>
The end
Ok, è la prima ff che
scrivo su Death Note, quindi mi auguro che possiate essere clementi xD
Diciamo che questo "missing moment" ce l'ho in testa da quando ho
visto la puntata 28 (o 29, non mi ricordo) quando Light, con il suo
solito tono un po' scocciato, dice a Misa che la "ama tanto" dopo
essergli tornata per l'ennesima volta utile. Diciamo che all'inizio,
quando lui la bacia la prima volta, ho sperato che provasse qualcosa
per lei, da romanticona quale sono *.* xD, ma poi mi sono resa conto
che come tutti quelli che usa, Misa non è altro che la
"marionetta preferita" di Light. Per questo ho voluto mostraere
sia i sentimenti dell'uno che dell'altra: l'amore infinito di Misa,
contro lo sfruttamento di Light. Non è un caso infatti che abbia
scelto di scrivere con un font "graziato" la parte di Misa (più
dolce, ingenua e innamorata dell'idea dell'amore e del suo cavaliere) e
con un font "bastoni" quella di Light (bastardo, calcolatore e
approfittatore).
Grazie a tutti coloro che passeranno anche solo semplicemente a leggere ;)
Marty!
Grazie a tutti coloro che passeranno anche solo semplicemente a leggere ;)
Marty!