Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Tury    21/02/2011    1 recensioni
Un fischio, il silenzio e dopo l’esplosione. Se dovessi dare un suono alla mia vita, darei quello prodotto da una bomba. Da quel che ricordo la guerra è sempre stata la mia realtà. Correre, nascondersi, uccidere. Uccidere, uccidere, uccidere. Perché questa è la politica che vige sul campo di battaglia, perché è sempre il più forte a sopravvivere, perché…
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I giorni seguenti sono stati un inferno. Durante il giorno il suo silenzio, durante la notte i miei demoni. Si sta allontanando e io vorrei tanto urlarle di tornare da me, di aiutarmi. Le vorrei dire che lei è importante e che…
“Stasera non ci sono, se hai fame sai dov’è la cucina.” Nelle sue parole non c’è più dolcezza, solo odio.
“Dove vai?”
“Non sono affari tuoi.”
“Vai di nuovo da lui, vero?”
“E anche se fosse?”
“Sophie quello…”
“Che c’è Farah? Ti stai preoccupando per me? E di cosa ti preoccupi? Dopotutto sono solo un peso per te, no?”
“Non è degno di te.”
“Nemmeno tu lo sei.” Detto questo esce, facendo sbattere la porta.
Chiudo gli occhi e sospiro. Perché tra tutti proprio lui, Sophie? Lui che ti sta usando, che ti vede solo come un oggetto per sfamare la sua voglia di sesso. Perché proprio lui? Ma la colpa non è tua, è mia. Sono stata io ad allontanarti da me, a farti cadere in quel baratro di morte, a spingerti tra le sue braccia. Lui, che come un serpente aspettava il momento giusto per catturarti nella sua spirale mortale, per avvelenarti col suo veleno. Ma dopotutto, il mio amore sarebbe più dannoso del suo, sempre che lui ti ami. E noi sappiamo che non è così. Vi state usando, consapevolmente. Lui ti serve per scappare da me, tu gli servi per scopi meno casti. E sento il sangue raggelarsi nelle vene ogni volta che penso a ciò che potrebbe farti, alle sue luride mani che percorrono, senza grazia, il tuo corpo. Sento di nuovo l’ira prendere possesso del mio cervello. Da quanto va avanti questa situazione? Giorni, mesi, anni? Ormai ho perso la concezione del tempo, sono cosciente solo del desiderio di riaverti. Mi alzo dal letto, decisa a seguirti. Come farò a trovarti? Come ho fatto la prima volta, come ho sempre fatto in questa mia vita. Seguendo il tuo profumo, quella spezia prelibata che annebbia la mia mente, che permette al mio cuore di battere, che permette a questo mostro di amare. Accompagnata da questi pensieri giungo da te e subito il mio cervello smette di mandare impulsi al mio corpo, il freddo che questa visione ha comportato l’ha paralizzato. Tu, costretta con le spalle al muro e lui, lui… Sento la mia razionalità svanire come una nuvola di fumo, senza pensarci mi avvicino a colui che sta profanando le tue labbra e il tuo corpo, contro la tua volontà. Le mie mani già fremono, vogliono sporcarsi col suo sangue, vogliono colpire quella sua faccia da bastardo. Vogliono fargli male. E non passa nemmeno un secondo che il mio pugno colpisce il suo viso, facendolo allontanare di parecchi metri. Questa è la forza di un signore della guerra. Mi volto verso Sophie, il suo sguardo terrorizzato.
“Che cos’hai fatto.” Lo sussurra appena.
“Sophie…”
“CHE COSA HAI FATTO!”
“Io… mi dispiace Sophie, non sono riuscita a trattenermi. Lui…”
“Lui cosa? Tu mi hai tradita, Farah! Non sai nemmeno quanto abbia sofferto per causa tua e ora ti permetti ancora di poter decidere della mia vita!”
“Lo so che ti sto facendo soffrire, pensi che non lo veda?”
Uno schiaffo colpisce il volto di Sophie. È stato lui.
“Brutta stronza! Non osare mai più!” sta per colpirla di nuovo ma io lo spingo via. Sophie l’ha toccato così tante volte che ormai anche io posso accedere al suo corpo.
“Smettila Farah!”
“Ma con chi cazzo parli, stronza?” non lo sopporto. Sto per colpirlo di nuovo ma Sophie mi blocca.
“Farah ti ho detto di smetterla!” mi libero dalla tua presa e mi dirigo verso di lui. Un altro pugno.
“Farah basta!” lo vedo rialzarsi, nei suoi occhi il terrore.
“Tu sei una strega, sei pazza!” dice, rivolto a Sophie, prima di allontanarsi quasi correndo.
“Sarai felice ora!”
“Non so più cosa sia la felicità, Sophie, e farti del male non mi rallegra di certo.”
“Non l’ho voluta io questa situazione! È colpa tua!”
“Lo so che è colpa mia.”
“Ma che vuoi da me? Rovinarmi la vita? Lo vedi questo? –indica la sua guancia, dove c’è ancora il segno del colpo di poco prima- Questo è colpa tua come ogni ferita che porto!”
“Mi dispiace Sophie…”
“Non me ne faccio nulla delle tue scuse, Farah, nulla!” non fa altro che urlare il suo odio, il suo dolore. E io so che non posso fare altro che ascoltare la voce del mio male.
“Sophie…”
“Sparisci Farah! Non voglio più vederti! La tua presenza comporta solo danni!”
“No ti prego, Sophie non parlare in questo modo.”
“Io non ti conosco Farah! Io e te non ci siamo mai conosciute! Vai via!” la vedo allontanarsi correndo. Vorrei correrle indietro ma qualcosa mi blocca, mi impedisce ogni movimento. E poi, quella voce.
Ti avevo avvisata.
E l’oscurità torna ad essere la sola realtà che conosco.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Tury