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Autore: Daphne9O    21/02/2011    3 recensioni
La storia che da due anni a questa parte ha completamente rapito i nostri cuori. I Robsten, dalle origini fino ad oggi, visti secondo me.Composta da qualche parte vera e qualcun altra no. Tutta da leggere :)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, prima di tutto buonasera a tutte.
Seconda cosa, non sono scomparsa, ma il tempo per scrivere è veramente poco.
La scuola purtroppo mi toglie la maggior parte del tempo che ho a disposizione e non riesco più a scrivere frequentemente.
Non so ancora chi di voi mi segue, ma spero che questo capitolo vi piaccia.
Un bacione, buona lettura. Mi raccomando lasciate una piccola recensione per dirmi se vi piace :)

 

 

Pov Rob


Quando finirono le riprese di Twilight non avevo la minima idea di cosa sarebbe successo dopo.
 A volte mi sembrava che quei mesi appena passati fossero stati un sogno o qualcosa del genere.
Lasciare tutto il cast fu abbastanza triste, ma lasciare Lei fu atroce.
Vivevamo ancora nell’ombra e non sapevo quando e come la situazione si sarebbe sbloccata tra di noi.
Avevo voglia di vederla, sentirla, toccarla, baciarla…
Avevo voglia di stringerla fra le mie braccia, sentire il profumo dei suoi capelli e ascoltare, per ore, la sua risata.
Verso la fine delle riprese ogni tanto, egoisticamente, facevo finta di sbagliare qualche battuta.
Era una cosa orribile e poco professionale ma sapevo che poi sarebbe  finito tutto e questo mi faceva stare a pezzi.
Nonostante mi dicesse ogni volta quanto ero importante per Lei, non aveva avuto ancora il coraggio di lasciare il suo ragazzo. Questo mi faceva stare male, terribilmente male, per questo motivo ritornai a Londra.
Qui avevo il mio appartamento, i miei amici e Tom, il migliore di tutti.
Fra fiumi di lacrime e bottiglie di birra sparse per terra, riuscì a farmi alzare dal divano ogni tanto, strappandomi il telecomando dalle mani.
“ Mi hai scocciato Patt. Ora alzati da questo cazzo di divano, possibilmente lavati e metti dei vestiti puliti perché stasera ho intenzione di uscire. “
Non potevo assolutamente dargli torto. Ero simile ad un vegetale anzi, neanche, almeno i vegetali servivano a qualcosa.
Non riuscivo proprio a capire come lei potesse passare la sua vita a Los Angeles così tranquillamente.
Non riuscivo a capire come lei potesse dimenticare tutti i nostri momenti passati insieme e tutte le volte che, tra le mie braccia, mi aveva detto “ Vorrei stare cosi per sempre. “
Quella sera, decisi di affidarmi completamente a Tom. Era il mio migliore amico e voleva solo il mio bene.
Ero ancora sdraiato sul divano quando, su mtv, vidi quello che assolutamente non dovevo vedere, dato il mio stato.
Tom, che passava li per caso, rimase anche lui fermo e immobile davanti il televisore.
 
“ E’ stata paparazzata l’attrice di Twilight, Kristen Stewart, insieme al suo fidanzato, Michael Angarano,  a Los Angeles. I due sembrano molto carini insieme ma voci di corridoio ci informano della strana chimica che la Stewart ha con il suo co-protagonista Robert Pattinson. I due infatti sembrano essere molto affiatati insieme e questo loro trasporto emerse anche dall’intervista che realizzammo stesso noi di Mtv… Voi cosa ne pensate? Chi vedete accanto alla Stewart? Il suo fidanzato storico e compagno di merende o l’affascinante vampiro che sembra anche essere particolarmente interessato alla ragazza?... “
 
“ Tutte stronzate. “
Dopo aver ascoltato, Tom mi strappò violentemente il telecomando da mano e spense la televisione.
“ Se solo questi idioti avessero la vaga idea di come stanno le persone in realtà… “
Tom raramente era serio, o almeno ci provava, ma in quell’occasione aveva una faccia terribilmente arrabbiata e ebbi seriamente paura quando si girò verso di me.
“ Allora, ti sbrighi? O preferisci stare dietro a queste cazzate. “
La sua voce si fece più arrabbiata e insistente. Odiava vedermi così, tutti odiavano vedermi così.
Le mie due sorelle Lizzy e Victoria, a rotazione, venivamo a farmi compagnia ogni tanto, mentre mio padre e mia madre telefonavano ogni 5 minuti per accertarsi, forse, che fossi ancora vivo.
Dopo aver ripreso fiato, mi alzai lentamente dal divano, quando sentii il cellulare squillare…
Era Stephanie, la mia agente.
“ Robert, come stai? Spero bene. Senti non ho molto tempo per parlare, sto impazzendo… “
I rumori in sottofondo non mi facevano capire quasi niente di quello che diceva.
“ Robert, stammi a sentire. Domani mattina devi prendere un aereo per Los Angeles. E’ stata confermata la presenza di parte del cast al Comic-Con di San Diego. E’ fra due giorni e solo adesso mi hanno avvertito. Mi devi scusare ma ora non posso parlare. Fai le valigie e vai. “
Quando chiusi la telefonata non riuscivo ancora bene a metabolizzare quello che Steph aveva appena detto. Rimasi come un idiota a fissare il telefono con Tom che mi fissava perplesso.
“ Chi era al telefono? “
“ E-era Steph, la mia agente. Ha detto che domani mattina devo prendere di corsa un volo per Los Angeles. D-dobbiamo andare con il cast al Comic-Con di San Diego… “
Corsi immediatamente nella mia stanza senza neanche ascoltare la risposta di Tom, presi la prima valigia che mi capitò sott’occhio e la riempii con qualsiasi cosa.
Avevo solo un desiderio in quel momento.
Rivederla e riaverla tra le mie braccia.
Con la coda dell’occhio vidi Tom appoggiato, in silenzio, allo stipite della porta.
“ Così…Ora parti? “
Senza neanche fermarmi risposi un po’ acido.
“ Certo, fa parte del mio lavoro, non posso non andare. “
“ No, sai com’è, non ti ho mai visto andare ad una conferenza cosi eccitato. “
“ Forse non ne ho mai fatta una cosi seria, che dici? “
Continuavo a buttare in valigia quelle poche magliette pulite che avevo trovato per la stanza.
Ti prego Rob, non fare nessuna cazzata. Fai stare tranquillo me e tutti gli altri. “
“ Cosa mai dovrei combinare scusa? “
“ Ma che ne so, col ragazzo di Kristen. Con queste voci che girando sicuramente vorrebbe picchiarti. “
“ Ah, lui. Bhè che si facesse avanti, ho proprio voglia di sfogarmi con qualcuno. “
 
 
Erano le 6 di mattina quando presi l’aereo che mi avrebbe portato finalmente da Lei.
Una parte di me era arrabbiata, l’altra invece era terribilmente desiderosa di vederla.
Dormii quasi per tutta la durata del viaggio visto che durante la notte non ero riuscito neanche per un secondo a chiudere occhio.
Una volta all’aeroporto di Los Angeles, il LAX, una macchina mi accompagnò ad un bellissimo hotel.
Sembrava tutto cosi familiare e infatti, un secondo dopo, mi accorsi che era lo stesso hotel dove alloggiavo durante le riprese di Twilight a LA.
Una volta prese le chiavi alla reception e fatto qualche foto con due ragazze urlanti, salii in camera e mi lasciai cadere lentamente per terra.
Ero stanco, terribilmente stanco e avevo voglia disperata di vederla. Non sapevo neanche se lei era a conoscenza del fatto che io ora stessi li.
Con la testa fra le mani, cercai di pensare a qualsiasi cosa.
Come un fulmine mi ricordai che sul cellulare, salvato nelle bozze, avevo il suo indirizzo di casa.
“ Segnati il mio indirizzo, per qualsiasi cosa vieni pure, non ti fare problemi… “
Era stata cosi gentile e sperai, per un attimo, che lo fosse ancora.
Non ci pensai due volte, presi la giacca e corsi deciso verso l’ascensore con un unico pensiero in testa. Vederla.
 
Quando il taxi mi fermò davanti casa sua non sapevo proprio cosa fare.
La testa urlava – cammina idiota – mentre le gambe tremavano e desideravano mettere le radici nell’asfalto.
Per farmi coraggio, lentamente, feci prima un passo, poi un altro e poi un altro ancora, fino a che mi trovai davanti la sua porta.
Sul campanello dorato, su una piccola targhetta, c’era scritto : Stewart – Mann.
Prima di alzare la mano feci un respiro lungo e profondo.
Non ero ancora del tutto sicuro di quello che stavo per fare e mi dissi che in fin dei conti era meglio se l’avessi vista il giorno dopo, direttamente al Comic-Con ma…
Ormai avevo bussato.
Le gambe incominciarono a tremarmi e le mani vagavano nervosamente fra i capelli.
Non potevo tornare indietro, dovevo solo andare avanti.
La porta si aprì, cazzo.
“ Ciao…Ehm, oddio…ROBERT! “
Per fortuna mi venne ad aprire la madre che mi capitò di conoscerla sul set.
“ Buona sera signora, ehm…Sono atterrato da poco e…bhè…volevo sapere se Kristen è in casa. “
I suoi occhi alla mia vista stranamente si illuminarono.
“ Certo, entra!!! Mi fa piacere che sei venuto, dalla fine delle riprese Kristen non ha fatto altro che parlare di te a tutti. Non la sopportava più nessuno. “
Nell’udire quelle parole mi uscì una sottile risata ma dentro di me volevo morire.
Non ero solo io quindi a sentire la sua mancanza, non ero solo io ad essere disperato nel non vederla.
Anche lei sentiva ciò che provavo io.
Rimasi fermo all’entrata aspettando che uscisse da qualsiasi parte.
“ Kristeeeeeeeeeeeeeeeeen scendiiiiiiiiii, c’è una bella sorpresa per teeee. “
Sorrisi di nuovo. Ero addirittura una “ bella sorpresa “  per lei.
“ Cosa c’è m-mam… “
Appena mi vide si fermò in cima alla scala. Non riusciva a credere che fossi sul serio li, a casa sua, e neanche io in effetti.
“ Ciao Kristen…Sono atterrato da un po’e…e ho deciso di venirti a salutare. “
Era ancora li, immobile, e per un attimo pensai che forse non era stata un’ottima idea.
La madre si accorse dell’immenso imbarazzo che c’era fra noi due e decise di sciogliere un po’ la situazione.
“ Robert, resti a cena vero? Nessun no, tanto non hai niente da fare! “
“ Ehm..no, non vorrei dare fastidio. Veramente, non si preoccupi, ero passato solo per un saluto veloce. “
“ Nono, devi assolutamente rimanere. “
Dopo aver accettato l’invito, mi trovai davanti Kristen che, evidentemente, aveva deciso di farmi morire per quanto era bella.
“ Vabbè, io vado a finire di preparare…Sono contenta che sei venuto Robert. “
“ La ringrazio signora. “
“ Ti prego dammi del tu e chiamami Jules. “
“ O-ok. Ti ringrazio Jules.  “
E così tornò soddisfatta in cucina lasciandoci da soli.
Sono passati due anni prima che dicesse a Michael di darle del tu… “
Era visibilmente imbarazzata e non la smetteva di torturarsi le mani.
“ Scusa se sono venuto qui così ma…volevo vederti. “
“ Hai fatto bene. Anche io volevo vederti… “
Ci guardammo intensamente negli occhi ma quel momento idilliaco fu interrotto da uno dei suoi fratelli, non sapevo bene quale.
“ Cameron, ti presento Robert. Robert, lui è Cameron, il più grande. “
“ Ciao piacere di conoscerti. “ Disse con un sorriso stampato in viso.
“ Piacere mio. “  Cercai di fare un sorriso normale per non sembrare il solito idiota.
“ Kris ci ha parlato molto di te. Forse anche troppo… Se rimani a cena non dovrai dire una parola, tanto sappiamo già tutto, eh rompicoglioni? “
Si rivolse verso Kristen che si fece subito rossa in viso. Sembrava stesse per esplodere.
“ Grazie Cameron, sei sempre il solito cazzone. “
“ Prego sorellina, lo sai che ti voglio tanto bene. “
“ Vai via prima che ti prendo a calci. “
Ci guardammo per un attimo e , entrambi, non sapevamo che fare. Scoppiammo tutti e due in una risata isterica poi lei riuscì di nuovo a prendere in mano la situazione.
“ Vieni, andiamo in sala da pranzo, ti presento al resto della ciurma. “
Aveva veramente  una bella casa, arredata con gusto. Il salone aveva una porta a due grande, fatta di vetro e legno. Quello che mi colpì subito fu il bellissimo lampadario di cristallo che stava sopra la tavola e l’enorme libreria piena di qualsiasi oggetto strano.
Davanti alla televisione, tre uomini guardavamo la partita.
“ Uhm Uhm. Ragazzi, lui è Robert….Loro sono, Dana, Taylor e mio padre, John. “
“ Piacere di conoscervi “
Diventai sicuramente tutto rosso quando strinsi la mano al padre che, con uno scatto, si alzò subito dal divano. Sapevo che era una figura molto importante per lei e per questo sperai di essermi comportato nei migliori dei modi.
“ Piacere di conoscerti ragazzo, finalmente! “
Al finalmente i due fratelli fecero una piccola risata e Kristen diede un calcio alla gamba di Taylor.
“ E’ prontoooo. “
A sciogliere la situazione come sempre, fortunatamente, c’era sua madre che a fine serata, se mai ne fossi uscito vivo, l’avrei fatta santa.
Presero tutti quanti i loro posti a tavola e io, ovviamente, mi sentì un attimo fuori posto.
“ Mettiti qui ragazzo. “ Sentì il padre che mi indicò il posto alla sua sinistra.
Lui era a capotavola e alla sua destra c’era Kristen, precisamente di fronte a me.
Affianco a me invece c’era Taylor poi Dana e a capotavola la madre. Cameron invece era seduto vicino a Kristen, quasi come per proteggerla.
“ Allora, così domani avete questa conferenza….Mi raccomando ragazzi non fatevi mangiare dai quei giornalisti bastardi, alcuni sono veramente degli stronzi. “
Jules si era totalmente lasciata andare in uno sfogo giustissimo e io non feci altro che darle ragione.
“ Secondo me questo film avrà successo. Insomma, tutte le ragazzine vorrebbero uno come Edward, lo troveranno eccezionale. “
“ Bha, speriamo. Noi abbiamo fatto del nostro meglio.  Speriamo che almeno in 10 persone lo vadano a vedere.”  Dissi sperando che dalla mia bocca uscisse qualcosa di vagamente intelligente.
Tra chiacchiere e risate la serata passò piacevolmente. Raccontai un po’ della mia vita a Londra e tutti sembravano pendere dalle mie labbra.
Raccontai anche della mia esperienza con i vari film prima di Twilight e del fatto che stavo per mollare tutto.
A fine cena i fratelli e il padre ritornarono a guardarsi una specie di partita in televisione mentre io fui totalmente trascinato da Kristen in camera sua.
“ Tadaaan. Ti presento la mia stanza. “
“ Immaginavo fosse così. Insomma, vissuta. Ha molto di te. “
“ Molte cose sono ancora di quando ero più piccola…Non voglio buttarle. “
Mentre parlava cercavo sempre di più di avvicinarmi a lei e lo capì.
Abbassò la testa verso il basso e si passò la mano fra i capelli.
Non ce la facevo a più a stare in quella situazione, dovevo agire.
Con un dito le alzai il mento e potei finalmente vedere i suoi meravigliosi occhi verdi guardarmi e brillare insieme ai miei.
In quell’attimo non ci dicemmo nulla, ma c’eravamo capiti perfettamente.
Tanto che dopo 10 secondi lei era fra le mie braccia e la sua bocca sulla mia.
Mi sentivo in paradiso e anche se ricordavo perfettamente le sue labbra, c’era sempre qualcosa di nuovo da scoprire.
La strinsi forte a me finché il bacio non si fece più passionale. Le nostre lingue si muovevano in modo agitato, tormentato.  Erano come impazzite così come le sue mani fra i miei capelli.
“ Dio quanto mi sei mancata. “
Solo questo riuscii a bisbigliare in quel secondo di pausa.
Anche tu, anche tu…”
Eravamo come rapiti uno dell’altra. Io la desideravo con tutto me stesso e speravo fosse così anche per lei.
Verso la fine di quel lungo bacio fui sicuro di sentire anche una sua lacrima scendere lentamente.
Mi staccai un attimo per vedere.
“ Piangi? “
Rimasi per un attimo a guardarla mentre con le mani asciugavano le lacrime.
“ Sono solo contenta di vederti. Tutto qui. “
Dopo le sue parole non aggiunsi nulla. Aveva già parlato per entrambi.
Così, le presi il suo viso tra le mani e dandole dei piccoli baci, sussurrando, le dissi….
“ Tu non sai quanto ti ho aspettata. “
E ci perdemmo in un altro infinito bacio.
  
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