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Autore: beba7    21/02/2011    1 recensioni
"Pansy sedeva sull'erba umida, le ginocchia vicine al volto e lo sguardo fisso verso il debole riflesso che provocava la luna contro il buio intenso del Lago del castello.
Essere così vicina alla Foresta Proibita la agitava ma allo stesso tempo percepiva che quello era il posto migliore per lei."
Storia che ha come protagonisti Pansy e Sirius/Felpato.
Ha partecipato al contest "Pairing a sorpresa" arrivando seconda classificata (brava me!)
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson, Sirius Black
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Sola come un cane


La storia ha partecipato ad un contest  "Pairing a sorpresa"  arrivando seconda!! LOL XD

Autore: Beba7
Titolo:
Sola come un cane
Rating:
Verde
Personaggi e pairing:
Pansy Parkinson, Sirius Black
Genere:
Sentimentale
Avvertimenti:
OOC (soprattutto Pansy), One-shot
Note dell'autore:
// (non me ne vengono in mente in questo momento)


Sola come un cane

Pansy sedeva sull'erba umida, le ginocchia vicine al volto e lo sguardo fisso verso il debole riflesso che provocava la luna contro il buio intenso del Lago del castello.

Essere così vicina alla Foresta Proibita la agitava ma allo stesso tempo percepiva che quello era il posto migliore per lei.

Nessuno avrebbe avvertito la sua assenza nella Sala Comune, forse Draco ma tra un paio di ore, quando lei si sarebbe dovuta trovare nella stanza del ragazzo a ridere come un oca ad ogni sua battuta o vanteria.

Si mise a ridere di una risata sincera e malinconica quando pensò che era stufa di quella falsità che la circondava continuamente.

Chi erano i suoi amici? Solo delle vili serpi pronte ad ucciderti con il loro veleno in un tuo momento di debolezza.

Chi era il suo ragazzo? Ma si poteva considerare seriamente il “suo ragazzo”? No, Draco non era il suo ragazzo. Era un ragazzino viziato e vanitoso, preoccupato più del proprio onore che di qualsiasi altra cosa. Ma emanava un fascino irresistibile con quella sua ostentata arroganza.

Eppure, per quanto lei fosse affascinata da quel ragazzo lui non sembrava ricambiare per nulla i suoi sentimenti anzi, pareva divertirsi a farla soffrire baciando altre ragazze davanti ai suoi occhi ma pretendendo la sua compagnia nel caso in cui non ci fossero state altre amanti.

Per non piangere Pansy premette la fronte contro le ginocchia e iniziò a respirare profondamente ricacciando indietro le lacrime.

Lei non poteva piangere, lei era Pansy Parkinson, la regina dei Serpeverde!

Non poteva mostrarsi debole e vulnerabile come una qualsiasi ragazzina ma doveva essere forte e mantenere l'aria di nobile imperturbabilità tipica della sua famiglia.

Si asciugò le lacrime con il dorso della mano ed incrociò le gambe  quando vide un ombra spostarsi tra i grossi alberi che coprivano l'entrata della Foresta.

Dissennatori? No, non potevano essere, Silente aveva vietato loro di aggirarsi per il castello e il parco. Ma se fosse stato uno di loro? Non avrebbe potuto sopportare la vergogna di morire baciata da un Dissennatore, perché non aveva resistito all'impulso di scappare da tutto per un paio di minuti e sfogarsi piangendo come una squallida babbana.

Eppure i Dissennatori non potevano essere lì, il Professor Lupin aveva spiegato durante l'ultima lezione che i Dissennatori non fanno rumore quando si muovono ma si spostano silenziosamente e con una macabra eleganza

Allora, cosa era quella cosa?


Aveva percepito il suo odore appena era arrivata, attenuando il terribile tanfo di chiuso e muffa della Foresta con un odore più gentile. Quella persona profumava di pulito e di buono eppure non avrebbe saputo dire se potesse essere una minaccia per lui o meno.

Sirius si nascose così tra i rovi di un grosso cespuglio di rose protetto dal folto pelo. Vide la figura sedersi per terra e rimanere immobile per svariati minuti.

Ora poteva sentire il forte odore che saliva dal Lago, un misto tra acqua stagnante e salmastra che si mescolava al forte profumo della terra e dell'erba bagnata.

Era attraente concentrarsi su quegli odori, così diversi da quelli che aveva percepito per molto tempo e in forma umana. Ormai era diventato un gioco per lui sedersi con il petto eretto e le zampe dritte e muovere lentamente il naso cercando di dividere il miscuglio di odori e profumi che lo circondavano, in qualche modo era una attività che lo teneva impegnato e non gli faceva provare la solita solitudine.

Non avrebbe mai pensato di potersi sentire così triste. Aveva immaginato più e più volte a quando sarebbe stato libero, alla felicità di cui sarebbe dovuto scoppiare il suo corpo, ma non era stato così. Una volta libero si era reso conto di essere completamente solo. Non solo avrebbe dovuto difendersi dai propri nemici (ed erano molti già quelli!), ma anche dalle persone in cui riponeva la massima fiducia e che ora lo credevano il più grande bastardo della terra.

Fece un uggiolio lungo e basso a quel pensiero. In fondo quella logica era perfettamente attinente alla realtà. Lui era veramente un bastardo ma in qualità di cane, mica di razza umana. Comunque era libero e ora doveva concentrarsi sulla figura rannicchiata contro un albero e non perdere tempo tra odori e pensieri.

Era una ragazza, ne era quasi certo. Come poteva avvicinarsi a lei per farle capire che non aveva cattive intenzioni? Si mise a pensare appoggiando il muso su una zampa. Come faceva a corteggiare una bella ragazza quando era giovane? Quali erano i trucchi di James? Cavoli, ne era passato del tempo ma era venuto il momento di rispolverare il vecchio charme da playboy. Rise sotto i baffi vergognandosi per la propria idiozia scuotendo le orecchie e sbuffando sonoramente.


Pansy non riusciva a staccare gli occhi di dosso da quel cane. Era un esemplare di grossa taglia, completamente nero e con due occhi di un grigio magnetico dai quali era impossibile staccarsi. Ma la cosa più strana era la rosa rossa che teneva in bocca.

Era uscito dal suo nascondiglio con questo fiore tra le fauci e si avvicinava lentamente a lei guardandola con due occhi enormi e tristi che le spezzavano il cuore. Chissà da dove veniva questo cane? Chissà da quanto tempo viveva nella Foresta tra tutte quelle bestie selvagge, aveva il pelo infangato e si poteva notare che non era per nulla curato o spazzolato.

Un randagio, ma un randagio galante pensò quando il cane si sedette di fronte e adagiò la rosa ai suoi piedi spingendola verso di lei con il muso.

Pansy la raccolse e si mise a ridere

-Ahahah... sono sola come un cane, anzi CON un cane!- e ringraziò il cielo che non ci fosse nessuno nelle vicinanze che potesse sentire la sua orrida battuta oltre alla bestia.

Con una mano batté per terra richiamando il randagio che si avvicinò ubbidiente sedendosi al suo fianco. Lei accarezzò il manto dell'animale e gli grattò sotto le orecchie provocando un tic nervoso alla zampa del cane. Pansy rise di gusto, cosa che rese il Sirius ancora più contento per aver finalmente trovato una persona che lo accettasse per come fosse senza sapere chi fosse realmente.

Continuarono così fino a sera. Pansy a lanciare oggetti e Sirius a riportarli indietro, fino a quando Tiger e Goyle non vennero a consegnare alla ragazza una lettera di Malfoy che le spiegava in poche righe di come quella sera non avesse altri impegni e poteva concedergli di passare la sera insieme.

E improvvisamente quel legame tra i due si dissolse così in fretta come era nato:

Sirius lasciò cadere il legno che era andato a recuperare fin dentro il Lago e si diresse verso la Foresta Proibita dopo aver dato un colpo sul braccio di Pansy con il naso umido mentre questa si alzò e, nascondendo un lieve sorriso, raccolse la rosa e si incamminò rigidamente verso il castello tornando, sia la ragazza che il cane, alle proprie vite senza mai voltarsi indietro.


  
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