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QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –
- IL TAPPETO
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Camminò per due isolati, poi frenò di
colpo.
Vide una strada coperta da un tappeto
stranissimo, scuro…da cui usciva del fumo grigio.
Aggrottò le sopracciglia, scese dalla
macchina stringendosi nel cappotto bianco e si diresse verso quella via.
Camminava sulla neve, non piangeva
più.
Poi si fermò di colpo mettendosi la
mano sulla bocca ebbe un conato di vomito: una forte puzza di putrefazione le
era arrivata alle narici sorprendendola.
Si tappò il naso e proseguì, gli
occhi le si strabuzzarono notando che quello era un tappeto di … morti…
Istintivamente arricciò il naso
notando che alcuni topi si stavano già cibando dei corpi inerti. Ingoiò a
fatica, e cominciò a capire che in mezzo a quei corpi poteva esserci Ron.
Cercò col cuore in gola di analizzare
il paesaggio con lo sguardo, quando mancò il respirò sentendosi prendere la
caviglia da un mano.
Si girò di scatto terrorizzata.
Un uomo, se così si poteva definire,
era steso a pancia in giù e le stringeva con una mano la caviglia. Quello
stesso viso si alzò: gli occhi arrossati quasi senza iridi, la bocca
sanguinante, i capelli neri incrostati dal sangue. Quella che le arrivò alle
orecchie fu una voce gracchiante ‘ Acqua, acqua…’
‘I-io….non ce l’ho…lasciami ti
prego.’ Sussurrò Hermione, il solo
pensiero di vedere Ron nello stesso stato la fece star male.
‘Portami a casa, da mia moglie.’
Parlò ancora quell’uomo.
‘I-io…’
Poi la figura cominciò a tossire
sempre più, finchè la presa alla caviglia non allentò e l’uomo si accasciò del
tutto al suolo.
Soffiava un vento di tramontana e
cominciò a nevicare.
I corpi vennero coperti mano a mano
dai fiocchi bianchi e la paura di non poterlo più ritrovare si impossessò della
donna che cominciò a chiamare ‘Ron!! Ron!!’
A quel grido, molti gemettero e molti
si diressero verso lei, strisciando a terra, mugolando e attaccandosi alla
caviglia.
Hermione si spaventò ancora di più ‘Lasciatemi! Lasciatemi! Vi prego!’
Non erano Babbani, e neppure
Auror…erano tutti fermamente e sicuramente Mangiamorte. Dal viso pallido, ombre
scure sotto gli occhi cavati dalla stanchezza…ma sicuramente non dal terrore.
Le guance erano incavate e la testa
era avvolta dal lungo cappello nero che finiva in una stretta punta
afflosciata.
Gli occhi di Hermione cominciarono a
inumidirsi e calde lacrime le scendevano velocemente. Alcune cadevano dalla
punta del naso arrossato dal freddo. Non ce la faceva più. Non sopportava più
quell’atmosfera.
Guardò ancora quei corpi che
cercavano di arrampicarsi alle sue caviglia e, stringendo gli occhi sussurrò un
leggero ‘Scusate’ dopodiché scalciò e cominciò a correre come poté cercando,
con alcuni goffi salti, di oltrepassare quello che rimaneva di alcune tende
color avorio.
Tutto dava l’impressione di una
battaglia che non aveva avuto ne vincitori né vinti.
Hermione avanzò ancora lentamente
fino a scorgere una figura singolare.
Stesa con la testa sul braccio
destro, mentre quello sinistro era sulla pancia.
Gli occhi erano chiusi, e i capelli
umidi e incrostati di sangue, ricadevano dolcemente sul viso.
‘Ron!’ sussurrò, buttandosi accanto
al corpo e cominciando a guardarlo in viso.
Istintivamente la mano affusolata
carezzò lievemente quel viso così storpiato.
Delicatamente scostò quei tanto
adorati capelli rossi dal viso, e sorrise tra le lacrime ‘Ron…, sono qui…dai..svegliati…’
Nessuna risposta.
Quelle parole dette in silenzio erano
scandite da forti singhiozzi ‘ Amore…andiamo a casa…andiamo…a…scartare i
regali….non lo sai…forse…forse verrà Silente a trovarci…eh…’
Ancora nessuna risposta. La donna
prese il viso inerte dell’uomo fra le
mani ‘ Ti prego, non lasciarmi…’
Le labbra, sempre state rosse e
piene, ora erano viola. Un pallore quasi violaceo si spandeva sul viso.
Lei lo scosse un po’ ‘Ron!!’ questa
volta aveva alzato un po’ la voce, e quella stessa riecheggiò nel campo
spandendosi e sparendo fra il gelo.
‘Hermione…Hermione Granger?’ Un voce
le arrivò alle orecchie. Si voltò di scatto ‘ Dean! Che-che ci fai….anche tu
qui? C-cosa è successo?’
Anche l’altro uomo era ridotto
piuttosto male, ma comunque era in migliore stato di Ron.
‘Lascia stare’ disse quello,
alzandosi e dirigendosi verso la strada ‘E’ morto.’ Continuò.
Poi sparì.
Hermione si voltò di scatto verso Ron
scoppiando a piangere e lo strinse a sé molto forte, tanto che lui gemette.
Lei sbarrò gli occhi, probabilmente
era frutto della sua immaginazione ‘Amore mio…’
‘Non stringermi.’ Sussurrò quello,
posando debolmente una mano sulla schiena di lei.
‘Ron!’ esclamò, stendendolo
dolcemente sull’asfalto.
L’uomo aprì molto lentamente gli
occhi, ancora così belli, ancora così azzurri…così provati dal dolore…
Aveva un po’ di affanno, per il fatto
che il dolore dietro la schiena si era ripresentato.
Hermione sorrise dolcemente ‘ Sei
vivo…?’
Lui non rispose e continuò a
guardarla ‘Mi sei mancata tantissimo.’
Silenziose lacrime bagnavano il viso
di lei, ricadendo dolcemente ‘ Ce la fai…?’
Ron negò con la testa e strinse gli
occhi, respirando a fondo.
Ancora non rispose e lei gli prese la
mano ‘ Ce la devi fare! Hai superato la notte! Non puoi non superare il mattino…andremo
in ospedale e…’
Ma la presa, che pochi secondi prima
sentiva tra le mani, l’aveva abbandonata.
‘Ron??..Ron??
Ron!!’
Non rispondeva più.
Gli occhi si erano richiusi, e la
bocca era leggermente schiusa.
Quella era la morte?
Il silenzio del cuore e delle parole,
dell’anima e delle lacrime…
Del buio perpetuo o della luce
perpetua?
Lui proprio non lo sapeva.
Si sentiva solo bene. La schiena non
gli faceva poi tanto male e la testa non gli girava più.
Dopo un po’ gli venne una dolorosa
fitta allo stomaco che gli ricordò qualcuno che gli era ancora accanto.
Inginocchiata a terra, con la testa
fra le mani e i capelli ricci che le ricadevano davanti il viso, corpendolo.
La vedeva e le faceva una gran pena.
Tutto fu in un secondo un miscuglio
di colori, di parole tra cui “Non mi lasciare”…poi borbottii e urla strazianti.
Poi, silenzio.
*^^^^*^^^*^^^^
Due giorni dopo da quella terribile
scoperta, Hermione entrò in camera da letto con un vassoio con un bicchiere
d’acqua.
Si sedette accanto all’uomo e lo
guardò ‘ Ron…l’acqua.’
Non dormiva. Semplicemente teneva
chiusi gli occhi da una benda che aveva attorno alla testa.
La mano di Hermione fu dietro la nuca
di Ron e lo sollevò dolcemente facendogli sorseggiare l’acqua.
Il dottore aveva detto che
probabilmente avrebbe perso la vista.
Bevve un po’, poi la testa fu
poggiata sul cuscino bianco.
‘Come ti senti?’
Lui mugolò.
Non parlava da tempo e lei non capiva
proprio il perché.
In un attimo gli cambiò le garze
dietro la schiena con l’aiuto di Ginny che era rimasta con loro.
Tutto sembrava essersi fermato a
contemplare il silenzio.
Il silenzio fugace della guerra.
Allora, il bello arriverà tra poco. Come vedete non sono brava con le cose drammatiche…mi piacciono più quelle romantiche, a dir la verità.
David è dietro l’angolo e una nuova
verità salirà a galla.
Non fatemi aspettare recensioni, sempre
se vorrete, e commenti.
Ringrazio tutti quelli che leggono ma
soprattutto quelli che recensiscono:
JOEY MELIAN GAMGEE: Grazie! ^^
ROBBY: Grazie per i complimenti…!! E soprattutto grazie per la recensione
graditissima!!
SIJAY: Stanno per arrivare, non temere!
^^ ciao!
HERMIA: anche io amo QUEL FILM!
*__* Ron…è salvo…fiuuu grazie!
NUNKI: hai pianto…non credevo fossi così
drammatica ! ^^ grazie e ciau!!