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Autore: Diana924    22/02/2011    2 recensioni
Quando la sua liberta Flavia viene trovata morta in circostanze misteriose, la matrona Caterina de’Medici non crede a un incidente. Decisa a far luce sul mistero la donna indaga, nella Roma imperiale di Augusto. Perché Flavia era fuori di casa quella notte? Che segreti nasconde la sua schiava?
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Nei giorni seguenti segui attentamente tutti i pettegolezzi che nacquero nelle domus dei patrizi.

Venne a sapere che era stato scoperto un gruppo di fedeli di Bacco ancora dedito ai baccanali, malgrado il decreto del Senato di trentacinque lustri prima. I colpevoli erano stati incarcerati, e tra questi vi era il giovane Giacinto Enobarbo, così giovane così promettente. Molte matrone non vollero credere che quel giovane educato e cortese si fosse macchiato di simili turpitudini, ma lei, Caterina de’Medici, sapeva la verità, e sapeva che il bel Giacinto era colpevole. Fu uno scandalo, ma tutta l’Urbe sapeva che entro pochi mesi il giovane avrebbe lasciato il carcere Mamertino per l’esilio, che probabilmente sarebbe stato in un luogo ospitale, era pur sempre un Enobarbo.

Molti dei partecipanti, senza la guida di Giacinto Enobarbo avevano confessato crimini orrendi, così agghiaccianti che era meglio non parlarne con nessuno, troppo orrore. 

Lei era calma, aveva ottenuto ciò che voleva, ma non ne era appagata.

Seppe inoltre che Flavia era entrata a far parte di quel culto quasi controvoglia, ma che l’opera di seduzione di Enobarbo aveva fatto il resto. Era chiaro che aveva accettato le sue lusinghe per dimenticare Agrippa, che l’aveva trattata come un uomo avrebbe trattato una schiava. Solo che lei non era una schiava, non più.

E così si era lanciata nel culto di Bacco, facendosi sedurre da Giacinto. Poi doveva aver parlato con Agrippa, probabilmente non solo dell’eventualità che lei parlasse, era un motivo stupido e puerile, ma anche d’altro.

Di cosa trattasse questo altro non era in grado di poterlo affermare con sicurezza, ma si era fatta una sua idea. Lei doveva averlo minacciato di morte, aveva dei protettori potenti, se lui avesse deciso di ricominciare quella tresca, o se, era l’ipotesi più probabile, l’avesse denunciata come seguace del culto di Bacco.

Era bastato così poco, una leggera spinta, e Flavia era caduta dal tempio, battendo la testa e morendo sul colpo, vedendo come ultima immagine la notte stellata.

Che lui le avesse rubato la spilla il giorno dopo era improbabile, probabilmente l’aveva presa quella notte stessa, ne era certa, su alcuni punti lui poteva verle mentito.

Non aveva avuto bisogno del pugnale o del veleno, era bastato fare una leggera pressione sulle mani.

Così pensava Caterina de’Medici, mentre saliva sulla sua lettiga, diretta verso la sua villa fuori Roma, dai figli e dalla figlia, verso una pausa ben meritata. Si chiese come doveva comportarsi con Lucio, e non seppe darsi una risposta, non era preparata a rispondere, forse col tempo avrebbe capito.

x NonnaPapera: perchè la spilla aveva un certo valore, era un regalo, ma un regalo costoso.... cosumerano, non consumeranno????? Mistero

   
 
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